1912. L’intrepida e giovane giornalista Adèle Blanc-Sec è pronta a qualunque cosa pur di raggiungere i suoi obiettivi, e arriverà fino in Egitto per affrontare mummie di ogni forma e dimensione.
Ma nel frattempo Parigi è in preda al panico più totale: un uovo di pterodattilo di 136 milioni di anni fa conservato in una teca del museo di storia naturale si è improvvisamente e misteriosamente schiuso liberando un uccello che terrorizza i cieli della città .
Ma nulla può preoccupare Adèle Blanc-Sec, le cui straordinarie avventure riservano tante altre sorprese…
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Dopo essersi occupato della trilogia di Arthur, Luc Besson si immerge totalmente in una nuova avventura cinematografica che trae le sue origini parecchi anni fa. Il regista viene catturato dall’universo e dall’eroina che in esso si muove, creati da Jacques Tardi. Passano dieci anni, ricchi di varie vicissitudini, prima che il film prenda vita. L’intento di Luc Besson è stato quello di non tradire lo spirito e l’essenza dell’eroina di Tardi. La sceneggiatura, invece, si presenta diversa, pregna dell’inventiva del suo autore. In Italia è stato pubblicato il primo dei due volumi, che raccoglie tutti gli episodi dei fumetti, da Rizzoli.
Besson descrive, ancora una volta, i punti di forza di una donna: la sua indipendenza, intraprendenza, determinazione. Adèle affronta qualsiasi ostacolo le si pari davanti, mostrandosi coraggiosa quanto e forse anche più di un uomo. Una donna che non si arrende mai, pur di raggiungere il suo obiettivo. Da sempre
L’ambientazione è Parigi alcuni anni prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Besson ha scelto di mantenere l’epoca dei fumetti in quanto in quel periodo la città è la più bella possibile, è l’ultima epoca di grande spensieratezza e leggerezza, un periodo ricco di creatività , in cui le invenzioni, tutte nuove e diverse, si susseguono l’una all’altra.
Un intenso lavoro è stato fatto inoltre sui costumi e sul trucco, tanto che alcuni attori sono irriconoscibili. Louise Bourgoin è perfettamente credibile nei panni di Adèle, delineando una certa commistione di freschezza, candore, furbizia e consapevolezza delle proprie capacità , mostrandola a volte buffa, apparentemente goffa, ma ricca di risorse. Un tipo che si caccia spesso nei guai ma riesce anche ad uscirne con un po’ di immaginazione.
Adèle e l’enigma del faraone è un film fantastico ricco d’azione e di mille avventure, con
un’ambientazione storica molto curata, con un’eroina simpatica e attraente, che porta solarità ovunque vada. Besson ha realizzato un film che non smentisce le sue doti come narratore e come cineasta.