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19. Festa del Cinema di Roma (16-27 ottobre 2024) - LA SELEZIONE UFFICIALE: CONCORSO e GRAND PUBLIC
'Grand Public' in collaborazione con Alice della Città
22/09/2024
- SELEZIONE UFFICIALE
CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA – VISIONI PER IL MONDO DI DOMANI
Concorso internazionale specializzato composto da 18 titoli.
100 LITRES OF GOLD
di Teemu Nikki, Finlandia, Italia, 2024, 88’ | World Premiere |
Cast: Elina Knihlä, Pirjo Lonka, Ville Tiihonen
La sahti è una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella gliene chiede cento litri per il proprio matrimonio, iniziano i guai. Sensi di colpa inevasi, rivalità quasi letali con i vicini, beffe del destino e irresistibile voglia di “assaggiare” il prodotto renderanno la fornitura dei cento litri una vera e propria odissea tragicomica. Il regista di La morte è un problema dei vivi, presentato lo scorso anno in concorso alla Festa del Cinema di Roma, racconta dall’interno la provincia di un paese remoto e al tempo stesso molto vicino, dove l’orgoglio delle proprie radici e il gusto di fare bisboccia mascherano disagi e inquietudini profonde. E lo fa con una narrazione travolgente, all’insegna dello humour nero e della comicità deadpan. Irresistibili tutte le interpreti.
L’ALBERO
di Sara Petraglia, Italia, 2024, 92’ | Opera prima | World Premiere |
Cast: Tecla Insolia, Carlotta Gamba, Cristina Pellegrino
C’è un albero che si vede dalla finestra, là in fondo, sopra la ferrovia. E appeso al muro c’è il ritratto di un giovane poeta antico, Giacomo Leopardi, quello del tramonto della luna, degli amori tristi, della giovinezza che fugge di corsa. Bianca ha poco più di vent’anni, dovrebbe frequentare l’università, ha lasciato la casa dei genitori ed è andata a vivere nella casa dalla quale si vede l’albero, insieme ad Angelica, coetanea, amica e amata. Bianca scrive in un quadernetto, va in cerca di cocaina in dei locali rossi e blu, passa il tempo con gli altri amici a chiedersi come mai sono sempre tutti così tristi. L’esordio alla regia e alla sceneggiatura di Sara Petraglia (figlia di Sandro) è un ritratto esemplare dei ventenni di oggi, alla ricerca di utopie e speranze che non gli sono state concesse, della loro voglia di vivere e amare e della loro grande infelicità. Contemporaneo, poetico e graffiante, con Tecla Insolia (L’arte della gioia) e Carlotta Gamba (Gloria!, Vermiglio).
L’ART D’ÊTRE HEUREUX
di Stefan Liberski, Belgio, Francia, 2024, 109’
Cast: Benoît Poelvoorde, Camille Cottin, François Damiens, Gustave Kervern
Jean-Yves Machond, un artista concettuale in crisi, lascia Bruxelles e va a Étretat, la località della Normandia nota per le falesie immortalate da Claude Monet. L’incontro con un pittore locale, ovviamente figurativo, lo porterà a ripensare non solo la sua arte, ma anche la sua vita. Interpretato da Benoît Poelvoorde, quello che sulla carta è un personaggio pretenzioso e ridicolo diventa un irresistibile concentrato di umanità, comico e addirittura tenero nei suoi impacci a fare i conti con la realtà. E l’eco del Monsieur Hulot di Jacques Tati diventa la chiave per rivolgere uno sguardo attento e bizzarro a una Francia marginale raccontata con grande empatia. Liberski, che nel 1987 seguì la lavorazione della Città delle donne di Fellini, ed è romanziere e autore di fumetti, fa recitare anche il collega regista Gustave Kervern (Imprevisti digitali), con cui condivide il gusto dello humour spiazzante.
BERLINGUER. LA GRANDE AMBIZIONE
di Andrea Segre, Italia, Belgio, Bulgaria, 2024, 122’ | World Premiere |
Cast: Elio Germano, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio
Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi La grande ambizione viene da una frase di Antonio Gramsci (fondatore del Partito comunista italiano), che la definì indissolubile dal bene collettivo. Ed è alla collettività, alle piazze stracolme degli anni ’70, che si rivolge l’allora segretario del PCI, che tentava di costruire il socialismo all’interno di una democrazia. Si apre con i reels del Cile, di Salvador Allende e l’assalto alla Moneda del 1973, e si chiude con quelli dei funerali di Berlinguer a Roma nel 1982, il film dedicato agli anni durante i quali Enrico Berlinguer tentò di realizzare il compromesso storico: il viaggio a Sofia, dove sfuggì a un attentato, l’URSS, il dibattito sul divorzio, le elezioni del 1975, la copertina sul “Time”, gli incontri con Aldo Moro, e soprattutto gli operai, la famiglia, il mare, le sue parole scritte e pronunciate in voce off. Andrea Segre tesse il ritratto di un politico pieno di umanità e di riserbo, di un uomo incrollabile, schivo, intelligentissimo e amatissimo dalla gente comune, del quale Elio Germano offre un’interpretazione tutta interiorizzata, non mimetica, empatica.
