'STAR WARS', IL FENOMENO CHE NON CONOSCE TRAMONTO (A cura di PATRIZIA FERRETTI)
Uno sguardo al passato per capire il presente: la TRILOGIA made in LUCAS
15/12/2015
- "Ho voluto uno spazio immaginario, come quello dei nostri sogni, dove si combattono i mostri, dove si salvano gli esseri in pericolo, dove tutto è possibile, dove si ritrovano la lealtà e l'amicizia"
George Lucas
Alla radice di tutto c'è l'aurora: il racconto popolare che sorge nel mito primitivo come il sole nel cielo di primo mattino. Non a caso si è detto che nell'inconscio di Star Wars si annida "l'epoca bretone e nibelungica". George Lucas, fumettaro e cinefilo pressoché dalla nascita, paga pegno al 'poema fantastico di ambiente medievale' per i suoi cavalieri spaziali e le sue battaglie intergalattiche. Ma tra i canonici universi contrapposti del Bene e del Male, tra le file degli adepti dell'una o dell'altra sponda, tra un colpo di spada laser e l'altro, distinti tra loro anche nei colori - in modo non troppo dissimile dal bianco e nero dei due iconici cavalli o unicorni - ecco, in mezzo a tutto questo, ci sta qualcosa che travalica la materia, per abbracciare una sfera del tutto incorporea, se non proprio spirituale. E questo qualcosa è quell'alito bifocale, principe assoluto della contrapposizione per eccellenza: alla Forza del Bene seguita e incorporata dai 'cavalieri Jedi', fa da contraltare quel Lato Oscuro che alimenta il Male.
Con l'antitesi tra Bene e Male generata dalla Forza, uno straordinario cocktail shakerato tra mitologia, favolistica, classici d'avventura e fumetto, andava ad incontrare citazioni, più o meno ammiccanti, ad Omero, al mondo cavalleresco, ad Edipo, Propp o Kurosawa, per sviluppare quel fenomeno globale e intramontabile che ha travalicato trent'anni di cinema per rispondere ancora oggi con la voce del mito. Potrà cambiare la trama di ogni episodio, si potrà sostituire il digitale alla celluloide, ma gli ingredienti di base, quelli che hanno universalmente riconosciuto le Guerre stellari partorite da George Lucas, quale "parte integrante della storia del cinema e dell'immaginario collettivo di intere generazioni", quelli restano. Perché se così non fosse, l'anima primigenia non riuscirebbe a sopravvivere e come un polmone privato dell'ossigeno, morirebbe per asfissia.
Quale anima?
Eppure, al di là della gran varietà di fonti di ispirazione, George Lucas non ha mai concepito Star Wars come "un viaggio intellettuale", casomai come "una fantasia allegra". Un viaggio di esplorazione, di avanscoperta, dirimpettaio di quell'immaginario infantile fatto di draghi, maghi e damigelle in pericolo. Diciamolo pure, "una favola moderna più vicina a Grimm che a Kubrick". Forse le nuove generazioni non avranno alcuna familiarità con i 'gagliardi' eroi spaziali degli anni Trenta, protagonisti elettivi dei serial televisivi in bianco e nero di Flash Gordon e Buck Rogers, ma George Lucas è cresciuto con questi, e la sua linfa creativa ne è stata generosamente contaminata. E se Star Wars è stato classificato come un 'western ambientato nello spazio', si deve alla familiarità riscontrata con classici di genere di John Ford o John Wayne. Gli umori che hanno finito per contaminare, consapevolmente o inconsapevolmente, personaggi come lo Han Solo di Harrison Ford, un "cowboy del vecchio west" più che un "pirata spaziale". O forse un mix di entrambe le cose. Non a caso viene reclutato in una sorta di osteria, dove si assiste ad una sparatoria erede di quelle tipiche da saloon.
L'Impero del Male, il rapimento di una principessa, la vegliarda figura del saggio Obi-Wan Kenobi (ultimo superstite dei Cavalieri Jedi), l'ombra lunga del Padre, i due volti contrapposti dell'eroe - l'intraprendente Luke Skywalker e il mercenario Han Solo - hanno costituito i poli cardine di Star Wars. Ma Star Wars non sarebbe quello che è stato, che è e che forse sarà, senza quel mantra di buon auspicio che ha vegliato sui vari episodi "La Forza sia con te". Un mantra che ha protetto sotto la sua calotta il poliedrico e frastagliatissimo universo di Star Wars.
E ora quella Forza si va risvegliando, padron George Lucas ha ceduto la mano, confidando in buoni patrigni, a cominciare dal regista J.J. Abrams per il VII° episodio: Il risveglio della Forza, mischiando il vecchio al nuovo. Non da solo però. J. J. Abrams ha voluto condividere la responsabilità con Lawrence Kasdan, cosceneggiatore de L’Impero colpisce ancora e de Il ritorno dello Jedi, per dare avvio al primo episodio di una nuova trilogia che vedrà peraltro altri registi sul campo: gli episodi VIII e IX con i registi Rian Johnson e Colin Trevorrow.
Intanto, Daniel Frigo, amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, ha dichiarato, rassicurando:
“In questo nuovo episodio ritroveremo i personaggi chiave della saga, al fianco di nuovi carismatici protagonisti. Sono convinto che la straordinaria presenza femminile che popola il nuovo universo di 'Star Wars' darà maggiore forza a questa avventura galattica, tanto attesa da un pubblico di tutte le età. 'Star Wars: Il Risveglio della Forza' non richiede assolutamente di aver visto e conosciuto le sei produzioni precedenti per essere apprezzato”.
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
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