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LE IDI DI MARZO: GEORGE CLOONEY TORNA ALLA REGIA E, COME IN 'GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK', PER LA SCENEGGIATURA FA TANDEM CON GRANT HESLOV. IL SUO SCORCIO IN CELLULOIDE PUNTA AL DIETRO LE QUINTE DELLA POLITICA NELL'OTTICA DI UN GIOVANE E IDEALISTA PORTAVOCE (RYAN GOSLING) MA NON SOLO. A DIPINGERE QUESTO FOSCO AFFRESCO ANCHE PHILIP SEYMOUR HOFFMAN, PAUL GIAMATTI, MARISA TOMEI ED EVAN RACHEL WOOD
'CELLULOID PORTRAITS' rende Omaggio alla Memoria di PHILIP SEYMOUR HOFFMAN - 'CELLULOID PORTRAITS' rende Omaggio alla Memoria di PHILIP SEYMOUR HOFFMAN - Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia (31 Agosto-10 Settembre 2011) - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 16 DICEMBRE
"Più che un film politico, direi che prima di tutto è un thriller... Sapete, non voglio spaventare gli spettatori che temono una lezione civica... La sceneggiatura era pronta verso il 2008, ma poi è arrivato Obama, col suo carico di speranze e di ottimismo. Ho dovuto aspettare tempi più bui e cinici come quelli che viviamo ora... In effetti era una bella pellicola degli anni '70 ('Il Candidato' interpretato a Robert Redford cui si dice ispirato, n.d.r.) e io amo molto quel periodo: allora si facevano ancora film impegnati. E il mio è un pò anche girato nella stessa maniera, con riprese lunghe e niente montaggio frenetico, in modo che il pubblico veda per bene i primi piani dei personaggi e ne capisca la psicologia... (quanto al titolo n.d.r.) Echeggia il monito del Giulio Cesare di Shakespeare, 'attento alle idi di marzo'. Per noi è il giorno delle elezioni, ma non a caso si svolgono nella ricorrenza in cui Cesare fu ucciso dal suo migliore amico Bruto e dal suo nemico Cassio. Anche il personaggio di Ryan Gosling viene tradito da amici e nemici" (*).
Il regista, co-sceneggiatore, produttore e attore George Clooney
(The Ides of March; USA 2011; drammatico; 98'; Produz.: Cross Creek Pictures/Exclusive Media Group/Smoke House; Distribuz.: 01 Distribution)
See SHORT SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Le Idi di Marzo
Titolo in lingua originale:
The Ides of March
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2011
Regia: George Clooney
Sceneggiatura:
George Clooney e Grant Heslov
Soggetto: Ispirato all'opera teatrale di Broadway Farragut North del commediografo Beau Willimon.
PRELIMINARIA:
Le Idi di Marzo racconta il dietro le quinte della politica, attraverso gli occhi di un giovane e idealista portavoce (Ryan Gosling) del candidato democratico all'elezione del Presidente degli Stati Uniti (George Clooney). Philip Seymour Hoffman è l'organizzatore della campagna, Paul Giamatti, il rivale, Marisa Tomei una giornalista del "New York Times", Evan Rachel Wood una stagista assai ambiziosa.
Cast: George Clooney (Governatore Mike Morris ) Ryan Gosling (Stephen Meyers ) Marisa Tomei (Ida Horowicz ) Evan Rachel Wood (Molly Stearns ) Philip Seymour Hoffman (Paul Zara ) Paul Giamatti (Tom Duffy ) Jeffrey Wright (Senatore Thompson ) Max Minghella (Ben Harper ) Danny Mooney (Campaign Editor ) Lauren Mae Shafer (Morris' Make-up Lady ) Wendy Aaron (Morris Campaign Staffer ) Hayley Madison (Intern Jill ) Ewan Bourne (Endorsement Member ) Talia Akiva (Beth Morris ) Abe Larkin (Endorsement Member )
Musica: Alexandre Desplat
Costumi: Louise Frogley
Scenografia: Sharon Seymour
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Stephen Mirrione
Makeup: Jodi Byrne (make up Ohio); Kimberley Kirkpatrick (make up Michigan)
Casting: Ellen Chenoweth
Scheda film aggiornata al:
10 Gennaio 2021
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Sinossi:
IN BREVE:
Un giovane e idealista addetto stampa che sta collaborando alla campagna elettorale di un candidato alle elezioni presidenziali americane verrà a contatto con la dura realtà di una politica fatta di trucchi, inganni e pugnalate alle spalle.
