VON TRIER: SENZA ALCOL E DROGA TEMO DI NON POTER PIÙ GIRARE FILM. Il regista danese si confessa in prima intervista in tre anni

01/12/2014 - (askanews-AFP) Roma, 29 novembre - Il regista danese LARS VON TRIER si confessa al quotidiano "Politiken": si è liberato dalla dipendenza da alcol e droga, ma teme di non esser più in grado di girare un film.

"Non so se potrò fare altri film, e questo mi tormenta. Perchè, cosa farò di me stesso altrimenti?" ha dichiarato il regista, che rivela la sua paura di non saper creare film abbastanza belli. La dipendenza dagli alcolici è cominciata con Le onde del destino, nel 1996, e da allora VON TRIER non ha più potuto fare a meno di una bottiglia di vodka al giorno, accompagnata da "una droga euforizzante", ha rivelato l'artista nella sua prima intervista da quando, tre anni fa, fu dichiarato "persona non grata" al Festival di Cannes per le sue dichiarazioni polemiche su Hitler.

VON TRIER assiste a riunioni degli Alcolisti anonimi e dal 90 giorni non tocca droghe, ma è preoccupato degli effetti della sobrietà sulla sua creatività. "Nessuna espressione creativa con valore artistico e mai stata creata da ex alcolisti o ex drogati" ha affermato.

Il cofondatore del movimento Dogma ha raccontato che 'Dogville', nel 2003, è stato scritto in dodici giorni in uno stato di euforia continuo che gli ha permesso di accedere a un "mondo parallelo" dove le idee fluivano con naturalezza e si sentiva sicuro nel prendere decisioni. 'Nymphomaniac' (2013), il suo ultimo film, gli è costato invece un anno e mezzo di lavoro. "E' chiaro che il mondo parallelo costa, ma ho avuto anche tante gioie, e tutti gli artisti che ammiro hanno assunto ogni tipo di droga in grado di modificare il comportamento" ha spiegato.

VON TRIER sostiene che l'alcol è "la miglior droga del mondo" e che lo ha utilizzato regolarmente "contro le paure stupide, che sorgono sempre", perchè funziona con "esattezza", anche se a lungo andare "lo fa in maniera negativa, purtroppo".

Il creatore di film come 'Dancer in the Dark' e 'Idioti' non concedeva interviste da maggio 2011, quando diede scandalo durante la presentazione del suo film 'Melancholia' a Cannes, dichiarando si provare "comprensione" sul piano personale per Adolf Hitler. L'organizzazione del festival, che nel 2000 lo aveva portato nel pantheon del cinema europeo con 'Dancer in the Dark', lo dichiarò "persona non grata". Von Trier ha spiegato che la conferenza stampa dello scandalo era la prima che dava da sobrio e che non si sentiva sicuro e non si espresse con chiarezza.

La "fascinazione" che prova per Hitler è simile a quella che si può provare per Hannibal Lecter, il sanguinario serial killer de "Il silenzio degli innocenti" dice oggi il regista danese, che sulla pagina di Politiken appare in uan grande foto seduto, a petto nudo e con la faccia e il cranio rasati. Von Trier annuncia che sta studiando l'idea di girare uan serie televisiva in inglese in inglese, di cui per ora ha solo il titolo: 'The House that Jack Built'.

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