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    Home Page > Movies & DVD > Ember - Il mistero della città di luce

    EMBER - IL MISTERO DELLA CITTA' DI LUCE: L'UNICA LUCE IN UN MONDO DI TENEBRE, AI CONFINI DEL FANTASY, LA' DOVE SORGE L'AVVENTURA

    "Sono cresciuta negli anni ’50 e ricordo bene la paura della Guerra nucleare. La gente parlava di ciò che sarebbe potuto accadere, costruiva rifugi. Ne rimasi molto impressionata. Questa situazione fece nascere in me una curiosità: cosa sarebbe accaduto se intere società fossero state obbligate a rifugiarsi… da qualche altra parte?".
    La scrittrice Jeanne DuPrau

    "La Città è un personaggio della storia. Ember è stata costruita per salvare l’umanità dall’oscurità. Il mistero al centro della storia, il mistero che unisce tutti i nostri personaggi, è il segreto stesso della Città: il modo in cui essa può essere salvata".
    Il regista Gil Kenan

    "Quando ho letto il libro ho pensato che fosse molto bello, non avevo mai visto né letto niente del genere prima di allora. Sono sempre alla ricerca di storie particolari e questa era una di quelle".
    Il produttore Tom Hanks

    (City of Ember USA 2008; avventura fantasy; 95'; Produz.: Playtone/Walden Media; Distribuz: Eagle Pictures)

    Locandina italiana Ember - Il mistero della città di luce

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Ember - Il mistero della città di luce

    Titolo in lingua originale: City of Ember

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2008

    Regia: Gil Kenan

    Sceneggiatura: Caroline Thompson

    Soggetto: Il film è tratto dal romanzo bestseller scritto da Jeanne DuPrau.

    Cast: Saoirse Ronan (Lina Mayfleet)
    Tim Robbins (Loris Harrow)
    Bill Murray (Sindaco Cole)
    Harry Tradaway (Doon Harrow)
    Martin Landau (Sul)
    Toby Jones (Barton Snode)
    Mary Kay Place (Signora Murdo)
    Marianne Jean-Baptiste (Clary)

    Musica: Andrew Lockington

    Costumi: Ruth Myers

    Scenografia: Martin Laing

    Fotografia: Xavier Perez Grobet

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Ember – Il mistero della città di luce è la storia di una città che vive al buio da oltre 250 anni, dove non c’è un cielo e l’unica luce è quella data da luci a incandescenza sparse lungo la città che creano uno spettrale e inquietante luce giallastra. Oltre Ember, dicono, non c’è nient’altro che Ember! Ma la luce tende ad affievolirsi sempre di più, anche se nessuno sembra accorgersene, tranne due bambini, Lina Mayfleet e l’amico Doon Harrow, che con l’aiuto di un antica pergamena faranno di tutto per salvare la città dalla totale oscurità!

    IN DETTAGLIO:

    Per generazioni, la popolazione della Città di Ember ha prosperato nel sottosuolo, in un mondo incredibile fatto di luci scintillanti. La città è stata costruita come rifugio per gli esseri umani ed è alimentata da un enorme generatore, ideato per avere un’autonomia di soli 200 anni. Ora Ember sta cadendo preda dell’oscurità, il generatore si sta deteriorando, e le sue luci abbaglianti iniziano già ad affievolirsi.

    Nonostante la crescente preoccupazione per il futuro della loro amata Città, gli studenti di Ember si trovano a dover affrontare un’altra fase della loro vita, un rito di passaggio per tutti i diplomati: è il Giorno delle Assegnazioni. Il giorno, cioè, in cui il Sindaco in persona presenzierà di fronte ai diplomandi, mentre essi scelgono, tramite una lotteria, il modo in cui trascorreranno le loro vite, lavorando per la loro società. Lina, che sperava con tutte le sue forze di diventare un messaggero, è sconvolta all’idea di essere stata assegnata alla Rete delle Tubazioni, la vasta rete di tubi che si trova sotto alla Città. Il suo compagno di classe, Doon Harrow, che più di qualsiasi altra cosa avrebbe voluto lavorare nel Generatore, si fa letteralmente prendere dal panico quando estrae l’incarico di Messaggero. La Rete delle Tubazioni non è certo come il Generatore, ma si trova nelle sue vicinanze, perciò Doon propone a Lina di scambiarsi gli incarichi. Lei ne è molto felice e accetta lo scambio con grande entusiasmo. Nasce così un’amicizia alquanto improbabile, che via via cambierà il corso delle vite di tutti coloro che vivono a Ember.

