"Non avevo capito il mio amore per Spider-Man fino a quando non ho iniziato le riprese, è un leader, e spiega cosa vuol dire avere 16 anni. È stato importante capire che aveva un impulso eroico prima ancora dei suoi poteri, e questo è un elemento chiave del personaggio. La sua forza interiore non corrisponde a quella esteriore: questo mi ha ispirato moltissimo quando ero un ragazzino emaciato, in realtà sono ancora un ragazzino emaciato. Peter Parker mette da parte i propri bisogni per gli altri, ha una grande empatia per le vittime, derivante anche dalla sua esperienza personale relativa alla perdita dei propri genitori. In questo modo diventa il protettore di un’intera comunità, e questo destino è parte della sua storia. Il suo senso dell’umorismo gli è necessario per superare gli eventi tragici, lui mette da parte anche la propria vita privata. Per quanto riguarda gli esperimenti genetici, se è possibile fare le cose in modo umano per aiutare gli altri, senza far male agli animali, allora non ci vedo niente di male". Andrew Garfield
“È difficile essere Peter Parker, ma è meraviglioso essere Spider-Man. Peter Parker ha gli stessi problemi di tutti: problemi con la ragazza, problemi di soldi. Ma quando si infila la tuta finalmente si libera di tutto, può rilassarsi. Spider-Man sa sempre qual è la cosa giusta da fare, ha energia positiva ed eroica, è un’ancora di salvezza per la gente. E questo gli dà gioia e piacere, oltre a divertirlo molto”. Andrew Garfield
"E’ impressionante pensare a quest’uomo che aveva un fisico mingherlino come il mio, eppure è stato capace di portare sulle spalle uomini della stazza di Mel, non una ma 75 volte come se un aiuto divino lo sostenesse. Io ho un fratello che è medico a Londra, si occupa della sua famiglia, dei suoi tre bellissimi bambini e dei suoi pazienti, non dà conferenze stampa, non cerca di essere eroico ma fa di tutto solo per fare del bene. Desmond Doss era uno così, un uomo modesto che non voleva un film su di lui. Io mi sono interrogato molto durante la lavorazione: come fai a fare un film su un uomo che non vuole un film su se stesso?... È vero che viviamo un periodo molto violento e molte ideologie ci separano per cui sono convinto che il credo di Doss di vivere e lasciar vivere sia tanto più importante oggi. Era un uomo semplice ma sapeva in cuor suo che non avrebbe mai preso la vita di un altro e ha trovato il suo percorso geniale per metterlo in pratica. Tutti noi possiamo imparare tutti molto dalla sua storia". Andrew Garfield
"La storia si confronta con temi complessi, temi eterni, di dimensioni enormi, che suscitano grandi emozioni. Siamo i testimoni della vita di un personaggio che affronta questioni difficili e vitali, che tutti noi sperimentiamo - come vivere una vita che abbia un significato, una vita di fede, che contempla anche l’esistenza del dubbio. E questo è solo un piccolo esempio di cosa mi ha attratto verso questa storia e questo personaggio". Andrew Garfield
"Non avevo capito il mio amore per Spider-Man fino a quando non ho iniziato le riprese, è un leader, e spiega cosa vuol dire avere 16 anni. È stato importante capire che aveva un impulso eroico prima ancora dei suoi poteri, e questo è un elemento chiave del personaggio. La sua forza interiore non corrisponde a quella esteriore: questo mi ha ispirato moltissimo quando ero un ragazzino emaciato, in realtà sono ancora un ragazzino emaciato. Peter Parker mette da parte i propri bisogni per gli altri, ha una grande empatia per le vittime, derivante anche dalla sua esperienza personale relativa alla perdita dei propri genitori. In questo modo diventa il protettore di un’intera comunità, e questo destino è parte della sua storia. Il suo senso dell’umorismo gli è necessario per superare gli eventi tragici, lui mette da parte anche la propria vita privata. Per quanto riguarda gli esperimenti genetici, se è possibile fare le cose in modo umano per aiutare gli altri, senza far male agli animali, allora non ci vedo niente di male".
Andrew Garfield