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    IN AMORE NIENTE REGOLE: COMMEDIA ROMANTICA AMBIENTATA NEGLI ANNI VENTI PER GEORGE CLOONEY CHE DIRIGE SE STESSO AL FIANCO DI RENÉE ZELLWEGER

    "... Ci affascinava proprio quel periodo di storia sportiva. Negli anni ’20 il football dei college andava per la maggiore, infatti gli stadi radunavano centinaia di migliaia di tifosi. Tuttavia nessuno si occupava del football professionale, che era considerato un gioco pericoloso, non adatto ai ‘gentiluomini’. Infatti nessuno ne ha parlato fino al 1925, perciò abbiamo pensato che sarebbe stato interessante raccontare queste vicende inedite in un film".
    Lo sceneggiatore Rick Reilly

    "Un anno dopo 'Good Night, and Good Luck' e 'Syriana', ho iniziato a rileggere una vecchia versione di 'IN AMORE NIENTE REGOLE'... Avevamo bisogno di una struttura tipica di quell’epoca, evitando ogni tipo di modernità... Dodge è un personaggio che ho sentito affine alla mia personalità, che sapevo esattamente come interpretare. In 'Good Night, and Good Luck' avevo scritto la parte di Murrow per poterla interpretare io stesso. Poi, quando ho riletto la storia in veste di regista, ho notato che Murrow è un personaggio piuttosto malinconico, che sembra avere un peso dentro di sè, anche quando ride’. Non mi sentivo adatto a interpretare un ruolo simile, non mi appartiene. Quel tipo di atteggiamento non si può recitare, è qualcosa che bisogna possedere. Mi sono reso conto che non lo avrei reso credibile, quindi ho pensato a David Strathairn, che infatti si è rivelato perfetto in quella parte. Nel caso di Dodge, invece, mi sono totalmente identificato".
    Il regista e attore George Clooney

    (Leatherheads USA 2008; commedia brillante romantico-sportiva; 114'; Produz.: SmokeHouse Pictures/Casey Silver Production; Distribuz.: UIP)

    Locandina italiana In amore niente regole

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: In amore niente regole

    Titolo in lingua originale: Leatherheads

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2008

    Regia: George Clooney

    Sceneggiatura: Duncan Brantley e Rick Reilly

    Cast: George Clooney (Jimmy 'Dodge' Connelly)
    Renée Zellweger (la giornalista sportiva Lexie Littleton)
    John Krasinski (Carter Rutherford)
    Jonathan Pryce (CC Frazier)
    David De Vries (Reporter di Princeton)
    Rick Forrester (Reporter di Princeton)
    Craig Harper (Reporter di Princeton)
    Malcom Goodwin (il 'wide receiver' - 'ricevitore' Bakes)
    Matt Bushell (Curly)
    Tommy Hinkley (il 'lineman' difensore Hardleg)
    Tim Griffin (il 'lineman' Ralph)
    Robert Baker (il 'lineman' Stump)
    Nick Paonessa (Zoom)
    Lance Barber (Arbitro del Toledo )
    Wayne Duvall (L'allenatore dei Bulldogs, Ferguson)
    Cast completo

    Musica: Randy Newman

    Costumi: Louise Frogley

    Scenografia: James D. Bissell

    Fotografia: Newton Thomas Sigel

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    George Clooney interpreta Dodge Connolly, un affascinante, esuberante eroe del football deciso a guidare la sua squadra di scalmanati dai bar agli stadi affollati. Ma dopo che i giocatori perdono il loro sponsor e l'intera lega è esposta ad un tracollo, Dodge convince un famoso giocatore dell'università a unirsi alla sua triviale marmaglia. Il capitano spera che la sua ultima mossa possa finalmente aiutarlo a conquistare l'attenzione del paese.
    Benvenuto nella squadra Carter Rutherford (John Krasinski), il ragazzo preferito d'America! Un giovane di belle speranze, eroe di guerra che da solo costrinse svariati soldati tedeschi ad arrendersi nella I guerra mondiale, Carter è affascinante, bello e senza rivali in velocità sul campo. Questo nuovo campione è troppo perfetto per essere vero, e Lexie Littleton (Zellweger) vuole dimostrarlo.
    Lexie è una giovane giornalista che segue le grandi squadre, è anche una cronista irascibile che sospetta ci siano delle zone d'ombre nelle vicende di guerra di Carter. Ma mentre lei indaga , i due compagni di squadra iniziano a diventare tremendi rivali fuori dal campo per catturare le sue capricciose attenzioni.
    Mentre il nuovo gioco del football professionista diventa sempre meno lo sport spensierato che lui conosceva e amava, Dodge deve lottare sia per tenere unita la squadra sia per conquistare la ragazza dei suoi sogni. Scoprendo che l'amore e il football hanno una sorprendente somiglianza nelle regole del gioco, cerca una mossa che gli permetterà di salvare la situazione giusto prima della fine.

