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LA DOPPIA ORA: DOPO 'LA SCONOSCIUTA' DI GIUSEPPE TORNATORE KSENIA RAPPOPORT TORNA A VESTIRE I PANNI DELLA STRANIERA DAL PASSATO OSCURO QUESTA VOLTA PER L'ESORDIENTE ALLA REGIA GIUSEPPE CAPOTONDI
Dalla 66. Mostra del Cinema di Venezia - COPPA VOLPI a XSENIA RAPPOPORT
"La doppia ora non è solo la semplice coincidenza che fa leggere sul quadrante di un orologio un'ora ripetuta e suggerisce ai protagonisti un gioco, la possibilità di esprimere un desiderio. La doppia ora segna l'incontro di Sonia e Guido, due solitudini che sembrano specchiarsi l'una nell'altra. Un incontro che fa intravedere la possibilità di lasciare alle spalle vecchie ferite e ricominciare. Un incontro che segnerà in maniera inaspettata la vita di entrambi.
Potremmo definirlo un film di genere, ma pur attingendo a piene mani dal noir, dal melò, dal thriller e dall'horror psicologico, si è voluto in qualche modo mantenerne le distanze, facendo invece forza sul vero nucleo narrativo del film, quello che vede i due protagonisti affrontare, ciascuno per proprio conto, un doloroso percorso interiore. Da un lato Guido che nasconde nella disillusione la sofferenza del proprio passato, dall'altro Sonia misteriosa, bellissima, che sprofonda in un abisso fatto di ricordi che non riesce a scacciare. E quando le ragioni del tormento di entrambi sembrano trovare una spiegazione, forse una soluzione, tutto torna a confondersi per i protagonisti, così come per lo spettatore, sino alla fine, sino all'ultima inquadratura rivelatrice. Perché niente e nessuno è come sembra in questa storia".
Il regista Giuseppe Capotondi
(La doppia ora ITALIA 2009; drammatico; 95'; Produz.: Medusa Film/Indigo Film in collaborazione con 'Film Commission Torino Piemonte/Mercurio Cinematografica; Distribuz.: Medusa Film)
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Titolo in italiano: La doppia ora
Titolo in lingua originale:
La doppia ora
Anno di produzione:
2009
Anno di uscita:
2009
Regia: Giuseppe Capotondi
Sceneggiatura:
Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo
Soggetto: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo
Cast: Ksenia Rappoport (Sonia) Filippo Timi (Guido) Antonia Truppo (Margherita) Gaetano Bruno (Riccardo) Fausto Russo Alesi (Bruno) Michele Di Mauro (Dante) Lorenzo Gioielli (Vice direttore albergo) Lidia Vitale (Rossa speed date) Giampiero Iudica (Uomo speed date) Lucia Poli (Marisa) Roberto Accornero (Uomo speed date) Giorgio Colangeli (Prete anziano) Deborah Bernuzzi (Hostess di terra) Barbara Braconi (Receptionist) Federica Cassini (Infermiera) Cast completo Valentina Gaia (Commessa gioielleria) Diego Gueci (Cliente speed date) Edoardo La Scala (Marco) Chiara Nicola (Ragazza suicida) Chiara Paoluzzi (Cameriera d'albergo) Gilda Postiglione (Medico sogno) Simone Repetto (Cliente speed date) Fabrizio Rizzolo (Cliente albergo) Stefano Saccotelli (Cliente speed date) Antonio Sarasso (Infermiere ospedale) Stefano Sardo (Rapinatore) Paolo Maria Serra (Neurologo)
Musica: Pasquale Catalano
Costumi: Roberto Chiocchi
Scenografia: Totoi Santoro
Fotografia: Tat Radcliffe
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Sonia (Ksenia Rappoport) viene da Lubiana e fa la cameriera in un hotel. Guido (Filippo Timi) è un ex poliziotto e lavora come custode in una villa fuori città .
Si incontrano per caso in uno speed date. Lui è un cliente fisso. Per lei è la prima volta, e si vede. Poche parole, un’istintiva attrazione.
In pochi giorni imparano a conoscersi, ad aprirsi, a svelare le proprie ferite. Sono sul punto di innamorarsi… quando Guido muore.
Improvvisamente, durante una rapina nella villa che dovrebbe custodire.
Sonia si ritrova da sola a elaborare un lutto di cui non riesce a trovare il senso. E di cui alcuni addirittura la ritengono responsabile. Mentre il passato di Sonia ritorna, con tutti i suoi nodi non risolti, la realtà che la circonda comincia a collassare, fino a crollarle addosso. Tutto inizia a cambiare, ogni certezza si sgretola e nessuno è più lo stesso.
Nemmeno Sonia. Chi è veramente?
