'RABBIT HOLE', SPIRALE DI DOLORE PER UNA KIDMAN DA OSCAR
10/02/2011
- (AGI) - Roma, 9 febbraio - Il dolore immenso per la perdita di un figlio. Un dolore insopportabile, innaturale, che porta all'alienazione, all'isolamento da tutti e da tutto. Il regista JOHN CAMERON MITCHELL ha gia' trattato la sofferenza e la conseguente alienazione nei provocatori Hedwig - La diva con qualcosa in piu' e Shortbus. Ora torna sull'argomento con RABBIT HOLE, in uscita nei cinema venerdi', ma il registro e' piu' intimo.
Tratto dalla piece teatrale del drammaturgo DAVID LINDSAY-ABAIRE, vincitore del Premio Pulitzer, RABBIT HOLE e' un intenso ritratto di una coppia, Rebecca e Howie (NICOLE KIDMAN e AARON ECKHART) che cerca di sopravvivere al dramma familiare che la coinvolge. Tragedia, la perdita di un figlio (investito a quattro anni mentre rincorre un cane), trattata molte volte sul grande schermo. Qui i toni di MITCHELL sono piu' misurati e compassionevoli. Ben recitato, bravi e credibili i due protagonisti. Unica nota stonata l'ultimo ritocco estetico alle labbra della KIDMAN che, per fortuna, riesce a essere molto piu' espressiva rispetto ai suoi ultimi film (l'attrice a' candidata agli OSCAR come 'Miglior Ruolo Protagonista', ndr). Lo spettatore e' trasportato nei vari universi di Rebecca e Howie, nelle loro "tana di coniglio" (il titolo richiama la caduta nell'ignoto dell'Alice di Lewis Carroll), tane usate per nascondersi, isolarsi ma anche per perdersi e perche' no? Ritrovarsi... Non si cade nel patetico e MITCHELL non da' sconti ai suoi personaggi. Rebecca e Howie cercano a modo loro e in maniera diversa di venir fuori dal baratro. Howie conducendo una vita apparentemente normale consolandosi con i video del bambino perduto, Rebecca si isola, si scontra con la madre (DIANNE WIEST), anche quest'ultima provata dal dolore per un figlio morto. Rebecca non accetta il paragone che la madre fa del fratello, deceduto per un'overdose e definisce Dio come suo padre, "un cogl... sadico", allontanandosi e fuggendo le ipocrisie dei gruppi di ascolto. Scossa, anche se non apparentemente dalla notizia che la sorella e' incinta, si ritrova invece negli incontri che cerca con il giovane responsabile della morte del figlio, mentre Howie che in un primo momento sembra perdersi nella comprensione di un'altra donna, torna sulla volonta' di tenere ancora unita la sua famiglia. Un viaggio riconciliante per far si' che il dolore come dice la WIEST debba ridursi da un macigno, dal quale si puo' strisciare via, a un mattone che, malgrado il peso, riesci alla fine a portarti in tasca e che, a volte, ti sembra di dimenticare.
LA REDAZIONE
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