    IN ALTRE PAROLE:

    "Tanto tempo fa, quando ancora non esistevano gli schermi giganteschi, i prati finti e le ragazze pon pon, né compensi vertiginosi e sponsor miliardari, il football era giocato solo per passione. E i suoi giocatori erano rozzi e ignoranti, volgari e duri di cuore.
    Siamo negli anni ’20. Dodge Connolly (GEORGE CLOONEY) è un esuberante campione di football, uno sport nascente che attrae pochi tifosi, rissosi e ubriaconi, che non concepiscono di dover pagare una fortuna per assistere a una partita. Il football è ancora un gioco senza regole, che spesso finisce a cazzotti. Tuttavia il capitano Connolly è determinato ad educare la sua squadra e di riuscire a riempire gli stadi.
    Quando i giocatori perdono il loro sponsor e l’intera lega è sull’orlo del collasso, Dodge convince l’agente CC Frazier (JONATHAN PRYCE, Pirati dei Caraibi, I fratelli Grimm e l’incantevole strega) a reclutare nella sua squadra un po’ scalcagnata, Carter 'The Bullet' Rutherford (JOHN KRASINSKI, The Office, License to Wed per la TV), un astro nascente del football. Dodge spera che la presenza di Carter, possa aiutare questo sport ancora bistrattato ad ottenere la giusta attenzione da parte degli americani.
    Carter è oltretutto un eroe di guerra: si racconta infatti che sia riuscito (con un colpo da maestro) a costringere alcuni soldati tedeschi alla resa, durante il primo conflitto mondiale; come se non bastasse, è un bellissimo ragazzo ed è velocissimo sul campo da football. Un atleta troppo perfetto per essere vero, e Lexie Littleton (Zellweger), un’energica giornalista sportiva, intende smascheralo. Lexie nutre infatti dei sospetti rispetto alla storia della guerra di Carter. Ma proprio mentre indaga sul suo passato, sia il novellino Carter che il veterano Dodge, si innamorano di lei e iniziano a contendersi le sue attenzioni.
    Dodge si ritrova quindi alle prese con due problemi: da un lato deve riuscire a trasformare i suoi ragazzi in giocatori professionisti, dall’altro desidera conquistare la donna dei suoi sogni. Nello scoprire che l’amore e il football hanno regole di gioco piuttosto simili, Dodge ha in serbo una manovra del tutto ‘particolare’ proprio per l’attesissima finale…".

