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    TWO MOTHERS: ROBIN WRIGHT E NAOMI WATTS, DUE MADRI SUI GENERIS PER ANNE FONTAINE ('COCO AVANT CHANEL')

    Dal Sundance Film Festival 2013 - RECENSIONE - Dal 17 OTTOBRE

    "Anziché scrivere un romanzo sull'impossibilità dell'amore, ho voluto raccontare a partire da una storia vera come e perché un amore può durare dieci anni, cosa che mi sembra già un buon risultato. Vi si contesta il mio gusto per la provocazione. Che provocazione? Mi sono semplicemente ispirata ad una storia nella quale potevo identificarmi chiedendomi cosa avrei potuto farne. Alcune persone insistono sul lato 'disgustoso' del mio romanzo, ma non capisco questa tendenza al voyerismo. Questo tema non rappresenta certo una novità in Francia. Pensateci: Colette a suo tempo aveva già raccontato la stessa storia... In realtà, non sopportiamo di essere liberi, l'uomo ama le sue catene e se quelle vecchie si spezzano si affretta a forgiarne di nuove; Il problema è che gli uomini hanno bisogno di rigidità, di dogmi, di ideologie, sono sempre i più stupidi, e anche il 'politicamente corretto' non è altro che una macchina che si autoalimenta per sradicare intelligenza e creatività. Con questi schemi radicati nella testa, non ci resta allora che chiederci tristemente: quando riusciremo a vincere questa spaventosa tirannia - se mai ci riusciremo - cosa prenderà il suo posto?".
    La scrittrice Doris Lessing

    "E' un film davvero unico soprattutto nel modo in cui Anne ha raccontato la vicenda. Le scene di sesso sono state all'inizio imbarazzanti, soprattutto perché il mio partner James che è molto più giovane di me, all'epoca aveva 19 anni. Quando ho letto la sceneggiatura sono rimasta scandalizzata dall'atteggiamento di queste due donne, ma poi il film non è solo questo, è la crescita del rapporto tra due persone, a loro volta evolutesi nel tempo in maniera differente"
    L'attrice Naomi Watts

    (Adore (già 'Two Mothers' e 'The Grandmothers'); FRANCIA/BELGIO 2013; drammatico; 100'; Produz.: Gaumont/Mon Voisin Productions/Screen Australia; Distribuz.: BIM)

    Locandina italiana Two Mothers

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    Titolo in italiano: Two Mothers

    Titolo in lingua originale: Adore (già 'Two Mothers' e 'The Grandmothers')

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Anne Fontaine

    Sceneggiatura: Christopher Hampton

    Soggetto: Liberamente tratto dal romanzo Le nonne di Doris Lessing (Feltrinelli Editore)

    PRELIMINARIA - A PROPOSITO DI DORIS LESSING:

    Doris Lessing ha 86 anni quando Le Nonne viene pubblicato in Francia. Non ha ancora ricevuto il premio Nobel (siamo nel 2005, e il premio arriverà solo nel 2007, dopo anni di attesa), ma è ancora scorretta e sfrontata e il suo romanzo, che l'editore francese Flammarion ha preferito scorporare dai quattro che compongono l'edizione inglese tanto gli è sembrato particolare, fa salire la temperatura sulle spiagge francesi.
    Niente suspense dunque, ma una lenta e tranquilla immersione nelle acque apparentemente limpide di questi amori fuori dalla norma. In uno stile così puro che il sole che splende nel cielo dei suoi protagonisti sembra riflettervi i suoi raggi. Doris Lessing ci spinge a condividere l'intimità solare, sconcertante e talvolta dolorosa dei due personaggi femminili. Amiche fin da bambine – "Abitavano" - scrive la Lessing - "in due case che si trovavano una di fronte all'altra in una strada che scendeva al mare, non lontano dalla lingua di terra che ospitava il Baxter’s, un luogo bohémien" - sposate alla stessa età e ben presto madri di - "due ragazzini biondi, adorabili, che sembravano fratelli". Le due donne condividono tutto: bellezza, confort, soldi, un impiego soddisfacente, Narcisi in fiore che si beano del proprio riflesso. In questo paradiso balneare in cui la spiaggia, il sole e i prodotti della terra danno il ritmo all'esistenza, i bambini diventano presto adulti, giovani dei dalla bellezza quasi soprannaturale, prolungando un meraviglioso ordine delle cose da cui i mariti assenti - uno morto, l’altro lontano - sono esclusi. Una bolla di felicità pura che nessuno si sognerebbe mai di infrangere. Vento contrario, le protagoniste lo affrontano fino a decidere insieme, quando arriva il momento, di mettere fine all'idillio. Non ci riusciranno. Matrigne perfette e nonne perfette all'apparenza, ma sempre appassionatamente trasgressive. Perché in questa folle storia l'amore è più forte, e gli amanti non cessano di amare.

