67. Mostra del Cinema di Venezia (1-11 Settembre 2010) - 'SOLITUDINE NUMERI PRIMI', ISPIRATO AD ARGENTO
09/09/2010
- (AGI) - Venezia, 8 settembre - "Nel romanzo di Paolo Giordano 'La solitudine dei numeri primi' il dolore era irrappresentabile cosi' mi sono rifatto al genere horror per materializzarlo sulla pellicola senza perdere il senso d'ironia", lo ha dichiarato SAVERIO COSTANZO, regista del quarto e ultimo film italiano in concorso al Festival di Venezia.
"Mi sono rivisto 'Inferno' di Dario Argento", e di Dario Argento si riconosce anche un brano della colonna sonora di Ennio Morricone tratto da 'L'uccello dalle piume di cristallo', c'e' anche un brano dei Goblin del 2007 (chi non ricorda la loro colonna sonora in 'Profondo Rosso?'). "Anche sul set abbiamo utilizzato questa musica per aiutare a rendere accessibile il dolore".
Ma nel film c'e' anche 'Shining' di Kubrick, 'Carrie' di Brian de Palma e... Kafka. I due protagonisti, Alice (ALBA ROHRWACHER) e Mattia (LUCA MARINELLI), parlano con i corpi, con la loro trasformazione "siamo partiti proprio dal lavoro drastico sul corpo - afferma ALBA - ho dovuto dimagrire molto, e' stato un modo per poter capire l'animo dei personaggi".
Dall'altra parte Luca e' aumentato di peso, "avevo paura all'inizio, e' stato un duro impatto per me", dichiara l'attore.
"Il film racconta una piccola epica dei corpi", aggiunge il regista.
'La solitudine dei numeri primi', tratto dall'omonimo romanzo di PAOLO GIORDANO (oltre un milione di copie vendute), racconta la storia d'amore tra Alice e Mattia nel corso di un ventennio dal 1984 al 2001, entrambi i personaggi sono segnati da una cicatrice, da un dolore interiore indelebile che li porta a condividere una strada comune, ad essere quasi una persona sola.
"Del romanzo mi ha colpito le prime due immagini: l'abbandono di Michela all'eta' di otto anni da parte di Mattia, suo fratello gemello, e la sua morte. Davano forma all'archetipo del peccato originario, tutti noi abbiamo delle ferite originarie a cui cerchiamo di emanciparci - afferma COSTANZO - e poi l'idea di mettere in scena una storia d'amore, non era nelle mie corde, e' stata una sfida per me, mi piace superare i miei limiti".
Nessun contrastato tra regista e il co-sceneggiatore Paolo Giordano "quando ho deciso di vendere i diritti ero consapevole che il film sarebbe stato l'opera di qualcun altro - afferma lo scrittore - non mi appartiene l'ansia da possesso. La solitudine dei numeri primi di Costanzo mi ha commosso, scrivendo il libro non mi era capitato".
Il film uscira' domani (10 Settembre) nelle sale italiane con 380 copie.
LA REDAZIONE
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