ARCHIVIO HOME PAGE

SPECIALI

FLASH NEWS

  • • Ultime News
  • • Archivio News
  • ANTEPRIME

    RITRATTI IN CELLULOIDE

    MOVIES & DVD

  • • In programmazione
  • • Di prossima uscita
  • • New Entry
  • • Archivio
  • • Blu-ray & Dvd
  • CINEMA & PITTURA

    CINESPIGOLATURE

    EVENTI

    TOP 20

  • • Films
  • • Attrici
  • • Attori
  • • Registi
  • LA REDAZIONE

    • Registi

    • Attori

    • Attrici

    • Personaggi

    • L'Intervista

    • Dietro le quinte

    Cult Killer

    New Entry - Antonio Banderas ed Alice Eve in coppia sulla scia di un thriller ..

    Estranei

    Dal 24 Aprile in streaming su Disney+ - Dalla 21. Festa del Cinema di Roma ..

    The Bikeriders

    New Entry - Il regista, sceneggiatore e soggettista Jeff Nichols ha rivelato che da cinque ..

    Fly Me To The Moon: Le due facce della luna

    New Entry - Una storia d'amore ambientata negli anni Sessanta, durante la corsa allo spazio ..

    Untitled Noah Baumbach

    New Entry - Riprese a Montalcino (Siena) Toscana-Italia (Aprile 2024) ..

    Mothers' Instinct

    New Entry - Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye, Zero Dark City, The Help) ..

    Home Page > Speciali

    28. Torino Film Festival (26 Novembre-4 Dicembre 2010) - IL PROGRAMMA. Sono oltre 230 i film selezionati, di cui numerose le anteprime internazionali e italiane

    Il film di apertura sarà 'CONTRE TOI' (Francia, 2010) di LOLA DOILLON mentre il film di chiusura sarà invece 'HEREAFTER' (USA, 2010) di CLINT EASTWOOD


    16/11/2010 - Sono circa 234 i titoli di Torino Film Festival 2010, di cui 30 anteprime mondiali, 24 internazionali, 9 europee e 73 italiane, selezionati su oltre 3700 film visionati (tra corti, medi e lungometraggi)

    Tra le presenze finora confermate:

    John Boorman, Allegra Huston, Tony Huston, Michael Fitzgerald, Wieland Schulz-Keil, Vitali
    Kanevskij, Varvara Krasilnikova e Dinara Drukarova, Dario Argento, Saverio Costanzo, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati, Carlo Verdone, Lola Doillon, Barbora Bobulova, Marco Bellocchio, Joe R.Lansdale, Eva Truffaut, Gianfranco Rosi, Gregg Araki, Raoul Ruiz, Peter Mullan, Richard Loncraine, Michael Sheen, Alfonso Santagata, Carolina Crescentini, Michele Riondino, Julien Temple, Michael Nyman, Ben Russell, Susana De Sousa Dias, Sylvain George, Kamal Aljafari, Giuseppe Bertolucci, Fabrizio Gifuni, Altan, Giovanni Piperno, Massimiliano Carboni, Paolo Rossi, Tonino De Bernardi, Bruce LaBruce, Hattie Dalton, Rafi Pitts, Bernard Rose, James Gunn, Daniel Stamm, Paz Fabrega, Michelangelo Frammartino & Massimo Bacigalupo

    Il film d'apertura sarà CONTRE TOI (Francia, 2010) di LOLA DOILLON

    Il film di chiusura sarà HEREAFTER (USA, 2010) di CLINT EASTWOOD

    LE VARIE SEZIONI CON I RISPETTIVI FILM:

    TORINO 28

    È riservata ad autori alla prima, seconda o terza opera la principale sezione competitiva del festival, che presenterà 16 film di nuova produzione, inediti in Italia. Come sempre incentrato sul cinema “giovane”, il festival si rivolge principalmente alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze contemporanee del cinema indipendente internazionale. Nel corso degli anni sono stati premiati ai loro inizi autori come Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso. Un cinema “del futuro”, rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze: in questo senso, il documentario non sarà presente solo nel concorso specifico riservato ai documentari italiani, ma anche nel concorso principale.
    Nel 2009, La bocca del lupo di Pietro Marcello (Italia) ha vinto come Miglior film, Crackie di Sherry White (Canada) e Guy and Madeleine on a Park Bench di Damien Chazelle (USA) hanno ottenuto ex aequo il Premio speciale della giuria, Catalina Saavedra in La nana di Sebastián Silva (Cile) il Premio per la migliore attrice, Robert Duvall e Bill Murray il Premio per il miglior attore per le loro interpretazioni in Get Low di Aaron Schneider (USA).

    Premio del pubblico in collaborazione con Digima. Da quest'anno il pubblico del Torino Film Festival potrà votare il miglior film del concorso TORINO 28, inviando un SMS al numero +39 345 0448524 con la lettera che identifica il film, specificata nel programma di sala, e il gradimento (da 1 a 5).

    THE BANG BANG CLUB di Steven Silver (South Africa/Canada, 2010, 35mm, 113')
    Alla scarcerazione di Mandela, nel 1994, il Sudafrica è percorso dalla violenza. Quattro giovani fotografi d’assalto raccontano con i loro scatti i terribili mesi che precedono la fine dell’Apartheid. Due di loro vinsero il Pulitzer. Da una storia vera, il primo film di finzione di un documentarista che ha lavorato con Roger Spottiswode. Con Ryan Philippe (Flags of Our Fathers, Gosford Park).

    FOUR LIONS di Christopher Morris (UK, 2010, 35mm, 100')
    Quattro musulmani residenti a Londra decidono di aprire una cellula di terroristi suicidi. Chi si
    addestra in Pakistan, chi fa reclutamento: ma sono stupidi e maldestri, e gli esiti saranno
    insieme tragici e ridicoli. Una feroce commedia sul terrorismo, esordio nel lungometraggio di
    Chris Morris, scrittore televisivo celebre per Brass Eye, una serie satirica sull’immoralità dei
    media.

    GLÜCKLICHE FÜGUNG / BLESSED EVENTS di Isabelle Stever (Germany, 2010, 35mm, 91')
    Simone è una trentenne solitaria. Durante un capodanno alcolico ha un’avventura di una notte
    con Hannes, conosciuto in un locale. Simone rimane incinta e, quando per caso incontra di nuovo
    l’uomo, insieme decidono di provare a costruire una famiglia. Un ritratto psicologico che assume
    i ritmi misteriosi di un’indagine, costruito per ellissi attraverso una regia incisiva e raffinata.
    HENRY di Alessandro Piva (Italy, 2010, DCP, 94')
    Due fidanzati coinvolti in una storia di droga e omicidi, due poliziotti un tempo amici, una
    guerra tra gang in una Roma notturna e inedita. Dal romanzo di Giovanni Mastrangelo, un noir
    feroce ed esilarante, diretto dall’autore di LaCapaGira e Mio cognato. Nel cast: Carolina
    Crescentini, Paolo Sassanelli, Michele Riondino, Dino Abbrescia, Claudio Gioè e un grande del
    nostro teatro, Alfonso Santagata.

    LES HOMMES DEBOUT di Jérémy Gravayat (France, 2010, Betacam, 75') per premio Cipputi
    Dalle miniere algerine d’inizio secolo alle fabbriche lionesi degli anni '70, agli odierni cantieri in
    demolizione: memorie dei lavoratori emigranti, raccolte nel suo primo lungometraggio da un
    regista attento all’esilio contemporaneo. Rovine, oggetti abbandonati, immagini di repertorio e
    volti di oggi raccontano la storia della civiltà industriale. E sognano un mondo migliore.

