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    Dietro le quinte: L'APPRENDISTA STREGONE - Note di produzione (Film)

    Nella Galleria Fotografica le immagini del Red Carpet della World Première tenuta al New Amsterdam Theatre Startraks di New York, il 6 Luglio 2010.

    UN MAGICO VIAGGIO NEL TEMPO
    Da Goethe a Dukas, dalla Disney a Bruckheimer


    È magia.
    L'Apprendista Stregone ha colpito l'immaginazione di alcune tra le più creative menti della storia, da Nicholas Cage, Jon Turteltaub e Jerry Bruckheimer al compositore Paul Dukas e Walt Disney.
    Ma tutto ha inizio con un poema scritto da Johann Wolfgang von Goethe, il grande scrittore tedesco, filosofo e naturalista che ha dato vita a L'Apprendista Stregone, “Der Zauberlehrling”, un classico del 1797. Le quattordici strofe della ballata di Goethe sono narrate dallo stesso apprendista, che, dopo essere stato lasciato da solo dal suo vecchio maestro, cerca arrogantemente di dimostrare le sue abilità magiche. L'apprendista ordina ad un vecchio manico di scopa di munirsi di un secchio e di riempire una vasca da bagno per lui. La scopa animata non solo riempie la vasca, ma ogni contenitore o tazza che trova, causando un terribile disastro, un'inondazione. L'apprendista, non ricordandosi la formula magica per interrompere l'incantesimo, munito di ascia divide in due la scopa, creando così due manici animati. Alla fine viene salvato dal disastro dal - rientro del vecchio stregone che rapidamente rimanda la scopa nell'armadio, dov'era riposta, con l'ordine di uscire solo quando lui, il vero mago, l'avrebbe richiamata di nuovo per farle compiere il suo dovere.
    Cento anni più tardi, dal compositore francese Paul Dukas, la ballata fu adattata in un componimento sinfonico di dieci minuti, L'Apprendista Stregone. Un successo immediato per le sue brillanti colorazioni musicali, l'eccellente ritmica e la meravigliosa e vivace “marcia dei manici di scopa”, lo scherzo musicale che è diventato il più famoso e inossidabile componimento di Dukas.
    Walt Disney lo ha riscoperto circa quarant'anni dopo, creando una versione animata per il suo capolavoro Fantasia, in cui il protagonista è Topolino nel ruolo dell'apprendista stregone. Nell'estate del 1937 mentre era da solo al Chasen’s restaurant di Beverly Hills, il Re dell'animazione invitò il famoso direttore d'orchestra Leopold Stokowski ad unirsi a lui e qualcosa di straordinario avvenne tra i due.
    Walt Disney, che aveva già utilizzato la musica come base fondamentale per la sua serie di film animati Silly Symphonies, sperava di collaborare con Stokowski per la realizzazione di un corto d'animazione tratto da L'Apprendista Stregone di Dukas. L'idea di unire la musica classica all'animazione fu poi estesa con la creazione del meraviglioso e allo stesso tempo ambizioso lungometraggio Fantasia. Il film, dalla durata di 125 minuti, inusuale anche per i moderni film d'animazione, ebbe la sua premiere il 13 novembre 1940 al Broadway Theatre di New York. La musica fu intensificata da un sistema sonoro multicanale, sviluppato appositamente per il film, chiamato Fantasound. Fantasia divenne il primo film commerciale ad esser proiettato in stereofonia. Il film è oggi considerato la testimonianza dell'ambizione artistica di Walt Disney e dell'incrollabile volontà di unire l'animazione all'arte di creare immagini in movimento, per dare vita a qualcosa che il pubblico non avesse mai visto o sentito fino ad allora. Fantasia è uno dei film selezionati dall' United States National Film Registry by the Library of Congress e L'Apprendista Stregone è considerato l'episodio migliore e più amato tra tutti.
    Oggi, 69 anni dopo l'uscita di Fantasia, Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer Films hanno creato una nuova storia per il grande schermo. Ispirato a quanto c'è stato in passato, L'Apprendista Stregone del 2010 è una nuova avventura completamente nuova, in live-action. Il messaggio è semplice, divertente ma allo stesso tempo profondo. Racconta Turteltaub: Ciò che è straordinario della storia è la piccola lezione sul voler fare le cose sempre nel modo più semplice, come per colmare il desiderio di ognuno di noi di voler crescere sempre troppo velocemente.
    Il riadattamento cinematografica de L'Apprendista Stregone, nasce in effetti da un appassionato ammiratore della versione Disney, Nicolas Cage. L'idea è venuta insieme al mio amico Todd Garner, ricorda Cage. Allora ero impegnato con le riprese di un altro film e avevo il desiderio di sperimentare un mondo più magico e fantastico, dove poter interpretare un personaggio con abilità mistiche. Ho condiviso questo pensiero con Todd e il giorno dopo ci siamo messi al lavoro sul progetto 'L'Apprendista Stregone'.
    Amo il mondo della magia e l'idea di poter trasmettere tutto ciò al pubblico mi affascinava moltissimo, racconta Bruckheimer. Mi sono sempre piaciute le storie un cui è presente l'ingrediente magico e 'L'Apprendista Stregone' è una delle storie più magiche di tutti i tempi. Sapevamo che sarebbe stato tremendamente eccitante sviluppare il progetto e il suo concept per riadattare la storia ai giorni nostri.
    Turteltaub conosceva Cage da quando erano compagni di classe alla Beverly Hills High School. Jon è assolutamente il regista perfetto per portare in vita il film, continua Bruckheimer. Non solo per il lungo rapporto professionale e di stima che c'è con Cage e me, ma anche per la sua abilità di stupire e di divertire, sia a livello personale si a livello artistico.
