I PREMI DI ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2010 (6-9 maggio)
10/05/2010
- Si è conclusa ieri sera (9 Maggio) la nona edizione dell’Alba International Film Festival che ha registrato un sorprendente successo di pubblico. Tra gli eventi principali di questa edizione il 'FOCUS TV' con GERRY SCOTTI, gli incontri di ROGER CORMAN con il pubblico albese e le proiezioni di THE HOUSE OF BRANCHING LOVE di Mika Kaurismaki, che uscirà ad ottobre distribuito da Atlantide Entertainment, e di MY SON, MY SON WHAT HAVE YE DONE di Werner Herzog che sarà distribuito nelle sale italiane a luglio da One Movie e Movies Inspired.
Questi i premi:
PREMIO DEL PUBBLICO ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2010 "SCRIVI IL TUO FILM IN LANGA" un soggiorno esclusivo sul territorio albese durante il quale lavorare al proprio prossimo progetto cinematografico in un contesto tranquillo e rilassato: OBLIVION ("EL OLVIDO") di Heddy Honigmann.
PREMIO ATTRIBUITO DAGLI STUDENTI DEL ST. MARY'S COLLEGE OF MARYLAND IN ALBA: FISH TANK di Andera Arnold. Il film uscirà in Italia a giugno distribuito da One Movie e Movies Inspired. La motivazione: “Abbiamo scelto Fish Tank perché ci sono piaciuti la trama e la caratterizzazione dei personaggi. Abbiamo pensato che il concentrare su un personaggio ci ha permesso di trovarci in sintonia con esso. Durante la visione abbiamo provato intense emozioni, positive e negative. Abbiamo pensato che ci fossero numerose metafore - come quando la ragazza ha deciso di liberare il cavallo o quando ha rapito la bambina su cui abbiamo discusso con interesse e a lungo, poiché ciascuno di noi proponeva diverse interpretazioni. In conclusione, questo è il film che abbiamo trovato più divertente, ma anche quello che ci ha fatto maggiormente meditare e che ci ha regalato le emozioni più intense”.
PREMIO GIURIA SIGNIS: LAST TRAIN HOME di Lixin Fan. La motivazione: “Il film d’esordio del regista sino-americano Lixin Fan colpisce per la maturità e la coerenza con cui sono affrontate tematiche di estrema complessità e a un problema endemico del sistema sociale cinese. Il documentarista ci mostra il dramma delle migrazioni interne al grande paese asiatico attraverso la singola esperienza e le peripezie di un nucleo familiare. Egli evidenzia così la devastazione della famiglia tradizionale e di intere comunità rurali, sacrificate alla legittima ambizione di una promozione sociale ed economica che non lascia tempo, parole né energie per prendersi cura di sé e dei propri cari, che obbliga a vivere perennemente separati e lacerati. L’annuale viaggio verso casa diventa così il vettore di tutte le attese e l’immagine di un’impossibile pienezza. Pur rispettando l’impianto documentaristico, il film esibisce una notevole efficacia narrativa, esaltando il gioco dei contrasti, e riuscendo così a coinvolgere e commuovere lo spettatore”.
LA REDAZIONE
Nota: Si ringraziano Maya Reggi e Raffaella Spizzichino (REGGI&SPIZZICHINO Communication)
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