BERNARDO BERTOLUCCI: 'MI PIACE RACCONTARE I GIOVANI'. Il regista sulla sua malattia: 'Una rinascita tornare al cinema'
22/10/2012
- (TMNews) Milano, 21 ottobre - "Sono un caso di 'arrested development': un eterno ragazzo nel cuore. Mi piace raccontare i percorsi di formazione dei giovani, il loro cammino alla ricerca di un'identità". Il regista BERNARDO BERTOLUCCI, spiega ai microfoni della rubrica "Note di cinema" in onda sul canale Iris, come a dispetto dei suoi 71 anni, non abbia perso il suo spirito giovanile e l'approccio che sin dagli inizi ha contraddistinto la sua carriera cinematografica.
Il regista premio Oscar è tornato sul grande schermo con IO E TE, tratto dal romanzo di NICCOLÒ AMMANITI, dopo nove di assenza dal set dovuti ad una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle:
"Tornare al cinema è stato un modo di rinascere". BERTOLUCCI prosegue spiegando l'importanza di raccontare i giovani: "Mi identifico sempre nei personaggi molto giovani". Sui due del suo ultimo film, interpretati da JACOPO OLMO ANTINORI e TEA FALCO: "C'è una grande emozione in questi due ragazzi pieni di solitudine, che non si sono mai incontrati come fratelli, e che insieme riescono ad affacciarsi alla vita".
Sul romanzo di AMMANITI: "Ho cambiato il finale del libro di Ammaniti, che mi sembrava troppo pessimista, e offerto un segno di ottimismo e di speranza anche al personaggio femminile, che si libera dalla droga".
Sulle attrici scoperte nel corso della carriera, il regista racconta: "Ho spesso accompagnato alcune giovani attrici alla fama, alla celebrità: forse è merito della mia 'crescita interrotta'... ho grande capacità di comunicazione con queste giovani donne e ho amato raccontarle in passato e anche oggi".
LA REDAZIONE
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