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REVANCHE - TI UCCIDERO': IL REGISTA AUSTRIACO GÖTZ SPIELMANN TRASPONE SULLA CELLULOIDE UNA STORIA DI RIVENDICAZIONE CHE RISPECCHIA UNA VISIONE SHAKESPEARIANA DA TRAGEDIA GRECA
In DVD: Dal 29 GIUGNO
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 5 MARZO
(Revanche - Ti ucciderò, AUSTRIA 2007; Thriller drammatico; 121’; Produz.: Prisma Film/Spielmannfilm; Distribuz.: Fandango)
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Titolo in italiano: Revanche - Ti ucciderò
Titolo in lingua originale:
Revanche
Anno di produzione:
2007
Anno di uscita:
2010
Regia: Götz Spielmann
Sceneggiatura:
Götz Spielmann
Cast: Johannes Krisch (Alex) Ursula Strauss (Susanne) Andreas Lust (Robert) Irina Potapenko (Tamara) Hannes Thanheiser (Vecchio) Hanno Pöschl (Konecny)
Musica: Heinz Ebner (suono)
Costumi: Monika Buttinger
Scenografia: Maria Gruber
Fotografia: Martin Gschlacht
Montaggio: Karina Ressler
Makeup: Susanne Weichesmiller
Casting: Rita Waszilovics
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Un panorama naturale, verso la fine dell'estate. Un piccolo lago in un bosco. Nessuno intorno. Silenzio.
Poco distante, una casa nuova in cui vive una coppia: Robert (Andreas Lust) e Susanne (Ursula Strauss). Una vita ordinaria, come quella di tanti.
Intanto a Vienna: vita notturna, il quartiere a luci rosse, il mondo della prostituzione, dove a comandare è il denaro. Molti qui fanno un lavoro che a stento permette di tirare avanti. Come Alex e Tamara (Johannes Krisch e Irina Potapenko). Lei è una prostituta ucraina, lui il tuttofare del boss. Sono amanti, ma nessuno lo sa.
Deve rimanere un segreto, perché ai dipendenti non è concesso di intrecciare relazioni amorose.
Sognano di abbandonare questa vita e scappare, ma per farlo, hanno bisogno di molti soldi. Alex ha un piano: rapinare una banca in un paesino di campagna. Tamara insiste per andare con lui, e Alex acconsente con riluttanza. Tutto va esattamente come previsto, finché si avvicina un poliziotto: Robert. Spara dei colpi alla macchina in fuga. Un proiettile colpisce la ragazza.
Sopraffatto dalla disperazione, Alex abbandona il cadavere in una foresta.
Si nasconde nella fattoria desolata del nonno, al limitare della foresta. Silenzioso e introverso, Alex comincia a tagliare legna da ardere,
preparando le scorte per l'inverno che si avvicina. Consumato dal dolore della sua perdita, nutre rancore
verso il responsabile della morte di Tamara.
Un lago nel bosco è il luogo in cui Robert si ritira per cercare di elaborare quanto è accaduto. Alex comincia a osservare il poliziotto, Robert. Lo spia, segue ogni suo gesto quotidiano. Poi incontra Susanne,
la moglie del poliziotto.
La morte di Tamara cambierà la vita di tutte queste persone, molto più
radicalmente di quanto possano aspettarsi essi stessi. Presto verrà l'autunno, come ogni anno.
Dal >Press-Book< di Revanche - Ti ucciderò
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Una regia, quella di Götz Spielmann, sapiente e rigorosa che trova, nell’asciuttezza narrativa e nello sfondo apparentemente contrastante fra il caos e il decadimento della vita morale della città e i silenzi e la tranquillità di un piccolo paese della campagna austriaca, una chiave di lettura per un discorso cinematografico e narrativo universale, che affonda le sue origini in una visione shakespeariana da tragedia greca. Un sottotitolo, quello italiano, inutilmente esplicativo e di cattivo gusto, determinano l’uscita nelle sale nostrane con oltre un anno di ritardo dopo la consacrazione definitiva e internazionale attraverso la nomination all’Oscar come miglior film straniero dello scorso anno (la terza per il regista, che ha rappresentato nella categoria il suo Paese sia con Lo straniero nel 1999 che con Antares nel 2004).
Una storia nella quale il significato della vendetta assume una connotazione diversa, riflessiva e i suoi protagonisti colgono nel senso della colpa una sofferenza |
estrema e autodistruttiva che però confluisce in una pace attraverso un lungo percorso di redenzione interiore complesso e non banale come ad un’analisi superficiale potrebbe sembrare. L’esistenzialismo è il centro, il punto focale che muove la storia e i suoi personaggi concedendo loro una connotazione che li spinge a cambiare, a crescere e a soffrire a causa delle loro azioni, che siano esse causate o casuali. Il destino, la moira, diviene funzione a se stante e la natura che fa da sfondo, da testimone involontaria della storia e della tragedia nel cui centro viene consumata, appare idilliaca, pacata e concede suo malgrado quella pace e quel perdono a quella civiltà e società che precedentemente l’ha stuprata, sodomizzata per poi allontanarsene in cambio di una felicità apparente. Interessante, però, al tempo stesso come Spielmann faccia un discorso univoco e contrastante al tempo stesso sulle varie solitudini umane dei cinque personaggi principali, |
e come loro, che siano parte della città come della campagna, consumino molto similmente la loro disperazione in qualsiasi contesto. Cambiano poi in fondo solo il modo e certo non l’essenza di come essa viene vissuta. Il lavoro del regista austriaco è interessante perché attraverso la strutturazione del film di genere si avvicina ad ambizioni morali, sociali e intellettuali molto acute che vanno al di là delle semplici fruizioni narrative.
Spielmann concede con rara semplicità spazio alla sua storia, di far interagire i personaggi e le loro coscienze con naturalezza, condendo il tutto con una compattezza visiva ed espressiva di buona efficacia filmica. Una pellicola che trova nella bellissima e rarefatta fotografia di Martin Gschlacht, intervallata da due forme differenti di cupezza per il binomio città e campagna utilizzando colori scuri, grigi per descrivere la Vienna dei bassifondi e della prostituzione e tonalità sempre cupe, ma più armoniose, per la |
provincia (in particolare nel lento viaggio verso la redenzione di Alex e Robert). Straordinaria sensibilità del cast assemblato. Una piccola e piacevole sorpresa.
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Links:
Galleria Fotografica:
Revanche - Ti ucciderò - trailer.flv
Revanche - trailer (versione originale con sottotitoli inglesi).flv
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