62a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – Lido di Venezia (10 settembre 2005)
HABEMUS I LEONI !
11/09/2005
- PREMI UFFICIALI DELLA 62A MOSTRA:
LEONE D’ORO come ‘Miglior Film’ a Brokeback Mountain del regista cinese, statunitense d’adozione, Ang LEE: storia di amicizia di due cowboys del Wyoming, Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, sfociata nell’intimità.
LEONE D’ARGENTO a Les Amants réguliers del regista francese Philippe Garrel:
Storia di un amore folle tra due giovani ventenni, figli dell’epoca sessantottina e membri di un gruppo che, dopo aver vissuto gli avvenimenti del 1968 si dà all’oppio
PREMIO SPECIALE PER LA GIURIA: Mary del regista statunitense italiano d'adozione Abel FERRARA, per un intreccio di drammatiche crisi esistenzili e religiose come Juliette Binoche come interprete protagonista.
COPPA VOLPI per il ‘Miglior interprete maschile’ all’attore protagonista David STRATHAIRN di Goodnight, and Good Luck diretto da George CLOONEY, il film-denuncia di un giornalismo televisivo tanto coraggioso da rasentare l’‘eroismo’, appuntato sugli anni Cinquanta, l’epoca del cosiddetto maccarthismo
COPPA VOLPI per la ‘Miglior interprete femminile’ all’attrice protagonista Giovanna MEZZOGIORNO di La bestia nel cuore di Cristina Comencini, film complesso in cui si intrecciano diverse tematiche tra cui l’abuso su minori in seno alle mura domestiche.
PREMIO OSELLA come ‘Miglior Sceneggiatura’ a Goodnight, and Good Luck di George CLOONEY
PREMIO OSELLA come ‘Miglior Contributo Tecnico' a William Lubtchansky per la 'Miglior Fotografia' del film Les amants réguliers di Philippe Garrel.
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a Mènothy Cesar in Vers Le Sud di Laurent Cantet.
LEONE SPECIALE PER IL COMPLESSO DELL'OPERA a Isabelle Huppert.
PREMIO ORIZZONTI a East of Paradise di Lech kowalski
PREMIO ORIZZONTI DOC a Pervye na lune (The First On the Moon) di Aleksey Fedortchenko
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA "LUIGI DE LAURENTIIS" a 13 (Tzameti) di Gela Babluani
LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE, IL CINEMA SI!
Che dire! Sembra quasi il tormentone di ogni anno, in cui, regolarmente, l’eletto favorito dalle voci di corridoio viene poi smentito alla resa dei conti. Com’è noto, il film più gettonato della 62a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica era Goodnight, and Good Luck, seconda prova alla regia, dopo Confessioni di una mente pericolosa, per l’attore George CLOONEY, tanto amato dal pubblico non soltanto femminile, che, come nel caso specifico, riscuote da un po’ di tempo tutto l’apprezzamento e la stima sul piano professionale della regia anche da parte della critica. Il suo film era, o meglio è e resta, un soggetto originale diretto con grande classe e l’interprete protagonista David Strathairn ha ben meritato la Coppa Volpi per la sua performance, davvero eccellente. Ma vi erano altri film di qualità che potevano insidiare lo scettro a Clooney, non ultimo tra questi, The Constant Gardner, tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carrè, del regista brasiliano Fernando Meirelles, storia di una, tra le varie, tragedia africana, che ha come sfondo lo scandalo di cui alcune aziende farmaceutiche si rendono protagoniste sulla pelle di cavie umane, con Ralph Fiennes nei panni di un tranquillo e quasi passivo diplomatico finché non si trasforma in un implacabile detective alla ricerca della verità in nome anche dell’amore crescente per la moglie ormai defunta. Un intreccio di generi diversi tra loro che vede come coprotagonista il respiro e l’immagine di un’Africa inedita, attraverso un percorso visivo e musicale che legano magistralmente il tutto. Ma potremmo appellarci alla stessa sorprendente prova di alta regia di La bestia nel cuore di Cristina Comencini, indirettamente premiata con la Coppa Volpi alla ‘Miglior interprete femminile’, Giovanna Mezzogiorno, la quale, dopo essersi professata tendenzialmente insofferente e una che non si accontenta facilmente, di contro al carattere del suo personaggio, molto più tranquillo da questo punto di vista, potrà dirsi indubbiamente appagata. Il premio è d’altra parte meritatissimo e, penso, condivisibile da tutti.
Come considerazione generale ai margini, sul piano tematico, del carnet internazionale in celluloide presente in questa mostra, non abbiamo potuto fare a meno di notare una sorta di trade union fra almeno tre film, sul filo dell’abbandono, dell’amore tradito e/o deviato: Romance & Cigarettes di John Turturro, I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza e La bestia nel cuore di Cristina Comencini, che contemplando un amore ‘gay’ al femminile, si ricongiunge al vittorioso Brokeback Mountain di Ang Lee, che tratta lo stesso argomento in chiave maschile.
(Commento a cura di PATRIZIA FERRETTI)
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