BRING THEM DOWN
di Christopher Andrews, Irlanda, Regno Unito, Belgio, 2024, 105’ | Opera prima |
Cast: Christopher Abbott, Barry Keoghan, Colm Meaney, Nora-Jane Noone, Paul Ready
Esordio alla regia di Christopher Andrews, Bring Them Down, ci porta in un’Irlanda rurale dove, sullo sfondo di paesaggi serenamente bucolici, si muovono personaggi tormentati, sospesi tra ombre di un passato oscuro e incombenti minacce future. Al centro della storia c’è Michael (Christopher Abbott) che, a causa della grave disabilità del padre (Colm Meaney), si trova a gestire da solo l’allevamento di ovini di famiglia, ma i suoi rapporti con il genitore e con i vicini sono difficili, complicati da intricate vicende personali. Dramma complesso di faide familiari, dove la tensione di un racconto al cardiopalma è palpabile e ogni movimento o parola dei protagonisti (grazie anche alle interpretazioni di Abbott e Barry Keoghan) si carica di presagi, fino a un finale, tanto violento quanto sorprendente.
LE CHOIX
di Gilles Bourdos, Francia, 2023, 77’ | World Premiere |
Cast: Vincent Lindon
Joseph Cross è un uomo solido, forte, affidabile, nella vita personale e professionale concreto come gli edifici che costruisce. Ma una sera, dopo una telefonata, sale in auto e si allontana dal cantiere: deve decidere quale direzione prendere, e da questo dipende tutta la sua vita futura. Un lungo viaggio nella notte, tra la voce di Joseph e le tante altre che risuonano dal telefono: ossessionato, teso, ansiogeno, Le choix è il remake di Locke, il film del 2013 scritto e diretto da Steven Knight e interpretato da Tom Hardy. La storia di una vita che si trasforma in un thriller claustrofobico, con Vincent Lindon nei panni del protagonista e alla regia Gilles Bourdos, l’autore di Afterwards, Renoir e Vulnerabili.
ES GEHT UM LUIS (ABOUT LUIS) | Opera prima |
di Lucia Chiarla, Germania, 2024, 97’
Cast: Max Riemelt, Natalia Rudziewicz, Franziska Troegner
Stoccarda: Jens fa il tassista, spesso di notte, ed è nella sua vettura che lo deve raggiungere la moglie Costanze, per parlare vis à vis o fare l’amore. Questo equilibrio già precario entra definitivamente in crisi quando vengono a sapere che il loro figlio Luis viene bullizzato a scuola. Il motivo: il suo zaino è decorato da unicorni e percepito come “femminile”. Il secondo film da regista della genovese Lucia Chiarla, di lingua e produzione interamente tedesca, sa entrare con grande lucidità e una tensione da thriller in molti nodi irrisolti del nostro presente: la fragilità della coppia, l’incertezza del lavoro, l’inadeguatezza della scuola, i condizionamenti culturali. E sfrutta al meglio due idee di regia tanto essenziali quanto spiazzanti ed efficaci: tutto il film è girato in esterni, l’unico interno è quello del taxi; e di Luis sentiamo solo la voce.
GREEDY PEOPLE
di Potsy Ponciroli, Stati Uniti, 2024, 115’
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Lily James, Himesh Patel, Tim Blake Nelson, Uzo Aduba, Simon Rex, Nina Arianda, Jim Gaffigan, José María Yazpik, Joey Lauren Adams
A Providence, Rhode Island, non succede mai niente di eccitante, spiega un poliziotto al suo collega appena arrivato. Perciò, trovati un hobby, stai attento al capo (una poliziotta, black) e non uccidere nessuno. Invece, naturalmente, ci scappa il morto e, di fianco al morto, ecco spuntare un milione di dollari. Comincia così il noir grottesco diretto da Potsy Ponciroli dopo Old Henry (il western presentato a Venezia nel 2022): un andirivieni nell’avidità e nella maldestrezza della gente comune come dei boss malavitosi, costruito in una successione di flashback dove versioni, personaggi, testimoni s’intrecciano e si contraddicono. Chiaro omaggio ai fratelli Coen, con uno dei loro attori feticcio, Tim Blake Nelson (che già era il vecchio Henry), e Lily James, Himesh Patel, Joseph Gordon-Levitt e altri a contendersi il malloppo.
L’ISOLA DEGLI IDEALISTI
di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2024, 114’ | World Premiere |
Cast: Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato Carpentieri, Michela Cescon, Mimmo Borrelli
L’isola degli idealisti è un romanzo di Giorgio Scerbanenco che, scritto nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018 dalla Nave di Teseo. Elisabetta Sgarbi lo ambienta alla fine degli anni Sessanta, in un modo più crudele che echeggia i noir che a Scerbanenco hanno dato la fama. L’incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta (un ex medico disilluso, un anziano direttore d’orchestra, una scrittrice stanca di scrivere romanzetti) diventa un “gruppo di famiglia in un interno” dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti. Un film notturno, tra terra e acqua, immerso in nebbie padane da cui – segnando una continuità con le opere precedenti dell’autrice – affiorano impreviste opere d’arte (come quelle di Adolfo Wildt): e dove un gruppo di affiatati attori dà voce all’ironia e al pessimismo di colui che ormai è riconosciuto come uno dei grandi autori del Novecento italiano.
JAZZY
di Morissa Maltz, Stati Uniti, 2024, 86’
Cast: Jasmine Bearkiller Shangreaux, Syriah Fool Head Means, Richard Ray Whitman, Raymond Lee, Lily Gladstone
Sei anni nella vita di Jasmine, detta Jazzy, una bambina Oglala Lakota che cresce in una cittadina del South Dakota: la scuola, la ginnastica, la band, le feste di compleanno, i peluche, le amiche e soprattutto la migliore amica, Syriah, che un giorno deve partire per andare a stabilirsi altrove con la famiglia. Un coming of age complice e sensibile, che accompagna le sue protagoniste dai sei ai dodici anni, capace di raccontare la curiosità e la fatica di crescere, senza essere mai invasivo o banale. Diretto da Morissa Maltz (autrice nel 2022 di The Unknown Country) e coprodotto da Lily Gladstone (la stupenda
protagonista di Killers of the Flower Moon di Scorsese), che appare anche nell’ultima parte del film, quando a una cerimonia e un pranzo Lakota vediamo per la prima volta inquadrati gli adulti che per tutto il film sono sempre stati solo voci, ombre, sagome, ai margini del mondo di queste straordinarie ragazzine.
