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INDOVINA CHI SPOSA SALLY: LA CLASSICA COMMEDIA SCREWBALL IN CHIAVE MODERNA CHE VEDE PROTAGONISTA LA SALLY HAWKINS DI 'HAPPY GO LUCKY - LA FELICITA' PORTA FORTUNA'. ED E' UN MIX DI ROMANTICISMO, INTRIGO, POLITICA, SESSO E AMORE. VALE A DIRE, I NUOVI ORIZZONTI DEL CINEMA DI GENERE 'MATRIMONIALE'.
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 27 AGOSTO
(Happy Ever Afters IRLANDA 2009; commedia romantica; 104'; Produz.: Newgrange Pictures; Distribuz.: Lucky Red)
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Titolo in italiano: Indovina chi sposa Sally
Titolo in lingua originale:
Happy Ever Afters
Anno di produzione:
2009
Anno di uscita:
2010
Regia: Stephen Burke
Sceneggiatura:
Stephen Burke
Soggetto: Il regista ha tratto l’ispirazione per questo film partecipando a un matrimonio. Al ricevimento si è accorto che una parete divideva due feste nuziali diverse e di fronte a questa barriera ha incominciato a fantasticare. Che può succedere se due matrimoni condividono lo stesso spazio? Come potrebbero interagire o, ancor più precisamente, addirittura 'scontrarsi'?
Cast: Sally Hawkins (Maura) Tom Riley (Freddie) Ariyon Bakare (Wilson ) Charley Boylan (giovane ragazza ) Guillaume Clemencin (Jacques ) Gary Cooke (Sergente) Simon Delaney (Dessie ) Adam Fergus (Arthur ) Susan Fitzgerald (Mrs. Maguire ) Linda Gough (Jacynta ) Tina Kellegher (Karen ) Sinead Maguire (Molly ) Michael McElhatton (Detective Norman Ginty ) Deirdre Molloy (Niamh Butler ) Elaine Murphy (Anita ) Cast completo Jill Murphy (Geraldine Butler ) Phina Oruche (Emily ) Tomas O'Suilleabhain (Padre Pat ) Beverley O'Sullivan (Cantante di Cabaret ) Jeff O'Toole (Barman ) David Pearse (Detective Declan Murphy ) Ger Ryan (Bridie) Stanley Townsend (Mr. Maguire) Niwel Tsumbu (Band Leader) Jade Yourell (Sophie)
Fotografia: Jonathan Kovel
Montaggio: Guido Krajewski
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Talvolta il giorno più felice può coincidere con quello più doloroso. Freddie (Tom Riley) e Sally (Sally Hawkins) stanno per sposarsi, ma non l’uno con l’altra. Mentre Freddie è al suo secondo matrimonio con la nevrotica Sophie (Jade Yourell), i motivi di Sally per sposare Wilson (Ariyon Bakare) sono più legati ai soldi che non all’amore. Quando i due ricevimenti di nozze – che si tengono nello stesso luogo – si “scontranoâ€, il castello di carta inizierà a vacillare su sposi, invitati e tutto il resto.
Sally, un’esuberante madre single, non solo deve badare alla figlioletta Molly di 8 anni - che non nasconde i suoi sospetti sulle motivazioni matrimoniali della madre - , ma deve anche gestire una minaccia di sfratto. Nel frattempo Wilson, un africano immigrato in Irlanda e con ottime intenzioni nei suoi confronti, è controllato da due goffi detective, dubbiosi sulla buona fede di questo matrimonio. Quando Sally si imbatte in Freddie rischia di mandare tutto all’aria.
Sempre più paranoica sull’impegno di Freddie rispetto alle seconde nozze, Sophie perde le staffe, lascia il ricevimento e se ne va a bere con perfetti sconosciuti. Mollando Freddie da solo nel mezzo di questo delirio. L’uomo, in realtà , era convinto che le sorti della sua esistenza dipendessero dal suo secondo matrimonio. Ma anche per lui l’incontro con Sally si rivela sconvolgente. Riproverà , dunque, a trovare un equilibrio nella relazione con Sophie oppure si renderà conto di cercare l’amore nel posto sbagliato? E il secondo fine del matrimonio tra Sally e Wilson verrà scoperto? Mentre Sophie riuscirà a trovare la felicità senza bisogno del contratto nuziale? I giuramenti sono appena stati pronunciati, ma la luna di miele sembra già finita.
Nota Si ringrazia Cristiana Benini Fusion Networking
Commento critico (a cura di CARLA BERGAMINI)
Da sempre i matrimoni alimentano racconti: come eventi universalmente condivisibili e portatori di gioia per tutti; come un’altra occasione per sognare ad occhi aperti, per gli eterni romantici alla ricerca di un sogno d’amore.