    In Francia, nell'umidità estiva che accoglie la nuova opera della Lessing, le reazioni non sono tutte entusiaste. Alcune critiche denunciano l'amore soffocante delle due madri: «Un miracolo di cattiveria amorale», scrive una giornalista a proposito delle due eroine di cui denuncia l'egoismo sfrenato; «Personaggi poco avvincenti», è la critica di un'altra. Ma la vecchia, indegna signora ha molti più ammiratori dalla sua parte e sa difendere le sue posizioni come nessun altro: «Anziché scrivere un romanzo sull'impossibilità dell'amore», ironizza questa femminista in anticipo sui tempi che detesta più di ogni altra cosa tutte coloro che si appropriano di questa etichetta, «ho voluto raccontare a partire da una storia vera come e perché un amore può durare dieci anni, cosa che mi sembra già un buon risultato. Vi si contesta il mio gusto per la provocazione. Che provocazione? Mi sono semplicemente ispirata ad una storia nella quale potevo identificarmi chiedendomi cosa avrei potuto farne. Alcune persone insistono sul lato 'disgustoso' del mio romanzo, ma non capisco questa tendenza al voyerismo. Questo tema non rappresenta certo una novità in Francia. Pensateci: Colette a suo tempo aveva già raccontato la stessa storia».
    Lei stessa nel 1995 si era già misurata con il tema degli amori tardivi: in «Amare, ancora», anticipando in letteratura le donne che hanno storie con uomini più giovani, Doris Lessing vi metteva in scena una donna matura che ritrovava il piacere della tenerezza grazie a due relazioni appassionate con uomini molto più giovani di lei.
    La sua infanzia in Africa del Sud, i profumi penetranti e ammalianti della flora rhodesiana? In tutta la sua opera, composta da oltre sessanta titoli - romanzi, saggi, poesie e pièce teatrali - si avverte una febbre sensuale e libertaria che niente potrebbe spegnere. «In realtà», insiste Doris Lessing, «non sopportiamo di essere liberi, l'uomo ama le sue catene e se quelle vecchie si spezzano si affretta a forgiarne di nuove; Il problema è che gli uomini hanno bisogno di rigidità, di dogmi, di ideologie, sono sempre i più stupidi, e anche il 'politicamente corretto' non è altro che una macchina che si autoalimenta per sradicare intelligenza e creatività. Con questi schemi radicati nella testa, non ci resta allora che chiederci tristemente: quando riusciremo a vincere questa spaventosa tirannia – se mai ci riusciremo- cosa prenderà il suo posto?». A 93 anni, nella sua casa nascosta nel quertiere di West Hampstead a Londra, circondata dai suoi libri, da innumerevoli puzzles e da un gatto dal pelo impressionante, la vecchia signora che ama descriversi come 'figlia poco civilizzata delle colonie’ poco si dedica ancora a trovare una risposta. Dalla pubblicazione di Le Nonne ha già pubblicato cinque nuove opere.

    Cast: Robin Wright (Roz)
    Naomi Watts (Lil)
    James Frecheville (Tom)
    Xavier Samuel (Ian)
    Ben Mendelsohn (Harold)
    Sophie Lowe (Hannah)
    Gary Sweet (Saul)
    Jessica Tovey (Mary)
    Alyson Standen (Molly)

    Musica: Antony Partos

    Costumi: Joanna Park

    Scenografia: Annie Beauchamp

    Fotografia: Christophe Beaucarne

    Montaggio: Luc Barnier e Ceinwen Berry

    Makeup: Dean Marc Angel Elliott

    Casting: Nikki Barrett e Antonia Dauphin

    Scheda film aggiornata al: 06 Novembre 2013

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Roz (Robin Wright) e Lil (Naomi Watts), due donne mature ma ancora affascinanti, vivono in una piccola comunità sul mare. Da quando si conoscono, Roz e Lil sono inseparabili e il loro affetto è cresciuto da quando, in segreto, entrambe hanno cominciato a provare attrazione l'una nei confronti del figlio dell'altra. Impaurite dal giudizio della gente, vivono per anni le loro relazioni di nascosto fino a quando un giorno tutto viene scoperto. Di fronte alla minaccia di una vita distrutta per sempre, madri e figli dovranno decidere se continuare ad assecondare i loro desideri o vivere un'esistenza più consona alle comuni regole morali.

