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    Il cinema di Helen Mirren

    The Helen Mirren Touch

    SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE

    Elena Lydia Mironoff (in arte HELEN MIRREN), è una di quelle consumate attrici, con la recitazione inscritta a caratteri cubitali nel proprio DNA. Era il suo sogno di bambina quello di diventare attrice e si direbbe averlo realizzato e coronato di un successo a dir poco invidiabile. Non è certo il primo premio internazionale che le viene riconosciuto, 'La Coppa Volpi' per The Queen, film peraltro pluripremiato in molti modi. I lineamenti con cui tratteggia soprattutto internamente, oltre che esteriormente, i suoi personaggi - e con la regina Elisabetta di The Queen ha davvero raggiunto l'apice - la ascrivono nell'olimpo di quel manipolo di attori assolutamente padroni di una recitazione viscerale in termini del tutto naturali, dunque straordinariamente realistici. Così che la finzione cinematografica diventa la nuova realtà dello spettatore. Se dunque la cospicua scalata al successo in celluloide di Helen Mirren è ormai letteralmente costellata di premi, non si deve certo perdere del tempo a cercare di capire perché.

    HELEN MIRREN veste i nobili panni della contessa Sofja Tolstoj, consorte e amante appassionata, musa e segretaria del mitico romanziere russo Lev Tolstoj (CHRISTOPHER PLUMMER), in THE LAST STATION, scritto e diretto da MICHAEL HOFFMAN.

    Un ruolo particolarmente 'appetitoso' questo per HELEN MIRREN: "Il suo personaggio è intraprendente - scatenato e seducente, canzonatorio o simulatore, può lanciare piatti o tentare di affogarsi". E quando HELEN MIRREN si assume la responsabilità di un ruolo, così come ha già osservato chi non si perde una sua performance, e qui rimarcato dal produttore Chris Curling: "Lei abita letteralmente il personaggio, appartiene a esso e, quando la vedi, non riesci a toglierle gli occhi di dosso", tanto da dare la netta sensazione di essere nata quel quello che fa, sente e sprigiona dal grande schermo.

    HELEN MIRREN ne ha fatta di strada dai tempi (1986) in cui la si può ricordare fedele e paziente 'moglie-segugio' del folle idealista Allie Fox (HARRISON FORD) in MOSQUITO COAST, perla in celluloide di quel poetico-cineasta cult che è l'australiano PETER WEIR, ingiustamente negata alla doverosa divulgazione (produzione e distribuzione si guardano bene dal dotare l'home video di questo prezioso titolo).

    Comunque, due esempi recenti tra tutti, sono sufficienti a rendere l'idea del percorso compiuto da HELEN MIRREN dall'epoca di Mosquito Coast: GOSFORD PARK (Nomination all'Oscar 2001) del compianto ROBERT ALTMAN e THE QUEEN di STEPHEN FREARS, là dove il ruolo della regina Elisabetta IIa le vale un Oscar, un Bafta, un Golden Globe e la Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia (2006), tra numerosi altri Premi.

    Ironia della sorte questa volta HELEN MIRREN aveva dalla sua parte anche un'affinità 'sanguigna' per un comune 'retaggio russo' con il suo personaggio: "Scorre nelle mie vene. La mia bis-bis-bisnonna era una contessa in Russia. Quel ramo della mia famiglia faceva parte dell'aristocrazia russa, invece quello inglese apparteneva alla classe operaia. Perciò io stessa sono una bella contraddizione!", commenta scherzando lei stessa. Ma, scherzi a parte, l'attrazione per Sofja si annida ovviamente nel carattere 'tempestoso e passionale' del suo personaggio: "mentre leggevo la sceneggiatura, ho pensato 'questo è uno dei più straordinari ruoli femminili al cinema!‘ Molto spesso le donne negli script vengono descritte come 'long-suffering' [che tiene duro di fronte alle difficoltà], ma Sofja è tutto l‘opposto! Non si sottomette a nessuno in nessuna circostanza. È una persona magnificamente tempestosa e passionale. Anche molto divertente. È un ruolo favoloso. Ogni volta che Sofja è presente, è lei a dominare completamente la scena. È stato molto bello recitare questo ruolo. Lei arriva, scompiglia la situazione e ne prende il controllo con passione e charme... Il film tratta il tema dell‘amore – vecchio e giovane. Mostra i problemi pratici e i disastri impliciti nell‘amore. Ci sono alcune battute di Sofja che preferisco, tra le altre. A un certo punto Tolstoj le dice 'Perché devi rendere tutto così difficile?', e lei risponde 'Per quale motivo dovrebbe essere facile? Io sono il lavoro della tua vita e tu il lavoro della mia – ecco vedi, questo è l'amore'. È una battuta grandiosa".
    Helen Mirren

