I 60 anni del 'ragazzaccio' Spike Lee. Da aspirante giocatore di baseball a regista dell'orgoglio afro
19/03/2017
- ROMA, 20 Marzo - In inglese "spike" sta per chiodo, ma per estensione anche "magro" e perfino "ragazzaccio". Non stupisce che sia stato il nomignolo dell'adolescente Shelton Jackson Lee, nato ad Atlanta il 20 marzo 1957 e ribattezzato "Spike" dalla madre Soledad dopo infinite scenate per il carattere ribelle di quel figlio amatissimo. Genio ribelle, apostolo dell'orgoglio afro-americano, in prima linea per ogni battaglia razziale e profondamente autodidatta nel modo di fare cinema, voleva diventare giocatore di baseball.
Il debutto con "Joe's Bed", costato 10.000 dollari, poi nel 1984 fonda la sua casa di produzione "40 Acres & A Mule" con cui due anni dopo produrrà il suo primo vero successo, "Lola Darling". Tra le sue opere più celebri, "Malcolm X" (alla Berlinale nel 1992), "La 25ma ora" con Edward Norton e "Inside Man" con Denzel Washington e Clive Owen. "4 Little Girls" sulla strage razzista di Birmingham, Alabama e "He Got Game" ancora con Denzel Washington sono trai suoi film più personali.
(ANSA CINEMA)
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