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MR. NOBODY: UN VERO E PROPRIO CICLONE ESISTENZIALISTA PER IL REGISTA BELGA JACO VAN DORMAEL IN UNA POLIEDRICA RIFLESSIONE SU DIMENSIONI TEMPORALI, SCELTE PERSONALI, PREDESTINAZIONE E MOLTO D'ALTRO
Dalla 66. Mostra del Cinema di Venezia
"MR. NOBODY è un film sulla complessità , nonostante il cinema tenda alla semplificazione.
MR. NOBODY è un film sulla vita. Nei film, ogni scena è indispensabile e alla fine tutto torna, mentre la vita, la mia perlomeno, è piena di punti oscuri, coincidenze, scene inutili e porta inevitabilmente alla morte. Che è la cosa che la rende bella.
MR. NOBODY è un film che parla di scelte. Quale ruolo gioca il caso nelle nostre scelte?
MR. NOBODY è un film sul dubbio. Ma potrei sbagliarmi".
Il regista Jaco Van Dormael
(Mr. Nobody CANADA/BELGIO/FRANCIA/GERMANIA 2009; Fantasy drammatico-romantico Sci-Fi; 148'; Produz.: Somebody Production/Toto Films/Christal Films/Integral Films/Lago Film/SCOPE Invest/Groupe Un/Caviar Films/Poisson Rouge Pictures/Vlaams Audiovisueel Fonds/Wallimage; Distribuz.:...)
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Titolo in italiano: Mr. Nobody
Titolo in lingua originale:
Mr. Nobody
Anno di produzione:
2009
Anno di uscita:
2009
Regia: Jaco Van Dormael
Sceneggiatura:
Jaco Van Dormael
Cast: Diane Kruger (Anna) Jared Leto (Nemo Nobody) Sarah Polley (Elise) Juno Temple (Anna - 16) Toby Regbo (Nemo - 16) Chiara Caselli (Clara) Daniel Mays (giovane giornalista) Natasha Little (Madre di Nemo) Ben Mansfield (Stefano) Clare Stone (Elise - 16) Thomas Byrne (Nemo - 9)
Costumi: Ulla Gothe
Scenografia: Sylvie Olivé
Fotografia: Christophe Beaucarne
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Nemo Nobody (Jared Leto) ha vissuto una vita normale accanto alla moglie Elise (Sarah Polley) e ai suoi tre figli, almeno fino a quando tutto ciò che è reale slitta per far posto ad un improbabile futuro in cui egli si risveglia nell'anno 2092, dall'alto dei suoi 120 anni. Nemo Nobody è così non soltanto l'uomo più vecchio del mondo, ma è, anche e soprattutto, l'ultimo mortale tra felici immortali, ossia l'ultimo mortale di una nuova umanità che non muore più. Ma Nobody non si cura tanto di questo, quanto del fatto di aver vissuto una vita moralmente corretta: amato la donna che avrebbe dovuto amare e avuto i figli che avrebbe dovuto avere.
Commento critico (a cura di PAOLO LOMBARDI)
COME RISPOSTA AL CINEMA FRANCESE IN CUI - PAROLA DI REGISTA BELGA - ‘NON SUCCEDE MAI NIENTE!’, NON C’E’ MALE: CON ‘MR. NOBODY’ JACO VAN DORMAEL CI TRAVOLGE LETTERALMENTE CON UN VERO E PROPRIO CICLONE DI STILI E DI CONTENUTI PER UN MONITO CHIAVE: ATTENTI ALLE SCELTE CHE FATE NELLA VITA! MA LA SUA E’ UNA VISIONE IN QUALCHE MODO OTTIMISTA: NON ESISTE UN PERCORSO DI VITA SENZA CONSEGUENZE E DUNQUE, DOVENDO PUR SCEGLIERE, OGNI STRADA E’ QUELLA GIUSTA O FORSE SAREBBE MEGLIO AFFIDARSI AL CASO E AL NATURALE FLUSSO DEL ‘CAOS COSMICO’?