    Lina svolge con destrezza l’incarico di Messaggero: gira per la città per recapitare importanti missive a persone altrettanto importanti, tra cui il sindaco stesso; mentre a casa si prende cura della nonna anziana e della sua sorellina Poppy.
    Un giorno, nel loro armadio, trovano una vecchia scatola di metallo; la nonna di Lina sembra molto felice: è assolutamente certa di ricordare che il contenuto della scatola fosse molto importante, solo che ne ha dimenticata la ragione.

    Lina riesce ad aprire il lucchetto della scatola e dentro vi trova alcuni documenti il cui significato le appare incomprensibile. Incapace di decifrarli, ma certa della loro importanza, Lina decide di chiedere aiuto a Doon.

    Mentre i blackout nella Città diventano sempre più frequenti, Lina e Doon apprendono che le informazioni all’interno della scatola potrebbero aiutarli a salvare la Città. In una lotta contro il tempo, i due iniziano a seguire gli indizi, destreggiandosi tra politici corrotti e personaggi deplorevoli, i quali si augurano che i due non riusciranno mai a raggiungere il proprio fine: restituire la luce alla CITTA’ DI EMBER.

    Dal >Press-Book< di Ember - Il mistero della città di luce.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Una favola dal sapore genuino e fragrante dell’irresistibile forza del racconto ancorato ai perni della letteratura classica per ragazzi che, d’altra parte, non disturba gli adulti. Anzi. Come ogni favola di livello che si rispetti, anche Ember - Il mistero della città di luce, che vede quel dritto di Tom Hanks nelle vesti di produttore, ha un messaggio forte da dare offrendo allo spettatore un percorso irto di difficoltà apparentemente insormontabili, finalizzato alla catarsi finale. I veicoli prediletti di cui servirsi sono gli stessi di sempre: la fantasia e una cornucopia di simbolismi che tradiscono le stratificate chiavi di lettura di questa intrigante storia che vede in pericolo la sopravvivenza del genere umano.
    In questo percorso eccelle la giovane conduttrice Saoirse Ronan (Espiazione) nei panni della messaggera Lina, coniugando felicemente la freschezza arguta della fanciullezza alla profondità di sentimenti e di pensieri trasparenti da uno sguardo che sembra in

    sinergia con due dei primari elementi della natura, aria e acqua, con cui i nostri protagonisti si augurano di tornare ad avere a che fare. Sguardo su cui la regia non manca di soffermarsi a dovere. Così come altrettanto primario è l’elemento supplente di quello prodotto in natura: la luce, ad Ember riprodotta da un generatore che lascia presagire di essere arrivato alla fine dei suoi giorni. Un bene per la collettività da salvaguardare come assolutamente irrinunciabile. I sempre più frequenti black out lasciano intendere che l’oscurità momentanea potrebbe diventare presto l’unica realtà permanente, vale a dire la fine. Oscurità che, trattandosi di una città sotterranea diventa co-protagonista aprendo su suggestivi scenari degni del viaggio intrapreso da Dante Alighieri con la Divina Commedia o dal pittore Arnold Boecklin ad esempio con la sua celebre Isola dei morti. Eppure, in tanta oscurità Ember emana tutto il calore e l’energia che possono

    derivare dai molti coloriti personaggi e, soprattutto, dalla certezza che i nostri impavidi protagonisti riusciranno nel loro intento. Molti di loro ricordano spirito e atmosfere delle favole classiche, in stile fratelli Grimm, con la nonna malata, i ragazzi nella giornata dell’assegnazione dei compiti pescati nel canestro alla stregua di una lotteria, il malvagio sindaco Cole, l’ingrato ruolo di Bill Murray qui chiamato ad incarnare un genere di avidità sottoscritta da un bel pancione nonché dal suo rimpinzarsi del cibo sottratto alla collettività, consumato in un bunker. E non è un caso che poi sia destinato ad essere a sua volta mangiato.
    C’è poi il malinconico padre inventore degno di Ritorno al futuro, anche se più artigianale che avveniristico, interpretato da Tim Robbins, che riesuma un pizzico di modernità ribadito dalla segreteria telefonica della famiglia di Lina, mantenuta però nella rinnovata funzione di addormentare Poppy, la piccola sorellina di Lina. Una

    tra le numerose felici trovate che colorano quest’avventura con i suoi enigmi da risolvere e le sue mappe da ricomporre e decifrare.
    Miracolo della dominante inventiva dal sapore antico, quasi atavico, gli armadietti concepiti ad uso di navigli di fortuna per percorrere quel desueto ed accidentato tunnel che doveva riportare gli abitanti di Ember verso la tanto desiderata luce. Forse ha avuto il suo peso il fatto che gli effetti speciali siano stati affidati a Kit West, vincitore dell’Oscar agli Academy Awards (1982) per I predatori dell’arca perduta (1981). E forse non è un caso se a vedere le prime luci dell’alba per prima sarà proprio la piccola Poppy, simbolo del fior fiore dell’innocenza, la più aperta e naturalmente versata ad un futuro che può tornare, appunto, verso la luce.