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)
    HELEN MIRREN è Rachel Singer in IL DEBITO di JOHN MADDEN:

    "Oltre al fatto che desideravo lavorare nuovamente con John e che si trattava di un ottimo thriller, mi interessava esplorare la nozione di come ciascuna scelta che compiamo nel corso della nostra vita porta con se delle conseguenze, con le quali, prima o poi ti trovi a dover fare i conti. Avendo imparato a vivere in una situazione di compromesso, Rachel alla fine si rende conto che la cosa non sempre funziona. Non è una persona che dica molto di se agli altri, neppure a sua figlia che su di lei ha scritto un libro, o ai suoi colleghi. Rachel ha seppellito le sue vere emozioni ed ha vissuto per lungo tempo evitando il confronto con i suoi sentimenti più profondi. Ma alla fine capisce che deve lasciarli riemergere, affrontarli e fare anche molto di più".
    Helen Mirren
    HELEN MIRREN è Alma Reville in HITCHCOCK di SACHA GERVASI:

    "Sacha (Gervasi) è riuscito a creare un equilibrio perfetto fra la serietà della vicenda drammatica e il tocco leggero generato dall’umorismo e dalla commedia che è tipico di Hitchcock. È riuscito a fondere questi due elementi in modo brillante... E’ una storia d’amore. E penso che Alma e Hitch fossero, nel loro modo strano e molto discreto, una coppia straordinaria, pari a Romeo e Giulietta. Sono stati molto uniti e sicuramente possono insegnarci qualcosa su come realizzare un matrimonio che funziona... Alma ride sempre, penso che trovasse Alfred molto divertente. È una delle cose che li ha uniti, l’ironia e il black humour tipicamente britannici... Gli appassionati di cinema sono consapevoli del contributo di Alma ai capolavori di Hitch, ma sullo schermo volevo presentare un personaggio che il pubblico trovasse credibile accanto al grande Hitch... Non so come camminava (Alma) non so come muoveva le mani. Purtroppo non ho potuto svolgere le mie solite ricerche. Ma sapevo che c’erano tutte queste persone che cercavano di arrivare al grande e glorioso Alfred Hitchcock. E io so come ci si sente perché è successo a me con mio marito (il regista Taylor Hackford) la prima volta che sono venuta qui. Con Alma ho avuto la libertà di interpretarla esattamente come è nella storia".
    Helen Mirren
    HELEN MIRREN è Madame Mallory in AMORE, CUCINA E CURRY (già 'MADAME MALLORY E IL PICCOLO CHEF INDIANO') di LASSE HALLSTRÖM:

    "Madame Mallory è un pesce grande all’interno di uno stagno, in un Paese, la Francia, che è noto per la sua passione per la buona cucina. È molto professionale, completamente dedita e focalizzata sul suo ristorante che rappresenta tutta la sua vita".
    Helen Mirren
    HELEN MIRREN è Maria Altmann in WOMAN IN GOLD di SIMON CURTIS:

