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CLOVERFIELD: UN ESORCISMO PER LA PAURA
"Viviamo in un'epoca di grande paura. Vedere un film che descrive un evento assurdo, quale un'enorme creatura che attacca un'intera città , consente al pubblico di elaborare quella paura profonda in modo liberatorio e non dannoso. Anch'io vorrei vivere questa esperienza, andare al cinema e vedere un film esagerato ma ultrarealistico: e 'Cloverfield' certamente lo è".
Il produttore J.J. Abrams
(Cloverfield USA 2008; Thriller fantascientifico d'azione; 85'; Produz.: Bad Robot; Distribuz.: UIP)
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Titolo in italiano: Cloverfield
Titolo in lingua originale:
Cloverfield
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2008
Regia: Matt Reeves
Sceneggiatura:
Drew Goddard
Cast: Michael Stahl-David (Rob Hawkins) Mike Vogel (Jason Hawkins) Lizzy Caplan (Marlena Diamond) Jessica Lucas (Lily Ford) T.J. Miller (Hud) Odette Yustman (Beth)
Costumi: Ellen Mirojnick
Scenografia: Martin Whist
Fotografia: Michael Bonvillain
Scheda film aggiornata al:
28 Dicembre 2012
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Sinossi:
"Alla vigilia della sua partenza per il Giappone, Rob (Michael Stahl-David) ha organizzato una festa di arrivederci, nel corso della quale intende rivelare ai suoi amici ciò che realmente pensa di loro, per dare voce ai suoi sentimenti più intimi e per recidere legami irrisolti. Il suo piano, però, va a monte per via di un evento totalmente imprevisto: nel corso della festa gli invitati ammutoliscono quando la televisione annuncia che è in corso un violento terremoto. Quindi tutti si precipitano sul tetto per valutare i danni del sisma. Una palla di fuoco esplode in lontananza. Salta la corrente. La confusione si trasforma in panico e gli invitati si riversano caoticamente in strada.
Fra grida umane e boati disumani, Rob e i suoi amici si fanno largo in un paesaggio irriconoscibile, che è stato fagocitato da qualcosa di soprannaturale, di terrificante, di mostruoso ...".
Dal >Press Book< di Cloverfield
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
FLASH MOVIE:
‘IL GRANDE FRATELLO INCONTRA L’APOCALISSE’. SAREBBE FORSE QUESTO IL SOTTOTITOLO IDEALE PER QUESTO INCREDIBILE ‘CLOVERFIELD’ CHE RIESCE AD ESSERE SPETTACOLARE, MA NON TROPPO COINVOLGENTE SUL PIANO EMOTIVO, IN QUEL CHE NON FA VEDERE PIU’ CHE IN QUEL CHE MOSTRA. BISOGNA AMMETTERE CHE L’IDEA DI SFRUTTARE LA RIPRESA AMATORIALE CON LA VIDEO-CAMERA DI UN PROTAGONISTA DELLA STORIA, CON L’USO CHE NE VIENE FATTO, LE IMMAGINI E GLI EFFETTI CHE NE SORTISCONO, RAPPRESENTANO UNA BELLA TROVATA CINEMATOGRAFICA AD EFFETTO: PER LA VERITA’ UNA FURBA OPERAZIONE DI MARKETING PIU’ CHE UNA AUTENTICA INNOVAZIONE. E’ LA DINAMICA STESSA DI QUESTA COSTANTE DOCUMENTAZIONE DEL PROTAGONISTA CHE TROVA IL SUO REALISTICO AVVIO AD UN PARTY A SORPRESA IN ONORE DI UN RAGAZZO E DEL SUO NUOVO LAVORO ALL’ESTERO, AD AVERE MOLTO IN COMUNE CON LO SPIRITO DEL ‘GRANDE FRATELLO’: LA’ DOVE C’E’ SPAZIO PER TEMPI MORTI, PER L’IMBARAZZO O LA BANALITA’ DEI MESSAGGI |
ESPRESSI DA PERSONE COMUNI INDOTTE DALL’IMPROVVISATO OPERATORE A DIRE QUALCOSA. INSOMMA, IL PARALLELO SORGE SPONTANEO SULL’ONDA DELLA RIPRESA DI UNO SPACCATO DI NORMALE QUOTIDIANITA’. ANCHE SE QUESTO E’ VERO SOLO ALL’APPARENZA. MA, COME SI SUOL DIRE, IL GIOCO E’ BELLO QUANDO DURA POCO. QUI, AL CONTRARIO, LA STESSA CIFRA STILISTICA PERDURA DALL’INIZIO ALLA FINE, SENZA TREGUA. E QUI L’AVVERTIMENTO E’ D’OBBLIGO: ATTENZIONE ALL’EMICRANIA INDOTTA!
