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    CAPODANNO A NEW YORK: IL REGISTA GARRY MARSHALL HA UN DEBOLE PER LE 'CONVENTIONS' CORALI DI NATURA ROMANTICO-UMORISTISCA, COSI' DOPO 'APPUNTAMENTO CON L'AMORE' RIPETE L'OPERAZIONE 'ALL STARS', QUESTA VOLTA IN OCCASIONE DEL CAPODANNO. VI BASTERA' UN RAPIDO SGUARDO ALL'ECCELLENZA DEL CAST... PIU' CHE SCINTILLANTE!!!

    Dal 23 DICEMBRE - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by ANDREW BARKER (www.variety.com)

    "... l’occasione perfetta per fare un bilancio, per pensare agli errori dell’anno appena terminato e capire cosa fare per migliorare. È l’opportunità di essere grati per ciò che abbiamo. È anche un momento divertente, emozionante, eccezionale, pieno di attesa e, sì, anche di follia. Ma è soprattutto il momento di sperare, perché tutto ciò che si desidera sembra possibile, se si è pronti a correre dei rischi... C’è musica significativa ad ogni scena, come il ritmo e le note dei dialoghi. In Capodanno a New York ci sono dei momenti molto commoventi e molti altri divertenti, molte storie diverse da raccontare, e ognuna con il suo ritmo. Mi piace mescolare le cose, compensare l’intensità di una scena con la leggerezza di un’altra... È sempre stata una notte importante per me, fin da bambino. In realtà è una festa per adulti, ma ai bambini piace perché c’è elettricità nell’aria, è inevitabile che sentano che sta accadendo qualcosa di speciale e se sono fortunati i genitori li sveglieranno a mezzanotte, mezzi addormentati, per fare un po’ di festa. Nella nostra famiglia abbiamo sempre sbattuto le pentole e le padelle e urlato dalla finestra. Poi, quando sono diventato un po’ più grande, sono venuto a Times Square per vedere la sfera che cala e poi, in veste di musicista, ho suonato in alcuni locali da queste parti. È stato eccezionale rivivere quei momenti durante il film. Ma è questo l’effetto che il Capodanno a New York fa sulla gente; fa rivivere i ricordi. Ti
    fa guardare indietro e avanti allo stesso tempo e pensi ‘Dove sarò l’anno prossimo?’
    ".
    Il regista Garry Marshall

    "Abbiamo discusso delle esperienze e delle circostanze che più di tutte avrebbero trasmesso i temi del film in una vasta gamma di relazioni diverse. Volevamo una storia sul primo amore e una sul perdono, ma anche storie che parlassero di rischiare, lasciarsi andare, ritrovare una vecchia fiamma, farsi perdonare, avere un figlio, ricominciare da capo… storie dove l’amore è sempre la forza guaritrice".
    La sceneggiatrice Katherine Fugate

    "La cosa davvero interessante di questo film corale è che è stato ideato in modo tale che l’intera sequenza avviene in un giorno. Il terzo atto di un film spesso è come un orologio che avanza. Ecco, in questo caso l’orologio c’è davvero e scandisce l’azione per tutti. Si può mostrare al pubblico una girandola di possibilità, ma quando scocca la mezzanotte e cala la sfera, tutte queste possibilità devono trovare un’unica conclusione e contemporaneamente".
    Il produttore Wayne Rice

    (New Year's Eve; USA 2011; commedia romantica; 118'; Produz.: New Line Cinema; Distribuz.: Warner Bros. Pictures)

    Locandina italiana Capodanno a New York

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    SEE SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Capodanno a New York

    Titolo in lingua originale: New Year's Eve

    Anno di produzione: 2011

    Anno di uscita: 2011

    Regia: Garry Marshall

    Sceneggiatura: Katherine Fugate

    Soggetto: PRELIMINARIA:

    Senza dubbio l’amore fa da padrone nel conto alla rovescia del 31 dicembre, quando molte coppie aspettano trepidanti la mezzanotte per darsi un bacio, altre approfittano della magia della serata per farsi promesse eterne, e altre ancora decidono di ‘provarci’ con una persona che potrebbe essere quella giusta. Ma l’emozione della festa va oltre. Se il Capodanno favorisce l’amore nelle sue innumerevoli sfaccettature piacevoli e folli, è anche il momento dell’amore inteso come perdono e compassione, e il miracolo quotidiano di chi apre il proprio cuore a un’altra prospettiva.

