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    Home Page > Movies & DVD > Antichrist

    ANTICHRIST: CHARLOTTE GAINSBOURG E WILLEM DAFOE AL CENTRO DELLA 'CRISI D'INFERNO' DI LARS VON TRIER, IN UN VIAGGIO SHOCK NELLA FOLLIA DELLA MENTE, TRA HORROR, EROTISMO E (PSEUDO) RELIGIONE

    Dal 62. Festival del Cinema di CANNES

    "Due anni fa ho sofferto di depressione. E’ stata un’esperienza nuova per me.
    Qualsiasi cosa, di qualunque genere, mi sembrava irrilevante, futile. Non riuscivo a lavorare. Sei mesi dopo, quasi come per esercizio, ho scritto una sceneggiatura. E’ stata una specie di terapia, ma anche una ricerca, un test per capire se sarei mai più stato in grado di fare un altro film. La sceneggiatura è stata completata e girata senza grande entusiasmo, realizzata come sfruttando solo a metà le mie capacità fisiche e psichiche. Il lavoro sulla sceneggiatura non si è svolto secondo il mio consueto modus operandi. Alcune scene sono state aggiunte senza motivo. Le immagini sono state composte senza vincoli dettati dalla logica o dalla struttura drammaturgica. Spesso derivate da sogni che facevo in quel periodo, o sogni che avevo fatto in passato. Ancora una volta il soggetto principale era la 'Natura', ma in un modo diverso e più diretto di prima. In un modo più personale. Il film non contiene alcun codice morale specifico ma solo quello che alcuni potrebbero definire come ‘elementi essenziali’ di un plot. Da giovane ho letto Strindberg. Ho letto con entusiasmo le cose che ha scritto prima di andare a Parigi e diventare un alchimista, e poi durante il suo soggiorno parigino... quel periodo definito più tardi come la sua 'crisi d’inferno'; 'Antichrist' è stata la mia 'Crisi d’Inferno'? Il segno di un’affinità con Strindberg? Comunque, non ho nessuna scusa per 'Antichrist'. A parte quella della mia assoluta fiducia nel film, il film più importante di tutta la mia carriera!
    ".
    Il regista e sceneggiatore Lars Von Trier (25/03/2009)

    (Antichrist, DANIMARCA/GERMANIA/FRANCIA/ITALIA/SVEZIA/POLONIA 2009; 104'; Drammatico-Horror; Produz.: Zentropa Entertainment23 ApS, in co-produz. con: Zentropa International Köln/Bettina Brokemper (Germania)/Slot Machine/Marianne Slot (Francia)/Memfis Film/Lars Jönsson (Svezia)/Trollhättan Film AB/Madeleine Ekman (Svezia)/Lucky Red, Andrea Occhipinti (Italia)/Zentropa International Poland/Ole Østergaard e Małgorzata Szumowska (Germania), in collaborazione con: DR Arte France Cinéma/ Jérôme Clément/Michel Reilhac/Rémi Burah/ZDFarte Commissioning Editor Meinolf Zurhorst Groupe Grand Accord: ARTE G.E.I.E. Andreas Schreitmüller/WDR Gebhard Henke Film i Väst Tomas Eskilsson SVT Gunnar Carlsson, con la partecipazione di Centre National de la Cinématographie CANAL+ Laurent Hassid TrustNordisk SF Film Nordisk Film Cinema Distribution The I2I Preparatory Action of the European Community Developed with the support of Media, con il supporto di: Danish Film Institute, Lena Hansson Varhegyi Filmstiftung NordrheinWestfalen Deutscher Filmförderfonds (DFFF) Nordic Film & TV Fond, Hanne Palmquist Polish Film Institute, Agnieszka Odorowicz, Swedish Film Institute, Lisa Ohlin.; Distribuz.: Key Films/Lucky Red)
    Cast Musiche “ Rinaldo, Lascia ch’io pianga, HWV7â€, Georg Friedrich Händel
    “Barokksolisteneâ€, diretto da Bjarte Eike

    Locandina italiana Antichrist

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    (See Flash Review by Todd McCarthy, "www.variety.com", here - Voice: 'Il giudizio della critica' - 'International Press')

    Titolo in italiano: Antichrist

    Titolo in lingua originale: Antichrist

    Anno di produzione: 2009

    Anno di uscita: 2009

    Regia: Lars Von Trier

    Sceneggiatura: Lars von Trier

    Soggetto: "Lascia ch’io pianga mia cruda sorte, e che sospiri la libertà. Il duolo infranga queste ritorte de’ mei martirii sol per pietà".
    Rinaldo, Lascia ch’io pianga, HWV7, Georg Friedrich Händel

    Cast: Willem Dafoe (lui, il marito)
    Charlotte Gainsbourg (lei, la moglie)

    Musica: Georg Friedrich Händel (Rinaldo, Lascia ch’io pianga, HWV7); Bjarte Eike, Barokksolistene

    Costumi: Frauke Firl

    Scenografia: Karl “Kalli†Juliusson

    Fotografia: Anthony Dodd Mantle

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    Un marito e una moglie colpiti da un lutto si ritirano in “Edenâ€, una baita in mezzo ai boschi, sperando di curare il loro cuori spezzati e il loro matrimonio in crisi. Ma la natura prenderà il sopravvento e le cose andranno di male in peggio…..

