DAL 3 MARZO: AL CINEMA SETTE GIORNI SU SETTE!

CHI HA PARLATO DI CRISI NELLA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA? CERTO PERO’ CHE UNA PROGRAMMAZIONE PIU’ RAZIONALE FORSE GIOVEREBBE ANCHE AI PROFITTI. E’ NORMALE FAR USCIRE BEN UNDICI FILM TUTTI IL SOLITO GIORNO? MAH!

28/02/2006 - E’ facile che scorrendo le programmazioni cinematografiche del prossimo weekend a partire dal 3 marzo, lo stuolo degli spettatori cinefili provi quanto meno un po’ di disorientamento e, comunque sia, si ritroverà, ahimè, a dover tagliare drasticamente per un buon 80% le sue possibilità di visione. E questo è davvero un gran peccato! Perché degli undici film di programmata uscita nelle sale cinematografiche il fatidico 3 marzo, ce n’è uno meglio dell’altro e l’imbarazzo della scelta cresce a dismisura lasciando sicuramente l’amaro in bocca, perché la maggior parte dei titoli rimarrà in viaggio sul treno dei desideri di numerosi potenziali spettatori.

Ma diamo uno sguardo alla lunga lista: imperdibile, a lunga distanza dalla sua presentazione alla 62° Mostra di Venezia, è la produzione franco-italiana di All the Invisible Children, distribuito da 01. Sette episodi a sfondo documentaristico per sette regie importanti - (Mehdi Charef (Tanza), Emir Kusturica (Blue Gypsy), Spike Lee (Jesus Children of America), Katia Lund (Bilu e João), Jordan Scott & Ridley Scott (Jonathan), Stefano Veneruso (Ciro), John Woo (Song Song and Little Cat) - che colgono emblematici spaccati di infanzia negata nel mondo. A ruota, pure reduce dall’ultima edizione lagunare, distribuito da Bim, The Constant Gardener. La cospirazione, per la regia di Fernando Meirelles, con Ralph Fiennes e Rachel Weisz (Golden Globe e Nomination all’Oscar 2006 come ‘Migliore Attrice Non Protagonista’). Un compulsivo e affascinante thriller sulla scottante questione dello scandalo di industrie farmaceutiche ai danni di cavie umane africane. Film che si è nel frattempo aggiudicato altre tre candidature all’Oscar (‘Migliore sceneggiatura Originale’, ‘Miglior montaggio’ e ‘Migliore colonna sonora’).
Come il primo titolo, si affida pure al genere documentaristico, distribuito da Mikado, L’incubo di Darwin: una produzione franco-austro-belga che indaga sull’inquietante disastro ambientale dell’inserimento di una nuova specie di pesce nel Lago Vittoria in Africa, un vorace predatore causa primaria dell’estinzione del resto della fauna ittica.
Tra le liete sorprese lagunari made in Usa si colloca invece Proof. La prova, diretto da John Madden e distribuito da Buena Vista, dove spiccano le brillanti performances di Gwyneth Paltrow in testa, nei panni della figlia di un geniale matematico con problemi mentali, Anthony Hopkins, che in qualche modo viene aiutata a sgominare dubbi e preoccupazioni da un effervescente Jake Gyllenhaal. Nel labirinto della mente indaga a suo modo anche il thriller Usa siglato Fox Stay di Marc Forster, il regista di Finding Neverland, con la collaborazione di interpreti del calibro di Naomi Watts e Ewan McGregor. Per restare nell’ambito degli States incontriamo poi, sull’onda soft della commedia, Nicolas Cage in The Weather Man (Eagle Picures), mentre i britannici si riservano altri assi nella manica con l’animazione di Wallace & Gromit (Uip) e con Il suo nome è Tsotsi, un altro drammatico sguardo ancora in Sud Africa, questa volta appuntato sulla violenta vita del leader di una gang. Alquanto desueto si profila il filo conduttore della commedia ispano-danese Torremolinos 73, nella quale il venditore di enciclopedie Alfredo ad un certo punto opta per la regia di film hard. Infine una coppia di titoli italiani su opposti versanti di genere: il drammatico La guerra di Mario (Medusa) diretto da Antonio Capuano, con Valeria Golino, Marco Grieco e Andrea Renzi che riflette sulle problematiche dell’affidamento di minori e delle difficoltà di inserimento nelle famiglie di custodia, e, Piano 17 (Moviemax), una commedia dove un malvivente intenzionato a collocare una bomba in una banca, rimane intrappolato con altre due persone in ascensore, evidentemente al piano 17, tanto per dire un numero casuale.

Che dire, a voi l’ardua scelta, dopo il percorso a nostro avviso obbligato, di All the Invisible Children, una sorta di dovere morale!
Per fortuna, a compensare la traboccante cornucopia del 3 marzo, c’è la penuria di uscite tra l’8 (un solo titolo) e il 10 (una triade). L’uscita dell’8 farà discutere perché cadendo nella mondanità delle per lo più inutili e vacue celebrazioni della donna (è troppo comodo limitare la festa della donna a un solo giorno all’anno), affronta una tematica femminile alquanto seria e drammatica. Stiamo parlando di Moolaadè, regia senegalese distribuita da Lucky Red, in cui quattro ragazzine cercano l’aiuto di una donna per sfuggire ad una pratica brutale. Mentre il 10 marzo è la volta di altri tre titoli importanti: dal britannico Un giorno per sbaglio con Emily Watson, Tom Wilkinson e Rupert Everett distribuito dalla 20th Century Fox, ai nostrani Il mercante di pietre di Renzo Martinelli distribuito da Medusa e, dulcis in fundis, Il mio miglior nemico di e con Carlo Verdone in coppia con Silvio Muccino per la Filmauro. Per la seconda metà di marzo vi rimandiamo alla prossima puntata.

(a cura di Patrizia Ferretti)