|
SÉRAPHINE: LA VERA STORIA DI UN'ANTESIGNANA DELL'ARTE NAIF
RECENSIONE - Dal 22 OTTOBRE
(Séraphine, FRANCIA/BELGIO/GERMANIA 2008; biografico; 125'; Produz.: TS Productions, Climax Films, Région Ile-de-France, Centre National de la Cinématographie; Distribuz.: One Movie Entertainment)
Trailer
|
Titolo in italiano: Séraphine
Titolo in lingua originale:
Séraphine
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2010
Regia: Martin Provost
Sceneggiatura:
Marc Abdelnour e Martin Provost
Cast: Ulrich Tukur (Wilhelm Uhde) Yolande Moreau (Séraphine de Senlis ) Serge Larivière (Duval) Nico Rogner (Helmut Kolle)
Musica: Michael Galasso
Costumi: Madeline Fontaine
Scenografia: Thierry François
Fotografia: Laurent Brunet
Montaggio: Ludo Troch
Makeup: Evelyne Byot e Lelia Delval
Casting: Brigitte Moidon
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
|
Sinossi:
Senlis 1913. Una sguattera, che per una ricca famiglia del luogo svolge le più umilianti faccende domestiche, si rintana nella notte nella sua piccola mansarda. Ha preso del sangue in una macelleria, scavato la terra da un piccolo corso d'acqua, raccolto bacche dai cespugli del bosco. E' una speziale? Una strega che usa quelle sostanze per i suoi riti magici? Niente di tutto ciò, Séraphine è una pittrice, autodidatta, che utilizza la terra, il sangue, le bacche per dipingere i suoi quadri. La vera storia di un'antisignana dell'arte Naif, Seraphine De Senlis.
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO )
Séraphine ha vinto 7 premi César, tra cui quello per il Miglior Film, Miglior Attrice (Yolande Moreau) e Miglior Sceneggiatura. Per Martin Provost, scrittore, sceneggiatore e attore, oltre che regista, Séraphine è il terzo lungometraggio, che ha scritto e diretto. Con quest’opera Provost rende omaggio a un’artista dimenticata, ricca di talento, di creatività e dall’animo forte. È il ritratto di una donna libera, nonostante l’epoca in cui vive, che riesce a esprimere se stessa e a mantenere la sua autonomia in un mondo in cui la donna è relegata in casa. Séraphine è una donna che non si scoraggia di fronte alla povertà più nera, dipingendo si sente libera di esprimere la propria personalità, mostra se stessa in tutta la sua completezza.
Per Provost quella raccontata è la storia di un incontro tra due anime che vivono ai margini: Séraphine vive nella miseria e si arrabatta tra un lavoretto e l’altro, |
non presa in considerazione da nessuno di coloro che la circonda. Wilhelm Uhde, straniero e omosessuale, è il primo che la vede per quello che è, senza alcun pregiudizio.
Il regista ha delineato il mondo di Séraphine con riguardo e stando sempre sulla soglia. È un mondo duro, sconcertante e, in alcuni momenti, visionario. Séraphine si lascia trasportare da qualcosa che è più forte di lei: il suo “angelo guardiano”, che la spinge a creare. Dipingere è come respirare per l’artista: può smettere di nutrirsi, di dormire, ma non di creare. Niente riesce a fermarla, neanche arrivare sull’orlo del baratro perché solo quando dipinge si sente veramente viva.
Una scelta precisa è stata fatta nell’utilizzo dei colori: quelli caldi scaturiscono dalle tele della pittrice, che esprimono passionalità e ardore incessante, quelli freddi pervadono tutti gli ambienti interni.
Yolande Moreau incarna sapientemente Séraphine, delineando con un’interpretazione contenuta, una persona solitaria, apparentemente schiva e |
scorbutica, ma di gran cuore.
Il film è pervaso da una malinconia di fondo, soprattutto nella seconda parte, facendo conoscere al pubblico il lato più profondamente umano di una donna che non è riuscita a veder realizzato il sogno di ottenere una mostra dei suoi quadri – almeno finché è rimasta in vita - ma che ha saputo coltivare il suo talento in maniera umile, contro ogni avversità, riuscendo ad andare avanti fin quando ha potuto.
È un film stupendamente diretto e interpretato, che lascia lo spettatore stupito di fronte a tanta forza interiore. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Links:
Galleria Fotografica:
1
Galleria Video:
Seraphine - trailer
<- torna alla pagina Movies & DVD
|
|
|