OCEANâS TWELVE: TUTTI SONO VOLUTI TORNARE NELLA âBANDAâ DI GEORGE, PIUâ UNO, ANZI, DUE
âNon avevo pensato a un sequel di âOceanâ fino a quando non siamo arrivati a Roma per promuovere il film ed io mi sono innamorato della cittĂ . Ho iniziato a concentrarmi sulla storia e sulla struttura che doveva avere e cosĂŹ è nata lâidea di ambientarla in Europaâ.
Il regista Steven Soderbergh
(Oceanâs Twelve, USA 2004; commedia; Durata: 2h,5â; Produz.: Jerry Weintraub/Section Eight; Distribuz.: Warner Bros)
Cherry Jones (Molly Star/Mrs. Caldwell) Peter Fonda (Caldwell) Vincent Cassel (François Toulour) Albert Finney (Gaspar LeMarc) Jeroen KrabbÊ (Van der Woude) Bruce Willis (Se stesso) Topher Grace (Se stesso) Adriano Giannini (Direttore del museo) David Sontag (Imbroglione) Larry Sontag (Imbroglione)
Musica: David Holmes
Costumi: Milena Canonero
Scenografia: Philip Messina
Fotografia: Peter Andrews
Montaggio: Stephen Mirrione
Effetti Speciali: Thomas J. Smith (supervisore effetti visivi)
âSono passati tre anni da quando Danny Ocean (George Clooney) e i suoi, lo specialista Rusty Ryan (Brad Pitt), il promettente Linus Caldwell (Matt Damon), lâesperto di esplosivi Basher Tarr (Don Cheadle) e lo scassinatore Frank Catton (Bernie Mac), hanno messo a segno la rapina piĂš audace e remunerativa della storia ai danni del proprietario del casino Terry Benedict (Andy Garcia), portando via anche lâultimo centesimo del suo caveau di Las Vegas. Dopo essersi divisi i 160 milioni di dollari di bottino, i membri della banda hanno cercato di filare dritto, di vivere onestamente⌠ma purtroppo non è facile, con grande dispiacere di Tess (Julia Roberts), moglie di Danny. Quando qualcuno infrange la Regola Numero Uno e li denuncia a Benedict, non ci sono alternative, devono restituirgli i 160 milioni di dollari, con gli interessi, o peggio per loro. E, come la banda scopre rapidamente, Benedict non è lâunico sulle loro tracceâŚâ
(Dal Press-Book di Oceanâs Twelve)
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
NO OCEAN, NO BAND! MA LA COMMEDIA Eâ CORALE.
Câè aria di festa nella âBand Oceanâ, come una rimpatriata tra amici. Succeda quel che succeda, e i guai non mancano, lo spirito guida di ognuno resta ottimista, convalidato dalle espressioni sornione e beffarde, Ocean-Clooney e Rusty-Pitt in testa. Parvenze di ansie mostrate dal clan truffaldino forzato dalle circostanze alla âripresa dei lavoriâ, si percepiscono di superficie e comunque tali da non far temere allo spettatore scivoloni davvero gravi per i nostri protagonisti che, relativamente tranquilli, non sembrano prendersi troppo sul serio. CosĂŹ al pubblico non resta che fare altrettanto!
