67. Mostra del Cinema di Venezia (1-11 Settembre 2010) - KECHICHE: LA MIA 'VENERE' PER RIFLETTERE SUI DIVERSI
08/09/2010
- (AGI) - Venezia, 7 settembre - VENUS NOIRE, il nuovo film di ABDELLATIF KECHICHE, gia' in concorso a Venezia con il precedente COUS COUS, racconta la storia vera di Saartjie Baartman, donna ottentotta proveniente dal Sudafrica, fenomeno da baraccone nella Londra e Parigi del diciannovesimo secolo.
Il film ripercorre con fedelta' e rigorosita' le tappe della vita della Baartman, esposta al curioso pubblico londinese all'interno di circhi ambulanti, delle fiere e degli zoo umani, poi protagonista di spettacoli di dubbio gusto nei salotti bene di Parigi, in una deriva che comprende anche la prostituzione. Ma allo stesso tempo, nel film c'e' anche la curiosita' accademica rappresentata dai medici parigini che volevano studiare la Baartman dal punto di vista antropologico, soprattutto il suo particolarissimo organo genitale.
Dice il regista: "C'e' una progressione nel mio film per quanto riguarda l'esibizione del corpo di Saartjie, una sorta di evoluzione, un percorso verso l'abisso. Il mio film e' una storia su questa anomalia, e sui diversi sguardi che si poggiano su questo corpo anomalo". Alle accuse di aver fatto un film troppo lungo (due ore e quaranta minuti) Kechiche risponde: "Non mi preoccupo dei problemi di vescica dei miei spettatori, io mi dimentico dei miei bisogni fisiologici quando guardo un bel film. I miei film fanno appello alla mente degli spettatori, non posso compattare le mie riflessioni in modo breve. Io non voglio far divertire lo spettatore, piuttosto cercare una comunione quasi cerimoniale, sviluppare una riflessione sullo sguardo nei confronti dei diversi. Spero che la mente prevalga sempre sulla vescica".
LA REDAZIONE
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