E soprattutto, è davvero Guido quello che lei continua a vedere, al di là di ogni plausibile logica, o è solo la sua mente che vacilla? E cosa farà quando le verrà offerta una seconda occasione?
Le risposte arrivano solo alla fine, in un continuo capovolgimento di eventi.
Dal >Press-Book< de La doppia ora
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
XSENIA RAPPOPORT, QUESTA ‘SCONOSCIUTA’, COLTIVA CON CRESCENTE SUCCESSO IL CINEMA DI SGUARDI! E LA RITROVIAMO PIACEVOLMENTE, PROTAGONISTA ASSOLUTA, IN BILICO SULL’AMBIGUO BINARIO TRA REALTA’ E SOGNO NEL THRILLER DELL’ANIMA ‘LA DOPPIA ORA’, DELL’ESORDIENTE GIUSEPPE CAPOTONDI. UN’APPREZZABILE RIVELAZIONE CHE PRENDE LE DEBITE DISTANZE DAI PARAMETRI TELEVISIVI PER RESTITUIRE AL MADE IN ITALY IL GUSTO DELLA CELLULOIDE: COME PIATTO FORTE OFFERTO DALLA CASA UN INCONSUETO AUTORITRATTO PSICOLOGICO IN CUI A CONTENDERSI IL PREMIO PARTITA SONO RIGURGITI DI IDENTITA’ DEL PASSATO E ANTITETICI IMPULSI DEL PRESENTE PER NUOVI POSSIBILI ORIZZONTI FUTURI
Ecco quel che si dice una piacevole sorpresa. Si tratta de La doppia ora, film d’esordio per il grande schermo di Giuseppe Capotondi, che vede protagonisti, tra gli altri, Xsenia Rappoport - La sconosciuta di Giuseppe Tornatore - qui ancora nei panni della straniera in Italia, la cameriera di Lubiana Maria, e Filippo Timi (Come Dio comanda, Vincere). Sembra in effetti questa una |
delle rare volte in cui si può guardare al cinema italiano dei nuovi autori con un certo ottimismo, scordandoci per un momento il piccolo schermo. E dire che la sfida era già notevole di per sé nella scelta di affidarsi per la cifra stilistica ad un mix di generi in cui domina il thriller dell’anima, cavalcando l’onda lunga del doppio e dell’ambiguità . Doppio e ambiguità che valgono per tutta una serie di circostanze e persone ma soprattutto per la nostra Maria che, regia e interpretazione all’unisono, rendono di fatto protagonista assoluta. Ruolo ideale per Xsenia Rappoport sempre estremamente a suo agio quando si tratta di incarnare dei personaggi drammaticamente sospesi, in questo caso tra realtà e… sogno, diciamo così: accontentatevi di questa vaga indicazione perché se cercassimo di precisare aprendovi uno spiraglio maggiore, tanto varrebbe spalancare la porta del tutto. E non sarebbe giusto svelare forse l’unico vero colpo di |
scena di tutta questa storia per la quale Giuseppe Capotondi ha scelto volutamente di non andare alla ricerca dell’effetto sorpresa quanto di un percorso assolutamente interiorizzato, fatto dunque di poche parole, preferendo inseguire il ‘cinema di sguardi’, peraltro con discreti risultati: si direbbe persino precoce la prevedibilità di certe responsabilità di colpa, ma l’apparente difetto trasmuta in pregio nel momento in cui subentra dominante il doppio binario psicologico. Binario che porta la stessa protagonista, e dunque lo spettatore, a scoprire gradualmente la sua identità cangiante tra rigurgiti del passato e nuovi sentimenti emergenti dal suo nuovo presente. Identità come dire, sia pure temporaneamente, auto censurata del suo centro di gravità permanente.
Così, tra ammiccamenti alla Hitchcock nelle svariate riletture in chiave hollywoodiana (tra cui Le verità nascoste di Robert Zemeckis) – vedi la protagonista nella vasca da bagno - l’atmosfera cupa e vagamente inquietante di ambientazione (Torino) e di personaggi appena |
velati dai loro silenzi e sotterranei misteri in sospensione alla Polanski, passando per scorci di primissimi piani rivolti con una certa avida ossessione a dettagli di oggetti e di persone - quel che tradisce la volontà conscia di svelare centellinando spicchi di anatomie psicologiche - Capotondi si prova a vivisezionare le oscure profondità della protagonista spingendola a riconoscersi in una sorta di doppio autoritratto: a denudarsi pubblicamente sul piano psicologico prima di trovare, consciamente e/o inconsciamente, il coraggio di scegliere la direzione da prendere una volta giunta ad un bivio divenuto ormai insostenibile.
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Links:
• NOI 4 - INTERVISTA all'attrice KSENIA RAPPOPORT (Interviste)
Galleria Fotografica:
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