Lâaria scanzonata e festaiola, al di lĂ dei guai che si paventano in Oceanâs Twelve, sequel di Oceanâs Eleven (2001), per la regia di Steven Soderbergh (Sesso, bugie e videotape, Out of Sight, Erin Brockovich-Forte come la veritĂ , Traffic, Full Frontal, Eros (Equilibrium)), si direbbe una naturale e spontanea opera di contagio, speculare
del divertimento che pare abbia accompagnato sul set il piĂš nutrito assemblamento di star hollywoodiane che si sia mai potuto realizzare in unico film, e per di piĂš andata e ritorno. Basta dare unâocchiata al cast per rendersene conto. Occasione che non solo ha trovato tutti i protagonisti di âElevenâ entusiasti di condividere un'altra tappa della precedente esperienza, persino a compenso ridotto per arginare i costi di produzione, ma ha addirittura inglobato, non come personaggi affiliati ma come contraltare del consolidato clan, altre due new entries: Vincent Cassel interprete del sussiegoso francese François Toulour alias âThe Night Foxâ, il grande e ricco rivale europeo del clan Ocean, e Catherine Zeta-Jones che calza a pennello una seducente e determinata, per quanto ben poco temibile, agente dellâEuropol Isabel Lahiri, esperta del furto dallâinterno, in quanto a sua volta anche figlia di un ladro professionista, e per giunta ex fidanzata di un componente
centrale della banda Ocean, Rusty Ryan (Brad Pitt). Oceanâs Twelve sembra cosĂŹ assimilarsi piĂš verosimilmente ad una rimpatriata tra amici, piuttosto che ad un clan organizzato e teso per un nuovo colpo grosso, e non certo per assenza di intoppi. Per esserci i guai ci sono, ma il fatto è che sembrano lâultimo dei problemi dei protagonisti, sbruffoni, sornioni, sicuri di sĂŠ, dopo tutto, a parte lâemotivo e insicuro, quanto desideroso di essere allâaltezza della âbandâ, Linus Caldwell, personaggio dipinto simpaticamente da un esilarante Matt Demon. Lâatmosfera dominante è dunque quella di una divertente quanto consapevole farsa, alimentata da grande cameratismo e affiatamento, e questo malgrado la mancata frequentazione dei personaggi durante la parentesi di pochi anni di tranquillitĂ , di âmeritato riposoâ, allâinsegna dei âbuoni propositiâ. CosĂŹ ecco la âBanda Oceanâ di nuovo riunita al completo, sulle tracce di un percorso comune, per quanto questa volta un poâ obbligato
dallâimpellente necessitĂ di risarcire i danni arrecati al direttore del casinò Terry Benedict, personaggio che Andy Garcia, ha dotato di un âondeggianteâ cotè, con tanto di bastone roteante da ricordarci Charlot. Le cose si mettono male e qualâè la prima cosa di cui si preoccupa la banda Ocean, consapevole di essere in guai seri ? Il fatto che sia venuta meno la paritĂ di diritto dei componenti, surclassata dalla denominazione Ocean, riconducibile a Danny (George Clooney), eletto (da chi?) quale patron del clan truffaldino per eccellenza, di cui di lĂŹ a poco ne sarĂ dimostrata la supremazia in una sorta di gara a premi sul piano, come dire, delle âcompetenzeâ in materia di furto. Il che ci solletica lâallineamento sulle orme dellâormai noto tormentone, su cui è solita giocare la stampa dallâuscita dellâultimo spot pubblicitario di George Clooney per la ditta Martini: âNo Ocean, no band!â. E dâaltra parte la
centralitĂ di George nellââaffare Oceanâ pare un dato di fatto: Clooney è anche partner del regista Soderbergh nella compagnia di produzione âSection Eightâ, che ha coprodotto sia Oceanâs Eleven che Oceanâs Twelve con la Jerry Weintraub Productions di Weintraub.
Ad ogni modo, a ben guardare la vicenda Oceanâs Twelve sullo schermo, non ruota affatto tutta intorno a colui che dĂ il nome alla band. La giostra delle star hollywoodiane sembra girare per lo piĂš compatta e allâunisono, come rimarcano anche alcune carrellate, tra cui, giusto in circolo come in una giostra, ad esempio quando la maggior parte della band si trova allâinterno della prigione, o allâuscita, questa volta riservando ad ognuno dei protagonisti, indistintamente e uno alla volta, la stessa ripresa che muove da lontano per avvicinarli gradualmente in obliquo. Si tratta dunque di una commedia corale che, almeno in parte, riesce a trasmettere qualcosa del divertimento provato dallâinterno. Ad esempio