    Commento critico (a cura di ENRICA MANES)

    L’inizio è pura poesia, lirismo di immagini e musica in un sinfonia scritta per fotogrammi in cui gesti e narrazione divengono un tutt’uno palpitante, fortemente pittorico eppure carico di un movimento denso di pathos.
    Guida di sensazioni nella foresta di simboli che è la pazzia della protagonista, catalizzatrice delle forze di una Natura matrigna, il dramma visionario si divide in atti in un climax crescente di vibrazioni, ora pacatamente positive e a tratti brutalmente feroci.
    Connotati del mistero tipico della letteratura nordica, si esprimono con un cifrario ed una insistenza quasi maniacale, dagli animali parlanti forieri di segni e significati, passando per la tragedia tutta umana della morte, lo spazio atemporale, la presenza atmosferica fortemente scatenata, a tratti ostile, il topos del bosco che diviene teatro della massima potenza della Natura, in una sintesi perfetta di fotografia, montaggio e suono a veicolare la sensazione come palpitante riflesso della psiche e del malessere.
    Ogni

    anfratto ed andito ha il proprio sussurro, ogni arbusto è animato da un alito di vita e da uno sguardo proprio e porta il sigillo di una verità che l’uomo non può mutare, ma solo sentire fino ad esserne totalmente pervaso.

    Cammino e cura per i protagonisti, Lui e Lei, nel giardino di Eden si consuma una lotta atroce fra bene e male, dove chi sia il vincitore e dove il giusto e il cattivo non è chiaro e forse nemmeno è importante ai fini di quella che diviene pura narrazione per immagini.
    Misticismo ed ossessione permeano il punto di vista che alterna campi e controcampi in un linguaggio intimo fra i protagonisti che si consuma perlopiù nella penombra della casa e che si sfoga nella brutalità degli elementi.
    Perfettamente centrato e perla tributo alla letteratura ed al linguaggio di genere da Strindberg a Bergman passando per il dramma concepito da Ibsen, Lars

    Von Trier sembra portare a compimento davvero la sua più grande ed intensa opera, un apice visionario e foresta di simboli che sembra raggiunto quando però ogni presupposto muta, con il tema principale che sembra trasformarsi di colpo, prendendo una cupa svolta che prosegue fino all’epilogo.
    Una giustapposizione motivata dallo stesso regista che ammette come il film non nasca da una messa a punto perfetta ma da sogni e pulsioni complesse senza alcuna pretesa di continuità.

    Nettamente diviso in due parti, negli ultimi atti preda di una follia irrazionale, il film esprime in scene di sadismo le sue morbosità assumendo una piega tristemente nota del dramma orrorifico che di nordico e catartico sembra avere ben poco.
    Tragica ossessione e misticismo magico di Sabba, il finale si incammina pericolosamente verso la china del macabro e del già visto.

    Links:

    • Lars Von Trier (Regista)

    • Willem Dafoe

    • Charlotte Gainsbourg

    • MELANCHOLIA - INTERVISTA al regista LARS VON TRIER (A cura di NILS THORSEN) - (I. PARTE) (Interviste)

    • MELANCHOLIA - INTERVISTA al regista LARS VON TRIER (A cura di NILS THORSEN) - (III. PARTE) (Interviste)

    1

    Galleria Video:

    Antichrist.mov

    Il giudizio della critica

    The Best of Review

    International Press

    TODD MCCARTHY ("www.variety.com"):

    Lars von Trier cuts a big fat art-film fart with 'Antichrist'. As if deliberately courting critical abuse, the Danish bad boy densely packs this theological-psychological horror opus with grotesque, self-consciously provocative images that might have impressed even Hieronymus Bosch, as the director pursues personal demons of sexual, religious and esoteric bodily harm, as well as feelings about women that must be a comfort to those closest to him. Traveling deep into NC-17 territory, this may prove a great date movie for pain-is-pleasure couples. Otherwise, most of the director's usual fans will find this outing risible, off-putting or both -- derisive hoots were much in evidence during and after the Cannes press screening -- while the artiness quotient is far too high for mainstream-gore groupies

    Italian Press

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