IN ALTRE PAROLE:
La storia è ambientata durante una corsa presidenziale. Stephen (Ryan Gosling) è un giovane addetto stampa che lavora per un candidato che sta acquistando rapidamente popolarità . Con fiducia e potere al di là della sua età , è convinto che lui e il responsabile più anziano della campagna, Paul (Philip Seymour Hoffman), possono guidare la loro squadra nell'ala occidentale senza far scendere una goccia di sudore. Ma prima della chiusura dei sondaggi delle primarie, l'invincibilità percepita da Stephen viene frantumata quando cade preda della politica del dietro le quinte, delle manipolazioni degli operatori veterani e delle astuzie di una seducente giovane stagista: Molly Stearns (Evan Rachel Wood).
SHORT SYNOPSIS:
An idealistic staffer for a newbie presidential candidate gets a crash course on dirty politics during his stint on the campaign trail.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Si può affermare senza un filo di retorica che George Clooney con Le idi di marzo ha superato veramente se stesso, confermandosi ormai un cineasta doc. E, in coppia con Grant Heslov dai tempi di Good Night, and Good Luck, In amore niente regole, L'uomo che fissa le capre e The American, George Clooney si conferma più che vincente. Qui, con Le idi di Marzo, va ad aggiungersi anche la diretta esperienza del giovane scrittore Beau Willimon che, nel 2004 - epoca a cui risalgono anche le origini del film - ha sperimentato a pelle l'ambiente dei dietro le quinte della politica in seno alla campagna in Iowa per l'aspirante candidato alla Presidenza Howard Dean. Willimon ne ha poi tratto la prima versione del testo teatrale Farragut North prima di collaborare con Clooney ed Heslov alla sceneggiatura del film Le idi di Marzo, |
e questo deve aver giovato non poco alla visceralità di situazioni e personaggi intrappolati nell'annosa scacchiera dei giochi di potere, di moralità , lealtà e onestà , sempre in bilico sul filo del rasoio che risponde al nome del compromesso, tematiche qui 'innovate' dalla accattivante formula stilistica clooneyana adottata per esprimerle.
Autodichiaratosi cultore del cinema d'autore stile anni Settanta, scrupolosamente attento ai contenuti, mai disgiunti da un modo, accattivante, appunto, di porgerli - qui il connubio tra politica e humour è semplicemente strepitoso, incastonato in una sceneggiatura da Oscar! - George Clooney non solo non tradisce questa sua predilezione del 'glorioso cinema impegnato' votato alla riflessione, ma anzi, le fa onore trovando la sua strada e aggiustando i toni su una personalissima cifra: cifra sottile e mirata, cui dà voce il genere di montaggio che non si attarda troppo quando non assolutamente necessario, sfumando e giocando d'anticipo con i dialoghi delle scene |
successive, senza d'altra parte correre il rischio di apparire frenetico o affrettato, superficiale. Clooney inscena qui una sorta di 'corteggiamento' del lato oscuro, sia sul piano estetico che di contenuto e lo raccoglie da diversi punti di vista e angolazioni: è del resto di politica che stiamo parlando con i conseguenti torbidi dietro le quinte di una corsa presidenziale, vissuti peraltro, come anticipato all'inizio, prima sul campo reale che sulla celluloide. Ne Le idi di marzo si pesca nella profondità di un risvolto, là dove le rughe del thriller incontrano e si legano alla rete capillare di quell'umanità compromessa da 'sepolcri imbiancati', con tanto di giovani stagiste, usate e viste come individualità interscambiabili, di arrampicatori sociali, di doppiogiochismi, di ideali naufragati sugli acuminati scogli di una vendetta, barattata, volenti o nolenti, con la propria anima: Ryan Gosling si dimostra superbo interprete nel rendere vivido, palpabile questo cruciale |
passaggio, anticipato da scorci di interazione umana a vario titolo in cui ad eccellere con lui, sono niente meno che due cesellatori dell'interpretazione 'veritè' come Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti, oltre naturalmente allo stesso Clooney che, in alcuni passaggi, sull'onda del sornione beffardo, flirta persino con lo spettatore, in una sorta di commento espressivo ammiccante alle verità scoperchiate a suo modo dalla pentola che bolle. Verità ben note nella realtà - contemporanea ma anche storica fin dai tempi di Giulio Cesare - così come da illustri precedenti in celluloide, eppure ribadite con eleganza seguendo uno stile di impeccabile ironia. Verità per le quali a tratti Clooney riesce a ritagliarsi i tempi dilatati necessari alla profondità di analisi, magari pescando anche qualche bel piano sequenza quando l'introspezione di un personaggio, o la 'digestione di un passo di particolare attenzione' meritano indulgenza temporale. Ma fa di più, si affida a sapienti |
