'OCEANI 3D': ALDO GIOVANNI E GIACOMO TRE VOCI DAGLI ABISSI
27/04/2010
- (AGI) - Roma, 27 aprile - Arriva venerdi' 30 aprile in circa 200 cinema OCEANI 3D, il documentario prodotto da Jean-Michel Cousteau che descrive il viaggio di una tartaruga caretta-caretta da una parte all'altra dell'Oceano per deporre le uova.
Il documentario, distribuito da Eagle Pictures, in Italia ha le voci narranti di ALDO, GIOVANNI e GIACOMO, che dialogano tra loro fingendo di trovarsi a bordo di un'astronave (la tartaruga) e commentano alla loro maniera le creature degli abissi che incontrano. La pellicola che arriva nel nostro Paese diventa, grazie al doppiaggio, un'altra cosa rispetto all'originale. In Francia c'era una sola voce, quella di MARION COTILLARD, che a giudizio di Aldo Baglio era "noiosa da morire, descriveva in maniera scientifica gli animali del mare e dopo pochi minuti ti faceva addormentare".
La scelta di avere un trio comico noto ed estremamente caratteristico, pero', costituisce uno degli equivoci di OCEANI 3D: i dialoghi scritti da PINO INSEGNO, spiegano i distributori, "sono ricalcati su quelli scientifici, per bambini, del film originale e autorizzati da Cousteau e dai registi". Ma sono un'altra cosa e danno al film un altro significato. Cosi' come l'effetto tridimensionale. Per guardare il film e' necessario indossare gli appositi occhialetti, e' vero, ma non c'e' neppure un attimo in cui l'utilizzo di questa tecnica rende avvincente o eccitante il documentario, come accade in tutti i video analoghi mostrati negli Imax di mezzo mondo. Non sembra mai di trovarsi immersi negli abissi e di vedere i giganti dell'Oceano venirti addosso o passarti accanto.
"Personalmente non credo che i bambini resteranno delusi - replica Giacomo Poretti - anche perche' non tutti sono andati a vedere spettacoli nelle sale Imax europee o americane. In ogni caso credo che dopo un'ora e mezza qualsiasi film in 3D diventa faticoso da seguire". Accantonati i due elementi che fanno di OCEANI 3D una pellicola "spendibile" cinematograficamente (in Dvd ha grandi potenzialita', come dice lo stesso ALDO: "Quando uscira' vedrete che andra' a ruba e tutti vorranno averlo in casa", resta un lavoro enorme e interessantissimo fatto da professionisti del documentario subacqueo, i registi Jean-Jacques e Francois Mantello prodotti da Jean-Michel Cousteau (figlio 72enne di Jacques-Yves, il grande esploratore degli abissi).
Costato 11 milioni di euro, e' stato girato in sette anni dal 2001 al 2008, 26 spedizioni in location sparse in tutto il mondo, circa 1500 ore di riprese subacquee e 200 ore di filmati scelti per il montaggio. Se nelle versioni distribuite negli altri Paesi la voce (unica) fuori campo ha una funzione quasi descrittiva, tipica del documentario scientifico, in Italia ALDO, GIOVANNI e GIACOMO rappresentano una sorta di film nel film.
"Non credo che il nostro intervento possa sembrare invadente - si difende Giacomo Poretti - anzi credo che le battute e i commenti possano evitare che nel film ci siano momenti di noia. Questa e' un'operazione fatta soprattutto per i bambini". Il documentario ha anche una valenza di denuncia, seppure espressa in maniera molto blanda: alla fine vengono mostrate le varie specie che la "tartaruga-astronave" incontra, descritte con nome scientifico, nome volgare e livello di rischio che corrono. In alcuni casi si parla di altissimo rischio di estinzione (anche per specie note come il pesce martello), in altri di "semplice" a rischio estinzione e, nei casi piu' fortunati, di specie vulnerabile.
"Questo e' un aspetto che credo colpira' molto soprattutto i bambini - dice Giovanni Storti - e noi stessi non avremmo mai creduto che la situazione negli Oceani fosse cosi' grave".
LA REDAZIONE
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