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AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI: LO SPIRITO DELLE CANZONI DI FABRIZIO DE ANDRE' RIPESCATO TRA I VICOLI DI GENOVA, TRA PAPPONI, LESTOFANTI E PUTTANE
Dal III. Festival Internazionale del Film di Roma
"Sono stato un ascoltatore della musica delle canzoni De André, come molti italiani e come molte persone della mia generazione. Per me è importante che in questo film ci sia un rispetto di quell’atmosfera e soprattutto che ci sia una riconoscibilità poetica di quel mondo Il mondo è quello delle prime canzoni di De André ma del resto anche di quelle successive… il mondo della Genova degli emarginati, delle persone che vengono dal basso, delle prostitute, dei malavitosi, dei piccoli gangster… anche dei poeti di strada. Questo è il mondo di De André, e questo è il mondo del film. Il libro, sebbene non sia la trasposizione di nessuna delle canzoni di De Andé, è perfettamente aderente al clima e al racconto di quelle canzoni. Si tratta quindi di sentire di aderire e di restituire questi sentimenti che passano attraverso il romanzo e il film. Mi auguro che sia un buon film e che soprattutto faccia pensare, a prescindere dal fatto che si sa che è un film tratto da un romanzo di De André e che qualcuno vedendolo dica 'Ah ma questo film assomiglia alle canzoni di De André'".
Il regista Daniele Costantini
(Amore che vieni, Amore che vai ITALIA 2008; drammatico; 105'; Produz.: Goodtime Enterprise in collaborazione con Rai Cinema; Distribuz.: Istituto Luce)
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Titolo in italiano: Amore che vieni, amore che vai
Titolo in lingua originale:
Amore che vieni, amore che vai
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2008
Regia: Daniele Costantini
Sceneggiatura:
Daniele Costantini, Franco Ferrini e Antonio Leotti
Soggetto: Amore che vieni, amore che vai è tratto dal romanzo Un destino ridicolo scritto da Fabrizio De Andrè, nella prima metà degli anni ’90 (1996), insieme allo psicanalista-scrittore Alessandro Gennari. Nonostante la qualità e il talento di Gennari, Un destino ridicolo sembra appartenere soprattutto a De Andrè, tanto è denso di rimandi al mondo poetico-musicale del grande cantautore genovese. Dunque, non si è trattato soltanto di adattare un romanzo, ma anche di dare corpo alle immagini e alle suggestioni poetiche di canzoni memorabili come Marinella, Bocca di Rosa, Il pescatore, Via del Campo ed altre ancora, continuamente evocate in Un destino ridicolo.
Cast: Fausto Paravidino (Carlo) Filippo Nigro (Salvatore) Massimo Popolizio (Bernard) Claudia Zanella (Maritza) Tosca d’Aquino (Luciana) Donatella Finocchiaro (Veretta) Agostina Belli (Lina, madre di Carlo) Giorgia Ferrero (Antonia) Davide Paganini (Vichingo)
Musica: Nicola Piovani
Costumi: Elisabetta Montaldo e Elisabetta Antico
Scenografia: Luigi Silvio Marchione e Vincenzo Forletta
Fotografia: Alessio Gelsini Torresi
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Carlo giovane cameriere a Genova negli anni ‘60, difende Luciana, una prostituta, dall’aggressione di Rampin,suo protettore. Dopo aver fatto l’amore Luciana propone a Carlo di diventare il suo pappone. La madre di Carlo, Lina, inizialmente non è favorevole alla nuova attività del figlio, poi però, di fronte all’ipotesi di guadagno, diventa la maggiore imprenditrice dell’ â€azienda†di famiglia.Carlo nel frattempo rimane folgorato da Maritza, gia donna del vichingo, alto boss di zona.Veretta altra prostituta dolce e tenera si innamora ricambiata di Salvatore un sardo malavitoso e la loro storia avrà una conclusione apparentemente drammatica ma…
IN DETTAGLIO:
Lo sfondo e il contesto, sono il porto, i vicoli, le strade ed alcuni locali notturni della Genova del 1963.
Tre uomini.
Un contrabbandiere di origine francese, Bernard, passato dalla resistenza alla malavita marsigliese. Uomo di mondo, disincantato, vive organizzando soltanto 'colpi grossi'.
Un giovanissimo 'pappone per caso', Carlo, sognatore e indolente, tanto indolente da portarsi dietro sua madre, la signora Lina, nel serale giro di controllo delle prostitute, delle 'ciccine'.
Un duro pastore sardo, Salvatore, membro dell’anonima sequestri, rifugiatosi a Genova per rifarsi una vita, dopo cinque anni di dura detenzione.
Bernard coinvolge Carlo e Salvatore in un 'colpo grosso', tanto grosso da poter cambiare la loro vita per sempre.
La loro strada è attraversata da due donne: Veretta, una timida prostituta che vuole cambiare, che vuole dare una svolta alla propria vita, e per questo si unisce a Salvatore, prima suo occasionale cliente e poi suo marito; e Maritza, una giovane fiorentina, tanto affascinante quanto sfuggente, che farà perdere la testa a Carlo, ed a molti altri uomini.
Il colpo va bene e male nel contempo.
Bene perché i tre uomini riescono a impossessarsi di un prezioso carico di merce. Male perché Salvatore, simulando perfettamente la propria morte grazie all’uccisione di suo fratello gemello, riesce a ingannare i suoi compagni, si appropria della merce e fugge in Sardegna con Veretta.
Distrutto dalla perdita del figlio avuto da Veretta e tormentato dai sensi di colpa per aver ucciso suo fratello gemello, Salvatore si convince che il denaro ricavato dal colpo sia denaro maledetto. Tenta di salvarsi l’anima confessandosi e consegnando la refurtiva ad un prete, incontrato casualmente su un treno. Ma il destino ha deciso di giocargli un brutto scherzo...
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Galleria Fotografica:
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Amore che vieni, amore che vai.mov
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