    THE INFIDEL / INFEDELE PER CASO di Josh Appignanesi (UK, 2010, 35mm, 105')
    Crisi di identità per un tranquillo padre di famiglia musulmano che, poco prima di incontrare il
    futuro consuocero (un barbuto fondamentalista), scopre di essere stato adottato e che i suoi veri
    genitori sono ebrei. Acida commedia sugli stereotipi culturali, con Omid Djalili nella parte di
    Mahmud e Richard Schiff (Jurassic Park, West Wing) in quella del tassista ebreo suo vicino di
    casa.

    LAST CHESTNUTS di Zhao Ye (Japan, 2010, HDCam, 60')
    Dal regista di Jalainur (in concorso l’anno scorso qui a Torino), un progetto targato Naomi
    Kawase: in un paesaggio autunnale, una donna va alla ricerca del figlio, tra sconosciuti gentili e
    umani. Tutto raccontato sul filo di una tensione crescente, e con un pudore e una generosità di
    sguardo rari e commoventi. Interpretazioni da applauso e un finale che è una stretta al cuore.

    LAS MARIMBAS DEL INFIERNO di Julio Hernández Cordón (Guatemala/France/Mexico, 2010,
    HDCam, 73') per premio Cipputi
    Don Alfonso è un suonatore di marimba (lo strumento a percussione tradizionale dell’America
    centrale) che ha perso il lavoro; Chiquilín ha aspirazioni canore, ma si accontenterebbe di fare il
    manager musicale; Blacko è un ex metallaro satanista che fa il medico in un consultorio. Insieme
    decidono di mettere su una band marimba rock. Surreale e laconico, il secondo film del regista
    di Gasolina.

    POR TU CULPA di Anahí Berneri (Argentina/France, 2010, 35mm, 87')
    Una donna in casa con due bambini. Il marito è partito. L’ansia di un lavoro da finire al
    computer. Poi, un piccolo incidente e la corsa in ospedale. Ma per Julieta, madre fragile e in
    difficoltà, l’arrivo in ospedale è l’inizio di un incubo fatto di attese, equivoci, sospetti. Dramma
    al femminile serrato come un thriller, diretto dalla promettente autrice di Encarnación.

    PORTRETUL LUPTATORULUI LA TINERETE / PORTRAIT OF THE FIGHTER AS A YOUNG MAN di
    Constantin Popescu (Romania, 2010, 35mm, 126')
    Dopo l’invasione sovietica della Romania del 1944, molti giovani scelsero di organizzare la
    resistenza armata nelle campagne. Epico e arioso come un western, il film racconta, lungo tutti
    gli anni '50, la vita di uno di questi gruppi combattenti, i ricordi, l’amicizia, le imboscate, i
    tradimenti, gli scontri a fuoco. Impregnato degli ideali della giovinezza, l’esordio nel
    lungometraggio di uno dei 5 registi di Racconti dell’età dell’oro.

    LES SIGNES VITAUX di Sophie Deraspe (Canada, 2009, 35mm, 87')
    Dopo la morte della nonna, la giovane Simone lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno
    all’assistenza dei malati terminali. Ma il suo gesto altruistico ha un lato oscuro, legato alla sua
    segreta e drammatica menomazione. E Simone rischia anche di perdere un grande amore.
    Secondo film di una giovane autrice del Quebec, crudo e coraggioso, sospeso tra brutalità e
    romanticismo.

    SMALL TOWN MURDER SONGS di Ed Gass-Donnelly (Canada, 2010, HDCam, 75')
    In un villaggio dell’Ontario in cui vive una comunità mennonita, un poliziotto dal passato
    violento convertito ai cristiano evangelici indaga sull’omicidio di una ragazza. Noir esistenziale
    che ricorda Egoyan e i Coen. Sorprendente colonna gospel-rock dei canadesi Bruce Peninsula, un
    tormentato Peter Stormare (Fargo, Dancer in the Dark) e un’intensa Jill Hennessy (Crossing
    Jordan, Law & Order).

    SOULBOY di Shimmy Marcus (UK, 2010, DigiBeta, 82')
    A metà degli anni '70, Joe cresce nell’Inghilterra del Nord. Affascinato da una parrucchiera più
    grande di lui, la segue fino al Wigan Casino, un locale dove si suona e si balla il “Northern Soul”,
    e si appassiona a quella musica. Una “febbre del sabato sera” british, diretta da un giovane
    irlandese e interpretata da Martin Compston, il protagonista di Sweet Sixteen di Loach.

    VAMPIRES di Vincent Lannoo (Belgium, 2010, HDCam, 88')
    Le prime due troupe che hanno tentato di fare questo documentario sono scomparse, racconta il
    regista. Ma la terza ce la fa: entra nella casa dei Saint-Germain, la famiglia belga di vampiri che
    ha accettato di raccontarsi davanti alle telecamere, intervista i loro amici e i vicini, registra le
    crisi tra genitori e figli. Bizzarro mockumentary sulla vita quotidiana dei Dracula moderni.

    WHITE IRISH DRINKERS di John Gray (USA, 2010, HDCam, 109')
    Un quartiere operaio di Brooklyn a metà degli anni ’70, due fratelli sognano di andarsene. Il più
    grande prende una brutta strada, il più piccolo dipinge e ascolta musica nello scantinato. Un
    giorno, una tappa locale dei Rolling Stones dà corpo alle speranze. Commosso dramma familiare
    diretto dall’inventore di Ghost Whisperer, con la grande Karen Allen nella parte della mamma.

    WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100')
    La diciassettenne Ree Dolly è più matura della sua età. Con un padre assente e una madre
    catatonica è lei a badare ai fratellini. Quando rischiano di perdere la casa in cui vivono tra i
    monti del Missouri, Ree Dolly si mette alla ricerca del padre. Una storia potente di violenze e
    insospettate solidarietà femminili, raccontata con mano sicura.
    La protagonista, Jennifer Lawrence, è una rivelazione.

    FESTA MOBILE

    GRAN PREMIO TORINO - John Boorman

    DELIVERANCE / UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA di John Boorman (USA, 1972, 35mm, 110')
    Quattro uomini d’affari di Atlanta decidono di prendersi un week end lontano dalla famiglia e
    dalla città, per risalire in canoa un fiume che li porta nel cuore della wilderness. Ma a essere
    selvaggia non è solo la natura. Jon Voight e Burt Reynolds nell’esplosivo ritorno all’animalità
    narrato da Boorman nel 1972. Un thriller barbaro e angosciante che apre interrogativi enormi sul
    conflitto civiltà/natura.

    FESTA MOBILE - Figure nel paesaggio

    Circa 30 titoli, tutti inediti in Italia, scelti tra i più interessanti del panorama cinematografico
    internazionale del 2010. Stretti tra il film d’apertura Contre toi, inquietante mélo-noir di Lola
    Doillon su una tormentata “sindrome di Stoccolma” tra Kristin Scott Thomas e l’emergente Pio
    Marmaï, e quello di chiusura, Hereafter, in cui Clint Eastwood intreccia tre storie influenzate dal
    rapporto con la morte interpretate da Matt Damon e Cécile De France, si dipanano generi,
    suggestioni, invenzioni, stili. E soprattutto autori: Danny Boyle, Raul Ruiz, Peter Mullan, Richard
    Loncraine, Philip Seymour Hoffman, Michael Nyman, Bruce McDonald, Giovanni Piperno, Paolo
    Sorrentino, Pietro Marcello, Rafi Pitts, Gregg Araki, Mathieu Almaric, Kôji Wakamatsu,
    Christophe Honoré, insieme a John Carpenter, Julien Temple e Bruce LaBruce, presenti in altre
    sezioni, sono alcuni dei grandi nomi del cinema indipendente di oggi che si affiancano ai tanti
    giovani autori di Festa mobile.