KUN BANG SHANG TIAN TANG (BOUND IN HEAVEN)
di Huo Xin, Cina, 2024, 109’ | Opera prima |
Cast: Ni Ni, Zhou You, Liao Fan
L’esordio alla regia di Huo Xin, sceneggiatrice di successo di film d’autore come Shower (1999) e di grandi successi commerciali come Kung Fu Hustle (2004), è un'opera profondamente commovente e provocatoria, che affronta temi raramente esplorati nel cinema cinese: la violenza domestica e le difficoltà che un malato terminale deve affrontare all'interno del sistema sanitario cinese. Huo, con la sua regia sicura e la raffinatezza della sua complessa scrittura filmica, porta sullo schermo una potente storia di amore e resilienza, interpretata da un cast d’eccellenza: Ni Ni e Zhou You sono tra i giovani attori cinesi più richiesti del momento. Bound in Heaven si distacca dalle convenzioni narrative e stilistiche del locale cinema d’autore abitualmente noto al pubblico occidentale, segnando l'emergere di una nuova e brillante voce nel panorama cinematografico cinese.
READING LOLITA IN TEHRAN (LEGGERE LOLITA A TEHERAN)
di Eran Riklis, Italia, Israele, 2024, 108’ | World Premiere |
Cast: Golshifteh Farahani, Zar Amir, Mina Kavani, Bahar Beihaghi, Isabella Nefar, Raha Rahbari, Lara Wolf, Arash Marandi, Shahbaz Noshir, Catayune Ahmadi, Reza Diako, Ash Goldeh, Sina Parvaneh
Una professoressa di letteratura angloamericana e un ingegnere civile: una coppia di coniugi iraniani che tornano a Teheran dopo la rivoluzione di Khomeini, nel 1979. La valigia di Azar Nafisi è piena di libri, le sue passioni, i suoi amori: “Il grande Gatsby” di Fitzgerald, “Lolita” di Nabokov, “Daisy Miller” di James, “Orgoglio e pregiudizio” di Austen, capolavori pericolosi per la legge islamica, intorno ai quali si snodano tensioni e temi. Tratto dal best seller del 2003 di Azar Nafisi, che tornò negli Stati Uniti nel 1997 per insegnare all’università di Washington, racconta la lotta della protagonista per trasmettere bellezza e cultura agli studenti sempre più catechizzati e, una volta lasciato l’insegnamento pubblico, condividere i suoi seminari settimanali con le sue sette allieve migliori. Diretto da Eran Riklis (La sposa siriana, Il giardino dei limoni), con Golshifteh Farahani (Paterson, Pirati dei Caraibi) nel ruolo della protagonista.
LA NUIT SE TRAÎNE
di Michiel Blanchart, Belgio, Francia, 2024, 91’ | Opera prima |
Cast: Jonathan Feltre, Romain Duris, Jonas Bloquet, Natacha Krief
Mady, un giovane nero di Bruxelles, di giorno studia e di sera, per guadagnare qualcosa, fa il fabbro. È tranquillo, responsabile e cerca di stare lontano dai guai. Ma una notte va ad aprire la porta di una ragazza che gli ha detto di aver perso le chiavi di casa e precipita così in una spirale di violenza, paura, fuga. Un incubo urbano che ricorda le affannate odissee notturne di Scorsese, popolato di sbandati e malviventi, con una ragazza misteriosa e un capobanda inquietante (Romain Duris), tra locali, metropolitane, stazioni ferroviarie e strade, nelle quali nel frattempo si snoda una manifestazione Black
Lives Matter. Un pugno di ore in una Bruxelles che è come New York, in un thriller stilizzato, compresso e montato benissimo. Scritto con Gilles Marchand dal belga Michiel Blanchart, che debutta nella regia del lungometraggio.
POLVO SERÁN
di Carlos Marques-Marcet, Spagna, Italia, Svizzera, 2024, 106’
Cast: Ángela Molina, Alfredo Castro, Mònica Almirall Batet, Patrícia Bargalló, Alván Prado
Tra Pina Bausch e All That Jazz: Polvo Seran è uno sguardo unico, audace e significativo sulla nostra inevitabile fine, al tempo stesso un musical e un coraggioso dramma corale che danza con la morte e non rattrista mai. Quando l’attrice e danzatrice Claudia – una straordinaria Ángela Molina – decide di non aspettare passivamente che la sua malattia le tolga ogni autonomia, Flavio, il suo compagno di una vita (Alfredo Castro), mette in moto il piano architettato per porre fine alle loro vite insieme, in Svizzera. Sono talmente presi da ciò a cui stanno andando incontro che sembrano dimenticarsi di tutto ciò che sta loro intorno, in un caos di emozioni e profonda umanità. Al regista Carlos Marques-Marcet va il merito di avere trovato il tono giusto per un approccio audace e innovativo a un tema così impegnativo.
