DOPO LA CELEBRAZIONE DEL 'XXV ANNIVERSARIO' DI 'BLADE RUNNER' (1982) CON 'THE FINAL CUT' (2007) TORNA DI NUOVO AL CINEMA (IL 6 e 7 MAGGIO 2015) IN ESCLUSIVA NEI CIRCUITI 'THE SPACE'. ED E' GRAN FESTA!!!
Il 6 e il 7 MAGGIO 2015 in esclusiva nei The Space Cinema - Dalla 64a Mostra del Cinema di Venezia (In ANTEPRIMA MONDIALE)
"Queste costruzioni (i robot) non imitano gli umani: per molti aspetti fondamentali esse in realtà sono già umane. Di questi tempi, il maggiore mutamento in atto nel mondo è probabilmente la tendenza del vivente alla reificazione e, allo stesso tempo, la reciproca compenetrazione di animato e meccanico. Non disponiamo più di una definizione pura dl vivente in quanto contrapposto al non-vivente. Forse siamo noi umani le vere macchine."
Lo scrittore PHILIP K. DICK
“Fu una lunga storia, un percorso quasi mistico. Avevo la sensazione che ne sarebbe uscito un film unico, ma questo lo sappiamo soltanto adesso. Ricordo che quando presentammo il film alle visioni private, per capire l’eventuale futura reazione del pubblico, mi piovvero addosso reazioni negative, anche violente. Così alla fine uscì una versione ibrida, molto lontana da ciò che noi intendevamo. Ora finalmente potete vedere il film così come era nella nostra testaâ€.
Il regista RIDLEY SCOTT
(Blade Runner: The Final Cut USA 2007; noir fantascientifico cyberpunk di timbro post-moderno; 118'; Produz. Blade Runner Partnership con la co-produzione di Ladd Company; Distribuz. - Internaz.: Warner Home Video; Distribuz. - Italiana: Warner Home Video Italy)
- Blade Runner - The Final Cut - (Comment by PAOLO LOMBARDI) :
Ridley Scott has presented, as world wide preview to celebrate the 25th Anniversary, the final version of the famous SCI-FI “Blade Runner†at the 64th Venice Film Festival. This version has been restored, remastered and brought to the old glory by assign just few of the deleted scenes. (Translation by MARTA SBRANA, Canada)
Kimiko Hiroshige (Donna cambogiana) Ben Astar (Abdul Ben Hassan) Bob Okazaki (Maestro sushi) Dawna Lee Heising (Showgirl) Kelly Hine (Showgirl) Leo Gorcey Jr. (Louie) Carolyn DeMirjian (Commerciante) Marc Smith (Campagna pubblicitaria per le Colonie Extramondo) (Voce)
Musica: Vangelis
Costumi: Jean Giraud, Michael Kaplan, Charles Knode
Scenografia: Lawrence G. Paull
Fotografia: Jordan Cronenweth
Montaggio: Marsha Nakashima e Terry Rawlings
Effetti Speciali: John Scheele (supervisore effetti visivi)
Casting: Jane Feinberg, Mike Fenton e Marci Liroff
IN OCCASIONE DEL XXV ANNIVERSARIO DALLA PRIMA USCITA, RIDLEY SCOTT HA PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE AL FESTIVAL DI VENEZIA LA VERSIONE FINALE DEL CELEBRE ‘CULT’ NOIR, SCI-FI BLADE RUNNER, L’ATTESA THE FINAL CUT, RESTAURATA, RIMASTERIZZATA E RIPORTATA ALL’ANTICO SPLENDORE CON L’AGGIUNTA DI BREVI SEQUENZE INEDITE.
concepita dalla mente di Ridley Scott, priva della voce fuori campo di Deckard (Harrison Ford) e del finale bonista e romantico; di fatto il film si conclude con Deckard che entra nell’ascensore annuendo al ritrovamento dell’origami posto all’ingresso del suo appartamento da Gaff (Edward James Olmos), lasciando più mistero sull’origine di Deckard e sulla conclusione della storia.
