Stasera, 29 Giugno, in TV, su RSI La 1, Canale ND, ore 20.40 - I più votati!!!Il n° 4 nella Top 20 di CelluloidPortraits 2020 - Dalla 63. Mostra del Cinema di Venezia - Uscito al cinema il 1° Gennaio 2006
“New York è a capitale mondiale della moda. Non esiste città che sia più divertente o sexy di New York. Girando per la città si inciampa, letteralmente in una serie ininterrotta di esterni mozzafiato: c’è storia, profondità e … magiaâ€.
Il regista David Frankel
(The Devil Wears Prada, USA 2006; commedia drammatica; 110'; Produz.: 20th Century Fox/Fox 2000 Pictures/(produzione esecutiva) Peninsula Films Distribuz.: Internazionale-20th Century Fox; Italiana - 20th Century Fox Italia)
Soggetto: Tratto dal best-seller di Lauren Weisberger
Cast: Meryl Streep (Miranda Priestly) Anne Hathaway (Andrea 'Andy' Sachs) Emily Blunt (Emily Charlton) Stanley Tucci (Nigel) Adrian Grenier (Nate) Simon Baker (Christian Thompson) Tracie Thoms (Lilly) Rich Sommer (Doug) Daniel Sunjata (James Holt) David Marshall Grant (Richard Sachs) Tibor Feldman (Irv Ravitz) Imena Hoyos (Lucia) Rebecca Mader (Jocelyn) Staphanie Szostak (Jacqueline Follet) Gisele Bündchen (Serena) Cast completo
Heidi Klum (Se stessa) Valentino Garavani (Se stesso) Bridget Hall (Se stessa) James Naughton (Stephen) Colleen Dengel (Caroline) Suzanne Dengel (Cassidy) Eric Seltzer (Roy) David Callegati (Massimo) Alexie Gilmore (Ragazza) Alyssa Sutherland (Ragazza) Ines Rivero (Ragazza in ascensore) John Rothman (Editore) L.J. Ganser (Marthy) George C. Wolfe (Paul) Paul Keany (Cameriere St. Regis) James Cronin (Ambasciatore) Rori Cannon (Ragazza alla festa) Stan Newman (John Folger) Robert Verdi (Giornalista di moda) Lindsay Brice (Addetta PR) John Graham (Libraio) Wells Dixon (Henry)
Musica: Theodore Shapiro, Chris Trapper (canzone Every Angel)
ECCO A VOI MRS. “THAT’S ALLâ€: UN’ALTRA REGINA CON TANTO DI SEGUITO E SUDDITI. ICONA VENERATA PERCHE’ TEMUTA NEL REGNO DELL’ALTA MODA. QUESTA VOLTA LA REGINA E’ MERYL STREEP, LA CENERENTOLA E’ ANNE HATHAWAY, STANLEY TUCCI LA SPALLA SU CUI PIANGERE PER TROVARE UNA VIA D’USCITA. DIETRO LE INIZIALI, ESILARANTI SITUAZIONI, TIPICHE DELLA COMMEDIA LEGGERA AMERICANA, SI DIPINGE UN ONESTO E REALISTICO SPACCATO DA DIETRO LE QUINTE NEL MONDO DELL’ALTA MODA, VARIEGATO DI INTIMISMI CHE SFRONDANO IL PUBBLICO VOLTO DI FACCIATA, PER PREPARARE LO SPETTATORE AL MESSAGGIO FINALE CHE IL FILM SEMBRA PORGERE: CERTO E’ CHE SE NON SI AFFONDA LA LAMA IN UN GIUDIZIO LAPIDARIO, SI INDICA A CHIARE LETTERE LA STRADA ALTERNATIVA A UN MONDO – VERO E’ CHE NON E’ IL SOLO – IPOCRITA, VACUO E IN GRADO DI DISTRUGGERE LA DIMENSIONE PRIVATA DELLA VITA
Ecco a voi Mrs. “That’s Allâ€, un’altra Regina. Questa volta, però, dell’alta moda.
“That’s All†(“E’ tuttoâ€) si impone all’attenzione quale frase emblema di un personaggio con tutte le carte in regola per risultare inesorabilmente odioso, se a vestirne i panni e a renderlo dunque più comprensibile, addirittura affascinante, non fosse Meryl Streep che, ormai, non sorprende più. Travolge e basta. Tanti e tali sono gli apici di bravura che la contraddistinguono e la rendono inaffondabile. Il nome di questo suo nuovo personaggio è Miranda Priestley. Non è un nome qualsiasi, bensì uno di quelli che appena risuona nell’aria, creano scompiglio, accelerano e mettono in agitazione schiere di persone di ogni età e grado. Figurarsi chi si trova al gradino più basso della scalata verso il successo, magari come modesta assistente in seconda. E’ qui che si staglia con grazia e dolcezza l’altro personaggio protagonista di Anne Hathaway, contraltare interattivo con Nigel (Stanley Tucci), del potere senza limiti e confini esercitato con apparentemente
sadico comportamento da Miranda Priestley, una donna votata anima e corpo al lavoro, dotata di uno schiacciante livello di intransigenza, spesso spinto fino all’impossibile, con cui ama tenere soggiogato l’intero staff direzionale. Una facciata della ferrea manager - e qui si appunta in fondo un luogo comune - che presto o tardi lascerà cadere la maschera pubblica in un conciso momento liberatorio, anche se subito ricacciato indietro per riacciuffare il volto di circostanza, per lasciar respirare la donna vera e con un certo margine di umana fragilità , dietro cui si cela la vera dimensione della persona di Miranda. Che dire, un film spassoso, ben fatto, in cui il cameo di Valentino in carne ed ossa, salva forse il film dalla dimensione di mera condanna del mondo dell’alta moda, per affondare le radici in uno sguardo realistico, comprensivo dei risvolti in chiave umana che pure riveste questo universo non certo privo
– e purtroppo non è il solo – di ipocrisia, vacuità , sopraffazione per la scalata verso ‘il successo per il successo’ ad ogni costo, e di auto distruzione della sfera privata. Il diavolo veste Prada di David Frankel ha d’altra parte il merito, nella sua estrema leggerezza, di indicare la strada a chi cerca un’alternativa.
Anne Hathaway (Andy Sachs): “Quello che accade ad Andy forma il carattere. Cambiando, si rende conto che è importante non tanto perseguire il successo, quanto avere un successo in cui potersi riconoscereâ€.
Altre voci dal set:
Lo sceneggiatore Aline Brosh McKenna: “Questo film non intende esprimere un giudizio sul mondo della moda. Noi prendiamo questo mondo molto seriamente, e cerchiamo di metterlo in scena in modo realisticoâ€.