MICHAEL FASSBENDER è Edwin Epps, il proprietario di schiavi della Louisiana a cui Solomon viene ceduto in pagamento di un debito, in 12 ANNI SCHIAVO di STEVE MCQUEEN, personaggio col quale esplora un aspetto diverso del carattere umano: Epps si rivelerà un uomo tormentato e dedito all’alcol, preda di furiose esplosioni di rabbia alimentate dalla testarda determinazione di Northup. Il vero Epps era così famoso per il suo comportamento violento e riprovevole, che ancora oggi in Louisiana si usa l’espressione 'Non fare l’Epps', quando qualcuno diventa molesto:
"È una storia importante da raccontare. Parla di quello che gli esseri umani sono capaci di fare ai loro simili... Io credo che Solomon sia più intelligente di Epps, e che lo faccia sentire inadeguato. Per Epps rappresenta una minaccia, e questo lo espone a continue ritorsioni". Michael Fassbender
"Cook crede di poter vivere al di sopra della legge e senza alcuna inibizione. C’è il vuoto dentro di lui, in un certo senso era come dover interpretare un fantasma. La performance di Michael è seducente, il suo personaggio ha l’opportunità di vivere una vita che molti sognerebbero ma dovrà pagare delle pesanti conseguenze per il fatto di vivere senza mostrare alcun riguardo verso coloro che gli stanno attorno. Questo personaggio doveva assomigliare al Satana di ‘Paradiso Perduto’, perciò è proprio a lui che mi sono ispirato. Come lui, in questo film cerco sempre di creare tensione e di provocare le persone. Cook è un produttore musicale molto benestante al quale piace provare qualsiasi cosa il denaro possa comprare, che si diverte a sedurre le persone che fanno parte del suo mondo. È come se volesse che gli altri lo accompagnassero lungo il suo viaggio verso la depravazione... Credo che il mio personaggio inveisca contro Dio perché ritiene di dover essere anche lui un Dio. Fa un uso pesante di droghe e si getta in qualsiasi esperienza dei sensi possibile e immaginabile perché crede di essere superiore a tutti gli altri. È un grande manipolatore e più cerca di spingersi in alto, più succhia via la luce da tutto ciò che ha attorno. Eppure, anche lui ha un lato positivo: è una persona molto curiosa, e nel film si capisce che soffre" Michael Fassbender
E' contemporaneamente al cinema ancora nel ruolo dell'androide David e nelle vesti dell'organismo sintetico "super-maggiordomo" Walter in ALIEN: COVENANT di RIDLEY SCOTT:
"È lì innanzitutto per proteggere e servire, come un buon agente di polizia. È assolutamente logico e privo di emozioni, anche se quelli intorno a lui, in particolare Daniels, cercano una sorta di connettività emotiva con lui, ma è come se non ci fosse... Quando incontriamo David in 'Alien: Covenant' vediamo che si è lasciato andare. Ha i capelli lunghi, è trasandato e sta vivendo da solo su questo pianeta esplorando il lato creativo di se stesso: suona musica, dipinge e disegna" Michael Fassbender
"Prima di avere tra le mani lo script non sapevo niente di lui. Era un mondo completamente nuovo per me. Poi ho cominciato a sfogliare i libri e scoprire il mondo di Harry, e così mi sono profondamente appassionato del personaggio... La
sceneggiatura è indipendente dal romanzo, e non volevo attaccarmi a dettagli presenti nel libro ma non nello script. Tuttavia, ho letto l'inizio per avere un'idea di questo personaggio, e della visione che Jo aveva di lui. Ho estrapolato i tratti caratteristici: la sua descrizione e la sua fisicità... È difficile accrescere l'interesse di un lettore quando si realizza un film. Nella lettura si riempiono molti spazi vuoti. Le descrizioni degli omicidi possono
sembrare molto più orribili e sconcertanti, perché le nostre immaginazioni sono molto più attive,
spaventose e contorte di ciò che appare sul grande schermo... Ci sono molte insidie con i detective
che abbiamo visto al cinema in passato. Abbiamo quindi optato per qualcosa di iconico, ma originale... È particolare anche se cerca di non esserlo; punta molto sulla sua individualità. Harry segue una sua bussola; non gli interessa quello che fanno gli altri. Pur essendo sensibile non è necessariamente interessato ad essere accettato socialmente, anche sul suo posto di lavoro. È
piuttosto solitario e costringe le persone a dedicargli più ore del necessario... Ha una personalità predisposta alle dipendenze, e il motivo è difficile da spiegare. È innata o conseguente al suo lavoro? L’ipotesi è che la gente spesso sente il peso delle cose in cui è più ferrata. È un personaggio sensibile che beve per estraniarsi da ciò a cui ha assistito. Senza dubbio è un personaggio interessante e complicato da interpretare... Il dipartimento ha fatto un lavoro di copertura e ha fatto finta che l'altro agente si trovava accidentalmente dietro la ruota, e che Harry era solo un passeggero. E convive ancora con i sensi di colpa. Non ha avuto l'opportunità di confessare la verità. Questo ha condizionato la sua personalità, portandolo al bere e all’auto distruzione... Quando entra in colluttazione con gli avversari, ne esce malconcio. Rispetto alla maggior parte dei film in cui i poliziotti sono invincibili, Harry è vulnerabile. Non è solo segnato all'interno, ma anche fisicamente porta le cicatrici di ciascuna storia". Michael Fassbender
"È una storia importante da raccontare. Parla di quello che gli esseri umani sono capaci di fare ai loro simili... Io credo che Solomon sia più intelligente di Epps, e che lo faccia sentire inadeguato. Per Epps rappresenta una minaccia, e questo lo espone a continue ritorsioni".
Michael Fassbender