    SHORT SYNOPSIS:

    A pair of childhood friends and neighbors fall for each other's sons.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    LO 'SGUARDO OLTRE' DEL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA DORIS LESSING INCANTA, SUL GRANDE SCHERMO - A DISPETTO DI UN SOGGETTO SCABROSO D'ALTRA PARTE RIVESTITO DI UN SOLIDO 'MULTISTRATO' IN GRADO DI SOSTENERLO - CON LA RAFFINATA MACCHINA DA PRESA DELLA REGISTA E ATTRICE FRANCESE ANNE FONTAINE. UNO SGUARDO INTIMO NELLE RUGHE PIU' INCONFESSABILI DI DUE DONNE ED INTERPRETI SOPRA LE RIGHE COME NAOMI WATTS E ROBIN WRIGHT, PER LA QUALE INVOCHIAMO L'OSCAR!

    Quanti occhi bisogna chiudere per dare un giudizio obiettivo, e con il cuore in mano, a questo Two Mothers? Quanto si cavalca lo scandalo sull'onda dell'immorale per accreditarsi una vasta platea? E se a questo aggiungiamo l'avanguardismo sopra le righe e fuori dal pentagramma di regole precostituite, di una scrittrice come Doris Lessing, Premio Nobel per la Letteratura oggi ultra novantenne, autrice di Grandmothers (Le nonne) da cui è stato tratto il film? Come se non bastasse

    sappiamo che a far coppia sul grande schermo ci sono due protagoniste assolute, da sballo, come Naomi Watts - reduce da critiche feroci per il suo ritratto dell'indimenticabile Diana, troppo intimo e troppo fantasticato per aderire come si deve all'originale, anche per un indiscusso talento come il suo - e Robin Wright, cui non hanno mai fatto difetto scelte coraggiose e/o oltraggiose. Con queste premesse uno pensa ad una partita che parte con i suoi bravi assi nella manica, anche se il risultato è tutt'altro che scontato. Ma questo è quello che mi andavo dicendo prima di vedere il film, per quel poco che avevo visto tra trailer e clip. E' evidente che avevo fatto i conti senza l'oste, perché, come già dichiarato dalla stessa Naomi Watts - qui strepitosa, ma mai quanto Robin Wright, per la quale invochiamo l'Oscar! - "Quando ho letto la sceneggiatura sono rimasta scandalizzata dall'atteggiamento

    di queste due donne, ma poi il film non è solo questo...". E aveva proprio ragione: il film è davvero molto di altro, tanto far sembrare quasi un pretesto il McGuffin dell'amore tutt'altro che ortodosso tra Roz/Wright per il figlio della migliore amica Lil (Watts), e tra quest'ultima ed il figlio della prima. Anche James Frecheville (Tom) e Xavier Samuel (Ian) servono bene il ruolo di icone di gioventù e bellezza: "Li abbiamo fatti noi?... Sono bellissimi, sono come dei". Sottile ma neppure troppo velato il richiamo ad una mitologia ben nota. Un pretesto per uno sguardo ed una riflessione a ben più ampio spettro, perfettamente nelle corde di quell'andare oltre che è proprio della Lessing, assidua frequentatrice notturna di bar in cui si raccontano molte storie, potenzialmente e irresistibilmente traducibili nero su bianco.

    Ora, essendo personalmente distante anni luce dai ranghi di Premio Nobel per la letteratura, confesso di sentirmi

    mortificata nel trovarmi nella circostanza di dover esprimere a parole l'incantevole e coraggioso viaggio nella psiche e nell'anima femminili intrapreso dalla Lessing sulla pagina scritta prima e dalla regista e attrice francese Anne Fontaine (Coco avant Chanel, 2009) sul grande schermo dopo. Qualunque cosa si siano dette Lessing e Fontaine in quel di Londra al riguardo, deve aver maturato un'intesa profonda sul da farsi, ed è per me stata una folgorante scoperta il tocco di stile che ne è derivato sulla celluloide: il tocco di chi è perfettamente in grado di far nascere l'incanto nello sguardo dello spettatore, entro il quale l'artista Fontaine scrive una sceneggiatura parallela tutta mentale, fatta di primissimi piani incrociati, di quelli che talora attraversano epoche diverse sul giro di danza di un solo fotogramma, eppure senza perdersi per strada niente di quel percorso narrativo altro, sotteso eppure chiaro e limpido come acqua di sorgente. Una

