Dopo aver perso la loro casa in Algeria, tre fratelli si dividono e vanno a vivere in paesi diversi del mondo. Messaoud si unisce all’Esercito francese, impegnato a combattere in Indocina; Abdelkader diventa un leader del movimento di indipendenza algerino; Saïd si trasferisce a Parigi per cercare fortuna nei club e nei locali dove si combatte la boxe di Pigalle. Gradualmente, i loro destini tornano ad incrociarsi nella capitale francese, dove la libertà è una battaglia da combattere e vincere.
SHORT SYNOPSIS:
After losing their family home in Algeria, three brothers and their mother are scattered across the globe. Messaoud joins the French army fighting in Indochina; Abdelkader becomes a leader of the Algerian independence movement in France and Saïd moves to Paris to make his fortune in the shady clubs and boxing halls of Pigalle. Gradually, their interconnecting destinies reunite them in the French capital, where freedom is a battle to be fought and won.
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
LA SCOMMESSA È VINTA ED ASSUME IL SAPORE DI UN NOIR CORALE ALLA MANIERA DEI GRANDI DRAMMI DI MAFIA AMERICANI MA DESCRITTO CON UNA PRECISA IDENTITÀ NARRATIVA CHE NON COPIA UN GENERE MA NE ASSIMILA I CARATTERI E NE ASSUME IL LINGUAGGIO
Occasione decisamente colta quella di Rachid Bouchareb che con il suo Hors la loi - Uomini senza legge, mette in scena un altro degli spezzoni neri della cronaca e della storia più recente, quella del secolo scorso, ancora una volta fatta di terrorismo e di rivendicazioni, ambientando le vicende nell’immediato secondo dopoguerra negli anni della rivolta per l’indipendenza algerina dalla Francia e mostrando allo spettatore contemporaneo un quadro tanto attuale quanto capace di far riflettere su un passato che ritorna, gioco forza, anche ai nostri giorni.
La scommessa è vinta ed assume il sapore di un noir corale alla maniera dei grandi drammi di mafia americani ma descritto con una
precisa identità narrativa che non copia un genere ma ne assimila i caratteri e ne assume il linguaggio.
Del noir i bassifondi, le palestre clandestine dove crescono i giovani pugili, i bar dove si riuniscono le fazioni, i locali di cabaret e infine la dura lotta con la mano armata dei servizi segreti come controparte alla rivolta intestina del terrorismo - non manca infatti la figura del poliziotto, quel colonnello Faivre legato tragicamente nel suo destino di commilitone a Messaoud, in una trama di sentimenti e vicende tutta noir - la città vissuta come claustrofobia espressiva ed esistenziale attraverso una fotografia ed un uso del montaggio lirico e connotativo nella sua fredda semplicità .
In questa densa e spinosa materia narrata ponendo l’accento dalla parte degli oppressi che a loro volta divengono esecutori di violenza, un’attenzione minuziosa viene dedicata al dispiegarsi delle dinamiche politiche e sociali che hanno portato alla nascita del