SOFIA COPPOLA: LA TV ITALIANA E' SOPRA LE RIGHE. Nel suo ultimo 'SOMEWHERE' compare il 'TELEGATTO'
24/08/2010
- (Apcom) - Roma, 23 agosto - C'è un pezzo d'Italia dentro SOMEWHERE, il film che SOFIA COPPOLA porterà in concorso a Venezia il 3 settembre (nelle stesso giorno nelle sale italiane).
Il protagonista è Johnny Marco (Stephen Dorff), un divo hollywoodiano in crisi che si reca a Milano per ricevere un premio alla carriera. Non è un premio inventato: si tratta del Telegatto, il riconoscimento televisivo che fino a qualche anno fa veniva assegnato da 'Tv Sorrisi e Canzoni'.
"Cercavo uno show straniero in cui coinvolgere il mio protagonista - spiega la regista nel numero del settimanale in edicola oggi (24 Agosto 2010) - e ho pensato all'Italia perché c'ero stata io stessa, nel 2004, per accompagnare mio padre. Alloggiammo all'albergo Principe di Savoia, come Dorff nel film. Fu un'esperienza bizzarra: intorno a me era tutto molto vivace ma io non conoscevo l'italiano e non capivo nulla di quello che stava succedendo".
Nella sequenza compaiono, nel ruolo di loro stessi, Simona Ventura, Maurizio Nichetti, Nino Frassica e Valeria Marini. "Volevamo essere autentici - prosegue la regista su 'Sorrisi' - ricreare una vera serata dei Telegatti, specialmente per il pubblico italiano che andrà a vedere il film". La sequenza milanese, realizzata al Teatro Smeraldo, è stata l'ultima girata per il film. "E in modo un po' frenetico. Avevamo pochi giorni, lo show si è quasi creato di fronte alla cinepresa. Ma è stato anche divertente, tutti gli artisti erano estremamente entusiasti: serviva una canzone e nel giro di un giorno qualcuno (Paolo Jannacci, n.d.r.) l'ha scritta e Valeria Marini l'ha imparata". Nella finzione, Johnny è frastonato dai lustrini e dai balletti della Marini.
"La Tv italiana è molto particolare, più sopra le righe rispetto alla nostra. Ma io - spiega - volevo solo far vedere cosa succede a un attore quando va a una premiazione all'estero, e mostrare come in fondo quella bolla di show business in cui va a rinchiudersi non c'è solo a Hollywood, è un po' la stessa in tutto in mondo".
In chiusura di intervista, la regista rivela di aver accantonato un progetto cinematografico sui vampiri. "Ci pensavo, ma ne sono usciti talmente tanti".
LA REDAZIONE
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