'ROMACINEMAFEST' 2006: DA SEAN CONNERY WITH LOVE
A ROMA per ricevere l'ACTING AWARD alla Carriera, CONNERY incontra Pubblico e Stampa sull'onda di un 'clips-movies revival-interview' guidato, condotto da MARIO SESTI
18/10/2006
- Volendo dare un titolo appropriato all'evento, si potrebbe senz'altro azzardare: TUTTI PAZZI PER SEAN, tanto è stato il caloroso saluto riservatogli da una folla non proprio traboccante che lo attendeva fremente. Stampa compresa. Tutti in piedi per un'ovazione carica di affetto e di grande stima. Il fatto che la sala cinematografica (Sala Sinopoli dell'Audorium) preposta non fosse al completo affonda le radici in disfunzioni tecniche che si perdonano solo perché siamo alla prima edizione. Chissà perchè in molti, loro malgrado, sono rimasti fuori al 'grido' del 'tutto esaurito', assurdamente sventolato persino il giorno precedente l'inizio della Festa. Ad ogni modo, l'INCONTRO con SEAN CONNERY, appena anticipato dall'INCONTRO CON LA STAMPA di NICOLE KIDMAN, ha sottoscritto un approccio meno, per così dire, istituzionale, rispetto al 'metodo' adottato nelle edizioni cinematografiche lagunari al Lido di Venezia. Nessun tavolo separatore (e potremmo anche dire nessun moderatore nel caso 'Kidman'), dalla platea, bensì poltroncine rosse e tavolincini da fumo in stile 'salotto' dall'atmosfera assimilabile, almeno in parte, al genere 'talk show' americano.
Meno istituzionale si fa per dire. In realtà l'incontro con il pubblico si è ridotto ad un misero spicchio dell'intera torta, alimentata da un'intervista ben condotta da MARIO SESTI, curatore anche dello splendido volume bilingue (italiano e inglese) edito da Electa, dedicato al beniamino celebrato dalla Festa di Roma, SEAN CONNERY, peraltro collaboratore attivo anche nella scelta delle numerose clips scelte tra il cospicuo carnet filmico della sua invidiabile carriera attoriale.
L'Incontro è stato appena preceduto dalla proiezione di un film documentario di cui Connery è protagonista narratore e regista (oltre che produttore con la Scottish Television): The Bowler and the Bunnet, realizzato nel 1967 per uno sguardo anche 'politico' su "la crisi dei cantieri navali di Fairfield's Shipyard di Clyde, in Scozia, e i tentativi di fronteggiarla attraverso una diversa organizzazione del lavoro e innovative strutture produttive in grado di ridare competitività a un'industria di illustre tradizione". Un 'cameo' in seno alla sua ricca carriera non certo vacuo cui, malgrado non avvezzo a guardarsi indietro, Sean Connery deve tenere molto per averlo scelto e presentarlo a Roma, implorando, con il suo ancora vivace senso dello humour, di non rivelare in sua presenza l'eventuale mancato indice di gradimento.
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