    Il film presenta queste idee in una collezione di episodi raccontati come se
    fossero stati presi a caso dalla miriade di storie che fanno parte del quotidiano. Ogni
    storia è a sé ma talvolta sfiora per un breve momento le altre; altre storie, invece, si
    incrociano fino a creare una conclusione perfetta.

    Cast: Halle Berry (Nurse Aimee)
    Jessica Biel (Tess Byrne)
    Ashton Kutcher (Randy)
    Robert De Niro (Stan Harris)
    Michelle Pfeiffer (Ingrid)
    Hilary Swank (Claire Morgan)
    Katherine Heigl (Laura Carrington)
    Sarah Jessica Parker (Kim )
    Lea Michele (Elise )
    Josh Duhamel (Sam )
    Sofía Vergara (Ava )
    Zac Efron (Paul )
    Abigail Breslin (Hailey)
    Jon Bon Jovi (Jensen)
    Alyssa Milano (Melanie Cambridge)
    Cast completo

    Musica: John Debney

    Costumi: Gary Jones

    Scenografia: Mark Friedberg

    Fotografia: Charles Minsky

    Montaggio: Michael Tronick

    Effetti Speciali: Fred Buchholz (supervisore)

    Makeup: Vivian Baker (per Hilary Swank); Tracey Levy (per Ashton Kutcher)

    Casting: Amanda Mackey Johnson e Cathy Sandrich

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Capodanno a New York celebra l’amore, la speranza, il perdono, le seconde possibilità e i buoni propositi, attraverso diverse storie intrecciate tra loro, ambientate a New York City tra caos e speranze nella notte più festosa dell’anno.

    SHORT SYNOPSIS:

    The lives of several couples and singles in New York intertwine over the course of New Year's Eve.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    TRA I CINEPANETTONI 'CELLULOIDPORTRAITS' PROMUOVE - SIA PURE CON UNA SUFFICIENZA PIENA, NON CERTO CON UN VOTO DI ECCELLENZA - LA RICETTA DEL 'REAL(ITY)/FAVOLISTA' A STELLE E STRISCE DI GARRY MARSHALL CON 'CAPODANNO A NEW YORK': 'DALLA GRANDE MELA WITH LOVE AND HOPE'!!!

    E' stato etichettato come il cinepanettone statunitense, ad opinione di molti, neppure di troppo soddisfacente lievitazione. Ma se proprio vogliamo parlare di 'qualità dolciaria', vogliamo fare un confronto con i prodotti nostrani di trentennale ricetta? Meglio di no! A noi i confronti non sono mai piaciuti e del resto, la competizione sarebbe persa ancor prima di cominciare: di simili 'dolciumi' non se ne può più, neppure una volta all'anno, ormai viene la nausea solo a sentir la prima parola dell'etichetta puntualmente 'riciclata': 'vacanze...' e, con poche varianti sul tema e sul titolo - diciamola sul filo dell'attuale - 'finalmente...'. E dire che neppure il pubblico di massa si

    mostra più così entusiasta di simili 'polpettoni' da discount... Ma si sa che... c'è crisi...! Soprattutto intellettiva?

    Così, stagliato sull'orizzonte natalizio in celluloide di quest'anno - in linea con i tempi di crisi, annualità un pò scarsa di proposte sia sul piano numerico che di levatura - il Capodanno a New York di Garry Marshall diremmo che, 'si lascia guardare'! Persino piacevolmente, ora sulla cresta di un sorriso mosso da qualche battuta lanciata dalla scrittura di Katherine Fugate (Valentine's Day), ora su quella di una lacrima di commozione per situazioni là dove qualcuno (è ad esempio il mio caso) potrà anche riscontrare affinità verosimiglianti sul piano reale (vedi la storia che nel film lega Robert De Niro ad Hilary Swank). Il sornione e navigato favolista di Pretty Woman e Valentine's Day Garry Marshall adora impastare ricette alternative sulla base di ingredienti irrinunciabili: l'aura 'favolistica' intrecciata su certe realtà rimasticate secondo

