"Ho osservato Riggan come persona. Essendo un attore, dovrebbe avere una personalità particolare, con un’auto-consapevolezza e un io estremi. Invece, ci troviamo davanti a un uomo che, a dir poco, ha perso il controllo di queste qualità artistiche... Riggan intraprende un viaggio di legittimazione. È un viaggio interiore, è il viaggio dell’io. E mentre combatte contro la mediocrità, il suo io - fedele amico e persecutore - ripete i modelli che Riggan vorrebbe lasciarsi alle spalle e lo mette di fronte ai suoi molteplici limiti e alla sua megalomania... Credo che il cuore del personaggio siano le sue contraddizioni. Un momento si sente come una cometa luminosa e, un attimo dopo, è completamente svuotato. E, nell’arco di una scena,
accadono questa e molte altre cose. Non ho mai preso parte a un film o a una commedia in cui, nel giro di uno o due minuti, si passa dal divertimento alla confusione, per tornare al divertimento e poi alla tristezza, per finire in una sorta di pazzia. Le contraddizioni sono la cosa straordinaria del film. In termini di somiglianza, non mi sono mai sentito meno vicino a un personaggio di Riggan, ma l’ho capito a vari livelli perché è molto viscerale, vero e
dolorosamente umano". Michael Keaton
"Ho osservato Riggan come persona. Essendo un attore, dovrebbe avere una personalità particolare, con un’auto-consapevolezza e un io estremi. Invece, ci troviamo davanti a un uomo che, a dir poco, ha perso il controllo di queste qualità artistiche... Riggan intraprende un viaggio di legittimazione. È un viaggio interiore, è il viaggio dell’io. E mentre combatte contro la mediocrità, il suo io - fedele amico e persecutore - ripete i modelli che Riggan vorrebbe lasciarsi alle spalle e lo mette di fronte ai suoi molteplici limiti e alla sua megalomania... Credo che il cuore del personaggio siano le sue contraddizioni. Un momento si sente come una cometa luminosa e, un attimo dopo, è completamente svuotato. E, nell’arco di una scena,
accadono questa e molte altre cose. Non ho mai preso parte a un film o a una commedia in cui, nel giro di uno o due minuti, si passa dal divertimento alla confusione, per tornare al divertimento e poi alla tristezza, per finire in una sorta di pazzia. Le contraddizioni sono la cosa straordinaria del film. In termini di somiglianza, non mi sono mai sentito meno vicino a un personaggio di Riggan, ma l’ho capito a vari livelli perché è molto viscerale, vero e
dolorosamente umano".
Michael Keaton