    Tutti i principali attori de L'Apprendista Stregone erano ammiratori di Fantasia. Racconta Cage: Per me è il più bel film di sempre. Credo che sia stato il primo film che i miei genitori mi fecero vedere. È stato per me l'introduzione al cinema, all'animazione Disney e naturalmente anche alla musica classica. Le immagini mi travolsero completamente e anche se ero appena un ragazzino, sono sicuro che quest'esperienza ha influenzato la mia vita. I film Disney, visitare Disneyland, tutto è stato fonte d'ispirazione. Ancora guardo Fantasia, abbasso le luci e mi perdo nel film.
    Sebbene il film non sia il remake del classico Disney tratto da Fantasia, L'Apprendista Stregone è un vero omaggio a quel cartone e ciò non è sfuggito al regista. 'L'Apprendista Stregone' ha molto dello stile Disney, commenta Turteltaub. E sapevo benissimo che avrei avuto a che fare con qualcosa che doveva essere eccellente, speciale, in perfetta linea con la Disney e la storia del film in sé. Gli otto minuti di Fantasia sono qualcosa di eccezionale ed essere parte di ciò era molto eccitante. Pensi 'bene, da dove si parte? E' da qui che inizia il processo creativo.
    Matt Lopez, che fa parte della squadra di sceneggiatori dello studio, ha contribuito al soggetto e alla sceneggiatura, creando una trama fantastica su Dave Stutler, alle prese con l'esame di fisica e a caccia di un appuntamento con Becky, la ragazza dei suoi sogni. Il mondo di Dave è sconvolto quando l'eccentrico Balthazar Blake fa ingresso nella sua vita. Balthazar è uno stregone impegnato in una battaglia centenaria che vede scontrarsi i discepoli di due potenti maghi – il buon Merlino e la perfida Morgana – l'uno contro l'altro per la distruzione e la salvezza del mondo. Quando Maxim Horvath, nemico di sempre e a lungo rivale dei Morganiani minaccia non solo Barthazar, ma il mondo intero, Balthazar recluta Dave come suo discepolo, anche se lui inizialmente è riluttante. Inseme, devono fermare Horvath e le forze dei Morganiani.
    Spiega Bruckheimer: È la storia di due ricerche, quella di Balthazar che ripercorre il mondo attraverso i secoli per il suo apprendista e quella di Dave che riscopre il suo reale potenziale rispetto al suo essere uomo. Dave è uno studente serio e non ha bisogno o non vuole che Balthazar arrivi nella sua vita, nè vuole diventare uno stregone. Ma Balthazar è come una mosca che gli ronza intorno, tormentando il giovane ragazzo, fino a che lui non cede e diventa un personaggio magico. Ma se qualcuno si presentasse alla vostra porta e dicesse siete degli stregoni, neanche voi gli credereste.
    Ma nel corso della storia, continua Bruckheimer, si vede la relazione che si instaura tra i due e di come Balthazar trasmette a Dave la fiducia necessaria, non solo rispetto al suo essere mago, ma anche rispetto alla sua vita personale.
    Racconta Lopez: La sfida è stata quella di cercare il modo di interpretare l'elemento magico e renderlo sullo schermo creando qualcosa di mai visto fino ad oggi, Dave Stutler è ancorato alla scienza ed impegnato nello studio della fisica. È razionale e cerca, in modo oggettivo, di spiegare ogni cosa in termini scientifici. E viene messo al fianco di Balthazar che invece vede tutto in termini magici. Questi due mondi sono in realtà un unico mondo, la stregoneria sta alla fisica come l'alchimia sta alla chimica. C'è una chiave guida con cui Balthazar spiega a Dave che tutto ciò che loro fanno con le arti magiche è in perfetta linea con le leggi della fisica, solo che lui ancora non conosce tutte queste leggi. Questa è l'idea creativa alla base del film. Amo la scienza e credo che attenersi ad essa in questo modo inaspettato permetta di creare qualcosa di eccitante per il grande schermo.
    Lopez, che per coincidenza ha ultimato il lavoro nel vecchio stabile dell'animazione agli studi Disney di Burbank, dove è stata animata anche la sequenza in Fantasia, fa notare che nel racconto originale di Goethe de L'Apprendista Stregone, così come anche nel frammento di Fantasia, la storia si conclude con l'apprendista che viene relegato nuovamente al suo ruolo di sguattero dello stregone.
    Non si vede mai l'apprendista crescere e diventare un vero stregone, cosa che invece è divertente da vedere. Nè tanto meno si vede lo stregone insegnare al ragazzo le magie, per questo abbiamo voluto che Balthazar facesse ciò con Dave, eccetto che, a causa delle circostanze, un percorso che dovrebbe durare una decina di anni, dura invece solo pochi giorni.
    Fa notare Jon Turteltaub: Sia Balthazar sia Dave avrebbero preferito trovarsi in una situazione diversa. Balthazar ha bisogno di un apprendista, ma di sicuro non di Dave. Dave dall'altra parte non ha alcuna intenzione di voler aver a che fare con un matto che gli irrompe nella vita. Per questo si punzecchiano l'un l'altro, sebbene ad entrambi è molto chiara quale sia la giusta strada da intraprendere per illudere le altre persone.
    Dave è un intellettuale che vuole sempre arrivare alla verità profonda delle cose, continua Turteltaub. Deve aprire gli occhi e capire che c'è un mondo di cui non conosceva l'esistenza, prenderne atto e valutarne tutte le potenzialità. Questa è la parte più bella dell'avventura di Dave.
    Gli sceneggiatori Carlo Bernard e Doug Miro hanno introdotto alcune idee molto interessanti. È una classica storia di un eroe, commenta Bernard. Il percorso di Dave è in ultima analisi quello di chi non crede in se stesso e non pensa di esser capace di poter compiere cose grandi e che riscopre, nel corso della storia, con sua grande sorpresa di essere in verità un vero eroe. Il suo rapporto sia con Balthazar sia con Becky è la chiave del suo cammino. Per noi, nella struttura narrativa è il filo conduttore della vicenda.
    Penso anche che Balthazar incarni l'idea che ci sono cose al di sopra dell'essere umano, continua Bernard. L'idea che esistono cose la cui importanza vada oltre quella del singolo individuo. Questo è il concetto di fondo, un guerriero che ha combattuto per mille anni.