    toni 'soft' talora molto vicini alla fiction televisiva, veicolate sul binario elettivo di un messaggio moralista dettato da un caleidoscopio d'Amore classico. Che si tratti di storie particolari (Pretty Woman, Se scappi ti sposo), o di storie 'corali' (Valentine's Day e lo stesso Capodanno a New York) Marshall non manca mai di far centro con star di punta. Con lo spirito tipico di atmosfere e personaggi del tutto simili e condivisibili con Love Actually- L'amore davvero (2003) di Richard Curtis, il Capodanno a New York di Marshall ricrea, nel magico respiro natalizio e, nello specifico, di una notte del tutto particolare come l'ultimo dell'Anno, quel pluriarticolato mosaico di storie e realtà personali incastonate più o meno verosimilmente, in una metropoli come New York, qui rivendicata nella riacquisita dignità - fosse anche il rigurgito di un anelito - di quella faccia scintillante non solo esteticamente ma anche sul piano morale dei

    buoni propositi, dell'amore reciproco e della speranza. E' ovvio che questo non è - perché non doveva e non voleva esserlo - un film di Martin Scorsese, che avrebbe sicuramente preferito lasciar perdere 'i piani alti' della grande Mela per intrufolarsi negli anfratti più bui dei 'senzatetto', di consumatori e spacciatori di droga o di reduci da combattimenti a colpi di arma da fuoco nella frastagliata reticolazione stradale metropolitana (Al di là della vita, 1999). Marshall si è accontentato di un simbolo per tutti: a De Niro è stato affidato il ruolo della realtà più tragica ma d'altra parte non sono state qui dimenticate persone legate a ruoli di particolare responsabilità per le quali festeggiare non è così scontato né semplice (l'infermiera Halle Berry), il soldato statunitense in servizio in luogo di guerra. Ma in Capodanno a New York domina il mosaico di una 'fauna' giocosa talora 'comica'. Il respiro

    si mantiene volutamente leggero perché intende porgere un messaggio positivo, come avvertono fin dall'inizio a chiare lettere la voce fuori campo e la carrellata di simboli più popolari della città di New York, inclusa l'entrata in scena comicamente 'grottesca' di Michelle Pfeiffer. Seguono l'ironia della gara tra partorienti (Jessica Biel), l'ansia da responsabilità materne (Sarah Jessica Parker) a tu per tu con i primi batticuori adolescenziali della figlia, il 'colpo di fulmine' tra i due giovani in ascensore, il romanticismo idealista di una vittima da navigatore automobilistico, la 'imbestialita' e sempre più 'pannosamente' sexy Katherine Heigl, dallo schiaffo facile sul volto dell''immaturo' pentito Bon Jovi.

    Capodanno a New York è un romantico omaggio ad un'icona metropolitana, quella cui inneggia la celebre canzone New York, New York che Marshall non poteva proprio lasciare nel cassetto. Un ritratto che trasuda un alcunché di malinconico-nostalgico cui è però riservato solo il dietro le quinte.

    Il primo piano è volutamente declinato al positivo: lo rimarcano persino le umoristiche schegge nelle sequenze finali che accompagnano i titoli di coda, con gli 'errori-gag' sul set del film. Così il caleidoscopio di Capodanno a New York non ha certo la pretesa di essere esaustivo ritraendo un volto umano in piena integrità, nè di piangere sul latte versato di reali miserie umane - per quanto alcune occhieggino qua e là tra le righe - piuttosto il desiderio di porgere, attraverso un piccolo affresco corale luccicante di cotanta eccellenza hollywoodiana - un anelito collettivo al di là di situazioni e circostanze: a Natale e a Capodanno si può dare di più, meglio se si riesce a mantenere il livello per il resto dell'Anno. Se ci togliamo anche la speranza...?! Come dargli torto?! D'altro canto, come decretato da uno tra i più celebri aforismi del cantautore, poeta e compositore

    canadese Leonard Cohen: "C'è una fessura, una crepa in ogni cosa... per questo la luce può penetrarvi".

