IL RIFUGIO: IL REGISTA FRANCOIS OZON TORNA ALLE ATMOSFERE DI 'SOTTO LA SABBIA', RACCONTANDO LA STORIA EMOZIONANTE DI UNA DONNA RIMASTA SOLA E DELL'INCONTRO CHE CAMBIERA' IL SUO DESTINO. NEL RUOLO DI MOUSSE, LA PROTAGONISTA, ISABELLE CARRE' OFFRE LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE DELLA SUA CARRIERA
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 27 AGOSTO
"Per me il rifugio racconta un processo di guarigione, violento e doloroso, ma raccontato con delicatezza. E’ anche un film sulla perdita: la perdita dell’amore, la perdita di qualcuno. Mousse e Paul sono due persone che non hanno motivo di stare insieme, non dovrebbero essersi mai incontrati, ma comunque si aiutano a vicenda, credono uno nell’altra. Sono entrambi emarginati alla ricerca di un’identità e alla fine del film trovano il loro posto e la loro libertà ".
Il regista e sceneggiatore François Ozon
Mousse ha perduto il suo compagno, Louis, morto per overdose, e ha scoperto subito dopo di essere incinta. Decisa a tenere il bambino, malgrado il parere contrario di tutti quelli che la circondano, lascia Parigi per rifugiarsi in una casa sul mare e portare avanti la gravidanza. È lì che dopo qualche mese la raggiunge Paul, il fratello di Louis, rompendo l’isolamento della ragazza: tra i due si stabilirà un rapporto di grande intensità , diviso tra risentimento e attrazione.
Commento critico (a cura di SUSANNA D'ALIESIO)
FRANCOIS OZON FIRMA LA SUA OPERA PIU' DOLCE E PIU' DURA AL TEMPO STESSO, MA PARE SUSSURRARCI ALL'ORECCHIO LA STORIA; UNA STORIA DI AMORE E MORTE MA CHE SI APRE PER ASSAPORARE LA LIBERTA' DELLA VITA.
Mousse ha perduto il suo compagno Louis, morto per overdose, scopre di essere incinta e, decisa a portare avanti la gravidanza, si rifugia in una casa sul mare. E’ lì che dopo qualche tempo la raggiunge Paul, il fratello di Louis, rompendo la solitudine della ragazza. Tra i due si stabilirà un rapporto profondo, diviso tra attrazione e risentimento.
Isabelle Carrè nei panni di Mousse è perfetta e commovente, è dotata di una grande forza e riesce a trasporre la sua fragilità dirompente e diretta. La vera sorpresa è il cantante Louis-Ronan Choisy (nei panni di Paul) alla sua prima apparizione cinematografica, la cui sensibilità è straordinaria.
La regia è elegante e delicata a tal punto
da farci entrare senza accorgercene in un mondo privo di spazio e tempo le cui leggi di natura sono le emozioni, le fluttuazioni, le ombre.
Commenti del regista
"Nella nostra società la maternità è molto idealizzata, ma io volevo mostrare che le cose sono spesso molto più complesse di quello che sembra. L’istinto materno non è una cosa scontata. Mousse, infatti, non vive la sua gravidanza come un processo di procreazione, quanto piuttosto come un modo di accettare la morte di Louis e di elaborare il lutto, uno strumento per alleviare il dolore. Peraltro, i tossicodipendenti che cercano di smettere con la droga sono spesso molto lucidi riguardo le proprie emozioni e i propri desideri. La loro sensibilità è rafforzata. Mousse non mente a se stessa e alla fine prende una decisione molto onesta a livello personale: preferisce partire che fingere di essere una madre".
Il rifugio - trailer (versione originale) - Le refuge
Il rifugio - trailer HD (versione originale sottotitolata in inglese) - Le refuge
Il giudizio della critica
The Best of Review
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LE MONDE
In questa, che è la sua opera più riuscita degli ultimi anni, Francois Ozon gestisce la condizione della sua attrice con delicatezza, ma espone il personaggio a quelle trasgressioni senza le quali un film di Ozon non sarebbe lo stesso.