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UNA DAMIGELLA D’ONORE IN PERFETTO STILE NOIR HITCHICOCKIANO
“Molto spesso, quando si tratta della relazione esistente tra passione e ragione, la passione ha la meglio, ma si è dispiaciuti, si pensa: ‘Oh, poveretto, l’hanno davvero imbrogliato’. Qui non voglio che succeda. Il film termina con la decisione irrevocabile di Philippe di cadere nell’abisso e vorrei che gli spettatori dicessero: ‘Se fossi stato nei suoi panni, magari avrei fatto lo stessoâ€.
Claude Chabrol
(FRANCIA, 2004; Thriller noir; 110’; Produz. Aliceleo; Distribuz. Studio Canal)
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Titolo in italiano: La Damigella d Onore
Titolo in lingua originale:
La Demoiselle d’Honneur
Anno di produzione:
2004
Anno di uscita:
2004
Regia: Claude Chabrol
Sceneggiatura:
Claude Chabrol; Pierre Leccia
Soggetto: Dal romanzo di Ruth Rendell
Cast: Benoît Magimel (Philippe) Laura Smet (Senta) Aurore Clement (Christine) Bernard Le Coq (Gérard Cortese) Solene Bouton (Sophie) Anna Mihalcea (Patricia) Michel Duchaussoy (Il vagabondo) Suzanne Flon (La signora Crespin) Eric Seigne (Jacky) Pierre-Françoise Dumeniaud (Nadeau) Philippe Duclos (Capitano) Thomas Chabrol (Il tenente Laval)
Musica: Matthieu Chabrol
Costumi: Mic Cheminal
Scenografia: Françoise Benoît-Fresco
Fotografia: Eduardo Serra
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Lo scenario è quello di un tranquillo quartiere di periferia dove Philippe (Benoît Magmel), alle prese con un lavoro che promette le sue positive evoluzioni come imprenditore edile, vive con la madre e due sorelle minori: la maggiore di loro, ventitreenne, sta per sposarsi, mentre la madre sta valutando la sua relazione con un nuovo compagno. Al matrimonio della sorella, per Philippe scatta il colpo di fulmine per una delle due damigelle d’onore, Senta (Laura Smet), una ragazza carica di mistero, sex appeal, decisamente appassionata e possessiva nella sua relazione con Philippe, da condizionarlo fino agli estremi con la richiesta, sulle prime in bilico tra il serio e il faceto, di una prova d’amore alquanto desueta…
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
IL GIALLO SECONDO CHABROL: PRIMA I PERSONAGGI, POI LA TRAMA, IN UN’ATMOSFERA SENSIBILMENTE ‘FRACESIZZATA’, UMORISTICA CON DISCREZIONE
Quando si guarda ad un giallo in stile Chabrol, ci si deve dimenticare di guardare con priorità assoluta alla trama come all’elemento principe che fa succedere le cose, sarà più opportuno non perdere di vista tutto ciò che gradualmente apprendiamo sui personaggi. Fedele al romanzo di Ruth Rendell, Claude Chabrol ne condivide difatti la scelta di fondo di conferire deliberatamente una maggiore enfasi alla psicologia umana dei personaggi, piuttosto che affidarsi alla suspense e al mistero per fornire allo spettatore la chiave di lettura del film. In perfetto stile hitchicockiano (Chabrol cita Frenzy come esempio di riferimento), e non solo per la struttura dell’intreccio, il film La damigella d’onore ritrae piuttosto dettagliatamente anche i personaggi considerati secondari, che invece, sia per Hitchcock, così come per Chabrol, diventano parte integrante della struttura portante del film |
e sono proprio gli elementi che aiutano a capire meglio, caricando di maggior spessore lo sviluppo stesso della storia. Le fronde per la chioma, insomma. Se si è trattato d’altra parte di assestamenti minimi del soggetto, rispetto al romanzo di riferimento, vi è sicuramente la ‘francesizzazione’ dell’atmosfera e dello spirito prettamente inglesi del libro, tra cui il genere di umorismo che pervade, in maniera sottesa e delicata, discreta, gran parte della sceneggiatura e, per l’appunto, emergente per lo più da personaggi non propriamente centrali come il neo sposo della sorella maggiore del protagonista maschile (Philippe/Benoît Magmel), di tutta la vicenda, o di sua sorella minore, adolescente ribelle un po’ sopra le righe. A proposito di personaggi secondari e pur funzionalmente centrali alla vicenda, basta pensare alla relazione della madre di Philippe, naufragata nel nulla e apparentemente non importante per la storia in quanto tale, ma che ben presto diventerà |
indirettamente centrale, sotto altri aspetti, per la risoluzione di un'altra questione pendente in seno all’intera vicenda. La carta vincente per far funzionare alla grande un thriller psicologico d’autore.
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