    sceneggiatura fatta altresì dei campi lunghi distesi su un paesaggio paradisiaco, testimone oculare e complice di quei persistenti, intensi, appassionati, seppur temporanei, voli 'trasversali' intrapresi fuori rotta nella traversata della vita. Quella vita che i ranghi della norma e della morale ricondurranno, non prima di qualche inevitabile mareggiata sull'onda amara della sofferenza, sulla sponda del senso della perdita così come del senso di colpa, verso le tappe previste da un più ortodosso programma esistenziale.

    E tutto appare così illogico ed immorale, quanto comprensibile, plausibile, possibile, alla luce delle moltissime cose che queste due donne, hanno condiviso fin da bambine e che continuano a condividere da adulte, compresa l'età che avanza, per quanto in un modo ben più clemente che nella realtà per la maggior parte del più comune gentil sesso. Qui si tratta di due donne bellissime che tengono testa in modo straordinario all'inesorabile passare degli anni, e questo

    malgrado l'implacabile m. d. p. di Fontaine - quanto si sente la profondità di uno sguardo tutto femminile su questo! - che non manca di raccogliere, nei tratti più intimi e crudeli, quella naturale 'decadenza' che inizia inevitabilmente a segnare, sulla pelle, ma soprattutto dentro. L'età che può intristire ma che rivendica nella consapevolezza e nel senno, sopito ma mai smarrito del tutto, ruoli altri, con i suoi nuovi valori acquisiti, a dispetto di una punta di rimpianto che sa bene di dover gettare l'ascia. Ruoli che giustificano e danno spessore al titolo originale, The Grandmothers (Le nonne) del romanzo della Lessing, ben più potente e provocatorio di quello adottato per il film, Two Mothers (due madri). Due titoli d'altra parte ugualmente autentici e sottilmente aderenti a scelte difficili, sull'onda di quei contrasti interiori, di quei desideri proibiti che normalmente, qualora risvegliati, si tengono sepolti sotto le ceneri del pudore.

    In questo caso sembra ancor più vero che 'il diavolo fa le pentole ma non i coperchi' e se il contenuto trova via libera per traboccare fuori dai bordi, non è per carpire un giudizio sul buon gusto, è solo per trovare un momento di riflessione - le musiche nel film, costellato di lunghi silenzi, contribuiscono efficacemente allo scopo - per osservare da vicino, molto da vicino, in uno sguardo senza veli, né filtri di alcun genere, quella finestra aperta verso l'infinito delle possibilità del cuore e dell'eterna giovinezza che non sarà mai se non sulle vette dell'Olimpo, in grado di ingannare il tempo, le convenzioni, la morale, almeno solo per un pò, prima di riappropriarsi dei propri limiti e confini, con buona pace dei sensi.

    Perle di sceneggiatura


    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano BIM distribuzione, Mirella Seletto e Serena Giovinazzo (WayToBlue)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di TWO MOTHERS

    Links:

    • Anne Fontaine (Regista)

    • Naomi Watts

    • Robin Wright

    • Ben Mendelsohn

    • Xavier Samuel

    • James Frecheville

    • TWO MOTHERS - VIDEO-INTERVISTA alla regista ANNE FONTAINE (Interviste)

    • TWO MOTHERS - VIDEO-INTERVISTA all'attrice NAOMI WATTS (Interviste)

    • TWO MOTHERS - INTERVISTA alla regista ANNE FONTAINE (Interviste)

    • GEMMA BOVERY - INTERVISTA alla regista ANNE FONTAINE (Interviste)

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    Galleria Video:

    Two Mothers - trailer

    Two Mothers - trailer (versione originale) - Adore

    Two Mothers - clip 'Un bacio inaspettato'

    Two Mothers - clip 'Giovani Adoni'

    Two Mothers - clip 'Seduzione'

    Two Mothers - clip 'Relazione Proibita'

    Two Mothers - intervista video alla regista Anne Fontaine (versione originale sottotitolata)

    Two Mothers - intervista video a Naomi Watts 'Lil' (versione originale sottotitolata)

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