    NEW YORK PRENDE VITA.....LETTERALMENTE!

    L'idea di base è che gli stregoni e le antiche arti magiche siano vive nella New York dei giorni nostri, racconta il regista Jon Turteltaub. È molto più divertente mostrare al pubblico la magia in cose che possono riconoscere, piuttosto che crearne di nuove.
    New York è una città straordinaria, continua Turteltaub. E i suoi abitanti sono sempre indaffarati e spesso neanche si accorgono di ciò che li circonda. Se ti fermi e ti guardi intorno, vedi che ci sono cose straordinarie ovunque. Passeggiando attraverso Manhattan, senza guardare solo avanti, ma alzando gli occhi verso l'alto, si possono osservare dettagli architettonici straordinari. New York è un universo. Sia per i newyorkesi sia per i turisti, New York è una città fuori dal comune. Ha fatto da sfondo a moltissimi film ed ora anche a 'L'Apprendista Stregone'.
    New York ha tutto, commenta il produttore Jerry Bruckheimer, originario di Detroit. Una città dinamica, con grattacieli meravigliosi, i più grandi ristoranti del mondo, il cuore dell'editoria e della finanza. Non è mai stata così magica come in questo film.
    Questo film è una lettara d'amore alla città, dice Jay Baruchel. Chiunque spenda del tempo a New York sa che è questa la capitale del mondo. Nel film, mentre guidiamo in Times Square o sulla 6th Avenue, siamo realmente in quel posto. Tutti, siamo stati sconvolti e stupiti dalle grandiosità, dalle meraviglie e dai dettagli. Il pubblico che vedrà il nostro film, si ritroverà nella New York che conosce, ma mai vista prima d'ora.
    Baruchel si compiace anche delle riprese alla New York University nel Greenwich Village per una ragione in particolare: È stato bellissimo perchè era un mio sogno frequentare la NYU Film School, ma non potevo permettermi la retta. Sono molti i grandi film che sono usciti da questa scuola e che ora sono nella coscienza collettiva.
    È una città incredibilmente fotogenica, racconta il londinese Alfred Molina. È una città dal cuore pulsante. Quando accade la magia, accade in una città che è magica già di per sé, per questo c'è un effetto doppio.
    Non avevo mai trascorso così tanto tempo a New York, confessa l'australiana Teresa Palmer. C'è un'energia che ti fa sentire così viva e forte. È una sorta di città in cui i sogni diventano realtà e credo che il film dimostri bene tutto ciò.
    Aggiunge Toby Kebbell: Sebbene New York sia molto più giovane di Londra, dove io vivo, qui puoi trovarti davanti così tante cose straordinarie ma che ti sfuggono perchè, con tutti i milioni di persone che ci sono il tuo cervello non fa in tempo a registrarle.
    Uno degli obbiettivi di questo film è creare la New York dell'Apprendista Stregone', afferma il direttore della fotografia Bojan Bazelli, che ha origine serbe. Non abbiamo voluto cambiare la città, ma l'abbiamo personalizzata nella nostra personale visione magica. L'energia tra la luce e l'oscurità è presente in quasi tutte le riprese, abbiamo usato le più recenti tecnologie, con l'aiuto di un team creativo, per trasmettere al pubblico una New York fresca, diversa e viva con la magia.
    Naturalmente, girare a New York è stata una sfida, basti pensare al traffico di auto e persone. Ma in ultima analisi i filmmaker hanno scovato delle location adatte alle riprese. Da Time Square a Midtown Manhattan a Washington Square Park nel Greenwich Village. La scenografa, Naomi Shohan, ha fatto una magia nei pressi del Tribeca, creando l'esterno dell'Arcana Cabana nel Grosvenor Building di White Street del 1869. La stazione della 7th Avenue a Brooklyn’s Park Slope è stata chiusa per una scena in cui Dave cerca di usare i suoi nuovi poteri per sventare una rapina.
    I filmmaker hanno scelto luoghi noti: la Statua della Libertà, il Chrysler Building con i gargoyle, il Rockefeller Center e l'enorme statua di Atlantide. Tra le altre location: il Bryant Park Hotel sulla 40° Strada, gli Apthorp Apartments, il Williamsburg Bridge (che collega Brooklyn a Chinatown) e la Cattedrale di St. John.
    Aperto nel 1931, il Brooklyn’s Floyd Bennett Field è stato il primo aeroporto municipale della città che ha accolto molti grandi aviatori tra cui Amelia Earhart, Wiley Post, Howard Hughes e Major John Glenn Jr. Parte della Marcy Avenue è stata ricreata per una sequenza in cui è coinvolto uno dei giganti gargoyle volanti a forma di aquila del Chrysler Building.

    LA SCATENATA CHINATOWN

    In una delle principali sequenze del film, Balthazar e Dave vanno nel negozio di un vecchio agopunturista di Chinatown, alla ricerca del Grimhold. Il coloratissimo negozio è curato da una vecchia signora apparentemente innocua, fino a che non si trasforma in Horvath, che libera l'antico stregone Sun Lok dal Grimhold. Un combattimento violento all'interno del negozio sfocia all'esterno dove è in corso la celebrazione del capodanno cinese, con ballerini, percussionisti e un grande dragone da parata, che Sun Lok trasforma in una terrificante e reale creatura.
    Vuoi parlare di magia, allora vai alla Chinatown di New York. È un posto molto interessante, commenta il regista Turteltaub.
    Un altro posto in cui la compagnia de L'Apprendista Stregone ha girato è ad Eldridge Street, per due settimane, durante turni notturni. Questa straordinaria strada ricca di atmosfera, affaccia sul Manhattan Bridge e sulla rumorosa metropolitana che collega Manhattan a Brooklyn.
    Non puoi fare una scena come questa all'interno di uno studio, racconta Turteltaub. Sono sicuro che tutte le persone che erano coinvolte nella parata sullo sfondo si divertivano moltissimo. Una volta iniziata la musica e i tamburi era eccitante. Soprattutto quando Nicolas Cage è arrivato sul set. C'è realmente una bellissima atmosfera. La scena, sebbene ricca di azione, è un'omaggio alla Chinatown newyorkese.
    In effetti, alcune sere sembrava ci fosse l'aria da festa di quartiere. È impossibile non innamorarti del lavoro quando c'è una tale energia, afferma Baruchel.

    SCONTRO FINALE AL BOWLING GREEN

    Il climax de L'Apprendista Stregone ha portato i filmmakers verso il Bowling Green, lo storico parco in Lower Manhattan, per l'ultimo incontro tra il merliniano Balthazar Blake e Dave Stutler contro il Morganiano Maxim Horvath, che evoca il peggiore di tutti i demoni dal Grimhold, la stessa Morgana, che si impossessa del corpo di Veronica, la maga amata sia da Balthazar sia da Horvath. È l'ultimo duello tra stregoni, tra sortilegi, incantesimi e fiamme, anche la statua del Charging Bull prende vita. La salvezza del mondo è in pericolo.
    Ancora una volta, una vera icona di New York è stata scelta come location per la battaglia finale, racconta Bruckheimer. Il Bowling Green è il primo vero parco costruito in America. È dove i newyorkesi hanno abbattuto la statua di Re Giorgio durante la Rivoluzione Americana. È una bellissima zona di verde in Lower Manhattan, circondata da grattacieli, adatta a questa tremenda battaglia reale tra maghi.
    Spiega Turteltaub: Morgana, la più grande e potente stregona, è stata imprigionata nel Grimhold.. Ma per riuscere a imprigionarla, Veronica, una merliniana, ha sacrificato la sua stessa anima, per questo sia Morgana sia Veronica sono rinchiuse insieme in questo Grimhold. Balthazar, innamorato follemente di Veronica, per liberarla deve necessariamente liberare anche Morgana. Per questo il problema di Balthazar è, come posso distruggere Morgana e non Veronica?
    Nella scena culmine era richiesta un po' di magia, come per quella in cui vola il gargoyle del Chrysler Building. In questo caso però era una statua di oltre 3000 chili di bronzo, la famosa Charging Bull raffigurante un toro, creata dall'artista siciliano Arturo Modica e posta al Bowling Green. La statua è stata creata nel 1987.