    Film ispirati a storie vere, come 127 Hours di Danny Boyle, Mr. Nice di Bernard Rose, The Special
    Relationship di Richard Loncraine, Il pezzo mancante di Giovanni Piperno, RCL - RIDOTTE
    CAPACITÀ LAVORATIVE di Massimiliano Carboni, Inside America di Barbara Eder si mescolano a
    opere di sfrenata fantasia come Bibliothéque Pascal di Szabolcs Hajdu e Kaboom di Gregg Araki.
    Generi, come il moderno western-thriller Red Hill dell’australiano Patrick Hughes e i “musicali”
    Burlesque di Steve Antin, Bus Palladium di Christopher Thompson, This Movie Is Broken di Bruce
    McDonald, si affiancano a esercizi stilistici rigorosi come Nyman with a Movie Camera di Michael
    Nyman, Caterpillar di Kôji Wakamatsu, The Hunter di Rafi Pitts. Commedie romantiche o
    drammatiche, come Jack Goes Boating di Philip Seymour Hoffman, Cyrus di Jay e Mark Duplass,
    The Myth of the American Sleepover di David Robert Mitchell, Tournée di Mathieu Almaric, si
    alternano con saghe sontuose come Mistérios de Lisboa di Raul Ruiz. Lo squarcio sulfureo di un
    disadattamento giovanile maturato tra scuola e chiesa nell’Inghilterra del Nord di Neds di Peter
    Mullan si affianca ad altre storie di giovinezze “perdute”, come quelle dei liceali australiani di
    Wasted on the Young di Ben C. Lucas, dei cinque inseparabili amici inglesi di Third Star di Hattie
    Dalton e dell’adolescente della famiglia disfunzionale spagnola di La mosquitera di Agustì Vila.
    Le storie d’amore come Homme au bain di Christophe Honoré si alternano a quelle di maturità e
    di vecchiaia come Parked di Darragh Byrne e Poetry di Lee Chang-dong; le città, come la Napoli
    ripresa da ventiquattro cineasti in Napoli 24 e la Seoul di Animal Town di Jeon Kyu-hwan, alla
    provincia sperduta provincia americana, come in Littlerock di Mike Ott. E può persino accadere
    che un qualunque “uomo tranquillo” si improvvisi supereroe, come accade al protagonista di
    Super, travolgente commedia grottesca sulla violenza quotidiana e sulle sue conseguenze,
    interpretata da Rainn Wilson ed Ellen Page e scritta e diretta da James Gunn, ex sceneggiatore
    della Troma.

    127 HOURS di Danny Boyle (USA/UK, 2010, 35mm, 94')
    Deserto dello Utah, 2003: un giovane sportivo, Aaron Ralston, si trova solo, con il braccio
    intrappolato tra le rocce di un canyon. Ha qualche galletta e una borraccia d’acqua. Per
    sopravvivere, deve liberarsi. Danny Boyle (8 Oscar nel 2008 per The Millionaire) ritrova lo stile
    visionario di Trainspotting e la tensione di 28 giorni dopo per raccontare l’avventura di Ralston,
    interpretato da James Franco.

    ANIMAL TOWN di Jeon Kyu-hwan (South Korea, 2009, HDCam, 97')
    Un tipografo in lutto e un pedofilo in libertà vigilata si sfiorano quasi quotidianamente, finché le
    due vite si risolvono l’una nell’altra. Secondo film della trilogia della città (preceduto da Mozart
    Town e seguito da Dance Town), disturbante ritratto della Seoul del presente, un mostro dal
    ventre aperto, di acciaio e mattoni, che condanna i suoi abitanti alla solitudine.

    BIBLIOTHÈQUE PASCAL di Szabolcs Hajdu (Hungary/Germany, 2010, 35mm, 111')
    Una giovane donna cerca di ottenere la custodia della sua bambina e racconta la sua storia a un
    funzionario dei servizi sociali: il grande amore, la sua scomparsa, la nascita della bambina, la
    necessità di affidarla a una zia chiromante prima di rinchiudersi in un bordello di Liverpool.
    Dall’autore di White Palms, un film sospeso tra crudo realismo e sfrenata fantasia.

    BURLESQUE di Steve Antin (USA, 2010, 35mm, 115')
    Una ragazza di campagna in cerca di fortuna, un locale di burlesque in cerca di rilancio: incontro
    esplosivo tra Christina Aguileira (la provinciale innamorata del palcoscenico) e Cher (la padrona
    del locale che la trasforma in una stella), nel musical diretto da Steven Antin, uno degli
    interpreti di N.Y.P.D. Arbitro tra le due prime donne: l’irresistibile Stanley Tucci.

    BUS PALLADIUM di Christopher Thompson (France, 2010, 35mm, 100')
    L’amicizia, l’amore e le scelte di quattro ragazzi (più il loro manager) che decidono di mettere
    su una band. Incidono un disco e fanno un tour, ma tra Manu, il tormentato cantante, e Lucas, il
    chitarrista, si interpone Laura, una splendida groupie. Un cast di giovani future star francesi per
    il “coming of age” esordio nella regia dell’attore e sceneggiatore Christopher Thompson.

    CATERPILLAR di Kôji Wakamatsu (Japan, 2010, 35mm, 85')
    La guerra partorisce mostri, del corpo e della psiche: nel 1940, il tenente Kurokawa torna al suo
    villaggio come eroe pluridecorato. Ma è senza gambe e senza braccia. Wakamatsu affronta di
    petto le storture freak di ogni devozione ideologica e i sacrifici sovrumani della devozione
    coniugale. Dopo United Red Army (al festival del 2008), l’autore giapponese è ancora arrabbiato
    con la Storia.

    CONTRE TOI di Lola Doillon (France, 2010, 35mm, 80')
    Una ginecologa parigina torna a casa sconvolta da un’apparente vacanza. In realtà, la sera prima
    di partire è stata rapita da un uomo che ha un conto in sospeso con lei e che l’ha tenuta
    segregata per giorni. Hanno urlato, parlato, hanno cominciato a capirsi. Dramma d’interni
    diretto da Lola Doillon (figlia del regista Jacques), interpretato da Kristin Scott Thomas e
    dall’emergente Pio Marmaï.

    CYRUS di Mark e Jay Duplass (USA, 2010, 35mm, 92')
    John è timido, un po’ imbranato, divorziato. A una festa incontra Molly, la donna che fa per lui.
    Si piacciono, si danno appuntamento, fanno l’amore. E John conosce Cyrus, il figlio di Molly,
    ancora più “alieno” di lui. Bella commedia su solitudini diverse che s’incontrano e si scontrano,
    con John C. Reilly e Marisa Tomei. Ma è il giovane Jonah Hill a rubare la scena.

    HEREAFTER di Clint Eastwood (USA, 2010, 35mm, 129')
    Un operaio americano che comunica con i morti; una giornalista francese superstite da uno
    tsunami; due giovanissimi gemelli inglesi con una mamma drogata. Il loro rapporto con la morte.
    Le loro e le nostre paure. La loro e la nostra ricerca di assoluti. Romantico e spettacolare, il
    nuovo viaggio di Eastwood nel nostro bisogno d’amore. Con Matt Damon, Cécile De France e
    Bryce Dalls Howard.

    HOMME AU BAIN di Christophe Honoré (France, 2010, 35mm, 72')
    Homme au bain è un dipinto dell'impressionista Gustave Caillebotte che ritrae un uomo nudo di
    schiena appena uscito dalla vasca da bagno. Diario di una rottura amorosa girato tra una
    periferia parigina e New York, un film perturbante sul corpo maschile, sul sesso e sull'amore a
    partire da un corpo “estremo”, quello di François Sagat, star del porno gay. Come mettere a
    nudo un attore abituato a filmare nudo?