    Dal Press-Book di In amore niente regole.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    GEORGE CLOONEY REGISTA CONFEZIONA UNA COMMEDIA PATINATA E ROMANTICA ASSESTATA, TRA CONTROLUCE E UN INTERCALARE DI FOTO POSTER IN BIANCO E NERO SEPPIATO, CHE PARTE IN GRAN CARRIERA: CON IL RITMO E IL GLAMOUR DEGLI ANNI VENTI, SULLE NOTE DEL CHARLESTON, PER POI RALLENTARE ALQUANTO STRADA FACENDO. CON TOCCO AUTOIRONICO DA ‘SIMPATICA CANAGLIA’ FORGIA IL SUO PERSONAGGIO INTRIGATO, TRA ‘MALEDETTE REGOLE’ E ‘ROCAMBOLESCHE’ TRASGRESSIONI, NELLE MAGLIE DEL FOOTBALL AMERICANO DELL’EPOCA. QUASI UN PRETESTO PER PARLARE DI INTEGRITA’ MORALE, DI PICCOLI ‘SCANDALI’ ED ESPEDIENTI RIPROVEVOLI DEI ‘DIETRO LE QUINTE, NONCHE’ DI RELAZIONI UOMO-DONNA SECONDO I PARAMETRI DI ALLORA, CON LE ECCEZIONI DEL CASO: LA GIORNALISTA LEXIE (RENEE ZELLEWEGER), PER ESEMPIO. UN INCONTRO GALEOTTO AVVIA LA COPPIA IN CELLULOIDE CLOONEY-ZELLWEGER IN UN PERCORSO CHE LA SCENEGGIATURA DELLO STESSO CLOONEY SCANDISCE SULLE FREQUENZE DEL CLASSICO E RAPIDO BATTIBECCO. MA NELL’AGOGNATA FRIZIONE ‘CHIMICA’ DI QUELLA RELAZIONE, FORSE E’ STATO DIMENTICATO QUALCHE INGREDIENTE

    Non c’è

    che dire. La prima prova da regista (oltre che da sceneggiatore, produttore e interprete) di George Clooney in seno ad una commedia - solo come interprete ci viene in mente Prima ti sposo, poi ti rovino in cui Clooney, al fianco di Catherine Zeta Jones, è diretto dai fratelli Cohen - apre alla grande, con il ritmo spumeggiante conferito all’incipit fin dai titoli di testa: con scorci di folle di spettatori esagitati per una partita o un allenamento tra i campi cui assiste una mucca bianca pezzata di nero. Ad accompagnare il tutto concorrono le note di un frizzante, delizioso carnet musicale d’epoca, su cui trionfa il charleston come fiore all’occhiello.
    Sembra qui di trovare la conferma, fin dalle prime battute del film, di una delle predilezioni del Clooney regista, tali da farci ormai pensare ad un suo motivo firma: il ricorso, qui per frammenti, altrove (Good Night and Good

    Luck, per intero), al bianco e nero. In questo caso, sullo scenario degli Anni Venti, di cui si respira tutto il glamour, Clooney assesta degli inserti virati sui toni seppiati, per assimilarsi all’impatto estetico di vecchie foto formato poster che vanno ad intercalare la policromia della pellicola, a rimarcare la fascinazione di certi momenti nell’ambito di partite, e non solo, che hanno fatto storia, momenti immortalati dalla stampa d’epoca, appunto. A questo felice tocco che aggiunge glamour al glamour, va ad aggiungersi un reiterato controluce su cui Clooney insiste parecchio, sia nelle riprese a lungo campo che in quelle ravvicinate fin nei primissimi piani: e non si dice solo dei volti, ma anche di dettagli ravvicinati a pelle, come una mano o un qualsiasi altro particolare oggetto catturato entro una ‘minimale’ inquadratura. Votato alla ricerca della ripresa angolare, Clooney fa anche spesso riaffiorare dall’ombra i dettagli prescelti per poi avvolgerli

    gradatamente nell’immediato, in una luce calda e appena sfocata, tale da restituirceli in tutta la loro, acquisita, romantica fragranza. Così, avendo ben chiare le coordinate del suo tracciato, patinato a dovere, George Clooney si è preoccupato di dirigere se stesso prima ancora che gli altri colleghi, certo di poter accordare loro massima fiducia. E proprio riguardo al suo personaggio, forse non guasta una precisazione. Per quanto lo abbia forgiato entro griglie di classico glamour maschile, non c’è bisogno di osannare - o svilire, a seconda di come si vede la cosa - la sua performance, chiamando in causa Cary Grant e Clark Gable. Condividiamo difatti la sua benevola irritazione per sì nobili raffronti, del resto chiamati in causa indistintamente per tanti altri suoi colleghi, Harrison Ford in testa. Questa manìa di etichettare non passerà mai. E’ nostra convinzione che George Clooney abbia ormai ‘confezionato’ un coté suo proprio, con le