    LO SCONTRO ALL'ARCANA CABANA
    Il dietro le quinte


    La prima sequenza d'azione de L'Apprendista Stregone è lo spettacolare duello tra i vecchi nemici Balthazar Blake e Maxim Horvath all'Arcana Cabana, il piccolo negozio di Balthazar, pieno di roba e cianfrusaglie. Lo scontro avviene davanti agli occhi del piccolo Dave Stutler, di dieci anni, che si trova nel negozio perchè alla ricerca di una nota d'amore che vuole per la piccola Becky.
    Durante la battaglia all'Arcana Cabana vediamo per la prima volta l'azione tra gli stregoni nel film, dall'anello del drago di Merlino, che magicamente prende vita e si dirige verso la mano di Dave, alla comparsa di Hovarth dal Grimhold e successivamente la serie di stregonerie tra Balthazar e Horvath, prima che entrambi vengano risucchiati in una grande urna dove rimmarrano, prima di riemergere dieci anni dopo.
    Spiega Nicolas Cage: Il Grimhold è una prigione per i morganiani, più è crudele lo stregone più esso si trova in prossimità del cuore di questa matriosca, al centro c'è Morgana. Il problema è che spesso Horvath riesce ad aprirlo ed ogni volta a liberare una forza cattiva dei morganiani.
    La sequenza dell'Arcana Cabana è un perfetto esempio di come la cooperazione tra i dipartimenti è essenziale per creare una sequenza credibile. Così come per ogni parte del film, la scena combina le capacità del regista Jon Turteltaub, al fianco degli altri maghi de L'Apprendista Stregone. La squadra comprende il direttore della fotografia Bojan Bazelli, la scenografa Naomi Shohan, il costumista Michael Kaplan, il supervisore agli effetti visivi John Nelson, il famoso supervisore agli effetti speciali John Frazier e il suo coordinatore di set Mark Hawker, infine lo stunt coordinator George Marshall Ruge.
    Questa scena stabilisce le magie che gli stregoni sono in grado di fare, dice Nelson. Vediamo crearsi sfere di energia e fuoco per la prima volta, attraverso pirochinesi c'è un'inversione di gravità creata da Balthazar che spinge Horvath verso il soffitto. È una cooperazione tra effetti speciali, acrobazie, attori, macchine da presa e regia.
    Negli ultimi decenni, Nelson ha ottenuto tre nomination agli Oscar®, vincendo nel 2000 per Il Gladiatore. La sua filosofia professionale è ben precisa. Noi creiamo gli effetti visivi per quelle cose che sono troppo pericolose, troppo costose o impossibili da realizzare, afferma Nelson. La mia concezione di un effetto visivo perfetto è quella di creare partendo dall'azione reale, che può essere ripresa, fino ad arrivare a qualcosa di molto affascinante, verosimile, che termina poi con un'altra situazione reale. La nostra squadra di lavoro è sotto la guida del supervisore agli effetti fisici, John Frazier ed è un gruppo di lavoro fantastico, capace di mantenere tutto quanto il più reale possibile.
    Sapevamo che con questo film ci sarebbe stata una grande combinazione tra computer grafica e effetti meccanici, racconta Frazier. Questo è il modo con cui Frazier ama lavorare. Cerca che tutto sia quanto più reale possibile e successivamente ne aumenta gli effetti con il computer. Il pubblico moderno è sofisticato, non si aspettano effetti da anni '60 o '70, che erano del tutto meccanici. Spesso quando è tutto creato in computer grafica, sembra più un cartone animato che un film.
    Abbiamo creato molti effetti reali su 'L'Apprendista Stregone', continua Frazier. Gli elementi magici sono sempre con fumi e specchi e nel film abbiamo entrambe le cose.
    Il primo combattimento all'Arcana Cabana, non solo definisce i toni dell'azione, ma introduce anche i tre personaggi principali del film, racconta lo stunt coordinator George Marshall Ruge. Tutto dipendeva dai personaggi. C'erano persone che volavano, che colpivano le pareti, combattimenti con la spada e un bastone magico controllati da Horvath contro Balthazar che utilizza invece il corno di un unicorno.
    Non credevo che iniziassimo con una scena così importante, ricorda Alfred Molina. Ho sempre la convinzione che quando si iniziano le riprese di un film, ci siano sempre quei primi giorni più tranquilli. Conosci le persone, ti guardi intorno, sorseggi un po' di caffè, chiacchieri e giri qualche scena semplice. In questo caso mi sono buttato subito nelle prove della sequenza all'Arcana Cabana. Giusto il tempo di disfare le valigie che mi sono trovato improvvisamente con un bastone magico in una mano ed una spada nell'altra, contro Nic [Cage]. È stato un piccolo shock, ma è stato anche grandioso iniziare in quel modo.
    Abbiamo fatto volare Horvath per dieci metri, fino al soffitto dell'Arcana Cabana con l'ausilio di un cavo, continua Ruge. Alfred è stato molto coraggioso per questo. Abbiamo anche fatto in modo che sia Balthazar sia Horvath saltassero da un angolo all'altro della stanza, uno verso un pilastro l'altro verso le scale. E poiché il set è piuttosto limitato ho avuto parecchie preoccupazioni nell'allestire la scena, ma tutto ha funzionato.
    George Marshall Ruge è fantastico, continua Molina. Pieno di interessante immaginazione. Gli piace visualizzare le azioni come evoluzioni coreografiche e ritengo che questo sia il giusto approccio. George sostiene che non è il momento dell'impatto l'aspetto principale, ma tutta l'evoluzione che c'è intorno ad esso e come si conclude. È naturalmente giusto tutto ciò perchè è lì che c'è l'elemento della recitazione. C'è una parte della scena in cui combatto Nic con una spada che manovro a distanza. È un modo straordinario di rendere il combattimento, in modo creativo, perché si visualizzano i personaggi non solo come forti e pieni di energia, ma anche in grado di trasformare se stessi e degli oggetti in tanti modi diversi.
    Il capo degli effetti speciali Mark Hawker e la sua squadra hanno utilizzato varie tecniche per realizzare la sequenza dell'Arcana Cabana. Quando il piccolo Dave indossa l'annello magico del drago, accidentalmente si trova ad avere a che fare con il Grimhold. Per la scena abbiamo fissato il Grimhold su un asta di due metri e mezzo con dei cardini ai lati, in modo che ogni qualvolta Dave muovesse entrambe le mani, l'oggetto seguiva i suoi movimenti sempre alla stessa distanza. È chiaro che poi la squadra di John Nelson, con il computer ha eliminato l'immagine del bastone. Sono molte le pareti e i mobili che si rompono e per la scena in cui Horvath viene spinto in alto verso il lucernario, da un incantesimo di Balthazar, abbiamo adoperato un lucernario di gomma.
    Il personaggio di Molina spara fuoco dalle mani. Racconta Molina con fare tranquillo: Mi hanno preparato le dita per il fuoco. Mi hanno rivestito le mani con del materiale plastico e della sostanza particolare, rivestendo le dita con un tessuto resistente al fuoco, creando una struttura multistrato che hanno poi sistemato facendo sembrare il tutto come le mie reali mani. C'era così tanta roba sulle mie dita che sembravano delle salsicce. Hanno dato poi fuoco a tutto, sono passati pochi minuti prima che sentissi bruciare, a questo punto ho soffiato su come fossero delle candeline.
    La tecnologia per questo effetto potrebbe sembrare rudimentale, continua Molina. Avremmo potuto farlo con la computer grafica ma non avrebbe avuto lo stesso effetto. Adoro questa cosa!.
    Anche il piccolo Jake Cherry, che interpreta Dave Stutler all'età di dieci anni, doveva eseguire una scena acrobatica all'interno della sequenza. La mia parte preferita è quando devo distruggere tutto con il Grimhold, racconta. Per me è stato incredibile. La cosa più divertente da distruggere è stata questa enorme cassa di vetro, più alta di me. Ho spinto il Grimhold contro di essa e contro gli oggetti che erano in giro. Non credevo che mi stessero dicendo di poter distruggere ogni cosa del set.
    Ho anche visto l'effetto visivo dell'anello del dragone che si avvolge sul dito di Dave, aggiunge Cherry. È fighissimo!.
    Ma Jake lo vorrebbe un anello così? No, sarebbe spaventoso.