    "Volevo creare un vero e profondo senso di impegno emotivo nel raccontare questa storia. Con Simon (Curtis) ho sentito di poterci riuscire. Avendo dalla sua il background degli ebrei dell’Est Europa, la sua sensibilità e il suo coinvolgimento sono stati unici... Le storie come questa, storie di vera vita vissuta, hanno un’inarrivabile profondità emotiva, perché sai che è tutto vero. Non è la classica storia dei forti contro i deboli, e dei deboli che vincono sui forti; è sempre, e in ogni momento, un’autentica storia umana. Penso che la maggior parte di noi si identifichi con questa storia... La realtà cinematografica è molto più patinata rispetto alla realtà. Più andavo avanti e più scoprivo di appassionarmi alla storia di Maria e al suo personaggio. Era una donna con uno spiccato senso dello humour, grande acutezza e un’eleganza incredibile. In questo sta la sua potenza, mai urlata o esibita... La sua generazione ha dovuto fare i conti con un sentimento di rabbia forte ma necessariamente represso. Sono stati coraggiosi quegli uomini e quelle donne, perché hanno saputo rifarsi una vita e ricominciare tutto daccapo in un altro Paese. So queste cose da mio padre, che era figlio di un immigrato. Nato in Russia in una famiglia benestante, ha dovuto tagliare i ponti con tutto e tutti, lasciare la Russia e ricominciare in un altro Paese. Maria ha vissuto tutto ciò da giovane e in lei è maturata una rabbia profonda e ancora inespressa. La rabbia, però, traspare dai suoi occhi... Camminare nelle strade in cui Maria ha camminato e dove Hitler è stato accolto a braccia aperte, è stato molto toccante. Oggi Vienna è una città turistica molto bella, con tanti musei e opere d’arte. Ma è cambiato molto poco dai tempi in cui Maria visse la propria giovinezza, perché Vienna non fu molto danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale. In quelle stesse strade sono state perpetrate ingiustizie e terribili atrocità contro la società. Nelle due settimane successive all’invasione nazista di Vienna, ci furono moti violenti contro la comunità ebraica... Il sindaco mi ha detto che gli sforzi fatti da Maria per recuperare i dipinti hanno costretto l’Austria ad affrontare il proprio passato. In questo senso, è stata una persona fondamentale per la vita della città... Non credo che il valore dei dipinti sia tanto rilevante. Ora sono dove dovrebbero essere, e dove avrebbero dovuto essere sin dall’inizio. Quelle opere d’arte sono state trafugate in circostanze terribili, e affossate poi da anni e anni di burocrazia. Non possiamo ignorarlo... Come dice anche Maria nel film ‘La gente dimentica. Soprattutto I giovani’. Una storia importante come questa deve essere raccontata. Una delle cose interessanti del cinema è la sua capacità di custodire una storia".
    Helen Mirren
    "Helen Mirren ha un approccio diverso, che rispecchia il suo background di attrice teatrale e shakespeariana. Non sembra portarsi a casa il personaggio, arriva sul set in genere di ottimo umore, parla d’altro: di cibo, di vacanze, della sua casa in Salento. Poi però davanti alla macchina da presa piazza i suoi 'takes' impeccabili lasciandoci ammutoliti o esilarati, e a fine giornata se ne va dicendo semplicemente: ‘Ciao cari, a domani!’. Oltre ad essere una delle più grandi attrici viventi, è unica anche come persona: candida e sofisticata allo stesso tempo, estremamente intelligente, spiritosissima, molto alla mano con tutti, dai tecnici alle comparse"
    Il regista Paolo Virzì (Ella & John - The Leisure Seeker, 2017)
    Helen Mirren è Ella in Ella & John: The Leisure Seeker di Paolo Virzi':