tra le scene piĂš riuscite rientrano senzâaltro la sorta di danza acrobatica, sinergica al complicato sistema di allarme a raggi laser in perpetuo movimento, del Museo dâArte che custodisce il prezioso uovo da rubare, in cui si cimenta âThe Night Foxâ (Vincent Cassel), lo speculare europeo alla âbanda Oceanâ tra i maestri del crimine. Non è da meno, anche se un poâ caotico ed esilarante, il passo con la performance-cameo che include Bruce Willis, quando Tess Ocean (Julia Roberts), moglie di Danny Ocean (George Clooney), sollecitata a intervenire da Linus Caldwell (Matt Damon) in favore della âbandaâ finita al fresco, riesce ad aprirsi un facile varco al âmuseo impossibileâ, spacciandosi per Julia Roberts. E tra i tanti virtuosismi di regia, tra cui i frequenti fermo immagine su espressioni particolari di alcuni dei protagonisti o su specifiche situazioni, come ad esempio il traffico paralizzante nelle strade di Roma, Soderbergh sembra anche
restare in qualche modo affezionato ad âun vecchio trucco usato da Felliniâ, per quanto rivisitato e corretto, trucco che Soderbergh aveva peraltro giĂ tenuto presente per Full Frontal, e secondo il quale âquasi tutte le scene dovevano essere rappresentate da due persone, tranne la fine dove tutti i personaggi si ritrovano nello stesso luogoâ. E proprio allâepoca di Full Frontal, lo stesso Soderbergh considerava: âNei film di Fellini, verso la fine, capita spesso che i personaggi si ritrovino tutti insieme nello stesso posto; ho sempre pensato che fosse unâidea molto brillante e cosĂŹ lâho fatta mia per questo film. Quando metti insieme i personaggi in uno spazio limitato succedono delle cose interessanti perchĂŠ sono costretti ad interagire tra di loroâ. Beh! Almeno allâinizio di Oceanâs Twelve, sembra proprio di assistere ad una sorta di presentazione delle coppie, (Pitt-Zeta-Jones; Roberts-ClooneyâŚ), prima di avviare lo svolgimento del film in tuttâaltro modo. Ma,
a parte una parziale riunione dâinsieme dei protagonisti del clan, è proprio alla fine che si assiste ad un corale assemblamento della banda al completo, inclusa persino lâagente dellâEuropol Lahiri (Zeta-Jones), riconciliata con lâex fidanzato Rusty (Pitt), tutti in vena di festeggiamenti, intorno a un tavolo da gioco, con primi piani di fishes, carte e bicchieri tracannati a metĂ . La degna conclusione di una rimpatriata che si rispetti, e che dunque, come câera da aspettarsi, non poteva che finire in bellezza sulla risata colta in un fermo immagine al ralenti della smagliante Catherine Zeta-Jones.
Commenti del regista
Steven Soderbergh: âNon volevamo che fosse una copia del primo, ma un film nuovo, con unâatmosfera diversa. Per definire lâestetica di âOceanâs Twelveâ potrei dire che è lâepisodio piĂš costoso di uno show TV degli anni â60â.
Commenti dei protagonisti:
George Clooney (Danny Ocean): âDanny sta cercando un regalo per tess, per festeggiare per la seconda volta il loro terzo anniversario, quando lei lo chiama per comunicargli notizie preoccupanti. Tutti i membri della banda hanno cercato di rifarsi una vita, ma hanno speso come pazzi. E il passato torna a perseguitarciâ.
Brad Pitt (Rusty Ryan): âNel primo film, la sessualitĂ di Rusty era ambigua, e nel sequel abbiamo voluto chiarire le cose. Quindi si innamora di una donnaâ.
Matt Damon (Linus Caldwell): âLinus desidera veramente mettere insieme un gruppo come quello di Danny e Rusty, ma non è ancora pronto. Sta spendendo i suoi soldi âsviluppando talentiâ a Chicago, cercando di emulare Danny e farsi un suo gruppoâ.
Catherine Zeta-Jones (Isabel Lahiri): âIsabel è unâottima detective, concentrata sul suo lavoro e sui risultati. Ha studiato la rapina a Las Vegas e ha un legame personale con la banda di Ocean, il che intensifica il suo desiderio di risolvere il casoâ.
Andy Garcia (Terry Benedict): âCâerano solo due modi in cui il mio personaggio poteva entrare nel sequel, o unendosi alla banda o dandogli la caccia. Sono convinto che Benedict preferisca la seconda ipotesi. Mi piace interpretare questo ruolo, perchĂŠ significa che non ho la responsabilitĂ di essere il protagonista che deve superare gli ostacoli. In questa storia, io sono lâostacolo. Eâ un diverso tipo di responsabilitĂ , che concede molta libertĂ â.
Don Cheadly (Basher Tarr): âBasher ha sempre desiderato entrare nel mondo della musica. Ma le sue aspirazioni sono frustrate, perchĂŠ non capisce che mai le parolacce delle sue canzoni non possono essere trasmesse alla radioâ.
Bernie Mac (Frank Catton): âNon si può rapinare un tipo come Benedict e pensare di farla franca. Abbiamo commesso uno sgarbo nei suoi confronti e ora qualcuno deve pagare. La cosa bella di questa banda è che stanno bene insieme. Anche se non si vedono da tre anni e hannocercato di vivere senza farsi notare, fra loro câè un grande cameratismoâ.
Julia Roberts (Tess Ocean): âUna delle cose che mi è piaciuta della sceneggiatura è che il mio personaggio e il mio ambiente sono completamente diversi. In âOceanâs Elevenâ Tess era avversaria di Danny. Avevo lavorato con George e brad, ma non câerano scene con tutti loro, quindi è stato bello essere piĂš coinvolta questa voltaâ.