    L'INSEGUIMENTO IN MACCHINA

    Ci sono momenti ricchi d'azione per le strade di Manhattan, tra cui un inseguimento in macchina, racconta il regista Jon Turteltaub. È un film di Jerry Bruckheimer, devi per forza avere un inseguimento d'auto. Stai scherzando? Devi firmare un pezzo di carta quando lavori con Jerry: si farò un inseguimento d'auto.
    Non solo volevamo qualcosa di più emozionate di quanto Jon avesse già fatto a Londra, per 'Il mistero dei Templari: le pagine perdute', ma qualcosa che non fosse ancora stato visto sul grande schermo.
    Tutto assume un aspetto molto più magico rispetto a quanto si ci aspetterebbe da una classica sequenza d'inseguimento, racconta Nicolas Cage. Le macchine si trasformano in altre macchine, ad un certo punto si trovano in un mondo di specchi, sfidando le normali leggi fisiche di un normale inseguimento.
    Turteltaub commenta come l'elemento magico fosse fondamentale per la scena. Nel preparare la sequenza dovevamo pensare come stregoni. Se fossimo maghi come vorremmo un inseguimento? La macchina non rimarrebbe solo una macchina, così come l'ambiente che circonda il tutto. In una sequenza tradizionale gli ostacoli sarebbero altre macchine sulla strada o le persone presenti. Ma se sei uno stregone hai l'abilità di trasformare quello che ti circonda. Così cosa accade se la macchina che stai inseguendo si trasforma in un Ferrari? E dopo ancora in un grosso tir che cerca di schiacciarti?
    L'inseguimento inizia con una Rolls-Royce Phantom del 1935. Questo meraviglioso oggetto, dei tempi d'oro, che fa girare gli sguardi di tutti i desiderosi di una foto davanti al gioiellino è una delle star del film. Il proprietario? Nicolas Cage, un collezionista di macchine d'epoca.
    La maggior parte delle Rolls-Royce sono speciali perché allora erano costruite a mano in Inghilterra, in numero limitato, racconta Dan Dietrich, che si è preso cura della Phantom durante le riprese. Quello che è speciale di questa è che è un tipo unico. Non ci sono veicoli uguali. La Rolls-Royce ha costruito circa 2000 modelli di Phantom e solo 19 erano coupe. Inoltre i costi erano molto elevati per cui bisognava essere realmente benestanti per permettersi quel particolare modello.
    Comprare una Phantom negli anni '30 significava comprare il motore con la struttura di base. Poi stava all'acquirente decidere da chi far costruire la struttura esterna, quindi creare una macchina non costruita dalla Rolls-Royce e praticamente unica, spiega Dietrich.
    Per la scena con le macchine il coordinatore Mike Antunez ha dovuto raggruppare un vasto numero di macchine, tra cui una copia esatta della Phantom utilizzata a mo' di controfigura di quella originale.
    La copia era fatta molto bene, commenta Dietrich. È incredibile che sia stata costruita solo in sei settimane.
    Nella scena dell'inseguimento, che ha richiesto ben tre settimane di lavoro sia della prima sia della seconda unità di ripresa, durante piovose serate, gli incantesimi di Balthazar e Dave trasformano la Phantom in un moderno SUV Mercedes McLaren e successivamente, per errore in una Pinto del 1976. Horvath invece inizia la scena con una Mercedes GL500, che prima trasforma in un tipico taxi giallo di New York e poi in una Ferrari F30 per terminare con un enorme e minaccioso tir.
    Questo è quelle che intendo quando definisco questo film un bel giro in giostra, dice sorridendo Jay Baruchel. Nel nostro film c'è un entusiasmante inseguimento con macchine tra le più veloci e sexy al mondo. Nella scena, letteralmente attraversiamo il cuore di Manhattan e ci catapultiamo in un mondo di specchi dove tutto è al contrario.
    Per le riprese è stato necessario chiudere un tratto di strada di quasi dieci isolati e controllare il traffico, anche quello pedonale, in alcune delle zone più congestionate della città, tra cui Times Square e la Sixth Avenue. L'intera scena è stata girata in tre settimane.