In effetti la versione presentata non è molto diversa dalla precedente versione, già uscita in DVD nel 1997, nota come THE DIRECTOR’S CUT, dalla quale differisce per la reintroduzione della scena in cui Roy (Rutger Hauer) nell’inseguimento di Deckard salta sul cornicione e per l’inserimento di una breve sequenza in cui Pris (Daryl Hannah) tortura il naso di Deckard quando gli è addosso nella lotta che si concluderà con la sua eliminazione. In fondo, piccoli dettagli che non modificano sostanzialmente la seconda versione, (quella, appunto, voluta dal regista) in cui l’unica cosa certa è
che Deckard scopre di essere lui stesso un replicante (come ribadito senza esitazione dallo stesso Ridley Scott nella conferenza stampa tenutasi in occasione dell’anteprima mondiale). Senza entrare in una discussione, che continua ad appassionare i fans e tiene vivo l’interesse per il film, sulla natura umana o non umana di Deckard, un po’ controcorrente ci piace comunque sottolineare che a nostro avviso non è da meno l’originaria versione, forse meno misteriosa e più romantica, ma con un’indubbia presa emotiva per i brani di indimenticabile sceneggiatura presenti nella voce fuori campo e per lo stuzzicante interesse che desta l’amore di un uomo per una macchina (o un non-umano), sia per i risvolti etici e filosofici che ne conseguono, sia per le prospettive che un futuro, forse non troppo lontano, già da ora ci pone (la creazione della vita dalle cellule staminali docet…). E poi, se Deckard era lui stesso un replicante,
risaltano indescrivibilmente i colpi cadenzati che sottolineano l’attività delle ciminiere della Los Angeles del 2019. Le nuove tecnologie digitali hanno permesso di mettere in risalto dettagli delle scenografie del film finora mai visti in una sala cinematografica (nel 1982 la tecnologia non consentiva tanto); i toni azzurrati utilizzati, l’elevata risoluzione delle immagini e l’alto contrasto ben mettono in risalto gli sfondi bui e inquietanti degli anfratti della città . Anche se per onor di cronaca è giusto ricordare che la DIRECTOR’S CUT era già stata di recente ripulita e rimasterizzata in digitale, con l’aggiunta di ulteriori dettagli laterali nelle immagini conseguente ad una maggiore apertura del campo della ripresa, la proiezione sul grande schermo del film ci fa apprezzare ancor di più l’elevata qualità delle immagini stesse. Speriamo solo che il doppiaggio della versione italiana rimasterizzata, presente nel DVD di prossima uscita, non corrisponda alle didascalie riportate nei sottotitoli del film
proiettato alla Mostra. Ci piace pensare che espressioni e brani celebri di sceneggiatura (ormai parte del mito BLADE RUNNER quali “ritiro†e “lavori in pelleâ€, utilizzati negli ambienti della polizia locale per indicare la cattura dei replicanti e la loro conseguente eliminazione, o “…se non sei della polizia non hai pesoâ€, per dire che se uno non sta dalla parte delle forze dell'ordine non ha alcun peso nella società in cui vive, non vengano sostituiti con “pensionamento†e “…se non sei della polizia non sei nessunoâ€), visti nei sottotitoli, non hanno lo stesso significato, non rendono affatto la stessa idea e non ci lasciano intuire e gustare il gergo utilizzato nel film in certi ambienti.
Per i fan e gli appassionati di science fiction (ma anche per tutti coloro che amano il buon cinema in genere), a dicembre uscirà un cofanetto con 5 DVD contenente le tre versioni del film e
numerosi contenuti speciali. L’unica pecca è che non è prevista nessuna uscita cinematografica del film, se non a New York ed a Los Angeles, in via del tutto occasionale ed eccezionale.