E pensare che tutto ha inizio con un piccione! Con la sua cosiddetta ‘superstizione’. Indizio premonitore di un percorso assolutamente ‘fuori pentagramma’, di una complessità di stili e di contenuti con cui il regista belga Jaco Van Dormael (The Eight Day, Toto the Hero), sembra quasi sadicamente divertirsi a torturare - ‘piacevolmente’ s’intende - lo spettatore, tenendolo |
costantemente sul filo della corda e tendendogli il tranello del temporaneo spaesamento. Non è consentita la minima distrazione, altrimenti il puzzle più pazzo e geniale del mondo in materia ‘esistenzialista’ rischia di sgretolarsi del tutto. Ma chi ha per caso visto Toto the Hero ha già un’idea di cosa stiamo parlando: del resto anche sul piano cosmico, il caos sembra una tendenza come dire ‘universalmente’ connaturata.
E’ in una sorta di ’Nemoshow’ in cui al centro della visione si trova questo stranito personaggio ultracentenario, ultimo mortale sopravvissuto dacchè da tempo studi sul rinnovamento delle cellule hanno sconfitto la morte, che si dipana il vortice di riflessioni mettendo in moto una girandola di mezzi espressivi: dal dar corpo alla fantasia del bambino inserendo oggetti giocattolo nella realtà quotidiana alla voce fuori campo di ‘Mr Nobody’ che compare nel fiore della giovinezza interpretato da Jared Leto, in veste di una sorta di conduttore |
televisivo nel bel mezzo di una diretta di trasmissione video-documentaristica sulle più moderne teorie di divulgazione scientifica in materia di espansione dell’universo secondo i concetti classici della termodinamica di entropia ed entalpia.
La teoria del ‘Big Bang’ e la decelerazione dell’espansione dell’universo per il prevalere dell’azione della ‘forza gravitazionale’ su quella dell’’energia oscura’ causa del ‘Big Crunch’, secondo la teoria di Friedman e della conseguente possibile inversione dello scorrere del tempo, combinate con i concetti di libero arbitrio e predestinazione sono gli elementi su cui Van Dormael intreccia la sceneggiatura, peraltro metabolizzando precedenti cinematografici in qualche modo afferenti: Sliding Doors, Benjamin Button , The Butterfly Effect, tanto per citarne alcuni.
E’ così, attraverso un caotico percorso di ricordi del nostro personaggio, estremamente frammentato sul filo di una memoria ad intermittenza nonché sulle possibili scelte e conseguenti vite alternative, che il regista intrattiene lo spettatore sulla dinamica causa ed effetto di ognuna di |
esse. Dinamica che incontra la sua scintilla focale nella scelta primigenia di Nemo da bambino a seguito della separazione dei suoi genitori. Situazione che lo vede incerto, anzi, pressoché impossibilitato a scegliere il genitore con cui continuare la sua vita. Ma ecco quella scelta primigenia pronta a partorire una vera propria girandola di possibilità su cui si moltiplicano letteralmente nel tempo svariate alternative di vita con altrettanto svariate conseguenze. I succitati frequenti inserti con digressioni scientifiche alimentano la fiamma della prismatica riflessione tra libero arbitrio e predestinazione, in un’atmosfera tra il serio ed il faceto, comunque carica di ironia. Un esempio per tutti, a proposito del gioco causa-effetto della scelta e dell’accadimento degli eventi, l’elemento motore che scatena la perdita di Anna (Diane Kruger), la ragazza amata dal nostro protagonista: la pioggia improvvisa scolora il biglietto in cui lui si era appuntato il suo numero di telefono. Ma le note |
più divertenti non stanno nel fatto in sé quanto su come si risale al primo elemento scatenante: a voi il piacere di scoprire che cosa c’entri in tutto questo l’uovo sodo di un brasiliano disoccupato.
Resta comunque fermo il fatto che si tratta di un film che non suggerisce un approccio prevalentemente razionale. Mr. Nobody, come un’opera d’arte, si nutre e si propone allo spettatore per un contatto emotivo che potremmo definire di carattere impressionista. Per ‘razionalizzare’ occorre tempo e tornare più volte a questa stessa fonte dalla portata apparentemente inesauribile. E’ un film che si ama o si odia, ma che certamente non lascia indifferenti.
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