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LAST NIGHT: KEIRA KNIGHTLEY ED EVA MENDES IN UNA STORIA EVOCATRICE DI TUTTE LE ZONE GRIGIE DELLA FEDELTA'. PUO' IL SOLO SOSPETTO BASTARE A PROVOCARE, O ADDIRITTURA GIUSTIFICARE, L'INFEDELTA'? FILM PROVOCATORIO SULL'AMORE E IL MATRIMONIO AL GIORNO D'OGGI
Dal Festival Internazionale del Cinema di Toronto - V. Festival Internazionale del Film di Roma (28 Ottobre-5 Novembre 2010) - RECENSIONE - Dal 5 NOVEMBRE
(Last Night FRANCIA/USA 2010; dramma romantico; 92'; Produz.: Gaumont/Nick Wechsler Productions; Distribuz.: Medusa)
SHORT SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Last Night
Titolo in lingua originale:
Last Night
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2010
Regia: Massy Tadjedin
Sceneggiatura:
Massy Tadjedin
Cast: Keira Knightley (Joanna Reed ) Sam Worthington (Michael Reed ) Eva Mendes (Laura ) Guillaume Canet (Alex Mann ) Anson Mount (Andy ) Griffin Dunne (Truman ) Stephanie Romanov (Sandra ) Scott Adsit (Stuart ) Daniel Eric Gold (Andy ) Justine Cotsonas (Maggie ) Rae Ritke (Barbara ) Steve Antonucci (Soho Guy ) Chriselle Almeida (Chris ) Cheryl Ann Leaser (Cynthia)
Musica: Clint Mansell
Costumi: Ann Roth
Scenografia: Tim Grimes
Fotografia: Peter Deming
Montaggio: Susan E. Morse
Makeup: Louise McCarthy (capo del dipartimento e per Keira Knightley ed Eva Mendes) e Katie Vernon
Casting: Laray Mayfield
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
New York. Una giovane coppia, bella, innamorata e benestante, viene messa alla prova, nella stessa notte, da ogni forma di seduzione e tentazione: mentre Michael (Sam Worthington) è in viaggio di lavoro con la sua nuova e sexy collega Laura (Eva Mendes), sua moglie Joanna (Keira Knightley) incontra per caso l'altro grande amore della sua vita, Alex (Guillaume Canet). Nell'arco di sole trentasei ore, i due innamorati saranno costretti a confrontarsi con scelte che non avrebbero mai pensato di dover fare. Dilemma disperato, ma in fondo sensuale, tra fedeltà e cedimento, indulgenza e gelosia. Una storia d'amore ed erotismo tutta in una notte. Maliziosa e rapida come un tradimento.
IN ALTRE PAROLE:
Michael e Joanna Reed (Sam Worthington e Keira Knightley) sembrano avere tutto. Sono giovani, belli e di successo, il loro benessere spirituale e materiale li porta a condividere una vita agiata e apparentemente perfetta nel loro appartamento alla moda di Manhattan. Ma quando partecipano insieme a una festa con i compagni di lavoro di Michael, Joanna coglie un momento sospetto fra suo marito e la nuova bellissima collega Laura (Eva Mendes). L'incidente è fugace e ambiguo e Joanna non può essere certa di ciò che ha visto o non ha visto ma riesce comunque a seminare il seme del dubbio che minerà nel profondo il loro amore.
SHORT SYNOPSIS:
The story follows a married couple, apart for a night while the husband takes a business trip with a colleague to whom he's attracted. While he's resisting temptation, his wife encounters her past love.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Per essere un’esordiente la regista irano-americana Massy Tdjedin dà l’idea di conoscere bene l’accademia della celluloide hollywoodiana. L’apertura e, soprattutto la chiusura del film, meritano un plauso speciale. Del resto la mancata risposta al manipolo di interrogativi sciorinati per l’intera durata dei destini incrociati sullo scambio di binario di queste coppie per una notte, seguendo la cadenza del ritmo di montaggio alternato 'a stretto e medio giro di posta', era il minimo che ci si potesse aspettare per non scadere nel banale. Tuttavia, il finale che incrocia la sospensione sul punto di rottura di un qualcosa da dire ormai noto allo spettatore e solo intuito dai protagonisti sul filo di una fiducia reciproca evidentemente tanto precaria da sfociare nell'inganno, è davvero azzeccato. Ma all’interno della confezione regalo, la sostanza del ‘presente’ rischia di essere una di quelle cose di cui si può fare benissimo a meno, soprattutto quando a riflettere |
- in tutt’altro modo ma sicuramente in termini ben più efficaci ed avvincenti, delicati e irruenti, in una parola raffinati ad arte fino a raggiungere le più alte vette di sofisticata levatura - ci aveva ben pensato Stanley Kubrick con lo spiazzante Eyes Wide Shut. Occasione in cui al calibro della regia faceva eco l’altrettanto spiazzante interpretazione rispettivamente di Tom Cruise e Nicole Kidman, tanto viscerale da debordare dalla celluloide alla vita privata, incrinata fino alla rottura per lo sgomento di tutti i fan romanticoni che ancora oggi, sbirciano volentieri la più affascinante e sexy spennatrice di polli e il più temerario e appassionato ragazzo alla ricerca della sua terra come identità dall'alto del lontano ricordo degli infuocati Cuori ribelli che furono. Che nostalgia! Ma qui si sta divagando. In Eyes Wide Shut Kubrick rifletteva elegantemente per l’appunto sul rapporto di coppia, sul desiderio, sul tradimento soprattutto mentale, che non |
ha certo bisogno di approdare al ‘corporale’ per essere sufficientemente devastante, e questo prima ancora di parlare delle inevitabili conseguenze.