    INSIDE AMERICA di Barbara Eder (Austria, 2010, 35mm, 107')
    La ricerca della felicità alla “Hanna High School”, sul confine fra Usa e Messico: inconvenienti
    della sessualità, vendette adolescenziali, consumo di droghe e concorsi da miss. Una galleria di
    ritratti intensi e disarmanti, filmata da una regista austriaca che da adolescente frequentò
    quella scuola e che ci è tornata per raccontare il cocente rovescio dell’american dream.

    JACK GOES BOATING di Philip Seymour Hoffman (USA, 2010, 35mm, 89')
    Clyde e Jack guidano limousine per la stessa compagnia e un giorno Clyde decide di migliorare la
    vita dell’impacciato Jack: gli presenta un’amica della moglie, gli insegna a cucinare e a nuotare.
    Le timidezze, i sorrisi, le tensioni di due coppie normali, sullo sfondo di New York. Intenso
    esordio nella regia di Philip Seymour Hoffman (che è Jack), con un cast perfetto.

    KABOOM di Gregg Araki (USA/France, 2010, 35mm, 86')
    Grazie a dei biscotti allucinogeni, lo studente bisessuale Smith crede di scoprire un omicidio e
    un complotto planetario. Definito un “science fiction cyber thriller”, il film di Araki è un
    vertiginoso frullato di giovanilismo, fumetti, fantascienza apocalittica, teorie del complotto e
    sensualità queer. Un divertentissimo Alice nel paese delle meraviglie in salsa Lynch.

    LiTTLEROCK di Mike Ott (USA, 2010, HDCam, 83')
    Due giovani giapponesi, Rintaro e sua sorella Atsuko, viaggiano in California diretti a Manzanar,
    dove durante la Seconda guerra mondiale vennero imprigionati più di 100.000 giapponesi
    americani. Bloccati da un guasto a Littlerock, conoscono i giovani locali. Quando Rintaro riparte,
    Atsuko resta, nonostante non parli inglese. Un Lost in Translation al contrario, sulla
    comunicazione non verbale e sugli inganni dei sentimenti.

    MISTÉRIOS DE LISBOA di Raúl Ruiz (Portugal/France, 2010, DCP, 272')
    Una traversata vertiginosa dell’Europa, dal Portogallo alla Francia all’Italia, sull’onda di
    avventure, intrighi e passioni violente che ruotano attorno alla figura dell’orfano Pedro da Silva,
    in cerca della sua vera identità nella Lisbona dell’Ottocento. Film romanzesco, quasi
    balzacchiano, pittorico, fatto di affreschi ampi e maestosi. Il Barry Lindon di Raúl Ruiz.

    LA MOSQUITERA di Agustí Vila (Spain, 2010, 35mm, 95')
    Una famiglia disfunzionale: i genitori sono virtualmente separati, la nonna ha l’Alzheimer,
    l’adolescente Luis si consola raccogliendo animali randagi. L’atmosfera è greve e, stretto tra la
    madre iperprotettiva e il padre più severo, Luis si chiude sempre di più nel suo mondo. Dramma
    eccentrico travestito da commedia nera, nella migliore tradizione spagnola. Cameo di Geraldine
    Chaplin.

    MR. NICE di Bernard Rose (UK/Spain, 2009, 35mm, 121')
    La storia di Howard Marks, uno dei maggiori trafficanti internazionali di hashish e marjuana degli
    anni '80. Aveva cominciato a Oxford, quando si era accorto di comprare più roba di quanta
    potesse fumarne. Dopo 7 anni di carcere, ha scritto un bestseller, dal quale è tratta la
    commedia di Bernard Rose, con Rhys Ifans (Marks), Chloë Sevigny (sua moglie) e David Thwelis
    (un travolgente agente dell’Ira).

    THE MYTH OF THE AMERICAN SLEEPOVER di David Robert Mitchell (USA, 2010, HDCam, 97')
    L’estate sta finendo e il college si avvicina. I ragazzi di una cittadina del Michigan festeggiano
    organizzando dei party notturni in cui cercano l’amore, la serenità, i ricordi, le emozioni, il
    sesso, la crescita. Un film corale dall’atmosfera sospesa, quasi fiabesca. Un affresco sulla
    gioventù americana pieno di affetto e malinconia, tra American Graffiti, John Hughes e Robert
    Altman.

    NAPOLI 24 di AA.VV. (Italy, 2010, video, 75')
    Ventiquattro registi napoletani raccontano, in frammenti di pochi minuti, la propria idea della
    città. Vicoli e periferie, mare e musei, neonati e centenari sono seguiti scegliendo chiavi che
    vanno dal poema visivo, all’intervista, al racconto breve. Un mosaico, una sfida: cogliere in un
    lampo una città complessa e inafferrabile. Tra i registi, Paolo Sorrentino e Pietro Marcello,
    vincitore del TFF 2009 con La bocca del lupo.

    NEDS di Peter Mullan (UK/France/Italy, 2010, 35mm, 124')
    Ned significa “non-educated delinquent”. John cresce in un brutto quartiere di Glasgow negli
    anni '70; è timido, intelligente, studioso; ma ha un padre violento e un fratello più grande che si
    è fatto la fama di “selvaggio”. Chiesa e scuola non aiutano. Tutto lo porta verso i “Neds”.
    Scritto e diretto da Peter Mullan con vitalità e un tratto surreale di umorismo amaro che ricorda
    Orphans.

    NYMAN WITH A MOVIE CAMERA di Michael Nyman (UK, 2010, HDCam, 72')
    Nel 2002, Michael Nyman scrisse una partitura per accompagnare le proiezioni della versione
    restaurata di L’uomo con la macchina da presa, il capolavoro del 1929 di Dziga Vertov.
    Affascinato dalle teorie del cineasta sovietico sulla “vita colta sul fatto”, ha riscritto il film di
    Vertov sequenza per sequenza con i materiali da lui girati a Mosca, Riga e Kiev nel corso degli
    ultimi vent’anni.

    WITNESS I di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6')
    WITNESS II di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6')
    GUNS AND DOLLS di Michael Nyman (UK, 2003, DVD, 10')
    WHISTLE WHILE YOU WORK di Michael Nyman (UK, 2000, DVD, 9')
    ICE TANGO di Michael Nyman (UK, 2004, DVD, 3')
    Una selezione dei film girati da Nyman negli ultimi dieci anni, durante i suoi viaggi: la tragedia
    dell’Olocausto raccontata attraverso fotografie di ebrei e zingari scattate nei campi di
    concentramento e immagini di Birkenau; una serie bambole che cantano e di pistole in split
    screen; un tango sui pattini a Vienna; un musicista di strada che, a Lisbona, suona la sua chitarra
    malconcia.

    PARKED di Darragh Byrne (Ireland/Finland, 2010, DCP, 90')
    Un uomo torna nei dintorni di Dublino, dove abitava un tempo, e prende residenza nella propria
    auto, parcheggiata di fronte al mare e perfettamente attrezzata per viverci. L’incontro con un
    ragazzo problematico e con una signora gentile cambiano la sua vita. Esordio di un giovane
    regista irlandese, con lo straordinario Colm Meany (Life on Mars, The Van, The Snapper, The
    Commitments).

    IL PEZZO MANCANTE di Giovanni Piperno (Italy, 2010, DigiBeta, 71')
    “Edoardo si è tolto la vita a 46 anni. Non sappiamo bene chi fosse in realtà il figlio di Gianni
    Agnelli, e sappiamo poco della storia di questa famiglia, nascosta e protetta per anni dal mito
    dell’Avvocato”. Interviste a studiosi e amici, animazioni e filmati di repertorio, per una saga
    familiare lunga un secolo. Dall’autore di L’esplosione (vincitore TFF 2005) e Cimap! (Locarno
    2008).