    LA SCENA TRATTA DA FANTASIA

    Nel suo laboratorio sotterraneo, cercando di affrettarsi per andare ad un appuntamento con Becky, che aspetta da dieci anni, Dave infrange la prima regola per uno stregone: non utilizzare la magia per interessi personali. Per sistemare in breve tempo il laboratorio, Dave inizia a manipolare strofinacci, scope, secchi e spugne per far fare loro il lavoro, con risultati disastrosi!
    L'episodio de 'L'Apprendista Stregone' di 'Fantasia' è uno dei più bei lavori animati della Disney, per questo motivo era necessario fare attenzione al riadattamento cinematografico, racconta il produttore Jerry Bruckheimer. Non volevamo rovinare la magia, ma creare qualcosa di magico che rendesse omaggio all'originale.
    Continua il regista Jon Turteltaub, Uno dei più grandi rischi per un regista è quello di lavorare a qualcosa per cui tutta la critica del mondo sicuramente sarà pronta a confrontarla con una delle cose più belle mai create. Stiamo considerando gli otto minuti più famosi della storia dell'animazione e quale sarebbe stata la nostra scelta? Avremmo potuto semplicemente fare un piccolo omaggio all'originale senza però la pretesa di voler competere oppure affrontare la situazione in maniera diretta.
    Modernizzarlo, creare una versione nostra, con la tecnologia moderna e per me questa è la chiave fondamentale, mantenendo il mood di sempre
    .
    La musica di Paul Dukas è stata la fonte di ispirazione per l'episodio in 'Fantasia', mentre la storia originale di Goethe fu l'ispirazione per la musica, racconta Turteltaub. Con questo enorme bacino di risorse abbiamo messo insieme quello che ci è sembrato il più divertente possibile, un'esperienza che realmente mantiene l'essenza dell'Apprendista Stegone' di Walt Disney, mostrando una nostra versione, che è basata sulla favola di Goethe, sulla musica di Dukas e sull'animazione Disney.
    Per Jay Baruchel è stata una sfida ed un onore lavorare al progetto.
    Vestire i panni di Topolino è stato per me un onore ma anche una grande responsabilità. Sono scarpe grandi da indossare, e mi chidevo cosa avrei potuto fare per dare il meglio e divertire, senza però trascendere da ciò che ha reso questo pezzo d'animazione un'icona. Per me essere in questo film e avere la possibilità di metterci del mio e allo stesso tempo rendere omaggio a una delle sequenze più amate nella storia del cinema, è stato importante. È stato bellissimo, incredibilmente divertente, mi piaceva avere tutti gli stracci e quelle scope che davano calci sul mio sedere. Era semplicemente magico. Non era difficile sentirsi bambini in quella situazione. Sono cresciuto guardando quella scena in 'Fantasia', dopo questo lavoro potrei andare in pensione.
    Ciò che ha dato a Baruchel l'impeto e la creatività giusta nella sua personale interpretazione della scena è stato capire a fondo la reale essenza della storia. Non è stato lo stesso per Adamo ed Eva che hanno mangiato la mela? È la curiosità, la ricerca del mezzo più semplice, l'ambizione di fare le cose più facilmente possibile è una cosa comune a tutti e sempre poi abbiamo avuto la prova che non è la soluzione migliore giusto? La senquenza del film racconta di qualcuno che cerca un diversivo per far prima, ma pagandone poi un alto prezzo.
    Sebbene la versione finale della musica di Paul Dukas sia stata riadattata dal compositore Trevor Rabin, una versione tradizionale del pezzo era ascoltata sul set durante le riprese, non solo per l'atmosfera ma anche per motivi legati ai tempi. E sebbene l'azione non riprenda la versione originale animata, ci sono alcuni riferimenti ad essa, come nel caso dell'ombra di Dave che indossa il cappuccio in laboratori che ricorda la sagoma del cappello di Topolino.
    Nella progettazione del laboratorio in cui si svolge l'azione, la scenografa Naomi Shohan ha fatto in modo di rendere un personale omaggio alla sequenza originale. Il laboratorio ricorda il castello in cui era ambientata la scena del cartone Disney, fa notare lei. Le grandi pietre alla base degli archi in laboratorio ricordano un castello medievale, e la scala di ferro ricorda la scala della versione di Topolino.
    Il caposquadra degli effetti speciali Mark Hawker e la sua squadra hanno dovuto installare non solo barre di fuoco durante la costruzione del set, ma anche un pavimento a tenuta stagna per l'inondazione che si verifica durante la sequenza di Fantasia. Abbiamo creato un intero sistema di pompe e scarichi, per riempire e drenare velocemente l'acqua. Avevamo due pompe diesel in grado di caricare oltre 100.000 litri d'acqua.
    Una volta allestito il set, la regia poteva focalizzarsi sui contenuti. Ciò che più mi piaceva, racconta Turteltaub, era che la scena è molto eloquente ancor più del dialgo, capace di raccontare attraverso l'azione e le immagini. Il nostro principale obbiettivo era che la scena mandasse avanti la storia e sapevamo che quello è il punto fondamentale del racconto.
    Gli effetti speciali richiesti per la scena sono un intreccio sia di effetti visivi sia di effetti reali, tutto nelle mani del supervisore John Nelson: Quando ero giovane ho lavorato in un cinema e uno dei film che è stato in programmazione per quattro o cinque settimana era proprio 'Fantasia', ricorda. Avrò visto il film almeno un centinaio di volte. L'opportunità di poter fare qualcosa di simile in live-action è davvero meravigliosa. Reputo meraviglioso ciò che gli animatori hanno fatto in passato nei primi anni '40. Abbiamo cercato di creare scene belle e fantastiche, con grande divertimento, così come era l'originale.
    Ci sono elementi in computer grafica come stracci, scope, secchi e spugne che girano intorno proprio come in un parco acquatico, continua Nelson. È come se gli oggetti fossero dei bambini alla scuola materna che si trasformano in monelli non appena la maestra esce dall'aula. È difficile combinare la computer grafica con l'acqua reale, ma credo che il pubblico troverà tutto più credibile.
    Tra i trucchi impiegati da Nelson c'erano persone che con indosso tute verdi animano gli oggetti in scena. Spiega Nelson: le tute verdi aiutano ad antropomorfizzare al meglio gli oggetti e a farli muovere.
    È un lavoro fondamentale. Thomas Dupont, uno dei principali professionisti nell'industria come stuntmen è stato chiamato per recitare al posto di Nicolas Cage in situazioni molto pericolose. Dupont, che ha anche recitato nelle trilogia de I Pirati dei Caraibi e Prince of Persia: le Sabbie del Tempo, si è ritrovato ad indossare la tuta verde per animare una scopa nella sequenza di Fantasia. Ogni volta che ti dimentichi che stai indossando quella tuta, c'è qualcuno della troupe che te lo ricorda, fa notare Dupont.