Il parallelo tra Eyes Wide Shut e Last Night sorge spontaneo - e non solo per l’analogo avvio con il motivo della festa, tanto da farlo sembrare un esplicito omaggio a dispetto della professata inconsapevolezza da parte della regista - perché nell’odierna riflessione sulle cosiddette “zone grigie della fedeltà â€, costantemente in bilico tra fiducia, desiderio ed inganno eventuale, era nelle intenzioni una sorta di distinguo tra il tradimento ‘mentale’ e ‘corporale’. Ma proprio su questo centrale binario la regia sembra proprio deragliare, dando quasi l’impressione di aver perso di vista confini e margini di percorrenza: di fatto in Last Night abbiamo visto due diversi livelli di tradimento corporale, rafforzato da un ancor più incisivo tradimento mentale congiunto. Chiunque può tirare le fila su conseguenze e conclusioni di simili affreschi, riciclati |
ogni volta dalla committenza prettamente industriale della nostra asfittica contemporaneità . Il che, va da sé, riduce di gran lunga lo spessore della riflessione, impoverendone irrimediabilmente la portata, e non aggiunge dunque gran che di nuovo su un terreno accuratamente battuto in precedenza.
E già che stiamo masticando la materia dell’impoverimento possiamo aggiungere anche che in Last Night non c’è abbastanza calore e neppure il sex appeal richiesto dalla tematica trattata. Stiamo pensando al genere di glamour soffusamente sotteso in sospensione che ci hanno trasmesso altre coppie in celluloide. Dopo Kidman-Cruise, una per tutte, tutte per una, già che siamo in tema di tradimenti, ci basta pensare a Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen nel Delitto perfetto (1998)targato Andrew Davis. Nulla a che vedere con il fantozziano Michael (Sam Wortinghton) impacciato e ipocritamente dipendente dalla escort rozzamente esplicita Laura (Eva Mendes). Se la preoccupazione della regista era quella di non far scadere |
il personaggio di Laura sul clichè della bomba sexy, allora perché metterla in sottoveste? E per non inciampare nella buchetta si cade nel burrone, aggrappandosi ad un altro tra i clichè più gettonati che è quello della piscina, strumentale all’effetto sottoveste bagnata: da Un viaggio chiamato amore (2002) di Michele Placido (quando ancora sapeva fare qualche buon film prima di rimettersi a fare il sessantottino fuori tempo massimo), dove troviamo una Laura Morante in grado di dare mooolti punti alla sedicente Mendes, fino al più moderno Star System – Se non ci sei non esisti (2008), con l’attricetta di turno che se la tira (Sophie Maes/Megan Fox) - come tante, troppe ad Hollywood - per l’appunto uscendo dalla piscina nel classico abito sottoveste. Scimmiottamenti, più che omaggi, felliniani dei nostri giorni.
Inoltre l’ossatura della riflessione Last Night sembra soffrire di una lieve artrosi con un certo grado di rigidità |
accademica nell’imboccare i personaggi di una fraseologia strumentale alla riflessione madre, appena ammorbidita dall’alternanaza di messa a fuoco delle coppie invertite di segno. A fare da contraltare al dittico Michael/Worthington-Laura/Mendes ci sono Joanna cui dà un volto ‘politically correct’ Keira Knightley con un maggior coinvolgimento nella seconda parte della storia ed Alex, l’imprevisto ritorno di fiamma, simpaticamente condotto da Guillaume Canet.
Ad eccezione di qualche raffinato primissimo piano raccolto in scorcio d'artista, appuntato prioritariamente su Keira sul tramontare della storia, l’indubbia discontinuità di coinvolgimento, sul filo di accademiche argomentazioni camuffate da conversazioni serpentine e ammiccanti a tema tra i protagonisti, si direbbe non esser stato sufficiente a rendere Last Night un anello necessario alla preziosa collana di riflessioni interrogative sull’amore in e fuori dal matrimonio con annnessi & connessi. Un tema in effetti forse un tantino ingombrante per un esordio alla regia comunque promettente. |
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