    varianti del caso, riassumibile, nel caso della commedia, sotto il comun denominatore di ‘simpatica canaglia’ dall’animo nobile e generoso, insidioso per burla ad effetto, perfettamente a suo agio nel farsi insidiare soprattutto dal variopinto universo femminile. Ed è perfettamente in grado di farlo a suo modo, e suo soltanto, con un pizzico di frizzante autoironia.
    Così come George Clooney sembra aver piuttosto chiara la conduzione di questa storia, pur, di fatto, non sempre fluida in tutto il suo percorso. Si diceva comunque della partenza alla grande. E’ difatti con sorprendente immediatezza che i ruggenti anni Venti sono alla nostra portata, con assaggi di quello che fu l’ambiente e l’atmosfera del football americano dell’epoca, con i ‘rocamboleschi’ giochi di squadra nel segno della trasgressione più completa e i suoi bravi ‘scandali’. E’ proprio su questo mondo che si apre una finestra, con un orizzonte piuttosto vasto, comprese le ‘maledette regole’ su

    cui si ritrovano immancabilmente ad inciampare i vari antagonisti sportivi. D’altra parte, certi retroscena, proprio in ambito sportivo, sembrano emanare un odore familiare e, comunque non estraneo alla nostra contemporaneità: come ad esempio ‘acquistare’ la parola di testimoni oculari asserviti ad una verità di comodo. Ed è su questo mondo che si innesca, dopo aver imboccato il binario elettivo dell’inesauribile ricerca dell’integrità morale, una storia di particolare determinazione femminile, si direbbe di marca avanguardista, considerata l’epoca, di cui si rende portavoce Renée Zellweger nei panni di Lexie, una giornalista piuttosto in gamba, dalla battuta pronta, il vocabolario talora sboccato tipicamente maschile, e tutta la leziosità che la contraddistingue da sempre, sia pure coniugata con punte di ispida reattività. Si direbbe l’interprete ideale per questo genere di film, di contro a George Clooney nei panni dell’astuto e sagace Dodge Connolly, con cui si ritrova a far coppia in un incontro galeotto

    aperto e mantenuto sulle frequenze del classico battibecco veloce. E qui la sceneggiatura umoristicamente colorata, non fa certo difetto. Quel che sembra far difetto invece, è proprio la carenza della ‘chimica’ tra i nostri due ottimi protagonisti. Non vi sono né scintille né fuochi d’artificio, solo un sogno comune, carezzato a lungo, ma solo da lontano.

    Commenti del regista

    "Bisognava capire come giocare in modo diverso, in modo 'cattivo', e non era facile, soprattutto senza imbottiture. I ragazzi hanno dovuto imparare ad avvinghiarsi e a strattonare. Hanno alloggiato insieme nelle stanze d’albergo, sembrava un vero dormitorio. Hanno trascorso tanto tempo insieme, sono andati al cinema, in giro insieme".

    Commenti dei protagonisti:

    RENÉE ZELLWEGER (la giornalista sportiva Lexie Littleton):

    ('In amore niente regole', vale a dire) "... un tuffo nel passato delle grandi commedie romantiche dei vecchi tempi, caratterizzate da un dialogo veloce e intelligente, da una storia avvincente e da personaggi vivaci (Lexie, per esempio) "... è intelligente, dotata di grande sarcasmo ed energia. Lexie è una donna aggressiva, che non si dà mai per vinta, che precorre il suo tempo. Ho molto apprezzato la sua onestà e la sua integrità".

    E, Riguardo al dialogo nel film:

    "Abbiamo parlato del dialogo, delle scene, del sottotesto, della storia. Ma non abbiamo provato eccessivamente; non abbiamo mai pronunciato troppo le nostre battute, per non svuotarle di significato. Il ché non è stato difficile da evitare, vista l’enorme quantità di dialogo. Infatti abbiamo dovuto studiare a casa e memorizzarle ogni sera. Ma è stato divertente perché le battute erano così ricche e avevano diverse diramazioni".

    Sui costumi, invece:

    "Louise (Frogley) racconta un brano di storia americana che spesso non viene celebrato sul grande schermo. Quando si parla degli anni ‘20, spesso si immaginano situazioni di povertà e disperazione, (vedi lo stesso 'Cinderella Man', 2005) in cui la gente vive di stenti. Invece lei ha celebrato i Ruggenti Anni ’20, un periodo di grande prosperità e vivacità della cultura americana".