chiaroscuri, ai controluce, ai tagli di fotogrammi in scorci originali, in cui rientra un'attenta ricerca artistica spiccatamente minimalista (occhio ai manifesti per la campagna elettorale che ritraggono il Governatore Morris /lo stesso Clooney, con quel tocco di marrone giocato sui colori primari del bianco e nero che rimanda al recente The American di Anton Corbijn. Ma il vero e proprio vettore di pura forza de Le idi di Marzo resta una delle più brillanti sceneggiature che si siano mai sentite sul tema, là dove ogni personaggio (anche quello della cinica e opportunista giornalista Ida/Marisa Tomei), raccoglie la propria identità in pienezza, avendo l'opportunità di offrire un contributo ideale alla visione d'insieme di quell'affresco 'decadente' e malfermo che sembra disancorarsi dai limiti di un unico ambito territoriale per parlare una lingua universale, quella che sollecita in ciascuno di noi un caleidoscopio piuttosto chiaro di interrogativi impellenti.
Si direbbe che i |
'film-denuncia' stiano diventando uno dei tratti più distintivi del cinema di George Clooney, sempre più votato alla celluloide a 360°, là dove regia, co-sceneggiatura, interpretazione e produzione gli garantiscono il risultato ottimale cui molto responsabilmente aspira. E con Le idi di Marzo Clooney trova il giusto equilibrio tra la vena sofisticata del sottotesto (a cominciare dal titolo stesso con i suoi dichiarati ammiccamenti shakespeariani), le fonti in celluloide più impegnate intellettualmente in stile anni Settanta ed il 'dramedy', il dramma di fondo sposato con schegge da commedia brillante.
Difficile incontrare di questi tempi un film tanto perfetto là dove l'anima del soggetto è dato dall'ambito politico con lo scheletro di 'immondizia morale' che lo tiene in piedi. Poteva anche capitare che non lo si trovasse così intrigante dall'inizio alla fine, che qua e là occhieggiasse qualche impantanamento di verbosità o cedimento di genere, ma non è proprio questo il |
caso. |
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Altre voci dal set:
Lo scrittore e co-sceneggiatore BEAU WILLIMON:
"Ho collaborato a diverse campagne politiche e il testo teatrale è scaturito dalle mie esperienze in questo mondo. I personaggi sono un mix formato dalle centinaia di persone che ho incontrato nella mia vita. Ma tutto quello che avviene nell'opera teatrale - e per certi versi anche nel film - riguardo al fatto di infrangere la legge, manipolare il processo democratico, gli accordi dietro le quinte e i giochi di potere è tutto vero. Mi spaventa vedere fino a che punto i politici sono disposti a stravolgere questo processo per occupare il posto più importante della nazione. Non è possibile rispettare le regole del gioco se si vuole arrivare alla Presidenza".
Bibliografia:
(*) Le dichiarazioni di George Clooney sono l'estratto di un'intervista più estesa da lui rilasciata al periodico "Tu Style", 30 Agosto 2011, n. 35, pp. 54-56);
Ufficio Stampa: Studio Lucherini Pignatelli
Links:
• LE IDI DI MARZO - PRESS CONFERENCE UFFICIALE - INTERVISTA al regista, co.sceneggiatore, attore e produttore GEORGE CLOONEY, al co.sceneggiatore e produttore GRANT HESLOV e agli attori PHILIP SEYMOUR HOFFMAN, PAUL GIAMATTI, MARISA TOMEI, EVAN RACHEL WOOD (A cura dell'inviata PATRIZIA FERRETTI) (Interviste)
• Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia alla sala cinematografica: CON 'LE IDI DI MARZO', DI E CON GEORGE CLOONEY, AL CINEMA DAL PROSSIMO 16 DICEMBRE, AVREMO UN ALTRO INTERESSANTE SPUNTO PER INTERROGARCI E RIFLETTERE SU DINAMICHE E MECCANISMI DI POLITICA E DEMOCRAZIA (Anteprime)
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Le Idi di Marzo - trailer (versione originale) - The Ides of March
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