    "Ero un po’ spaventata rispetto a un film che mette a fuoco in modo così realistico i guai della vecchiaia. Ma guardando le opere di Paolo Virzì, in particolare 'Il Capitale Umano', ho percepito la sua meravigliosa dimensione umana, la sua osservazione semplice, sagace, spiritosa delle situazioni più complicate e reali. La carta vincente di Paolo è la naturalezza con cui descrive comportamenti umani, con il loro coraggio e la loro fragilità, senza mai il ricatto melodrammatico. Adoro il suo stile... Durante le nostre riprese, Trump era in piena attività. Paolo ha inserito nella sceneggiatura un raduno dei suoi supporter creando così uno spunto comico: John è incuriosito da quella situazione chiassosa della quale non sembra afferrare il significato, ed Ella ne approfitta per prenderlo in giro: ‘Sei stato un democratico per tutta la vita, hai fatto anche il volontario nella campagna per Walter Mondale’. E lui, candidamente: ‘Ma queste persone sono così divertenti!’ È stato un modo ironico per raccontare l’alterazione della mente di John, e per dire qualcosa di rilevante su entrambi i personaggi... Ella è una donna piena di passione. Si aggrappa alla vita con tenacia, energia e allegria. Non si sente affatto finita. Percepiamo la sua determinazione e il suo carattere dal modo in cui mette il rossetto e la parrucca, la divisa che indossa per affrontare il mondo... E’ quella fase dell’amore in cui conosci benissimo il tuo partner, le sue qualità, i suoi difetti, e in cui ti rendi conto che non potrai mai conoscerlo veramente. Non si può conoscere completamente un’altra persona. Nel film osserviamo una coppia che nonostante si conosca benissimo, sta ancora attraversando una fase di scoperta. Sono una coppia normalissima. Guardandoci intorno, ne vediamo milioni di persone come loro. Gente comune. L’America è un paese immenso, pieno di famiglie, di individui che non hanno nulla di speciale, ma che lo diventano se ci fermiamo a osservarli. Penso che sia questa la grande forza del cinema di Paolo. Lui fa film sulla gente comune con cui possiamo identificarci. I suoi film traboccano di umanità"
    Helen Mirren
    Helen Mirren è Sarah Winchester ne La vedova Winchester di Michael e Peter Spierig:

    "C'è molto mistero attorno a Sarah Winchester. La sua vita era avvolta in una leggenda, un mistero che cresceva intorno a lei e alla creazione di questa casa. La casa è stata costruita in un momento in cui non c'era nulla intorno. Ora è nel mezzo della strada principale di San Jose - una zona commerciale. Ma a quel tempo erano solo terreni agricoli vuoti e nel mezzo c'era questa straordinaria costruzione, costruita un po’ alla volta da questa vedova che si vestiva sempre di nero e che nessuno in città aveva mai visto. Era una persona schiva, sempre a casa sua. Si può immaginare perché il mistero attorno a lei iniziò a crescere, mentre la casa diventava sempre più grande. Questa leggenda è durata nel tempo. È molto difficile scindere la verità dalla leggenda. Nel nostro film c'è un mix di verità e leggenda. Ho ricercato la verità su di lei, ma è stato molto difficile arrivarci. Molte persone avevano delle idee diverse su di lei. Ma ho cercato di risalire alla fonte, alle persone che hanno lavorato con lei, per sentire da loro come fosse. Credo che fosse una donna con una grande empatia, sentimenti profondi (per gli altri). Allo stesso tempo, la fortuna che ha speso per costruire questa casa proveniva dai ricavi del fucile Winchester. Quindi c'è un'incredibile contraddizione tra il carattere della donna e la fonte del suo reddito"
    Helen Mirren
    Helen Mirren è Golda Meir in Golda di Guy Nattiv:

    "Era certamente un quesito che mi sono posta anche io, prima di accettare il ruolo. La Meir è una persona molto importante nella storia israeliana. Al regista [Guy Nattiv] ho detto, ‘Guarda Guy, non sono ebrea e se vuoi pensarci, magari decidere di andare in una direzione diversa, nessun rancore. Capirò assolutamente. Ma lui voleva fortemente che io interpretassi il ruolo, quindi siamo andati avanti... Credo che sia una discussione che vada fatta, è assolutamente legittima. Ma se qualcuno che non è ebreo non può interpretare un ebreo, qualcuno che è ebreo può interpretare qualcuno che non è ebreo?... La mia unica vera paura, comunque, è risultare davvero pessima come Golda… in quel caso, sarei fritta!... Golda Meir era una leader formidabile, intransigente e potente. E’ una sfida grandiosa interpretarla nel momento più difficile della sua straordinaria vita. Spero solo di farle giustizia!"
    Helen Mirrren

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