    LE SCENOGRAFIE
    Ricreare una città nella città


    Per L'Apprendista Stregone la scenografa Naomi Shohan è stata ingaggiata dai filmmaker per portare ai massimi livelli la magnificenza di New York e scovare la magia in essa nascosta. L'idea di fondo era quella di far intendere che ci fosse sempre stata la presenza di stregoni a Manhattan, racconta la Shohan. Abbiamo discusso in quali posti era possibile percepirla. In Manhattan ci sono palazzi spettacolari per questo sapevo che sarebbe potuto essere il posto adatto.
    I palazzi vittoriani del XX secolo sono particolarmente belli, continua Naomi Shohan. Hanno una poesia intrinseca che ben si presta alla stregoneria. Ho cercato di creare un'atmosfera realistica ma allo stesso tempo che desse quel senso più profondo della città. A New York si può camminare per strada, aprire una porta e trovarsi in un mondo nuovo ... quindi mi piaceva l'idea di muovermi tra i vari mondi.
    La Shohan, che ha lavorato per film come Io sono leggenda, L'ultima alba e Training Day, ha ricreato dei set straordinari all'interno degli Steiner Studios o sempre nei pressi di Brooklyn, dentro i confini della Bedford Armory.
    Il grande laboratorio ricco di dettagli, in cui l'apprendista stregone si esercita, è il set di alcune tra le più importanti sequenze del film, tra cui quella ispirata a Fantasia ed è la struttura più ambioziosa creata dalla Shohan per il film.
    Nel copione, il laboratorio in cui Dave Stutler conduce i suoi esperimenti è descritto come un seminterrato, racconta la Shohan. Per questo ho pensato che poteva essere realmente in profondità, lavorando lui con attrezzature ad alto voltaggio, che necessitano di uno spazio protettivo. La terra è l'isolante migliore e New York ha spazi sotterranei molto affascinanti, dalla Grand Central Station, dov'è c'è uno snodo ferroviario che risale alla Seconda Guerra Mondiale, nei pressi del Municipio c'è una stazione fuori uso, costruita con archi e molto elegante. Era necessario che il set fosse interessante abbastanza per mantenere la credibilità delle scene.
    Shohan ha ricreato un vecchio snodo della metropolitana, che ricorda la vecchia New York, riconvertito in un laboratorio di fortuna, con all'interno archi e un soffitto a cupola in maiolica, passerelle in ghisa e scale arruginite e vecchi montacarichi. L'interno del laboratorio di Dave è allestito con un armamentario scientifico, un generatore di plasma, gabbie piene di materiali vecchi, due enormi generatori arrugginiti, un computer giurassico, dischi, bobine e altri detriti piuttosto malandati.
    Il punto cruciale dell'allestimento della Shohan, all'interno del laboratorio, è il Cerchio di Merlino con i sette domini: spazio, tempo, materia, elementi, trasformazione, mente e il più importante Amore (Oro), che Balthazar evoca dal pavimento di ciottoli. Con la squadra di allestitori la Shohan ha effettuato ricerche approfondite, chiedendo anche l'ausilio di un Wiccan per lo studio dei simboli.
    Uno dei set più affascinanti nel film è l'Arcana Cabana, racconta il regista Jon Turteltaub. È un negozio di antiquariato, roba misteriosa, cose vecchie, cianfrusaglie e oggetti che Balthazar ha raccolto nei suoi oltre mille anni di vita. Ai nostri occhi è come se fosse una sorta di bazar per gli stregoni, in cui andare se si ha bisogno di un anello speciale, di polvere magica o dell'occhio di un tritone.
    La struttura in ferro del primo '900 è tra le più belle di New York, commenta la Shohan. Ero certa che quella fosse la struttura adatta per l'Arcana Cabana.
    I meravigliosi interni dell'Arcana Cabana sono costituiti da travi di ghisa, un vecchio ascensore, un lucernario sbiadito dal tempo e tantissimi oggetti strani accumulati, tra cui vecchi libri, maschere tribali, lampade, gambe di legno, corpi di bambole senza testa, cappelli e scatole di scarpe, bottiglie di medicinali, scheletri, un teschio di un unicorno, statue, manifesti di un vecchio mago, dipinti, orologi, vecchie foto incorniciate e perfino un cappello da mago, che sembra proprio quello indossato da un famoso topo. Un Cerchio di Merlino sul pavimento, saluta i clienti dell'Arcana Cabana prima dell'entrata principale, a simboleggiare che altri misteri si trovano all'interno.
    La Shohan ha progettato con la giusta ispirazione, l'attico in cui si nasconde il perfido illusionista Morganiano, interpretato da Toby Kabell. Stavamo girando a Chinatown, nel gelo, affianco alle celle frigorifere del pesce puzzolente, quando è arrivato Toby in costume e truccato nei panni di Drake Stone, per ottenere l'approvazione di Jerry Bruckheimer e Jon Turteltaub. È stata una visione celestiale. Toby ha assunto un'aria da grande narcisista e noi abbiamo risposto con un espressione scettica sul concetto di virilità.
    Il domicilio di Drake Stone è pieno di mobili sontuosi, un enorme camino, con un busto di se stesso, armature samurai, dipinti grandiosi (raffiguranti sempre Drake Stone), i manifesti dei suoi passati spettacoli e lampadari costosi. Nello studio ci sono vecchi oggetti di scena di vecchi illusionisti, compresa la camera d'acqua che fu di Harry Houdini, una ghigliottina a grandezza naturale, teste di manichino e vari gadgets su Drake Stone, libri, cereali, skateboard e videogame.
    Shohan ha anche utilizzato alcuni allestimenti esterni di New York per alcuni set. Ha trasformato la Grande Hall del maestoso Cunard Building del 1919 nella Calcutta del 1847. Il polveroso mercato indiano del 19° Secolo pieno di verde, di bancarelle che vendono cesti di paglia, spezie, tessuti, frutta, uccelli, con impalcature di bambù e sari colorati sugli stenditoi. I filmmaker hanno aggiunto una scimmia, delle capre e un magnifico purosangue di 17 anni, un toro Brahma chiamato Bandit, in più per la scena sono state necessarie oltre 200 comparse.
    L'Encantus, il libro magico degli incantesimi che Balthazar Blake dà al suo apprendista, Dave Stutler, è un capolavoro di design e di rifiniture. È un meraviglioso esempio della meticolosa maestria di chi lavora dietro le quinte. A mio parere, è un libro non solo di incantesimi, ma una storia sul tentativo dell'umanità di controllare i fenomeni naturali, dice Shohan. L'idea era quella di unire molte culture in ordine cronologico.
    Ognuna delle 1500 pagine sono dipinte a mano per dare autenticità all'oggetto. La versone principale pesa oltre 30 chili, non è il tipo di libro che vuoi farti cadere sui piedi. Anche se è stata creata una versione più leggera, di circa 5 chili per quelle scene in cui è chiuso, come nella scena dell'inondazione di Fantasia.