    RCL - RIDOTTE CAPACITÀ LAVORATIVE di Massimiliano Carboni (Italy, 2010, DigiBeta, 75')
    per premio Cipputi
    Luglio 2010. Una troupe sgangherata, capitanata da Paolo Rossi in veste di regista, arriva a
    Pomigliano d’Arco, dopo il referendum sull’accordo proposto dalla Fiat, per fare i sopralluoghi di
    un film. Incontra il sindaco, il parroco, il sindacalista e gli operai. Tra il tragico e il comico, di
    bruciante attualità, un docufilm che Paolo Rossi ha definito di “surrealismo civile”.

    RED HILL di Patrick Hughes (Australia, 2010, DCP, 96')
    Un giovane poliziotto di città prende servizio in una tranquilla cittadina australiana. Ma ecco
    che, come nello Straniero senza nome di Clint Eastwood, arriva una visita non gradita dal
    passato, che fa riemergere orrori inconfessabili. Intreccio di western, thriller e horror per un
    esordio appassionante, con Ryan Kwanten (Jason in True Blood) e una macchina da guerra
    inarrestabile e memorabile.

    SHEKARCHI / THE HUNTER di Rafi Pitts (Germany/Iran, 2010, 35mm, 92')
    Alì è un ex detenuto con la passione per la caccia. Un giorno la moglie perde la vita in uno
    scontro con la polizia e la figlioletta scompare. Dopo averla cercata nell’indifferenza generale,
    Alì trova nella vendetta la sua unica via d’uscita. Film radicale e coraggioso che racconta,
    attraverso un apologo doloroso e con l’andamento di un thriller, la drammatica condizione
    dell’Iran contemporaneo.

    SHI / POETRY di Lee Chang-dong (South Korea, 2010, 35mm, 139')
    Una nonna ancora giovane vuole imparare a scrivere poesie ma è costretta a fare i conti con
    l’Alzheimer incipiente e con i disturbi psicologici del nipote, corresponsabile del suicidio di una
    coetanea. Dal regista coreano autore di Oasis e Secret Sunshine, la storia toccante della perdita
    e della riscoperta di sé, tratteggiata con sguardo morale, sereno e umano.

    THE SPECIAL RELATIONSHIP / I DUE PRESIDENTI di Richard Loncraine (UK/USA, 2010, 35mm,
    92')
    Quando nel ‘94 Tony Blair andò in visita alla Casa Bianca, Bill Clinton predisse che sarebbe
    diventato Primo Ministro. Parte da qui la storia dell’amicizia che ha legato due degli uomini più
    potenti del mondo. Scritta da Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon, Hereafter) e diretta da
    Richard Loncraine (Riccardo III con Ian McKellen), un’acuta commedia politica con Dennis Quaid
    e Michael Sheen.

    SUPER di James Gunn (USA, 2010, HDCam, 96')
    Jack è uno come tanti, goffo e maltrattato dalla vita. Ma quando sua moglie lo lascia per uno
    spacciatore, Jack decide di diventare un supereroe, in guerra coi cattivi. Al suo fianco, la
    commessa di un negozio di comics. Rainn Wilson (Six Feet Under e The Office) ed Ellen Page
    (Juno) in una commedia di humour nerissimo, diretta da uno sceneggiatore storico della Troma
    (Tromeo and Juliet).

    THIRD STAR di Hattie Dalton (UK, 2010, HDCam, 92')
    James ha trent’anni ed è molto malato. I suoi tre amici più cari lo accompagnano in un ultimo
    viaggio in una magnifica regione costiera del Galles. Tra difficoltà pratiche, avventure
    improbabili, incontri surreali ed emozioni a nervi scoperti, i quattro scoprono nuove verità. Un
    film on the road sull’amicizia e sul dolore della perdita per l’esordio nella regia della montatrice
    Hattie Dalton.

    THIS MOVIE IS BROKEN di Bruce McDonald (Canada, 2010, 35mm, 88')
    Docufiction? Film concerto? Storia d’amore in musica? Di certo, uno dei film più trascinanti
    dell’anno. Dal palco sul porto di Toronto il collettivo canadese Broken Social Scene contrappunta
    con la sua musica il rapporto affettivo tra Caroline, Bruno e il suo migliore amico Blake.
    Commovente e libero, non riuscirete a star fermi né con le mani, né coi piedi, né con il cuore.

    TOURNÉE di Mathieu Amalric (France, 2010, 35mm, 111')
    Un impresario in crisi professionale e personale prova a risollevare le sorti della sua vita
    portando in giro per la Francia un gruppo di artiste del burlesque, vitali e incontenibili. Tra
    delusioni cocenti, trova un inaspettato sostegno proprio in quelle donne esplosive. L’attore
    Mathieu Amalric torna alla regia con un omaggio eccessivo, tenero e malinconico al mondo dello
    spettacolo.

    WASTED ON THE YOUNG di Ben C. Lucas (Australia, 2010, 35mm, 97')
    Una scuola australiana frequentata da adolescenti ricchi e viziati. Zack regna indiscusso e,
    quando Xandrie rifiuta le sue attenzioni, decide di vendicarsi durante uno dei famosi party che
    organizza in assenza dei genitori. Ma al fratello Darren, timido e osservatore, piace Xandrie.
    Crudeltà e curiosità di adolescenti ed esplosive tensioni sommerse per un esordio stilisticamente
    ricercato e angosciante.

    FESTA MOBILE - Paesaggio con figure
    Paesaggio con figure, ovvero come costruire e raccontare in altro modo la realtà. 26 titoli,
    corti, lunghi e lunghissimi che mettono in questione la differenza tra cinema di finzione e
    cinema documentario e la fanno definitivamente saltare. Attraverso “viaggi” sorprendenti come
    i Trypps di Ben Russell, psichedelie etnografiche, Recent Anthropologies che ci costringono a
    svelare il nostro sguardo. Percorso che Russell prosegue nel lungometraggio d'esordio Let Each
    One Go Where He May: corpo a corpo con il cinema di Jean Rouch, con sorpresa finale. Altri
    viaggi tra la Storia e le mitologie filippine attraverso gli occhi di Sarah, protagonista di Ang
    Ninanais – Refrains Happen Like Revolutions in a Song di John Torres. Attraversiamo gli affreschi
    carcerari del caravaggesco Sem Companhia di João Trabulo, per proseguire nel Pamir di
    Avalanche con le esperienze visivo/sonore di Carlos Casas e Phil Niblock. Andiamo alla ricerca di
    “figure”, forse scomparse, nei “paesaggi” sudamericani di La Danse des habitants invisibles de
    La Casualidad di Vincent Le Port e in quelli nordamericani di Castaic Lake e Minong, I Slept, di
    due giovani registe: Brigid McCaffrey e Vera Brunner-Sung, quest'ultima già al TFF con Common
    Ground insieme a Deborah Stratman, che dopo O'er the Land, con Shrimp Chicken Fish ci regala
    un piccolo omaggio all'America dei Blues Brothers e alla capacità del cinema di creare
    immaginari. Capacità che Kamal Aljafari, degno allievo di Elia Suleiman, sfrutta in Port of
    Memory, film “familiare” in una Jaffa attraversata da Chuck Norris. Poco lontano, a Tel Aviv,
    Carmit Harash continua il personale viaggio nel tentativo di capire il suo paese iniziato in Film
    de Guerre, e ingaggia in Demain un'intensa discussione con il fratello su Israele, la guerra, la
    partenza. Viaggi nella Storia; ritratti di dittature e dittatori, quello nero e fantasmatico di 48 sul
    Portogallo di Salazar (Susana De Sousa Dias) e la folgorante messa in scena con materiale di
    repertorio della parabola di Ceau$escu e signora dell'Autobiografia lui Nicolae Ceau!escu di
    Andrei Ujic#. Infine, torniamo negli States per guardare a Torino grazie a ¿Requiem for Detroit?,
    ritratto commosso e scheggiato di un paesaggio metropolitano irriconoscibile, realizzato da
    Julien Temple.

