34.TFF/Torino Film Festival (16-28 Novembre 2016) - GRAN PREMIO TORINO: CHRISTOPHER DOYLE
Il Gran Premio Torino sarà consegnato a Christopher Doyle lunedì 21 novembre prima della proiezione del documentario Wind di Saw Tiong Guan e del lungometraggio Port of Call di Philip Yung (ore 20.00, Cinema Reposi 2).
21/11/2016
- GRAN PREMIO TORINO: CHRISTOPHER DOYLE
Christopher Doyle è nato nel 1952 a Sydney, da dove è scappato a diciott'anni su una nave mercantile norvegese. Ha allevato mucche in Israele, trivellato terreni in India, ha imparato la medicina cinese in Thailandia, è diventato fotografo negli anni ‘70 a Taiwan. E negli stessi anni è nato di nuovo, come Du Ke Feng (che significa "come il vento"), il suo io cinese (una lingua che parla correntemente, nelle declinazioni cantonese e mandarino, come l'inglese, il francese, lo spagnolo, il giapponese). All'inizio degli anni ‘80 (per caso, ha detto lui, spinto dall'amico Edward Yang che esordiva nella regia), ha anche incontrato, a Taiwan, la sua arte e la sua vocazione: direttore della fotografia, uno dei più grandi degli ultimi decenni.
Leggendario il suo rapporto con Wong Kar-wai (8 film insieme), e poi il lavoro con Stanley Kwan, Chen Kaige, Zhang Yimou e molti altri autori cinesi e taiwanesi. Ma anche con Gus Van Sant (Psycho e Paranoid Park), Jim Jarmusch (The Limits of Control), Barry Levinson (Liberty Heights), Neil Jordan (Ondine), Phillip Noyce (The Quiet American), M. Night Shyamalan (Lady in the Water), Sebastian Silva (Magic Magic), Alejandro Jodorowsky (Poesia sin fin), ed è stato regista di alcuni film, tra i quali il bellissimo ritratto di tre diverse generazioni Hong Kong Trilogy: Preschooled Preoccupied Preposterous. Non ama teorizzare, ma invita a "fare", "inventare", "esprimersi" e il suo sguardo ha suggestioni profonde e carnose, ma anche accenti di limpidissima poesia del quotidiano. Si considera il "mediatore" tra quello che appare sullo schermo e lo spettatore, e sostiene che la condizione di "straniero dall'interno", com'è stato lui per gran parte della sua vita ("un bianco in un mondo giallo"), sia quella ideale per essere un buon direttore della fotografia, per riuscire a catturare le cose che spiccano, che la gente conosce, ma che non ha mai guardato consapevolmente. Un occhio libero, eccentrico, profondo, per il quale una ripresa "è sempre la prima ripresa".
(Emanuela Martini)
Il Gran Premio Torino sarà consegnato a Christopher Doyle lunedì 21 novembre prima della proiezione del documentario Wind di Saw Tiong Guan e del lungometraggio Port of Call di Philip Yung (ore 20.00, Cinema Reposi 2).
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