QUERIDO TRÓPICO
di Ana Endara, Panama, Colombia, 2024, 108’ | Opera prima |
Cast: Paulina García, Jenny Navarrette, Juliette Roy
Nella frenetica Panama City, il giardino di una casa diventa il palcoscenico per l’incontro di due donne sole: Ana María, un’immigrata colombiana incinta con problemi economici e di status, e Mercedes, una matriarca e imprenditrice, affetta da una forma iniziale di demenza e molto dispettosa. Diretto da Ana Endara, documentarista al suo debutto nel cinema di finzione, Querido Trópico esplora con forza e intensità il legame che si sviluppa tra queste due donne, apparentemente diverse ma complementari. Grazie alle interpretazioni di Paulina García (Gloria) e Jenny Navarrette (The Other Son), il film affronta temi come la cura, la solitudine, la rabbia, i desideri inappagati, attraverso un racconto toccante e insieme inaspettato. Come il clima panamense, imprevedibile e mutevole, Querido Trópico è un dramma luminoso dalle tonalità tropicali, ricco di colpi di scena.
SPIRIT WORLD
di Eric Khoo, Francia, Giappone, Singapore, 2024, 105’
Cast: Catherine Deneuve, Yutaka Takenouchi, Masaaki Sacai
Obon è la festa giapponese delle lanterne: una breve finestra nel tempo durante la quale i morti fanno visita ai vivi, in estate. Lo racconta un vecchio giapponese, amante della musica, a Claire Emery, leggendaria cantante francese che ha appena tenuto un concerto sold out a Tokyo e che adesso, in un bar, ha bevuto troppo sakè. E qui comincia il viaggio tra questo e altri mondi, tra i vivi e i morti, tra le stagioni e le emozioni, tra la città e il mare, tra le canzoni che Claire ha cantato e i film che un giovane regista in crisi creativa ha realizzato. Catherine Deneuve attraversa con malinconia e intensità la storia diretta da Eric Khoo, il più noto degli autori di Singapore (12 Stories, My Magic, Tatsumi), su una sceneggiatura scritta da suo figlio Edward. Un viaggio intelligente, garbato, vivissimo, nel corso del quale i protagonisti vengono a patti con la loro vita, i loro affetti, i loro spiriti.
PARADISO IN VENDITA
di Luca Barbareschi, Italia, Francia, 2024, 107’ | World Premiere |
Cast: Bruno Todeschini, Donatella Finocchiaro, Domenico Centamore, Matteo Gulino, Martina Ziami, Ludovico Caldarera, Antonio Ribisi La Spina, Lollo Franco, Roberto Pizzo, Francesco Giulio Cerilli, Vito Ubaldini, Stefania Blandeburgo, Vincent Nemeth
Nel 2015, al governo greco, in profonda crisi economica, venne in mente di vendere alcune isole dell’Egeo. Non ne fece niente, ma è da questa vecchia notizia di cronaca che prende spunto il nuovo film diretto da Luca Barbareschi, che riambienta la storia in un’immaginaria isoletta siciliana, Fenicusa, che il governo italiano in bancarotta decide di vendere ai francesi. Che naturalmente accettano, inviando un loro “ambasciatore” per lottizzare, comprare, “francesizzare” il territorio e la popolazione molto recalcitrante. Interpretata dalla pasionaria Donatella Finocchiaro con Vincent Nemeth e Bruno Todeschini, e ambientata a Filicudi (l’isola delle Eolie della quale Barbareschi è cittadino onorario), una commedia di caratteri, costume e politica, che racconta la sfida eterna tra culture affini e litigiose, di conquistatori conquistati e paesani battaglieri, nel solco della tradizione della commedia all’italiana.
THE TRAINER
di Tony Kaye, Stati Uniti, 2024, 95’ | World Premiere |
Cast: Vito Schnabel, Julia Fox, Steven Van Zandt, Beverly D’Angelo, Bella Thorne, Gina Gershon, Stephen Dorff, Lenny Kravitz, Paris Hilton, Allan Góes, Taylour Paige, Colleen Camp, Brock O’Hurn, John McEnroe
Indossa un casco, quasi alato, che sembra quello di Mercurio nell’iconografia classica ed è ispirato a Troy, una canotta nera e braghe da ginnastica rosse: si chiama Jack, è un giovane esperto di fitness che sta attraversando un periodo difficile ed è perciò costretto a vivere con la mamma a Los Angeles, e che conta sul suo casco per riuscire, durante otto vertiginosi giorni senza sonno, ad afferrare finalmente il suo American Dream. Vito Schnabel (figlio di Julian), gallerista, produttore, attore, artista, ci ha messo anni per riuscire a realizzare la sua commedia indie, grottesca e surreale, collezionando un cast d’eccezione: insieme a lui, Stephen Dorff, Gina Gershon, Berverly D’Angelo, Steven Van Zandt, Julia Fox, Lenny Kravitz, Paris Hilton, Gus Van Sant. Dirige Tony Kaye, autore di American History X e di tanti video musicali.
GRAND PUBLIC
Sezione non competitiva dedicata al cinema per il grande pubblico.
THE DEAD DON’T HURT (I MORTI NON FERISCONO) - Premio alla Carriera a Viggo Mortensen
di Viggo Mortensen, Stati Uniti, 2024, 129’
Cast: Vicky Krieps, Viggo Mortensen, Solly Mcleod, Garrett Dillahunt, Colin Morgan, Ray Mckinnon, W.
Earl Brown, Atlas Green, Danny Houston
Ambientato a metà Ottocento, The Dead Don’t Hurt (secondo film di Viggo Mortensen come regista e sceneggiatore dopo Falling – Storia di un padre) è un raffinato western femminista con protagonisti lo stesso Mortensen e Vicky Krieps nei panni di due immigrati che cercano di costruirsi una vita in una cittadina corrotta del Nevada. Vivienne, una fioraia franco-canadese, indipendente e ribelle, vede la sua vita stravolta quando il suo compagno si unisce alla guerra civile. Rimasta sola, deve affrontare le violente attenzioni indesiderate del figlio di un potente allevatore locale. Con una struttura narrativa che alterna passato e presente, tra paesaggi mozzafiato e interpretazioni eccellenti, Mortensen si serve del western per restituirci il ritratto appassionato di una donna forte e determinata.