Casey Affleck (1) & Scott Caan (2) (Virgil & Turk Malloy): (1)âVirgil è stato molto responsabile e non ha sprecato il denaro. Si è fidanzato con una ragazza e non pensa davvero di tornare al crimineâ; (2) âNel primo film, Casey ed io eravamo un diversivo comico. In Oceanâs Twelve tutti sono divertentiâ.
Vincent Cassel (Francois Toulur - âThe Night Foxâ): âTolour è arrogante, viziato, affascinante e abilissimo. Eâ estremamente concentrato sul suo obiettivo, vuole ottenerlo a tutti i costi. Eâ un solitario, può fare tutto da solo e se non sa come fare, studia e si allenaâ.
Eddie Jemison (Livingstone Dell): âQuello che mi piace di questa storia è che i personaggi sono piĂš definiti rispetto al primo film. Come gruppo, i personaggi sembrano una vecchia coppia, si vogliono bene, ma non riescono a stare insieme nella stessa stanzaâ.
Carl Reiner (Saul Bloom): âSaul non ha avuto una bella vita, poi quando ha la sua parte di soldi incontra una donna e decide di vivere con leiâ.
Elliott Gould (Reuben Tishkoff): âEâ un uomo dâaffari e ha investito i soldi in borsa. Quando lo vediamo di nuovo ha sempre la cravatta a pallini e righe, si interessa della lettura della mente e misticismo, è un poâ eccentrico, ma affascinanteâ.
Shaobo Qin (Yen): âMi sono divertito molto nel primo film, anche se non conoscevo gli altri attori. Finito il film, sono tornato a lavorare con i Peking Acrobats e a esibirmi con loro in tutto il mondoâ.
âLa banda di Steven Soderbergh e George Clooney, soci fondatori della casa di produzione Section Eight, ha la percezione netta che câè ancora un lavoro da portare a termine, qualche impresa da collezionare, senza sottovalutare il piacere di ritrovarsi su un set per un altro film corale interpretato da un ensemble di star da ingorgo e da overdose di glamour⌠Oceanâs Twelve, una ridente commedia con scasso, una divertente pellicola a mano disarmata, un ritratto di famiglia di star in trasferta europea sui canali di Amsterdam, sulle rive del Lago di Como, nelle strade di Roma e Parigi. Un party-movie da analizzare nelle scuole di cinema come modello di un metodo destrutturato di recitazione⌠avventura incalzante, con gradevoli pause e digressioni, con ribaltamenti non tutti prevedibili, con una leggerezza da âdream teamâ di HollywoodâŚâ. Enrico Magrelli (Il clan di ClooneyâŚ, in âFilm TVâ, 5-11 dicembre 2004, anno 12, n. 49, p. 17).
ââŚâOceanâs Elevenâ è stato la rivincita di un cineasta indipendente come Soderbergh che,grazie al rapporto privilegiato con Clooney, è riuscito ad allestire un film che si presentava come una festa hollywoodiana, visto che da decenni non si vedevano tante stelle insieme sullo stesso set, pronte a giocare tra loro e a divertirsi. Tre anni dopo, ecco âOceanâs Twelveâ⌠sontuoso seguito della pellicola dedicata a una rapina miliardaria ai casinò di Las Vegas, in cui Soderbergh arricchisce il cast con lâarrivo di altre stelle, come Catherine Zeta-Jones, Vincent Cassel e persino Bruce Willis, che appare in un divertentissimo cammeo nel ruolo di se stesso⌠mentre âOceanâs Elevenâ era un giallo con venature di commedia, in âOceanâs Twelveâ i momenti piĂš godibili non sono le rapine, compiute dalla banda di Danny Ocean in Europa per tentare di saldare i debiti con lâinferocito Terry Benedict, il âcattivoâ del primo film, ma quei momenti di puro divertimento in cui gli attori si lasciano andare allo scherzo e allâimprovvisazioneâ. Oscar Cosulich (âIl Mattinoâ, 11 dicembre 2004)
âLâallegria è autentica. E smentisce il vecchio adagio secondo il quale se sullo schermo si ride molto, il pubblico si annoia. Uno dei punti di forza di âOceanâs Twelveâ è infatti, proprio il divertito cameratismo dei numerosi protagonisti, George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon in testa. E a sentir loro è stata la voglia di ritrovarsi a âgiocareâ assieme a spingerli a girare il sequel di âOceanâs Elevenââ. Claudio Masenza, (âIl VenerdĂŹ di Repubblicaâ, 10 dicembre 2004)