    Secondo commento critico (a cura di ANDREW BARKER, www.variety.com)

    It takes a certain filmmaking sensibility to make a two-hour, massive-ensemble comedy set almost entirely in Times Square on New Year's Eve, and yet not allow a single character to get drunk. In that sense, Garry Marshall deserves some credit for the risk-averse "New Year's Eve," which revisits the narrative apparatus of his 2010 "Valentine's Day" (written by Katherine Fugate, who also scripted here) to even lesser returns. Still, fans of Hallmark-card sentiment and slumming stars, of which there are plenty, should produce strong if unspectacular first-week business.

    Offering around a dozen barely there, aggressively agreeable mini-stories spliced together and spit out with lawnmower-style eloquence, the film is pushed to punishing lengths by the engorged cast list, which prevents any individual plot from deepening beyond single-sentence character descriptions and dilemmas. The overall effect is like being crushed under an avalanche of throw pillows.

    The worst of the vignettes features parents-to-be Seth

    Meyers and Jessica Biel competing with another couple to have the first baby born in the New Year, which occasions some upsettingly prolific use of the words "hoo-hah" and "va-jay-jay." Elsewhere, caterer Katherine Heigl is the scorned ex-paramour of a Jon Bon Jovi-like rock star (Jon Bon Jovi); Ashton Kutcher and Lea Michele are hipster neighbors trapped in a bizarrely roomy, well-appointed elevator; Robert De Niro and Halle Berry are a cancer patient and attending nurse, respectively; Sarah Jessica Parker and Abigail Breslin have an ill-defined mother-daughter feud; Hilary Swank is in charge of planning the Times Square ball drop; Josh Duhamel is stranded out in the sticks; and Sofia Vergara and Russell Peters allow the filmmakers to laugh at their respective accents.

    The strangest thread, and the only one that seems to suggest a more interesting story hidden somewhere beneath, involves Zac Efron as an eminently smackable, jive-talking bike

    messenger hired by a harried secretary (Michelle Pfeiffer) to help her fill out a list of increasingly elaborate New Year's resolutions (although with such entries as "be amazed" and "go to Bali," she appears to have mistaken resolutions for letters to Santa). At times seeming to suggest that Pfeiffer's character is on the verge of suicide, and at others planting the strangely alluring possibility of a Harold-and-Maude romance, the pairing is just off enough to be intriguing. And then ... absolutely nothing happens with it.

    Very little happens anywhere else, either. Few of the plot strands connect to one another, much less resolve themselves with any degree of wit or daring. The filmmakers seem to have never heard of Chekhov's gun, and go to great lengths to mention specific character traits or draw relationships between distant characters, only to drop them immediately afterward. Balancing this glut of stories also results

    in some inelegant dialogue; at times, characters even interrupt one another's expository lines with other, unrelated, equally expository lines.

    Most of the actors at least seem to be enjoying themselves, and none seem overly concerned about creating actual characters in such limited environs. Second-unit photography paints a pleasantly superficial, tourist-oriented picture of New York, though many key narrative moments look strangely gauzy and ill shot.

    Setting most of the film in billboard-choked Times Square provides for extensive product-placement opportunities in ostensibly unobtrusive fashion, most notably with a lovingly extended shot of an ad for fellow upcoming Warner Bros. release "Sherlock Holmes: A Game of Shadows."

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO di CAPODANNO A NEW YORK

    Links:

    • Garry Marshall (Regista)

    • Michelle Pfeiffer

    • Hilary Swank

    • Robert De Niro

    • Katherine Heigl

    • Jessica Biel

    • Ashton Kutcher

    • Josh Duhamel

    • Zac Efron

    • Halle Berry

    • Abigail Breslin

    • Sarah Jessica Parker

    • Sofía Vergara

    • Capodanno a New York (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    Capodanno a New York - trailer

    Capodanno a New York - trailer (versione originale) - New Year's Eve

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