SCHEGGE EDITORIALISTE TRA RIGURGITI DI LAGUNA E BARLUMI DI NUOVE ‘VACANZE ROMANE’

Tra anticipi (Roma, 15-23 Ottobre) e posticipi (Venezia, 2-12 settembre) il 2009 sembra confermare un inevitabile conflitto d'interessi

02/10/2008 - Sono ancora nell’aria i rigurgiti - di un desco in linea con i pesanti tempi di magra - della 65.Mostra del Cinema di Venezia, là dove ha fatto da padrone il filone del revival, nel segno della memoria storica d’archivio e della salvaguardia di un passato ben più glorioso, anche quando di nicchia. Le eccezioni si contano sulle dita di una mano. Sono ancora nell’aria quei rigurgiti che all’orizzonte si intravede, ormai sempre più vicina, la nuova edizione della Festa Internazionale del Film di Roma, che si ostina a mutar nome calcando sull’Internazionalità quando ci pare domini, sempre più schiacciante, l’aria di ‘casa nostra’, soprattutto alla luce del nuovo programma appena svelato (si veda nella Rubrica ‘Eventi’).

Anticipando i tempi, forse entrambe consapevoli della scarsa offerta del 2008, sia Venezia che Roma hanno già annunciato le date per il 2009, con un neo da non sottovalutare. La notizia ANSA del 1° Ottobre 2008 informa difatti che “La quarta edizione del Festival Internazionale di Roma anticiperà le date di una settimana rispetto al 2008. Si terrà dal 15 al 23 Ottobre 2009. La rassegna torna ad avvicinarsi alla Mostra del Cinema di Venezia (come nella prima edizione), che invece posticiperà le date e sarà in programma dal 2 al 12 settembre. La guerra di date sembra così destinata a riaccendersi, contrariamente a quanto sperato in luglio quando si era parlato di soluzione della vicenda”.

Ma si tratta davvero solo di una guerra di date? A noi sembra che dietro alla guerra delle date si celi, neppure più di tanto, un’altra guerra, speculare a questa ma ben più devastante, che è quella sul piano dei programmi. Ovvio che la produzione in celluloide internazionale, con il gotha di autori e di star che è solita portarsi dietro, dovrà scegliere od essere scelta, per un inesorabile out / out: o Venezia o Roma. E questo senza contare i vari petali dell’altra rosa di Festival ed Eventi satellite in giro per l’Italia. Insomma, quanto basta per riaccendere vecchie polemiche, ancora ardenti, dissotterrate da appena un velo di cenere. Quanto basta per evidenziare una ridondanza che certo non aiuta la ricerca di qualità nella cornucopia del nuovo e che sembra risultare tanto più dannosa alla luce dei tempi di magra che sembrano allargarsi a macchia d’olio, con la stessa rapidità di una miccia al massimo del suo vigore. E’ di oggi (2 Ottobre 2008) la notizia che “Gli attori di Hollywood riuniti nello Screen Actors Guild sono pronti allo sciopero per il rinnovo dei contratti”. Vale a dire, con gravi ripercussioni sul già abbastanza precario e compromesso equilibrio dell’economia USA attuale, anche in celluloide, ricordando che “Lo sciopero degli sceneggiatori lo scorso inverno costò all’economia di Los Angeles circa tre miliardi di dollari”.

Beh! Forse, alla luce di cotanta ‘crisi internazionale’, sarebbe meglio ricordarsi del fatto che ‘l’unione fa la forza’, da sempre, e che l’eccessiva frammentazione e dispersione, tanto più quando inzuppata nell’autoreferenzialismo, spesso autoincensante al di là della reale portata, va a tutto discapito di successi e riconoscimenti a lungo termine.

Forse sono maturi i tempi per dare di fatto corpo e voce alla dizione di ‘Biennale’: ogni due anni. Un anno a Roma, un anno a Venezia. Più facile a dirsi che a farsi ma forse l’idea vale una riflessione.

(A cura di PATRIZIA FERRETTI)