SE DIFATTI LA COSA E’ SOPPORTABILE AL PARTY, IL DISCORSO SI FA BEN DIVERSO CON L’APOCALITTICO DISASTRO CHE ALL’IMPROVVISO SI ABBATTE SU NEW YORK. LA RIPRESA COSTANTE DA PARTE DELLO STESSO INDIVIDUO IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE DIVENTA UN PO’ UNA FORZATURA, PERALTRO NON PRIVA DEI SUOI SCIVOLONI. CERTO CHE L’OCCASIONE ERA IRRINUNCIABILE PER DARE FONDO AD OGNI SORTA DI EFFETTO, TRA IL PLAUSIBILE E IL SURREALE, CAVALCANDO L’ONDA DEL VARIEGATO CALEIDOSCOPIO ESTETICO DELLA CATASTROFE-SPETTACOLO: SIA SUL PIANO SONORO CHE VISIVO. E SE PER LA MAGGIOR PARTE |
DI QUESTA FOLLE CORSA PER LA SOPRAVVIVENZA CON LA VIDEO CAMERA COSTANTEMENTE IN SPALLA - QUASI VI FOSSE INCOLLATA SEPPUR FEDELE ALL’ANDAMENTO DELLA DISPERATA ‘TRAVERSATA’ METROPOLITANA DEL PROTAGONISTA CON UN MANIPOLO DI AMICI - SI RESISTE OPPORTUNAMENTE ALLA TENTAZIONE DI UN PRIMO PIANO SULL’IMPROBABILE ‘MOSTRUOSA BESTIA’ - UN NEO ALIEN SOSTENUTO DA FEROCI E FAMELICI ‘ANIMALILLI’ - ALLA FINE, LA CADUTA DI TONO E’ INESORABILE. ANZI, A PROPOSITO DI CADUTE DI TONO, A VEDERE IL CROLLO DI UN GRATTACIELO SU SE STESSO A NEW YORK, IL RICHIAMO ALLA MEMORIA DELL’11 SETTEMBRE SORGE SPONTANEO. MA FORSE ESISTE IN ‘CLOVERFIELD’ UN’ANIMA ALTRA, SUL FILO DI UNA LETTURA METAFORICA PIU’ CHE LETTERALE, TRADITA DA UN PASSO DELLA SCENEGGIATURA CHE, SULLA CATASTROFE, TRA LE RIGHE, SEMBRA INSINUARE IL DUBBIO DI RESPONSABILITA’ GOVERNATIVE.
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Commenti del regista
"La cosa interessante di questo film è l'idea di riprendere una storia così incredibile da un punto di vista intimo, una tecnica in cui si percepisce bene l'atmosfera che regna fra i personaggi, le loro sensazioni, la loro paura, le loro reazioni. La difficoltà era proprio quella di prendere qualcosa di straordinario e di assurdo come l'aggressione da parte di un mostro e di trattarla in modo 'realistico'".
"Mi piaceva l'idea di un film che all'inizio sembra incentrato solo sui personaggi e che invece dopo pochi minuti diventa tutt'altro. Dopo aver descritto la complessa rete di queste amicizie e il modo in cui gli amici si relazionano fra loro, sulla scena irrompe un mostro spaventoso che ribalta completamente la situazione e alza di gran lunga il tiro".
"Per creare l'illusione della videocamera, abbiamo lavorato senza i consueti mezzi cinematografici, che generalmente utilizzano il grandangolo e varie angolazioni per mostrare i diversi punti di vista. Tutto ciò che si vede nel film proviene dalla telecamera di Hud e quindi solo dal suo occhio. Doveva sembrare una ripresa effettuata da un cameraman non professionista, da qualcuno che si trova per caso in una situazione incredibile ... Ciò che non si vede fa ancora più paura. Il pubblico è lì con Hud, non c'è un'altra angolazione che mostra ciò che l'operatore non vede. Ogni momento è carico di tensione perché fuori dall'inquadratura forse sta accadendo qualcosa di orribile. Ma lo spettatore non lo sa, perché la videocamera non è puntata in quella direzione. Quindi molto è lasciato all'immaginazione".
Altre voci dal set:
Il produttore BRYAN BURK:
"Questo film rientra certamente in un genere ben preciso, tuttavia la nostra intenzione era quella di fare un film sulla gente che vive questa esperienza, un film che si basa sulle emozioni".
Il produttore J.J. ABRAMS:
"Questo film è totalmente diverso da ciò che Matt (Reeves) ha fatto finora, ma la ragione per cui l'ho scelto è il suo interesse nei confronti dei personaggi; sapevo che li avrebbe curati con molta attenzione, diversamente da come si comporta la maggior parte dei registi di videoclip o pubblicità . Molti horror, oggigiorno, non sono altro che film violenti e semi pornografici, in cui lo spettatore non riesce affatto a identificarsi. Matt invece familiarizza con i personaggi".
Il produttore esecutivo SHERRYL CLARK:
"Penso sia raro che un film mantenga le sue aspettative. Anche ora, a film finito, continuo a provare lo stesso entusiasmo di quando era ancora solo un progetto di 5 pagine!".
Lo sceneggiatore DREW GODDARD:
"Nell'era di 'YouTube' si è diffusa una mentalità voyeuristica, la gente è interessata a guardare quello che fanno gli altri, a spiare persino le loro attività più banali. Soprattutto se è uno spettacolo reale, la gente non si stanca mai di guardarlo, è una vera e propria intrusione nella vita degli altri".
Links:
Galleria Fotografica:
1
Cloverfield (versione originale).mov
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