    48 di Susana De Sousa Dias (Portugal, 2009, DigiBeta, 93' per premio CULT™
    48 sono gli anni della dittatura di Salazar in Portogallo. Il film costruisce il ritratto di un regime
    attraverso l'uso delle foto antropometriche dei prigionieri raccolte dalla Pide, la polizia politica,
    e grazie alla raccolta delle loro testimonianze. L'alternarsi dei volti e delle voci, i silenzi e i
    buchi neri provocano un'ipnotica e atemporale immersione nella brutalità di ogni dittatura.

    ANG NINANAIS / REFRAINS HAPPEN LIKE REVOLUTIONS IN A SONG di John Torres (Philippines,
    2010, DigiBeta, 118' per premio CULT™
    Sarah, in cerca di Emilio, viaggia casa per casa raccogliendo sogni, miti e racconti. Qualcuno
    dice che lei è Nagmalitong Yawa che scese nella caverna di Kurundalan per liberare l’amato;
    altri che è le figlia di un rivoluzionario; o forse la vergine scelta per tramandare la storia di
    Nagmalitong. Tra tante storie possibili, ascoltate i volti, non badate troppo alle parole, la
    rivoluzione finirà e arriverà l’amore.

    AUTOBIOGRAFIA LUI NICOLAE CEAU!ESCU / THE AUTOBIOGRAPHY OF NICOLAE CEAUE!ESCU
    di Andrei Ujic# (Romania, 2010, 35mm, 180' per premio CULT™
    “In fin dei conti, il dittatore non è che un artista che ha la possibilità di mettere totalmente in
    pratica il suo egoismo. Non è altro che una questione estetica, si tratti di Baudelaire o di
    Bolintineanu, di Luigi XVI o di Ceau$escu.” Andrei Ujic#. Film di finzione con personaggi reali,
    Autobiografia racconta, montando immagini ufficiali, la storia di un dittatore e di un'epoca.

    AVALANCHE di Carlos Casas e Phill Niblock (Spain/USA, 2009/2010, HDV, 120')
    Il regista e artista Carlos Casas e Phill Niblock, leggenda della musica minimalista americana,
    partendo dalle immagini registrate nel Pamir, sul tetto del mondo, creano una meditazione
    visiva e sonora sulla scomparsa. Mettendo in scena la relazione tra cinema, musica e paesaggio,
    trasportano lo spettatore in uno stato di fluttuazione, esperienza fisica e mentale.

    CASTAIC LAKE di Brigid Mccaffrey (USA, 2010, 16mm, 29')
    Un grande lago artificiale situato a nord di Los Angeles. Lo sguardo scivola fra le insenature e
    sonda i litorali di questo bacino idrico trasformato in struttura polivalente, portando alla luce
    frammenti di un ecosistema di cui l'uomo è al contempo artefice e ospite.

    DANSE DES HABITANTS INVISIBLES DE LA CASUALIDAD di Vincent Le Port (France/Argentina,
    2010, DigiBeta, 45') per premio Cipputi
    Nel 1979 la dittatura militare argentina chiuse la miniera di Zolfo de “La Casualidad”, una
    comunità di 2000 nativi delle Ande a 4200m di altitudine. I suoi abitanti sono dovuti partire e si
    sono dispersi nei quattro angoli del paese. Uno solo è rimasto a “La Casualidad”, a presidiarne le
    rovine, danzando con i suoi fantasmi, in attesa che quel passato ormai mitico ritorni realtà.

    DEMAIN di Carmit Harash (Israel/France, 2010, miniDV, 54') per premio CULT™
    Quale futuro per un riservista quasi trentenne in Israele? La sorella, emigrata in Francia, torna e
    cerca di confrontarsi con lui, che invece è rimasto, per comprendere le contraddizioni profonde
    di un paese bloccato dalla perenne attesa del prossimo attacco, dove il dialogo diventa
    monologo, l’amore rabbia, la verità menzogna.

    FILM DE GUERRE di Carmit Harash (Israel/France, 2007, miniDV, 47')
    Estate del 2006, impazza la guerra tra Israele e Libano. Naharya, ai confini con il Libano, è una
    città fantasma. Dalle sue strade deserte affiorano, come ricordi, voci e immagini che raccontano
    generazioni talmente assuefatte alla guerra da aver perduto il senso della pace.

    LET EACH ONE GO WHERE HE MAY di Ben Russel (USA, 2009, 16mm, 135’) per premio CULT™
    Il viaggio di due fratelli dalle periferie di Paramaribo, Suriname, attraverso strade impolverate,
    miniere d’oro abusive e villaggi in festa, fin dentro la giungla, lungo il grande fiume Suriname
    che i loro antenati risalirono 300 anni prima, in fuga dall’oppressore olandese. Un gesto filmico,
    in 13 rulli, che libera dalla schiavitù il nostro sguardo.

    MINAA ELZAKIRA / PORT OF MEMORY di Kamal Aljafari (Palestine/Germany/France/United Arab
    Emirates, 2009, 35mm, 63') per premio CULT™
    La famiglia Aljafari ha ricevuto l’ordine di abbandonare la propria casa ad Ajami, un tempo ricco
    quartiere di Jaffa, quando la città era un porto prosperoso, ora invaso da macerie e ruspe. Una
    riflessione poetica, estetica e politica, ricamata sul dolore dell'esperienza soggettiva,
    sull’assurda condizione dei palestinesi in Israele, presenti e assenti, privati persino
    dell’immaginario.

    MINONG, I SLEPT di Vera Brunner-Sung (USA, 2010, 16mm, 5')
    Sulla remota isola di Minong, nella zona dei Grandi Laghi al confine fra Canada e Stati Uniti, i
    resti delle attività dell'uomo sono stati ormai completamente inglobati dalla foresta. Una
    meditazione in forma di sonetto documentario, dove lo sguardo sul paesaggio diventa
    introspezione e ricerca di sé.

    MÜRNERS UNIVERSUM di Jonas Meier (Switzerland, 2010, DigiBeta, 83') per premio CULT™
    Il signor Mürner non ha dubbi: gli alieni sono sbarcati in Svizzera. Bisogna armarsi di cinepresa e
    raccontarlo al mondo. Ma la verità che ciascuno di noi porta dentro di sé non è mai facile da
    restituire agli altri, soprattutto attraverso lo sguardo della macchina da presa. Jonas Meier,
    osservatore e complice, ci regala il ritratto affettuoso, folle ed ironico di un incurabile
    sognatore.

    QU'ILS REPOSENT EN RÉVOLTE di Sylvain George (France, 2010, DVCam, 153') per premio CULT™
    per premio Cipputi
    La vita dei migranti a Calais nell'arco di tre anni, dal luglio 2007 al gennaio 2010. Spogliati di
    ogni diritto, trattati come criminali, umiliati, donne e uomini ridotti dal potere a meri corpi,
    denudati della vita, diventano, loro malgrado, i primi guerrieri di una nuova lotta di resistenza
    che ci riguarda tutti.

    ¿REQUIEM FOR DETROIT? di Julien Temple (UK, 2010, DigiBeta, 78’)
    Detroit. La città dell'auto, Motor City, Motown cresciuta all'ombra delle tre grandi case
    automobilistiche (Ford, General Motor, Chrysler). È stata a lungo l'incarnazione del sogno
    americano, ma anche la città dei riots del '67, della diffusione “politica” della droga tra i neri
    negli anni '80. Ora è una città post-industriale: il 40% dell'area urbana sta tornando rurale e si
    intravedono barlumi di nuovi modelli di vita.