E’ un vero peccato che le produzioni cinematografiche e la distribuzione non ripropongano nelle sale periodicamente capolavori che fanno parte delle cineteche private di tutti gli amanti del buon cinema. Rivedere un film come BLADE RUNNER a casa (anche se oggi ci sono ottimi impianti per l’home theatre) non è affatto come rivederlo in una sala cinematografica. Purtroppo, come ha sostenuto anche Ridley Scott nella conferenza stampa tenuta in occasione della proiezione del film per la stampa, “Il commercio distrugge l’arte e i sogni, però la cosa più importante per il cinema oggi è il commercio, l’industria; l’arte è una cosa in più. Il mercato è più ricco, la distribuzione può arrivare inogni angolodel mondo, il tempo libero
a disposizione, nei Paesi più fortunati e ricchi, è aumentato: logico che per l’industria del cinema il profitto sia la cosa più importante. Questa è una società malata, c’è gente che cambia lavoro per un miliardo di dollari. Una cosa folle. Oggi si crede di trovare la soluzione con i film a domicilio, ma credo che le cose buone ormai viste in giro sono solo il 3% e le idee mancano completamente. Oggi si fanno soprattutto remake, ma questo è un modo triste di fare cinema; le citazioni sono una cosa, ma rifare un film non ha sensoâ€. Se ciò è vero e il profitto è l’unica cosa importante e per raggiungere ciò l’industria del cinema propenda per una distribuzione capillare che porti i propri prodotti nelle mura domestiche di ognuno di noi, è anche vero che l’interesse per opere d’arte come BLADE RUNNER rimane alto in molti e rivedere
wireless di ultima generazione, le cui lenti si oscurano alternativamente grazie ad un dispositivo elettronico sincronizzato con il proiettore digitale; già oggi la tecnologia consente di produrre film in 3-D o di 'gonfiare' a nuova vita i classici. Ridley Scott, nella stessa conferenza stampa, ci ha assicurato che il futuro imminente del cinema è proprio questo. Jeffrey Katzenberg ha dichiarato che entro il 2009n il 20% delle sale americane sarà attrezzato per la visione 3-D, ma qui si apre un altro discorso…
Per ora, resta il rammarico di non poter vedere nelle nostre sale la versione cinematografica del film, proiettata al Lido di Venezia. Un’esperienza irripetibile.
Testo aggiornato il 6 settembre 2007
Perle di sceneggiatura
Prologo: “Agli inizi del XXI secolo, la Tyrell Corporation portava avanti l’evoluzione dei Robot nella fase ‘Nexus’ - un essere virtualmente identico all’umano - conosciuto come ‘Replicante’. I Replicanti Nexus 6 erano superiori per forza e agilità , e almeno uguali in intelligenza agli ingegneri genetici che li avevano creati. I Replicanti erano usati nelle colonie extra-mondo come schiavi di laboratorio, nella rischiosa esplorazione e colonizzazione di altri pianeti. Dopo il sanguinoso ammutinamento di una squadra da combattimento di Nexus 6 in una colonia extra-mondo, i Replicanti furono dichiarati illegali sulla terra - sotto pena di morte. Speciali squadre di polizia - Unità Blade Runner - avevano ordine di sparare, di uccidere, su rivelazione, ogni Replicante che avesse varcato il confine. Questa non era chiamata esecuzione. Era chiamata ‘ritiro’â€.
(...) Rachael: “Sembra che lei non consideri il nostro lavoro vantaggioso per la comunità â€. Deckard: “I replicanti sono come ogni altra macchina, possono essere un vantaggio o un rischio. Se sono un vantaggio non sono un problema mioâ€.
(...) Rachael: “Io non sono nel business. Io sono il businessâ€.
(...) Tyrell: “Il commercio, è il nostro fine qui alla Tyrell. Più umano dell’umano è il nostro slogan. Rachael è un esperimento, niente di più. Cominciamo a riconoscere in loro strane ossessioni, in fondo sono emotivamente senza esperienza. Hanno solo pochi anni in cui accumulare conoscenze che per noi umani sono scontate. Se noi li gratifichiamo di un passato, noi creiamo un cuscino, un supporto per le loro emozioni e di conseguenza li controlliamo meglioâ€. Deckard: “Ricordi, lei sta parlando di ricordiâ€.
(...) Roy: “... se solo potessi vedere quello che ho visto con questi tuoi occhiâ€.
(...) Leon: “Niente è peggiore di avere una vita che non è una vita... su, svegliati. E’ ora di morireâ€.
(...) Roy: “Bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavoâ€.
(...) Roy: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morireâ€.
Commenti del regista
“THE FINAL CUT è il risultato di una lavorazione intrapresa nei primi mesi del 2000 e protratta in maniera discontinua per sette anni; un periodo di intensa ricerca, meticoloso restauro, sfide tecniche, scoperte sorprendenti e nuove possibilità . Oggi posso serenamente dire che BLADE RUNNER: THE FINAL CUT è la mia versione definitiva del filmâ€.
