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Il
cinema di Stefania Sandrelli
Biografia
A cura di PIER MARCO DE SANTI
(Viareggio-Toscana, ITALIA 5 giugno 1946 - )
"E' nel 1961 che per la prima volta ha fatto la sua felice comparsa sugli schermi il volto e il corpo di un'attrice giovanissima destinata a 'forare' l'obbiettivo della macchina da presa e a entrare nel cuore e nell'immaginario collettivo degli spettatori italiani.
La quindicenne Stefania Sandrelli, una bella ragazza toscana, moderna e spigliata, fa il suo esordio alla grande in Il Federale di Luciano Salce e in Divorzio all'italiana di Pietro Germi: il primo, campione d'incasso nella stagione 1961-1962, è un'intelligente commedia, dal retrogusto acre e dai risvolti drammatici, sulle disgrazie del fascismo e sulle disastrose conseguenze dell'occupazione tedesca di Roma; il secondo, premio per la migliore 'Comédie' al XV Festival Internazionale di Cannes e vincitore di due Nastri d'argento (per il miglior soggetto originale e per il migliore attore protagonista), è un grottesco e irresistibile 'divertissement' sulle deformazioni caricaturali della gente di Sicilia alle prese con la piaga del cosiddetto delitto d'onore. Il primo, Il Federale, è un grande film; il secondo, Divorzio all'italiana, è un capolavoro.
Ci poteva essere un esordio migliore per una debuttante che ha l'onore di recitare a fianco di due attori al culmine della popolarità e nel periodo aureo della loro carriera, come Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni? Ci poteva essere un'opportunità migliore di questa per un'attrice destinata ad essere la preferita di un autore come Pietro Germi, che la consacrerà alle altezze del divismo come protagonista in film come Sedotta e abbandonata e Alfredo, Alfredo?. Per un'attrice che, nell'arco di pochissimi anni, diventa simbolo e iconadella femminilità e del fascino femminile - accanto a Claudia Cardinale - del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta?
Tutto ha inizio da una sequenza 'culto' di quel fortunatissimo genere cinematografico passato alla storia come 'Commedia all'italiana': la sequenza finale di Divorzio all'italiana nella quale, cullata dalla splendida musica di Carlo Rustichelli, la folgorante bellezza di Angela di cui si nutre beatamente il barone uxoricida Fefè Cefalù mostra i suoi primi segni di sorprendente infedeltà. Quel piedino galeotto che la Sandrelli in bikini, sotto gli occhi di un infatuato Mastroianni, sfiora sulla pelle di un aitante barcarolo è il simbolo di tutti i tradimenti e, proprio per questo, il fascino intrigante del gesto sigilla impietosamente e sarcasticamente il finale del film e scava nell'immaginario dell'italiano medio come un tarlo. Così, la bellezza ingenua e finto-timida della Sandrelli si impone sullo schermo e impone l'attrice e il suo tipo all'attenzione dei migliori sceneggiatori e registi: tra questi Ruggero Maccari, Ettore Scola e Antonio Pietrangeli che 'ritagliano' sulle doti e sulle capacità dell'attrice uno dei suoi ruoli più significativi nel film Io la conoscevo bene.
Di lì a pochi anni, Bernardo Bertolucci la renderà interprete di una pellicola magistrale, quale è Il conformista, e a metà dei Settanta, proprio Ettore Scola assegna alla Sandrelli un ruolo di straordinario livello in C'eravamo tanto amati, in un sodalizio che durerà costante nel tempo e in film che sono a buon diritto nella storia del cinema, come La terrazza e La famiglia.
Siamo negli anni Ottanta e, ormai, Stefania Sandrelli è attrice affermata, sia in ambito nazionale che internazionale, all'apice della carriera: più di trenta sono i film ai quali partecipa in un decennio, sia come protagonista sia in ruoli di spicco. Alcuni titoli meritano particolare attenzione e altri hanno - come si dice - fatto epoca: tra questi:, La chiave, di Tinto Brass, Donna llo specchio di Paolo Quaregna, Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, Occhiali d'oro di Giuliano Montaldo, Mignon è partita di Francesca Archibugi.
Con il passare degli anni, la stella della Sandrelli ha brillato con sempre maggior luce e visibilità sia sul grande che sul piccolo schermo e la sua notorietà e simpatia verso il grande pubblico è venuta sempre più crescendo.
Da quel piedino di Divorzio all'italiana a oggi è trascorso quasi mezzo secolo e l'attrice non mostra segni di cedimento: i suoi attuali ruoli di madre e nonna sono tra i più significativi e sinceri, proprio perché sempre legati alla naturalezza di una recitazione che non suona mai falsa o artificiosa, nei quali lo scarto tra la persona e il personaggio, tra la personalità del quotidiano e il carattere interpretato, è veramente minimo.
E' questa sincerità e naturalezza a fare della Sandrelli un'attrice unica".
Bibliografia: PIER MARCO DE SANTI, Il piedino della Sandrelli, "Estratto dal Catalogo Europa Cinema 2006", pubblicato anche in: www.cmdc.it/mostre/sandrelli/piedino.htm
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