    SALAAM ISFAHAN di Sanaz Azari (Belgium, 2010, DigiBeta, 59') per premio CULT™
    Isfahan, Iran. Giugno 2009. Con il pretesto di scattare delle fotografie ai passanti che lo
    desiderano, la regista racconta le giornate decisive che confermeranno al potere Mahmud
    Ahmadinejad. Ciò che emerge è un universo di vite, speranze e sogni, dietro il quale si cela,
    implacabile, il regime. Il documentario come arte e prassi politica dell'incontro.

    SEM COMPANHIA / NO COMPANY di João Trabulo (Portugal, 2010, DigiBeta, 88')
    per premio CULT™
    Ernesto e Gaspar stanno scontando la pena per i crimini commessi in una prigione nel nord del
    Portogallo. Il tempo si perde in attesa della scarcerazione. Il Cinema e la Pittura riescono
    davvero a trasfigurare la realtà in finzione?

    SHRIMP CHICKEN FISH di Deborah Stratman (USA, 2010, DigiBeta, 5')
    Il talento di Deborah Stratman ci regala un omaggio all'East 95th Street Bridge di Chicago, alla
    mitica pescheria Calumet e ai due “fratelli del blues” più amati della città e della storia del
    cinema.

    RECENT ANTHROPOLOGIES di Ben Russell
    Ben Russell è filmmaker, artista visivo e performativo, studioso e docente delle arti e dei
    linguaggi, curatore e sciamano di moderni rituali collettivi. Una selezione dei suoi lavori,
    eterogenei e nomadi, quasi tutti in 16mm (l’emulsione acida è parte in gioco) che ci invita a un
    viaggio nei luoghi più esotici e inesplorati della nostra mente, lontano dalla percezione
    codificata del mondo e dalle rigide categorie dentro le quali collochiamo le nostre e altrui
    identità.

    BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER THREE (USA, 2007, 35mm, 12')
    WORKERS LEAVING THE FACTORY (DUBAI) (USA, 2008, 16mm, 8')
    DAUMË (USA, 2000, 16mm, 7')
    TERRA INCOGNITA (USA, 2002, 16mm, 10')
    THE RED AND THE BLUE GODS (USA, 2005, 16mm, 7')
    TRYPPS #5 (DUBAY) (USA, 2008, 16mm, 3')
    BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER FOUR (USA, 2008, 16mm, 10')
    LAST DAYS (USA, 2004, 16mm, 5')
    TRYPPS #7 (BADLANDS) (USA, 2010, 35mm, 10')

    RAPPORTO CONFIDENZIALE

    Rapporto confidenziale 2010 è dedicato a uno dei generi prediletti del cinema indipendente
    internazionale: l’horror, che ricomincia a dare segni di vitalità e inventiva attraverso le opere di
    giovani cineasti (degli otto lungometraggi proposti, cinque sono opere prime o seconde) che
    affrontano il genere con temi e linguaggi diversissimi tra loro.
    Su tutti, un “padre ispiratore”, JOHN CARPENTER, che torna al cinema nove anni dopo GHOSTS FROM MARS: THE WARD, definito dallo stesso Carpenter “un horror di vecchia scuola, fatto da un regista della vecchia scuola”, è quasi tutto chiuso all’interno di un istituto psichiatrico popolato di minacce, segreti, pericoli. Là, tra un cast quasi tutto femminile, il vecchio maestro tira fuori la grinta claustrofobica di Fog e la complessità psicologica di Il seme della follia, per non lasciare un attimo di tregua ai suoi personaggi e agli spettatori.

    Un pastore scettico accetta di far riprendere da una troupe le fasi del suo ultimo esorcismo su
    una ragazza di campagna: THE LAST EXORCISM, secondo mockumentary di DANIEL STAMM, gioca abilmente sui confini tra realtà e finzione e sull’apparente casualità di una macchina da presa “giornalistica”.

    Una strega fugge con suo figlio attraverso un panorama suburbano e umano che sembra uscito da
    un film di Ken Loach: Outcast, esordio dello scozzese Colm Mccarthy, è ambientato tra i casermoni popolari della periferia di Edimburgo e risuona della lingua gutturale del proletariato britannico.
    Una Banshee (un fantasma femminile) urla tutta la propria rabbiosa disperazione e attira i
    cavalieri della Morte sui suoi familiari, rinchiusi per tutta la notte nella loro casa isolata:
    Damned by Dawn, opera prima dell’australiano Brett Anstey, è costruito come un classico dell’assedio.
    Una gita di piacere su un piccolo aereo da turismo si trasforma per cinque amici in una resa dei
    conti con i traumi infantili e con le reciproche aggressività: Altitude, esercizio di claustrofobia a basso budget del disegnatore di comics canadese Kaare Andrews, unisce a una consumata efficacia di inquadratura un sornione senso della tensione.
    Una band di rockettari senza successo incontra la “fortuna” sotto le spoglie di un fascinoso
    vampiro, che innesca la catena che in breve li trasformerà in idoli sexy della scena rock: Suck,
    primo lungometraggio dell’attore Rob Stefaniuk, è una satira del classico horror gotico, con Iggy Pop, Alice Cooper, Moby e Malcolm McDowell nella parte del cacciatore di vampiri Eddie van
    Helsing.
    Dopo che un improvviso blackout ha spazzato via gran parte dell’umanità, il buio e le ombre
    fagocitano chiunque non sia protetto dalla luce: Vanishing on 7th Street di Brad Anderson (il regista di L’uomo senza sonno e di molti episodi della serie Fringe), è un racconto apocalitticometafisico che gioca sullo scontro tra fede e razionalità.
    Un serial killer uccide la fidanzata di un poliziotto, che si mette sulle sue tracce ed elabora una
    estenuante, sanguinosa vendetta: I Saw the Devil di Ji-woom Kim (Bittersweet Life e The Good, the Bad, The Weird) è uno dei film coreani più attesi dell’anno, costruito secondo i canoni e i tempi del vengeance movie orientale.
    Una giocosa notte da brivido intorno al fuoco di un gruppo di boy scout in gita nel bosco si
    trasforma in un travolgente bagno di sangue: The Legend of Beaver Dam è il cortometraggio
    musicale del canadese Jerome Sable.

    AKMA-REUL BO-AT-DA / I SAW THE DEVIL di Jee-woon Kim (South Korea, 2010, 35mm, 141')
    Un serial killer e un poliziotto, in un duello senza esclusione di colpi. Da Kim Jee-woon, regista
    di Two Sisters e Bittersweet Life, una discesa speculare agli inferi, scontro di due mali che si
    confrontano. Il mondo ne subisce i contraccolpi sanguinosi. Vengeance-thriller violentissimo e
    sconvolgente, uno dei film coreani più chiacchierati dell’anno. Astenersi facilmente
    impressionabili.

    ALTITUDE di Kaare Andrews (Canada, 2010, 35mm scope, 90')
    Kaare Andrews, noto fumettista e regista di videoclip americano, esordisce nel lungometraggio
    con un horror bizzarro e claustrofobico, chiuso nella carlinga di un aereo. Per le atmosfere, agli
    appassionati ricorderà Ai confini della realtà e le vecchie storie dello zio Tibia (Tales from the
    Crypt), mentre chi ha paura di volare è avvertito: nuvole, tuoni e fulmini non sono gli unici
    pericoli!

    DAMNED BY DAWN di Brett Anstey (Australia, 2010, HDCam, 83')
    Gli scheletri degli inferi volano mentre la Banshee (un fantasma femminile che evoca la Morte
    per i suoi familiari) urla tutto il suo dolore. Un esordio che a molti ha ricordato quello di Sam
    Raimi, l’ormai leggendario La casa: basso costo, atmosfera stagnante, effetti speciali
    “casalinghi” ma efficaci. Tutto condito con un entusiasmo contagioso per il genere.