MODÌ - Premio alla Carriera a Johnny Depp
di Johnny Depp, Ungheria, Italia, Regno Unito, 2024, 112’
Cast: Riccardo Scamarcio, Antonia Desplat, Bruno Gouery, Ryan McParland, Stephen Graham, Luisa
Ranieri, Al Pacino
Non una biopic, ma solo 72 ore nella vita di Amedeo Modigliani, Modì per i francesi: nel 1916, il pittore è in fuga dalla polizia, a Parigi; vorrebbe abbandonare la città dove è vissuto a lungo, mentre gli amici Utrillo e Soutine e la musa Beatrice Hastings cercano di convincerlo a restare e a continuare a dipingere. Attraverso una notte di allucinazioni e di incontri, con l’amico mercante d’arte e con un collezionista americano, la sua storia cambia. Il progetto, basato sulla commedia Modigliani di Dennis McIntyre, nasce decenni fa, proposto ad Al Pacino, rimandato, sospeso, dimenticato, ritornato con Johnny Depp alla
regia, Pacino tra i produttori e nei panni del collezionista, Mary e Jerzy Kromolowski alla sceneggiatura
e Riccardo Scamarcio protagonista.
LA CASA DEGLI SGUARDI
di Luca Zingaretti, Italia, 2024, 109’ | Opera prima |
Cast: Luca Zingaretti, Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante, Filippo Tirabassi
Il ventenne Marco (Gianmarco Franchini) ha una grande capacità di entrare in sintonia con il dolore del mondo, vorrebbe diventare un poeta, ma si sente bloccato da un disagio senza nome e si attacca troppo spesso alla bottiglia. Finalmente qualcuno riesce a scuoterlo dal suo torpore: sono i colleghi della cooperativa di pulizie dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove impara cos’è la vita vera. E al padre tramviere (Luca Zingaretti), onesto ma a volte incapace di comprenderlo, se ne aggiungerà un altro più ruvido, interpretato da Federico Tocci, che saprà metterlo in crisi. Ispirandosi all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, Zingaretti esordisce alla regia, trovando l’immediatezza e la sincerità per raccontare diverse generazioni e mostrando la Roma di oggi dalla prospettiva di chi crede nel lavoro e nella scrittura – e decide di non mollare, malgrado tutto.
CONCLAVE
di Edward Berger, Stati Uniti, Regno Unito, 2024, 120’
Cast: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Lucian Msamati, Brían F. O'Byrne, Carlos Diehz, Merab Ninidze, Thomas Loibl, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini
Una notte, un papa molto amato muore all’improvviso; il decano cardinale Lawrence deve organizzare e presiedere il conclave che eleggerà il nuovo pontefice, e i centodiciotto cardinali più potenti della chiesa cattolica si chiudono in Vaticano per le votazioni. Il rosso porpora degli abiti cardinalizi squarcia le architetture sontuose e rigorose e i bianchi, neri, grigi dei marmi vaticani: Lawrence deve destreggiarsi tra giochi di potere, intrighi, alleanze, misteri e deve lui stesso scegliere tra una chiesa illuminata e una tradizionalista, tra il nuovo e il vecchio, mentre un segreto emerge a poco a poco dagli ultimi atti del Papa. Dal bestseller mozzafiato del 2016 di Robert Harris, sceneggiato dallo stesso scrittore con Peter Straughan (La talpa, Il cardellino), un thriller inquietante e spiazzante, guidato dai dubbi di Ralph Fiennes nella parte di Lawrence e dalle personalità dirompenti di Stanley Tucci, John Lithgow e Sergio Castellitto. Breve ruolo-chiave per Isabella Rossellini.
ETERNO VISIONARIO
di Michele Placido, Italia, Belgio, 2024, 112’ | World Premiere |
Cast: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Federica Luna Vincenti, Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo, Michelangelo Placido, Ute Lemper
Dalle solfatare della Sicilia più arretrata a Stoccolma, dove vince il Nobel per la letteratura nel 1934: la vita di Luigi Pirandello è fatta di estremi, e anche ciò affascina Michele Placido. Che, ispirandosi alla biografia di Matteo Collura Il gioco delle parti, racconta l’inferno della vita famigliare (la moglie Antonietta Portulano, Valeria Bruni Tedeschi, rinchiusa in un manicomio) dell’autore di Sei personaggi in cerca d’autore e i suoi trionfi (ma anche le contestazioni e gli scandali) del palcoscenico, il sogno di un amore assoluto con Marta Abba (Federica Luna Vincenti) e il rapporto controverso con il fascismo. Placido si ritaglia la parte di Saul Colin, agente e collaboratore di Pirandello, e trova in Fabrizio Bentivoglio l’interprete congeniale di un artista che seppe capire la dissoluzione dell’identità dell’uomo novecentesco e descrivere quella gabbia di simulazioni che è la società.
FINO ALLA FINE
di Gabriele Muccino, Italia, 2024, 118’ | World Premiere |
Cast: Elena Kampouris, Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli
In vacanza con la sorella, la ventenne americana Sophie si appresta a trascorrere la sua ultima giornata a Palermo prima di ripartire per la California. L’incontro con Giulio e col suo gruppo di amici, però, finisce per coinvolgerla in una vicenda troppo grande per lei. E forse le cambierà per sempre l’esistenza. Sceneggiatore con Paolo Costella, Gabriele Muccino torna al cinema con un action movie stratificato: thriller, storia d’amore, racconto di sopravvivenza e redenzione. Ambientato nell’arco di ventiquattro ore, il film è anche una riflessione sul ruolo del destino, sul passaggio all’età adulta e sul peso delle scelte, e conta su un cast internazionale guidato dalla protagonista Elena Kampouris.
