ANTONIO BANDERAS, 'UNA NUOVA VITA LATINA E MOLTI PROGETTI'
16/07/2015
- (AGI) - Napoli, 15 luglio - Una nuova vita 'latina' e molti progetti per ANTONIO BANDERAS, tra cui il biopic VERSACE, un ritorno a lavorare con BILLE AUGUST dopo LA CASA DEGLI SPIRITI del 1993, guardando al Mediterraneo "la sua storia, la sua cultura". A Ischia per il LEGEND AWARD che gli ha assegnato il GLOBAL FEST, il divo lanciato da Pedro Almodovar rivela che della pellicola sul grande couturier italiano "due mesi fa e' stata completata la sceneggiatura" e che a dirigerlo in questo progetto ci sara' proprio il regista danese anche lui a Ischia.
Piu' complesso invece districare il nodo di un altro suo 'cantiere aperto', quello di '33 dies' firmato da Carlos Saura, il racconto dei giorni in cui Pablo Picasso ha dipinto Guernica e "le difficolta' che ha incontrato sul fronte della politica, del sociale e quello personale". L'attore spagnolo spera di iniziarne le riprese "a fine marzo, inizio aprile 2016 - spiega - stiamo cercando di risolvere i problemi finanziari che bloccano la sceneggiatura. Ci sono trattative in corso". In bilico fra nuovo e vecchio continente, Banderas, e fra vecchie e nuove passioni. 'Versace', forse non a caso in un periodo che lui stesso definisce di "svolta" ("Dopo il divorzio ho avuto la consapevolezza che un periodo della mia vita era finito", puntualizza), e' ambientato nel mondo della moda, quello da lui frequentato per 18 anni come testimonial di fragranze per Coty anche legate al suo nome, e quello a cui lui guarda pure ora.
"Vivo tra New York e Londra, dove sto studiando moda, e nel futuro mi interessero' di moda", dice. "Tutto quello che ho fatto ha senso per me - aggiunge - anche la pubblicita'. Mi diverte molto quando la gente per strada mi grida 'Antonio, come sta la gallina?', ho visto Maurizio Crozza e mi ha divertito molto anche lui. Se c'e' la parodia, vuol dire che quello che fai e' molto conosciuto e non sei invisibile. E poi con la famiglia Barilla c'e' un legame solido, mi hanno coinvolto nella parte creativa e andremo avanti per altri due anni". Le radici latine "non le ho mai dimenticate. Sono arrivato in America 25 anni fa quando la comunita' ispanica cominciava ad avere rappresentanza e non solo di attori.
Lavoravano per mandare i figli all'universita', e ora quella generazione e' alla Corte Suprema (Sonia Sotomar, nominata da Obama, ndr.).
Ne sono fiero. Io sono stato fortunato. Il primo film a Hollywood che ho fatto era 'Mambo king', e i miei colleghi latini dicevano 'farai solo parti da cattivo'. Cinque anni dopo ero con mantello e spada quello che combatteva un cattivo biondo e con gli occhi azzurri ('Zorro', ndr.). Poi il 'Gatto con gli stivali', un eroe con accento ispanico, e il cattivo aveva quello americano di Billy Bob Thorton. Attraverso i bambini, quel film ha cambiato la percezione con cui i latinos guardavano a se stessi. Ora Cuaron fa 'Gravity', Innaritu 'Birdman', non c'e' piu' 'io e te', ma 'tante possibilita' per tutti'".
"Mi piacerebbe rendere omaggio alla mia cultura mediterranea e farlo con la mia arte - rivela Banderas - e siccome c'e' solo una cosa certa, quella cioe' che prima o poi moriremo tutti, non credendo di aver fatto ancora la cosa per cui saro' ricordato, vorrei scrivere, dirigere, produrre, allargare la mia sfera di attivita' anche oltre la mia professione". I progetti, appunto, non mancano. "Mi hanno offerto un film d'azione - elenca - prodotto da Avi Lerner (con cui ha fatto 'I mercenari', ndr.), e sto scrivendo con Bill Murray, e vorrei tornare in teatro anche se questo richiede tempo". Quanto all'Italia, "mi piacerebbe avere una opportunita' di lavorare qui, perche' e' un paese che ha avuto sempre grandi registi da Fellini a Pasolini", magari con Sorrentino o Tornatore.
LA REDAZIONE
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