GLI INVISIBILI (TIME OUT OF MIND), l'indipendente film-reality di Oren Moverman, con RICHARD GERE tradotto in un senza tetto a New York, approda nelle sale italiane il 15 Giugno
10/05/2016
- GLI INVISIBILI, nell'originale TIME OUT OF MIND, già titolo del trentesimo album di Bob Dylan, è l'indipendente film-reality di Oren Moverman (Oltre le regole-The Messenger, Rampart), per il quale RICHARD GERE si è trasformato in un homeless, senza tetto, o, se si preferisce, clochard, a New York. E si è trasformato nel senso pieno del termine: chiedendo davvero l'elemosina ai bordi delle strade, tant'è che non è stato riconosciuto da nessuno. A telecamere nascoste ha inteso mostrare al pubblico che cosa accade nella realtà, come le persone si comportano davanti a chi ha bisogno d'aiuto.
Il film, del resto, si ispira molto alla vita di un senzatetto a New York che ha firmato la propria biografia, Land of the lost souls: my life in the streets, con il nome di Cadillac Man.
GLI INVISIBILI (TIME OUT OF MIND) segue il newyorchese George/Gere che decide di entrare in un centro di accoglienza quando si rende conto di aver esaurito qualsiasi altra opzione di alloggio. Ma, sia pure con molta difficoltà, passando da una peregrinazione all'altra, George cercherà in qualche modo di rimettere di nuovo insieme i pezzi della sua vita e ad aggiustare il rapporto travagliato che ha con la figlia Maggie (Jena Malone), abbandonata appena dodicenne, affidandola alla nonna materna.
Una parabola contemporanea, specchio della società e della politica che la alimenta. Così la storia del clochard George di Gere, in perpetua peregrinazione, in cerca dei primari mezzi di sussistenza, tradisce spiragli allargati sull'accoglienza di disadattati a più ampio spettro: di chi perdendo il lavoro non può più permettersi una casa e con i beni materiali perde anche l'identità, e di chi cerca le stesse cose venendo da fuori, magari fuggendo da luoghi di guerra. Ed ecco occhieggiare tra le righe la nota dolens del fenomeno caldo dell'immigrazione. Ed è per l'appunto a Taormina, in occasione del Festival del Cinema, da cui TIME OUT OF MIND è passato in anteprima, che lo stesso RICHARD GERE si è espresso al riguardo, cavalcando il trittico 'politica, Medioriente, crisi mondiali':
"... non è un problema solo italiano ma universale. Qui in Sicilia lo sentite in modo particolare perché è qui che arrivano centinaia di persone disperate, ma la questione è da affrontare a livello globale. Sono persone che cercano un posto dove stare, una sicurezza, una casa ed è nostro dovere dare una risposta e trovare una soluzione. So che l'Unione europea è sensibile al tema e credo che anche gli Stati Uniti dovrebbero essere coinvolti ma vanno affrontate le cause: se non ci fossero più conflitti in Africa e in Medioriente, tutto questo non accadrebbe. Ormai siamo globalizzati, quel che accade in un luogo ha riflessi nel resto del mondo".
TIME OUT OF MIND è atteso al cinema il 15 Giugno distribuito da Lucky Red.
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
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