    JOHN CARPENTER'S THE WARD di John Carpenter (USA, 2010, HDCam, 88')
    Dopo aver incendiato una fattoria abbandonata, Kristen, colpita da amnesia, viene rinchiusa in
    un istituto psichiatrico. Ci sono altre quattro ragazze con lei e l’atmosfera della clinica è cupa e
    percorsa di mistero. Quando le sue compagne cominciano una a una a scomparire, Kristen
    capisce di essere in pericolo. Da un maestro del genere, un horror essenziale, claustrofobico,
    tesissimo.

    THE LAST EXORCISM / L'ULTIMO ESORCISMO di Daniel Stamm (USA, 2010, 35mm, 88')
    Una casa in Louisiana, una ragazza molto problematica, un pastore che accetta di compiere un
    ultimo esorcismo. Il diavolo ci mette lo zampino. O no? Un mockumentary che mette in
    discussione fedi e missioni e s’addentra in una ragnatela appiccicosa di superstizioni. Alla fine,
    niente è come sembra. Ottima suspense e finale anni ’70 per la nuova produzione di Eli Roth
    (quello di Hostel).

    THE LEGEND OF BEAVER DAM di Jerome Sable (Canada, 2010, HDCam, 12')
    I boy scout sono seduti intorno al fuoco nella foresta, mentre il loro istruttore racconta storie di
    fantasmi accompagnandosi con la chitarra. Ma il mostro è in agguato e il ragazzino più goffo
    della compagnia può diventare un eroe. Travolgente musical horror scritto e diretto da un
    giovane canadese, pluripremiato autore di cortometraggi.

    OUTCAST di Colm McCarthy (UK/Ireland, 2010, 35mm, 93')
    Mary arriva dall’Irlanda con il figlio adolescente e va a vivere in un casermone popolare alla
    periferia di Edimburgo. Un uomo dotato di poteri magici dà loro la caccia e Mary, per
    proteggersi, risponde con arti da strega. Una storia di stregoneria costruita su una curiosa
    commistione di antichi orrori e di facce, luoghi e voci che sembrano usciti dal realismo sociale di
    Ken Loach.

    SUCK di Rob Stefaniuk (Canada, 2009, 35mm, 90')
    Una rock band di musicisti alle prime armi, il miraggio del successo che brilla in un patto
    diabolico. Un film rock-vampiresco con apparizioni di Alice Cooper, Iggy Pop, Moby, Henry
    Rollins e il Malcolm McDowell di O Lucky Man!. Pensate che le commedie horror riuscite siano
    poche? Suck fa ridere e affronta il genere con ironia. Con un paio di trovate addirittura geniali!

    VANISHING ON 7TH STREET di Brad Anderson (USA, 2010, HDCam, 90')
    Tutto comincia con un blackout improvviso. L’umanità scompare. I pochi superstiti che si
    risvegliano erano vicini a generatori autonomi. Quattro di loro si rifugiano in un bar pieno di luci,
    ma il buio li assedia e il loro tempo è contato. Hayden Christensen, John Leguizamo e Thandie
    Newton inghiottiti dall’apocalisse fatta di ombre allestita dall’autore di Session 9 e L’uomo
    senza sonno.

    PROSEGUE nella Rubrica EVENTI

    LA REDAZIONE

    Editoriali recenti

    11/04/2024 - 77. Cannes (14-25 Maggio 2024) - Il programma completo: Sorrentino in concorso con Parthenope [continua...]

    09/04/2024 - 77. Cannes (14-25 Maggio 2024) - Kevin Costner and Horizon, An American Saga at the 77th Festival de Cannes - Kevin Costner, An American Saga al 77 festival di Cannes, con ANTEPRIMA MONDIALE domenica 19 Maggio: The Festival de Cannes is delighted to welcome Kevin Costner to present his latest film Horizon, An American Saga which will be screened on Sunday, May 19, 2024. [continua...]

    04/04/2024 - 77. Cannes (14-25 Maggio 2024) - Annunciato il film d'apertura: è 'The Second Act' con Léa Seydoux e Louis Garrel: La pellicola del regista e sceneggiatore francese Quentin Dupieux debutterà il 14 maggio nella sezione Fuori Concorso della 77ª edizione della kermesse cinematografica [continua...]

    17/03/2024 - 77. Cannes (14-25 Maggio 2024) - Prime indiscrezioni: Giurie, Madrina e annuncio Selezione Ufficiale: La regista e attrice americana Greta Gerwig sarà presidente della giuria del concorso principale. Camille Cottin la madrina, mentre la selezione ufficiale sarà annunciata l'11 Aprile [continua...]

    27/02/2024 - OSCAR 2024 - And the WINNERS are... OPPENHEIMER SBANCA!!! Con 7 statuette!!!: 'Miglior Film Internazionale' e 'Miglior Sonoro' La zona di interesse; 'Miglior Sceneggiatura Originale' a Justine Triet e Arthur Harari per Anatomia di una caduta [continua...]

    24/02/2024 - Berlinale 2024 - Orso d'Oro a Dahomedy di Mati Diop. Tutti i Vincitori!: Dahomey di Mati Diop ha vinto l’Orso d’oro alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Premiati Matthias Glarner per la miglior interpretazione da protagonista ed Emily Watson per quella da non protagonista. L’orso d’argento per la miglior regia è andato a Nelson Carlos De Los Santos Arias per il film Pepe. [continua...]

    21/02/2024 - Berlinale 2024 - Orso d'Oro alla carriera a Martin Scorsese: 'Il suo sguardo ci aiuta a capire chi siamo': Il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, è una testimonianza vivida e avvincente del potere del cinema di trasformarsi in quella che il critico Roger Ebert ha definito una 'macchina dell’empatia', un canale telepatico tra regista e pubblico. [continua...]

    19/02/2024 - Bafta 2024 - OPPENHEIMER TRIONFA con 7 PREMI, EMMA STONE MIGLIOR ATTRICE. TUTTI I VINCITORI: Il film di Cristopher Nolan fa incetta di statuette anche alla cerimonia della British Academy of Film and Television Arts e si porta a casa il titolo di miglior pellicola. Nolan è il miglior regista, Murphy il miglior attore protagonista. Niente premi per Barbie [continua...]

    04/02/2024 - 74. Berlinale (15-24 Febbraio 2024) - In prossimità dell'Apertura della Kermesse, un ripasso del Programma: Film d'Apertura Small Things Like These (Kleine Dinge wie diese) di Tim Mielants con Cillian Murphy, Eileen Walsh, Michelle Fairley, Emily Watson. Tutti i film in Concorso, tra cui molti in Prima Mondiale, e nelle varie altre sezioni (Encounters, Berlinale Special, Panorama) [continua...]

    25/01/2024 - César 2024 - 'Anatomia di una caduta' e 'The Animal Kingdom' in testa alle nomination: [continua...]

    Vai all'archivio completo di tutti gli editoriali -->

    Cattiverie a domicilio

    Aggiornamenti freschi di giornata! (16 Aprile 2024) - Olivia Colman e Jessie Buckley - ..

    Ex Machina

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - VINCITORE di 1 Premio OSCAR ai ..

    Cento domeniche

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dalla 18. Festa del Cinema di ..

    Coincidenze d'amore

    Meg Ryan torna alla regia dopo Ithaca (2015) e mantiene anche il ruolo di interprete ..

    Ghostbusters: Minaccia Glaciale

    RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dall'11 Aprile

    "Quello che ho imparato entrando in questo mondo ..

    Highwaymen - L'ultima imboscata

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Un film drammatico sui Texas Ranger che ..

    Priscilla

    RECENSIONE in ANTEPRIMA - Da Venezia 80.: Coppa Volpi a Cailee Spaeny - ..