HEY JOE
di Claudio Giovannesi, Italia, 2023, 117’ | World Premiere |
Cast: James Franco, Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini, Aniello Arena, Gabriel Riley Hill Antunes,Giada Salvi, Francesca Montuori, Donovan W. White
A Napoli, nel 1944, le ragazze mezze nude chiamano i militari americani appena sbarcati: “Hey Joe!”. Qui Dean incontra Lucia e s’innamora di lei, ma poi è costretto a partire. Nel 1971, nella cittadina del New Jersey nella quale vive, Dean riceve una lettera spedita da Napoli tredici anni prima: Lucia è morta e il loro figlio Enzo ha dodici anni. E torna in Italia per incontrare un venticinquenne riottoso e legato alla malavita. Solido, costruito come un melodramma a forte sfondo sociale, diretto da Claudio Giovannesi (anche sceneggiatore, insieme a Maurizio Braucci, con cui aveva già collaborato per La paranza dei bambini), Hey Joe scorre fluido, attento al pathos della narrazione come alla forza evocativa dei paesaggi, sempre in equilibrio tra i suoi due personaggi, il padre James Franco e il figlio Francesco Di Napoli.
LIBRE
di Mélanie Laurent, Francia, 2024, 109’
Cast: Lucas Bravo, Léa Luce Busato, Yvan Attal, Rasha Bukvic, Steve Tientcheu, David Murgia, Léo Chalié, Slimane Dazi
Un noir d’azione, un poliziesco picaresco, con colori e ritmi del grande cinema degli anni Settanta, per raccontare una storia vera, quella di Bruno Sulak (Lucas Bravo): un rapinatore gentiluomo che evita spargimenti di sangue, all’epoca paragonato dalla stampa ad Arsenio Lupin; un fuorilegge che beffa la polizia con la sua vitalità e la sua voglia di libertà. Gli dà la caccia l’ostinato commissario Moréas (Yvan Attal), che però finisce per rispettarlo. Bruno riesce a più riprese a evadere dalle prigioni in cui viene rinchiuso, per ritrovare Thalie (Léa Luce Busato), sua compagna e partner nelle sue avventure criminali. Finché qualcosa va storto: e qui la verità ufficiale diverge da come, molto probabilmente, sono andate le cose.
LONGLEGS
di Osgood Perkins, Stati Uniti, 2024, 101’
Cast: Maika Monroe, Nicolas Cage, Blair Underwood, Kiernan Shipka, Alicia Witt
A una giovane agente dell’FBI che rivela particolari talenti (para)psicologici viene assegnato un vecchio caso irrisolto: una brutale serie di omicidi e suicidi famigliari disseminati in tutto lo stato dell’Oregon. Lee indaga, riceve una visita misteriosa, forse ricorda, collega eventi, decodifica messaggi. Scritto e diretto dal figlio di Anthony Perkins, Osgood, a sua volta attore e apprezzato regista di horror (February, Gretel e Hansel), Longlegs riesce a fondere indagini, cold case, bambole sataniche, serial killer, soprannaturale, codici enigmistici, follia e ossessioni famigliari senza per questo strafare, deragliare, ma restando lineare ed efficacissimo. L’eroe eponimo, Longlegs, è tratteggiato con toni bizzarri, feroci, isterici, ironici, istrionici da Nicolas Cage, risorto a nuova, notevole carriera horror fin dal 2018 con Mandy. La giovane agente è invece Maika Monroe, scream queen anni 2000 fin da It Follows.
MANI NUDE
di Mauro Mancini, Italia, 2024, 124’ | World Premiere |
Cast: Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi, Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo, Renato Carpentieri
Una notte, all’improvviso, il diciottenne Davide viene rapito e rinchiuso nella buia centina di un camion, dove si trova costretto a lottare con uno sconosciuto e a ucciderlo a mani nude. Il suo rapitore, Minuto, diventa per lui un padre putativo, lo allena a lottare e lo fa entrare in un circuito di combattimenti clandestini organizzati per appagare la sete di sangue degli spettatori. Solo l’amore, forse, potrà salvarlo. Dopo Non odiare, Mauro Mancini continua a raccontare le radici della violenza e a scavare con inedita complessità nelle ferite dell’animo umano. Ad aiutarlo ci sono la fotografia di Sandro Chessa, che immerge la vicenda in luci d’acquario, e un cast di prim’ordine, sia per quanto riguarda i giovani e bravissimi Francesco Gheghi e Fotinì Peluso sia per i veterani come Alessandro Gassmann e Renato Carpentieri.
LA PIE VOLEUSE (LA GAZZA LADRA)
di Robert Guédiguian, Francia, 2024, 101’
Cast: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet, Marilou Aussilloux, Lola Naymark
Cos’è la felicità per Maria (Ariane Ascaride)? Mangiare ostriche ascoltando Rubinstein che suona Liszt, davanti al mare di Marsiglia. Lei è l’amorevole badante di alcuni anziani, e sogna che suo nipote diventi un pianista. Per pagargli le lezioni non esita a rubare soldi ai suoi assistiti, convinta di non fare nulla di male. Quando la cosa verrà a galla, le conseguenze porteranno il caos in tre famiglie. Guédiguian ritrova i suoi attori del cuore in un film dagli sviluppi imprevisti, solare e anche carnale come solo lui sa fare. E dove, questa volta, riflette non sui massimi sistemi ma sulle debolezze della vita quotidiana, gli errori e le illusioni – a cominciare da quelle dell’amore.