    IL COSTUMISTA MICHAEL KAPLAN
    L'alchimia dei costumi


    Per creare il guardaroba centenario ne L'Apprendista Stregone, i filmmaker hanno chiamato Michael Kaplan. Tra i lavori di Kaplan troviamo Armageddon, Pearl Harbor e Flashdance.
    I personaggi di questo film sono divertenti e molto diversi l'uno dall'altro, afferma Kaplan. Ci sono costumi moderni, medevali, armature cinesi. Volevo che ogni personaggio avesse i propri colori caratteristici, in modo da esser riconosciuti immediatamente, non solo dal volto, ma anche da ciò che indossano.
    Balthazar Blake è misterioso e senza tempo. Una figura oscura anche se è un buono. L'ho immaginato come una figura oscura, sempre con gli stessi abiti per tutto il film. Ho pensato agli stregoni e alle loro lunghe vesti e ho creduto che lui dovesse avere un lungo cappotto in pelle, con sotto un gilet. L'idea era di non focalizzarmi su un periodo preciso, ma con elementi che aveva raccolto nel corso dei secoli, anche alcuni mai visti prima: una collana con amuleti di diversi periodi, chiavi che avrebbe potuto utilizzare nel secolo scorso, piccoli medaglioni con vecchie immagini dipinte a mano dei propri cari, pietre portafortuna, un bracciale con pietre di cobalto e una spilla a forma di sole che indossa sulla spalla.
    Kaplan, ha lavorato a stretto contatto con Cage per perfezionare l'aspetto. Nicolas Cage era molto deciso sui costumi che voleva indossare. L'anello da stregone di Balthazar, che potrebbe risalire al tempo di Merlino, è un diamante verde, il più raro di tutti. Balthazar indossa anelli su tutte le dita, creati apposta per Nic, molti sembrano antichi e provengono da diverse parti del mondo.
    Ma non volevo che Balthazar, fosse un personaggio che quando cammina per le strade di New York sembrasse un uomo venuto da un altro pianeta, continua Kaplan. Sembra eccentrico, ma per gli standard di New York, è accettabile.
    Ognuno sul set capiva quando arrivava Nicolas Cage in scena, dal forte odore di pelle del suo cappotto. Sono stati creati dieci capi fatti a mano. Molti dei costumi sono fatti su misura, racconta Kaplan. Anche i cappelli. Il cappello di Balthazar è un modello fedora, a cui abbiamo aumentato l'altezza, per renderlo più simile ad un cappello a punta da stregone, una strizzatina d'occhio a quello famoso indossato da Topolino.
    Lo stile di Dave Stutler è meno eccentrico. Volevo che Dave sembrasse uno studente brillante della New York University ma che fosse più interessato alla scienza che al suo abbigliamento, spiega Kaplan. Per questo il suo abbigliamento non è sempre perfetto. Indossa un'uniforme, una maglietta, jeans e scarpe da ginnastica, cose di tutti i giorni. Visivamente volevo che fosse carino ma non da sembrare un fanatico.
    Anche per Teresa Palmer, che interpreta Becky, Kaplan ha creato uno stile elegante da studentessa senza troppe pretese, combinando maglioni, giacconi, pantaloni, sciarpe, camicie, gonne e stivali. Per Alfred Molina, nel ruolo di Maxim Horvath, lo stile ricorda invece qello degli anni '20, periodo durante il quale è stato imprigionato nel Grimhold, infatti indossa la classica bombetta.
    Horvath è molto elegante, molto ben vestito, sempre con abiti e cappotti molto belli, dice Kaplan. Ho cercato di trovare tessuti creati con filati metallici. Ho pensato che forse i suoi poteri avrebbero funzionato meglio se i tessuti avessero avuto un conduttore elettrico all'interno. Inoltre ha un cappotto di pelliccia con frange di questo materiale meraviglioso. E in ogni scena indossa un cappello di tessuto sempre diverso.
    Il personaggio di Toby Kebbell indossa stivali con un tacco di 8 centimetri. Lavorare al personaggio di Drake Stone è stato molto divertente, commenta Kaplan. Ho adottato come modelli gli illusionisti di Las Vegas, non ce n'è uno in particolare, infatti Drake è al di sopra di tutti, lui è una rock star della magia. In una bellissima scena indossa pantaloni di pelle di serpente, ha tatuaggi e su ogni dito indossa degli anelli. Tutto è decorato con le sue iniziali.
    Per Monica Bellucci Kaplan ha viaggiato nel tempo.
    Sono poche le scene in cui vediamo Monica Bellucci nel ruolo di Veronica. In un primo momento indossa un costume contemporaneo, quando Balthazar la vede in una strada di New York e pensa che sia uno scherzo di Horvath. Indossa poi due costumi medievali, uno per la scena con Balthazar, al mercato, durante i tempi felici ormai andati e un altro quando è posseduta da Morgana.
    Ho cercato un modo per distinguere Veronica da Monica, quando sono due entità separate, continua Kaplan. Per questo ho pensato all'idea di fare indossare alla Bellucci lenti a contatto specchiate, mentre è posseduta da Morgana.
    Il particolare costume di Lok è una sorta di gonna composta da oltre 1000 dischi di cuoio martellato, legati tra loro fila per fila. Sono stati creati due pezzi identici, un lavoro enorme per chiunque. Mi sono divertito molto a creare il personaggio di Sun Lok. Sebbene la gonna sia molto accurata, per il resto del costume abbiamo fatto moltissime ricerche. A Gregory Woo, che interpreta il personaggio, la situazione lo ha divertito moltissimo e ha apprezzato il nostro lavoro.
    Per il personaggio è stato creato un vasto corredo: un abito cinese dipinto a mano, stivali ricamati, lunghi artigli.

    Dal >Press-Book< di L'apprendista stregone

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