    Perle di sceneggiatura

    Giuramento di lealtà di Ember - "Giuriamo eterna lealtà alla nostra Città e alla saggezza che l’ha creata. Esprimiamo la nostra infinita gratitudine nei confronti dei Costruttori che hanno scelto questo luogo con grande cura. Noi prosperiamo sul nostro fiume vigoroso. Siamo riconoscenti verso la forza illimitata del nostro potente Generatore, che batte nel nostro centro come un magnifico cuore. Com’è lui, così siamo noi: operosi, creativi. Ognuno di noi è un faro. Al di là di Ember l’oscurità dilaga, senza tempo, in ogni direzione. La nostra è l’unica luce in un mondo di tenebre".

    Commenti del regista

    La citta di Ember come personaggio:

    "La Città di Ember è un personaggio del film, tutta l’azione del film è incentrata sul tentativo di salvare la Città, perciò era di vitale importanza che lo scenografo Martin Laing ed io costruissimo qualcosa che risultasse il più realistico possibile. Abbiamo iniziato mettendoci nei panni dei Costruttori, i padri fondatori della Città, che avevano costruito la Città rapidamente per proteggere i cittadini da un pericolo incombente. Perciò ci siamo chiesti di cosa avrebbero avuto bisogno per rimanere al riparo per almeno due secoli. Quando è stata costruita la città era tecnicamente avanzata, completamente autosufficiente da un punto di vista energetico, con un generatore alimentato dal fiume. Quando la nostra storia inizia, la Città ha già superato la sua 'data di scadenza' e tutte le provviste hanno iniziato a scarseggiare... Il punto di partenza era che fosse stata ideata per essere un luogo puramente funzionale, per dare rifugio alla popolazione. La gente, però, ha vissuto lì per oltre due secoli, finendo per cambiare il design della Città. Gli edifici sono cambiati e quello che una volta era lucido e industriale è diventato trasandato e logoro".

    Altre voci dal set:

    La costumista RUTH MYERS:

    "La popolazione di Ember indossa soprattutto degli abiti da lavoro, che oramai hanno più di 50 anni, a causa della mancanza di materie prime. Col tempo li hanno abbelliti e cambiati, a seconda dei propri gusti. Ognuno ha fatto ricorso al proprio stile personale, perciò, ad esempio, Looper ha aggiunto al suo abbigliamento un giubbotto di salvataggio; il Sindaco indossa un abito fatto di quattro capi presi da abiti diversi, mentre Lina indossa dei capi di lana, visto che la nonna lavora nel negozio che vende la lana. Creare i vestiti è stata un’impresa faraonica, Ruth e il suo team hanno creato ogni singolo costume, per oltre 400 comparse, oltre che per i personaggi principali del film".

    E, a proposito della luce:

    "Ero interessata all’idea di una Città priva di luce, a parte quella elettrica. Come sarebbe stato vivere in un’oscurità del genere e sapere che la luce, il cibo e le scorte stavano esaurendosi? Senza avere la più pallida idea di cosa siano le condizioni atmosferiche, gli alberi o gli animali? Tutto questo ha catturato la mia attenzione".

    Il Direttore della Fotografia XAVIER PEREZ GROBET:

    "Quando Gil (Kenan) è venuto da me per mostrarmi i grafici e il look che si proponeva per il film, sono rimasto molto colpito, soprattutto dal punto di vista della luce. Il film intero era imperniato sulla luce!... E’ stata una sfida muovere la mdp nonostante tutte le limitazioni del set, i suoi spazi angusti e bui. Ho dovuto trovare molti modi diversi per ottenere la luce di cui avevamo bisogno per le riprese".

    Links:

    • Saoirse Ronan

    • Tim Robbins

    • Toby Jones

    • Bill Murray

    • Martin Landau

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    Galleria Video:

    City of Ember (Versione Originale).mov

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