In coproduzione con Alice nella città
IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA
di Margherita Ferri, Italia, 2024, 123’ | World Premiere |
Cast: Andrea Arru, Claudia Pandolfi, Corrado Fortuna, Milvia Marigliano, Samuele Carrino, Sara Ciocca
Il film di Margherita Ferri racconta uno dei primi casi riconosciuti di cyberbullismo: quello di Andrea Spezzacatena, spinto a compiere un gesto irreparabile dalle canzonature dei compagni su Facebook. Galeotti furono un paio di pantaloni la cui stoffa scolorita dal lavaggio aveva assunto una colorazione rosa: Andrea decise d’indossarli egualmente in barba alle possibili reazioni di chi è ancora prigioniero di fragili stereotipi sociali basati sul mito dell’apparenza. Sorretta da un cast in stato di grazia (Claudia Pandolfi si affianca ai giovani Samuele Carrino e Sara Ciocca), l’opera affronta temi delicati (non solo gli abusi psicologici ma anche l’omertà di chi dovrebbe invece proteggere i ragazzi offesi) senza mai eccedere nel patetismo e nella retorica, affidandosi soltanto alla forza dei sentimenti.
THE RETURN
di Uberto Pasolini, Francia, Grecia, Italia, Regno Unito, 2024, 119’
Cast: Juliette Binoche, Ralph Fiennes, Charlie Plummer, Marwan Kenzari, Claudio Santamaria, Ángela Molina
Nella sua rilettura affascinante dell’Odissea, Uberto Pasolini riunisce Ralph Fiennes e Juliette Binoche, già protagonisti de Il paziente Inglese. Lo stile classico abbraccia la forza epica della storia; la macchina da presa sta agganciata ai volti dei suoi due interpreti; i loro sguardi e le loro parole densi di pathos restituiscono il senso profondo di un mito intramontabile. The Return inizia con il naufragio di Ulisse sulle coste di Itaca, dopo oltre vent’anni di assenza trascorsi in guerra. La sua regina, Penelope, lo ha atteso con pazienza, mentre il loro figlio Telemaco rischia la morte per mano dei pretendenti che ambiscono al trono. La storia è nota, gli attori magnifici, il racconto epico, ma lo spirito sembra suggerire nuove chiavi di interpretazione delle pagine immortali di Omero: il ritorno non colma il vuoto lasciato da lunghi anni di assenza ma porta con sé i traumi e i conflitti di un passato lontano.
SATURDAY NIGHT
di Jason Reitman, Stati Uniti, 2024, 109’
Cast: Gabriel LaBelle, Rachel Sennott, Cory Michael Smith, Ella Hunt, Dylan O'Brien, Emily Fairn, Matt Wood, Lamorne Morris, Kim Matula, Finn Wolfhard, Nicholas Braun, Cooper Hoffman, Andrew Barth Feldman, Kaia Gerber, Tommy Dewey, Willem Dafoe, Matthew Rhys, J.K. Simmons
Si facevano chiamare “The not ready for prime time players” (gli artisti non pronti per il prime time); erano Chevy Chase, Dan Aykroyd, John Belushi, Gilda Radner, Jane Curtain, Laraine Newman, Garrett Morris, ai quali vanno aggiunti i tanti ospiti speciali, da Billy Crystal a Jim Henson e, scrittori, truccatori, costumisti, tecnici, musicisti e, su tutti, il produttore trentenne Lorne Michaels, che inventò uno degli show televisivi più rivoluzionari del mondo, andato in onda per la prima volta sulla Nbc l’11 ottobre del 1975, alle 23.30, dallo studio 8H del Rockefeller Plaza di New York: il Saturday Night Live. Jason Reitman (Juno, Tra le nuvole, Ghostbusters: Legacy) ricostruisce i 90 minuti frenetici che precedono la prima puntata, stando addosso a Michaels (interpretato da Gabriel LaBelle, il protagonista di The Fabelmans), stretto tra i costumi non pronti, le luci che cadono, l’ego degli attori, i dubbi dei produttori, mentre il tempo passa inesorabile. Una commedia demenziale che corre come un thriller.
STORIA DI UNA NOTTE
di Paolo Costella, Italia, 2024, 90’ | World Premiere |
Cast: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Giulietta Rebeggiani, Biagio Venditti, Massimiliano Caiazzo
La vita può essere sconvolta da un solo istante. A scoprirlo sulla sua pelle è la numerosa famiglia di Piero ed Elisabetta, all’improvviso costretta a fare i conti con le conseguenze di un incidente che ha portato via il primogenito Flavio. Quando, trascorsi due anni, il figlio più piccolo, Denis, rovina a terra sciando durante una vacanza a Cortina e deve perciò essere operato, ecco che i fantasmi del passato si ripresentano prepotentemente. L’inverno non è solo una delle quattro stagioni astronomiche ma anche un luogo dell’anima: lo mostra perfettamente la sceneggiatura che Paolo Costella ha scritto con Tania Pedroni, dove il freddo e il silenzio diventano metafore del dolore e della perdita. Tratto dal romanzo “Nelle migliori famiglie” di Angelo Mellone, un delicato intreccio d’emozioni che diventa una riflessione sul lutto e sulla necessità di rialzarsi. Impreziosita dalle interpretazioni di un cast in stato di grazia composto, tra gli altri, da Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Luigi Diberti e Stefania Casini.