Ma quando si ha a che fare con una commedia come questa, in cui la storia è sempre concentrata sui due matrimoni che collidono nello stesso giorno, di cui uno in apparenza convenzionale e perfetto, mentre l’altro del tutto anticonformista e casuale (bastano la scelta del vestito della sposa e l’auto con cui arrivano in chiesa per rendersene conto), si sa già preventivamente a che genere di racconto si va incontro. Tuttavia il regista Stephen Burke ha cercato di trovare un’alternativa ai racconti classici e codificati delle più famose commedie “matrimonialiâ€, rifacendosi invece alla 'screwball comedy' degli anni ’30 e ’40 e dunque mettendo in scena quattro personaggi (e attori) molto diversi, che interagiscono (e si |
scontrano) fra loro e insieme – supportati dal microcosmo di bizzarri invitati - vanno a creare un mix di follia che continua per tutta la durata del film.
Provate solo a pensare: cosa potrà mai succedere se il destino fa incrociare due diversi matrimoni in un hotel irlandese vista mare? E se poi per entrambi vale il proverbio “Non è tutt'oro quel che luccica�
In scena vediamo in perfetta alternanza una sposa isterica e un po’ Barbie, uno sposo “per finta†e senza scrupoli che porta in scena un problema attuale della nostra società , quale è la ricerca disperata di un immigrato della cittadinanza (quindi aggiungendo una dimensione politica alla storia), l’altro sposo che vorrebbe essere perfetto ma infila una gaffe dietro l’altra e l’altra sposa un po’ matta, che fin dalla prima scena non nasconde di essersi trovata quasi per caso nella situazione e fa la sua parte unicamente per il |
bene della propria figliola. E se poi i due protagonisti Sally e Freddie sono messi in scena da una popolare attrice che mette scompiglio nella vita di un serissimo attore (Tom Riley, che ricorda un po’ lo Hugh Grant visto in commedie simili), sembra proprio che le premesse siano più che buone.
Indovina chi sposa Sally? (titolo italiano come sempre discutibile e che richiama alla memoria titoli come Indovina chi viene a cena? oppure Harry ti presento Sally, ma il cui corrispondente inglese questa volta non è da meno, dato che Happy Ever Afters fa il verso a Happy Go Lucky, che ha visto protagonista la stessa Sally Hawkins allora vincitrice come 'Migliore Attrice' all’Orso d’Argento) risulta essere una commedia dallo humour fortemente irlandese, in cui le gag e gli equivoci, ricreati non soltanto nell’impostazione delle scene e dei dialoghi, ma anche a livello di montaggio (e che forse è l’aspetto |
più interessante e originale del film), costruiscono la trama che risulta scorrevole, anche se non particolarmente coinvolgente.
Non sono riusciti infatti i tentativi di Burke di evitare gli stereotipi del genere a partire dalla prevedibilità di un lieto fine inizialmente (ovvero nei primissimi minuti del film) inimmaginato e che risponde al “tutto è bene quel che comincia male†e se il ritmo e i personaggi dovrebbero appunto rispecchiare quelli dello 'screwball', in più occasioni tutto appare statico (accentuato dalla scarsa varietà di ambienti), eccessivamente caricaturale e sforzato come la ricerca di una serie di sotto-trame intrecciate alla storia principale che risultano stucchevoli e 'nonsense'.
Incomprensibile infatti l’introduzione dei personaggi delle tre donne punk e di orientamento sessuale omo che incontrano la sposa-Barbie in giro per la città con il suo vestito da sposa indosso (e seppure di tutt’altro genere e fattura, richiama quasi spontaneamente l’essere fuori luogo della protagonista di Come |
d’incanto); eccessivi i ruoli dei suoi genitori (madre tiranna e padre rancoroso e vendicativo); inutile la storia dei due ospiti il cui matrimonio è a rischio, così come la presenza di altri personaggi a cui vengono affidate battute sciocche e ad 'effetto semplicemente riempitivo'.
Il tutto viene salvato unicamente dalla bravura di Sally Hawkins che, come in Happy Go Lucky, riesce a incarnare perfettamente una donna un po’ goffa, impacciata e delirante, ma dotata di quello spiccato senso dello humour che la rende simpatica a tutti e che riesce a dare al film un’energia di vitale importanza e dal personaggio di sua figlia che sembra essere la sola persona sana presente nell’hotel e che funge naturalmente da anello di congiungimento fra le storie principali, riuscendo alla fine a riportare un po’ di equilibrio. Un equilibrio stabilito poi anche su un altro livello e cioè tra la commedia e il piano umano-sentimentale: |
perché la madre affettuosamente apprensiva alla fine del film imparerà qualcosa dalla bambina. Messaggio realistico rivolto allo spettatore che non può non pensare che tutti possiamo sempre migliorare.
Il potenziale c’è e il film diverte, ma non troppo.
Peccato, perché le commedie “matrimoniali†quasi mai deludono sul grande schermo e perché era un’occasione per vedere un film 'sui generis' una volta ogni tanto di provenienza europea e non sempre hollywoodiana. |
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