    GEORGE CLOONEY (Jimmy 'Dodge' Connelly)

    "Il dialogo assomiglia alle montagne russe. Prima si corre, poi ci si ferma all’improvviso. Bisogna riuscire a coglierne il ritmo. Renée (Zellweger) è perfetta per questo, non riesco a pensare a nessun’altra che avrebbe potuto interpretare quel ruolo".

    JONATHAN PRYCE (CC Frazier):

    "Un uomo che ottiene sempre ciò che vuole. Un uomo che pensa di riuscire a conquistare qualsiasi donna… anche Lexie!... Ho avuto agenti in America che erano proprio come CC, che pensavano al loro successo e non riuscivano a capire perché volessi recitare Macbeth per la Royal Shakespeare Company quando potevo girare un film, per quanto potesse essere brutto. Per loro la cosa più importante era fare i soldi. Per fortuna quegli agenti fanno parte del mio passato ma è stato divertente ispirarmi alla loro spietatezza per interpretare CC".

    STEPHEN ROOT: ('Suds'):

    “Suds è come il cagnolino di Dodge - lo segue ovunque, fa tutto ciò che vuole, sono inseparabili".

    Altre voci dal set:

    Il produttore della Smokehouse, GRANT HESLOV:

    "Mi piacciono i film legati a specifiche epoche; in particolare, nel caso di 'IN AMORE NIENTE REGOLE', c’erano elementi che non erano ancora mai stati mostrati sul grande schermo. Si tratta di un periodo storico molto interessante, con personaggi ‘esagerati’; certamente offre possibilità enormi dal punto di vista cinematografico. George (Clooney) ed io amiamo molto i film di Preston Sturges e di Billy Wilder, e anche questo film presentava elementi di quelle grandi ed eccentriche commedie romantiche... - 'La Stangata', 'Butch Cassidy' e 'Questa terra è la mia terra' -... Film che raccontanto storie molto attinenti ai periodi in cui sono ambientati. Non eccessivamente ‘hollywoodiani’, e comunque molto ‘contemporanei’ dal punto di vista della storia e dei rapporti fra i personaggi".

    Il direttore della fotografia THOMAS SIGEL:

    "Il nostro è un omaggio alle grandi commedie classiche degli anni ’40: 'His Girl Friday' di Howard Hawks, Preston Sturges, roba del genere. George (Clooney) voleva ispirarsi alla struttura di quei film, per avere uno spunto. La maggior parte della cinepresa è statica e composta, con inquadrature dritte e carrellate laterali, mai oblique. Le inquadrature sono effettuate solo dalla prospettiva degli attori. Oggi abbiamo a disposizione diversi strumenti per girare il football, fra cui le cineprese rette dai cavi che volano sull’azione. Si può fare di tutto. Ma per le scene delle partite abbiamo usato lo stesso stile di tutto il film, quello di una commedia romantica. Il football è stato per lo più girato con una cinepresa fissa, come se fosse la telecamera di un telegiornale, perché così era d’uso in questi giorni. L’eccezione è che noi abbiamo inserito le carrellate, per avvicinarci ai giocatori, soprattutto quando vogliamo mostrare Carter o Dodge. Abbiamo effettuato le carrellate con una Steadicam su un’automobile, non molto diversamente dalle carrellate dell’epoca, effettuate dal retro dei camion. Sono molto dirette e mostrano solo la prospettiva dei personaggi".

    Il responsabile del suono EDWARD TISE:

    "Il problema di una ripresa di una partita di football, è che con tutto quel contatto fisico, i radiomicrofoni [generalmente inseriti nei costumi degli attori] non possono venire utilizzati. Bisogna affidarsi solo ai microfoni della giraffa – il cui utilizzo è limitato perché spesso fa ombra – e di diverse cineprese. E’ come avere 10 fonici!".

    Links:

    • George Clooney (Regista)

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    • IN AMORE NIENTE REGOLE: INTERVISTA a GEORGE CLOONEY e RENÉE ZELLWEGER (A cura di PATRIZIA FERRETTI) (Interviste)

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