“Non ci sono molti film sui quali è bello ritornare, ma credo che BLADE RUNNER sia un film di classe. Conosco gente che vede il film una volta al mese".
“Oggi ci siamo abituati allo stile visivo di BLADE RUNNER, ma quando facemmo le prime proiezioni di prova penso che il pubblico fosse in qualche modo sopraffatto dalla rappresentazione scenica e non riuscisse a seguire l’evolversi della storiaâ€.
“E’ stato un film che ha cambiato l’estetica delle cose, al cinema e nella vita, e questa versione è quella che più sento mia. Ma la cosa che più mi ha colpito è vedere i giovani che, dopo averlo visto e rivisto a casa, hanno potuto finalmente vederlo per la prima volta sul grande schermoâ€.
Commenti dei protagonisti:
HARRISON FORD (Deckard): “Ero disperatamente scontento del film. Sono stato costretto per contratto a registrare cinque o sei differenti versioni della narrazione, ognuna delle quali si è ritenuto richiedesse una voce narrante. La versione finale fu un qualcosa di cui ero completamente scontento. Il film, ovviamente, ha un forte seguito, ma avrebbe potuto essere più di un ‘cult movie’â€.
HARRISON FORD (Deckard): “Una delle qualità interiori di Deckard è il conflitto con le paure che gli provengono dal proprio lavoro, che lo obbliga ad uccidere; non gli piace sparare alla gente. Perciò anche se potrebbe essere un buon ‘blade runner’, Deckard è anche riluttante a svolgere tale compito. Questo conflitto e questa ambiguità lo rendono un personaggio interessanteâ€.
HARRISON FORD (Deckard): “Il problema maggiore... era... il finale... (Ridley) voleva che il pubblico scoprisse che lui (Deckard) era un replicante. Io rifiutavo questa idea: pensavo che il pubblico dovesse avere un eroe per cui fare il tifoâ€.
RUTGER HAUER (Roy Batty): “Ho scelto di fare questo film dopo un colloquio di tre ore con Ridley in cui parlammo di tutto, tranne che del film. Se ogni mio personaggio è per me un giocattolo, questo è sicuramente il più belloâ€.
Altre voci dal set:
DAVID PEOPLES (co-sceneggiatore): “Harrison è proprio un attore magnifico... diventa Deckard. Voglio dire che non lo vedi recitare la parte di Deckard. E’ Deckard. Harrison è fantastico nel film e ha solo questa enorme dote... può diventare una persona diversa senza adottare uno strano accento o un costume diverso o un diverso manierismo... non ha bisogno di quella sorta di appoggioâ€.
DAVID PEOPLES (co-sceneggiatore): “Ciò che io pensavo era che tutti noi siamo stati creati e tutti noi abbiamo una data di termine. Non possiamo evitarlo. E’ una delle cose in cui somigliamo ai replicanti. Non potevamo andare a cercare un Tyrell, ma lo avevamo sopra le nostre teste. Esisteva per tutti noi indistintamente...â€.
TERRY RAWLINGS (responsabile del montaggio): “Ridley stesso può aver sentito in definitiva che Deckard fosse un replicante, ciononostante, con la fine del film egli ha inteso lasciare allo spettatore la decisione se Deckard lo fosse o noâ€.
Bibliografia:
PAUL M. SAMMON, Blade Runner - Storia di un mito, Ariccia (RM) 2002, pp.396 edito da Fanucci Editore, Tascabili Immaginario.
PAOLO CHERCHI USAI, in Segnocinema n.59, ottobre 1993.
ROY MENARINI, Ridley Scott - Blade Runner, Torino 2000, pp.117 edito da Lindau, Universale Film.
SCOTT BUKATMAN, Is Deckard a Replicant? in Blade Runner, London 1997, pp.80ss. edito da British Film Institute - bfi publishing; vedi anche la traduzione del paragrafo in Effetto Blade Runner: Deckard è un replicante? nella sezione Cinespigolature.
FRANCO LA POLLA, PETER FITTING, CARLO PAGETTI, GABRIELE FRASCA, saggi in Philip K. Dick e il cinema, Ariccia (RM) 2002, pp.96 edito da Fanucci Editore, Saggi.