SUPEREROI
di Stefano Chiantini, Italia, Francia, 2024, 97’ | World Premiere |
Cast: Edoardo Pesce, Sara Silvestro, Barbara Chichiarelli, Giorgia Spinelli, Antonio Zavatteri, Alessandro Mauthe, Edoardo Giugliarelli, Gaia Ravina, Henri Augusto Valero Somoza, Elisa Billi, Havana Alfarano
Alvaro e Jenny sono padre e figlia. Lui è un camionista, lei una giovane promessa del nuoto. Il loro rapporto si è incrinato dopo che Alvaro ha lasciato Margherita, la madre di Jenny. Quando però l’uomo viene colpito da un malore improvviso, ad assisterlo sarà proprio la figlia, rivitalizzando il loro legame e rianimando il loro amore. Il sacrificio, la rinuncia, il conflitto famigliare e generazionale, il perdono, la guarigione fisica e la redenzione morale: Stefano Chiantini ripropone i temi forti del suoi film precedenti (Isole, Naufragi, Storie sospese) e ne realizza una sintesi commovente e mai ricattatoria. Un film delicato e malinconico ma senza rassegnazione, che i due protagonisti (Edoardo Pesce e la rivelazione Sara Silvestro) esaltano con le loro interpretazioni.
IL TRENO DEI BAMBINI
di Cristina Comencini, Italia, 2024, 105’ | World Premiere |
Cast: Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere, Stefano Accorsi
1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta (Serena Rossi). Il suo mondo però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità”, voluti dal PCI per promuovere l’integrazione tra gli italiani, passerà l’inverno al Nord, dove una donna sola, Derna (Barbara Ronchi), lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista la consapevolezza per fare una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Dall’omonimo romanzo di Viola Ardone (Einaudi), tradotto in venticinque lingue, un viaggio tra la miseria, l’ignoranza, il pregiudizio (i comunisti che mangiano i bambini…), ma anche la solidarietà e la voglia di cambiare dell’Italia del dopoguerra, vista con gli occhi di un bambino diviso tra due madri, e con quelli del musicista che è diventato.
U.S. PALMESE
di Antonio Manetti, Marco Manetti, Italia, 2024, 120’ | World Premiere |
Cast: Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Teixeira, Max Mazzotta, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato, Massimiliano Bruno, Guglielmo Favilla, Aurora Calabresi, Giuseppe Futia, Mario Russo, Luca Attadia, Salvatore Costa, Antonio Di Turi, Adriano Fedele, Guillaume De Tonquedec, Claudia Gerini
Palmi: cittadina nell’area metropolitana di Reggio Calabria, 18.000 abitanti, una squadra di calcio, la U.S. Palmese, quattro volte in serie C e ventuno in serie D. Ma un giorno a un tifoso viene in mente di fare una colletta in paese per ingaggiare Etienne Morville, giovane campione francese di colore che viene dalla banlieu parigina e che ha un carattere tanto brutto da essere stato cacciato dal Milan. Parte dall’esuberante entusiasmo di Rocco Papaleo, che va in giro con il suo Ape a lanciare volantini e raccogliere firme per le donazioni, la commedia sportivo-romantica dei Manetti Bros. ambientata a Palmi, con digressioni a Milano e a Parigi, dove caratteri, sport, amore, affetti, difetti, ripicche e dispetti collidono e finiscono per rimescolarsi e trovare un equilibrio. Nel cast Claudia Gerini, Massimiliano Bruno e i giovani Blaise Alfonso e Giulia Maenza.
LA VALLÉE DES FOUS
di Xavier Beauvois, Francia, 2024, 120’
Cast: Jean-Paul Rouve, Pierre Richard, Madeleine Beauvois, Joseph Olivennes, Xavier Maly, Abbès Zahmani, Sophie Cattani, Hugues Delamarliere, Aboubacar Bidanessy
Normandia: Jean-Paul, ristoratore in crisi e appassionato di vela, decide di partecipare a una regata virtuale, stando chiuso per ottanta giorni in una vera barca: piazzata però nel giardino di casa sua. Se vince, potrà risolvere molti suoi problemi; ma prima che gli altri concorrenti, deve affrontare i suoi demoni, a partire dall’amore per l’alcol. In una provincia francese che diventa subito glocal, il reale si mescola con il virtuale: ma nulla può sostituire gli scontri famigliari e i piaceri della tavola. Beauvois trova la suspense e l’agonismo del film sportivo in un contesto inedito. E non guarda mai dall’alto al basso il suo antieroe folle, disperato e malgrado tutto ottimista. Le musiche originali sono di Pete Doherty (che in Normandia è andato a vivere). Nel cast si rivede con piacere Pierre Richard.
WE LIVE IN TIME
di John Crowley, Regno Unito, 2024, 108’
Cast: Florence Pugh, Andrew Garfield
Dieci anni nella vita di una coppia, nata per caso (o per incidente), magnifica e diversa: Tobias un po’ depresso dopo un divorzio, e Almut, una chef vitalissima. Incontro, attrazione, sesso, matrimonio, gravidanza, malattie e gli altri alti e bassi della vita che vanno e vengono durante questi dieci anni, non lineari, ma intrecciati dalla sceneggiatura abilissima del drammaturgo Nick Payne. Alchimia istantanea tra Florence Pugh e Andrew Garfield, che paiono nati l’una per l’altro, naturali, veri, star scintillanti di una rinata romantic comedy che sa fondere il dramma con momenti di quotidiana, irresistibile comicità, la tenerezza, il dolore, l’orgoglio, la maldestrezza. Dirige John Crowley, tante regie teatrali e, per il cinema, Boy A e Brooklyn.
La redazione
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