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    L'INTERVISTA

    MAMMA MIA! - INTERVISTA all'attrice MERYL STREEP (A cura dell'inviato ERMINIO FISCHETTI)

    29/09/2008 - Nelle prestigiose sale del Grand Hotel St. Regis a Roma, sabato 27 settembre 2008 MERYL STREEP ha presentato alla stampa italiana il film MAMMA MIA!, in uscita nelle sale il prossimo 3 ottobre.

    Non lascia spazio al tempo. Lei è sempre la migliore, ma non lo dimostra solo con i personaggi che interpreta. Scrosci di applausi in conferenza stampa, per essere lei ed essere com’è: prima che un’attrice, una donna e una madre. E, se è ancora sulla cresta dell’onda ed è amata così tanto dopo trenta lunghi anni, è sicuramente dovuto alla grande capacità che ha di essere assolutamente se stessa e assolutamente sincera, di far ridere, di far riflettere. Di essere lei: MERYL STREEP. Unica e sola. Una donna che nonostante il successo è assolutamente consapevole che ciò che conta sono i figli e le persone care perché “una famiglia rimette tutto nella giusta prospettiva”.

    Ogni volta rimaniamo sempre sorpresi da lei e ci creiamo una immagine nuova di film in film. Mamma mia! è un inno alla vitalità femminile dopo una certa età. Qual è il suo antidoto al trascorrere del tempo e perché le donne oggi hanno più ruoli dopo i cinquant’anni?


    MERYL STREEP: “Mm! L’antidoto al trascorrere del tempo… Io sono grata di essere ancora qui, di fare ancora questo lavoro, anni fa dicevo a mio marito che avremmo dovuto trovare un posto dove andare in pensione perché pensavo che la mia carriera non sarebbe durata a lungo. Sono una donna molto fortunata perché ho una splendida famiglia accanto, questo, forse, è il mio segreto. Sono felice di aver avuto una carriera tanto soddisfacente ma non credete, anche io ho qualche dolorino alle ginocchia a fine giornata esattamente come ce l'hanno tante altre donne della mia età”.

    Mamma Mia! è un musical ma soprattutto è un film sulle donne più che sugli uomini. Come è cambiato il ruolo femminile e femminista negli ultimi anni?

    M. STREEP.: “Noi andiamo a vedere film perché ci piace farlo. In questo film ci sono splendidi uomini, ma loro come ‘categoria’ forse non lo sceglierebbero per vederlo, se non trascinati dalle donne, confido in loro. Gli ‘studios’ stessi sono rimasti sconvolti dal successo ottenuto e sono rimasti stupiti che alla fine anche gli uomini lo abbiano visto. Il femminismo! Bèh, spero che noi in quanto esseri umani tendiamo a migliorare le cose per il meglio. Mia nonna, ad esempio, non aveva il diritto al voto. Le donne, però, oggi sono molto più consapevoli, sanno quello che vogliono: io ho tre figlie molto interessanti, ma ciò non toglie che ho anche un figlio maschio altrettanto interessante!”.

    Parlano tutti di Meryl Streep come la più brava. Lei, in fondo, è colei che ha vinto tutto e vincerà ancora tutto (non a caso ha totalizzato il più alto numero di nomination ai premi Oscar). Lei soffre, diciamo, di una sorta di sindrome della prima della classe?

    M. STREEP: “No, al contrario perché sono madre di quattro figli. Loro sono bravi ad individuare subito ciò che non va in me. Una famiglia è così, mette tutto nella giusta prospettiva. Mi creda, io non mi sento come la prima della classe, certo, a volte quando devo lavorare con delle giovani attrici, sento i loro timori nei miei confronti, ma poi capiscono che anche io dimentico le battute… che sono umana!”.

    Sente di avere, qualche rimpianto, delle occasioni mancate?.

    M. STREEP: “La risposta cambia ogni giorno. In realtà non ho rimpianti e non penso mai alle occasioni perdute. Sono felice di avere tante belle opportunità lavorative. Ogni volta penso che questo sarà l’ultimo film che faccio e che nessuno poi mi vorrà più, ma poi ogni volta mi chiamano. Ieri ero al Festival di San Sebastian e lì sono stata accolta con un montaggio di alcuni spezzoni dei film a cui ho partecipato e c’erano alcuni che non ricordavo neppure di aver fatto”.

    Lei è una donna molto vitale. In Mamma Mia! la vediamo saltare in continuazione, come si tiene in forma, dove trova tutta questa vitalità?

    M. STREEP: “Questa è una sua impressione. In realtà, sono molto pigra. Lei non ha idea di come si riesca a saltare in alto quando si è in preda al terrore di non essere in grado di fare una cosa”.

    Ultimamente ci sono molte parti per le donne, tra l’altro si parla già di un Oscar per il suo prossimo film in uscita Doubt, nel quale interpreta un ruolo di una donna molto forte.

    M. STREEP: “Come dicevo prima il mondo cambia. Molte più donne sono al potere, molte più donne occupano posti rilevanti nel mondo del cinema: scrivono, dirigono e producono film. Ci sono anche molte più attrici. L’unico campo del cinema in cui non ci sono molte donne è quello della critica. Non ci sono molte donne che si occupano della critica cinematografica, specie in Inghilterra, dove è un campo dove predominano ancora gli uomini. E questo me ne di dispiace. Per quanto riguarda Doubt, tratto da un’opera premio Pulitzer di John Patrick Shanley, io interpreto una madre superiore che ha un forte scontro di volontà con il personaggio di Philip Seymour Hoffman, un prete sospettato di pedofilia”.

    A proposito di donne e potere, cosa ne pensa della candidata repubblicana come vicepresidente alle prossime elezioni, Sarah Palin?

    M. STREEP: “In realtà nessuno di noi la conosce, sappiamo perché è li, ma preferisco non fare alcun commento al riguardo”.

    Ma chi voterà ce lo può dire?

    M. STREEP: “OBAMA, senza alcun dubbio!”.

    Mamma Mia! è un’espressione idiomatica tipicamente italiana, le è capitato spesso di usarla dopo aver girato la pellicola?

    M. STREEP (ride): “Sa, mia figlia ha studiato presso l’Università di Bologna e quindi si è cimentata ad imparare l’italiano. Quando è tornata a casa per le vacanze, diceva continuamente “Boh”. Ora tutti noi diciamo Boh, anche se non sappiamo assolutamente cosa vuol dire!”.

    Farà altri musical in futuro?

    M. STREEP: “Non lo so, anche se con Tony Kushner si era pensato di fare un adattamento di ‘Madre coraggio’, che ho recitato a Central Park. Tra l’altro, io stessa ho voluto che ci fosse una telecamera che riprendesse tutte le fasi. Doveva essere una testimonianza per la città, un backstage del processo creativo del mio personaggio teatrale. Ci sono stati momenti molto difficili in cui poi ho cambiato idea, poi l'ho voluta di nuovo. Sono stata difficile, ma ora ne sono molto contenta. E' un'opera che rappresenta la frustrazione degli americani ed un forte atto d'accusa contro la guerra. La ninna nanna che il mio personaggio canta tenendo la figlia Katrina tra le braccia dice tutto. È un’immagine, quella, che resta negli occhi. Unisce tutte le guerre del mondo e tutte le vittime del mondo. Da ciò capiamo chi sono le vere vittime di queste guerre e chi soffre maggiormente: sono le madri”.

    Lei ha sempre detto che sua madre è il suo modello e che se si intende percorrere la carriera di attore bisogna essere ben consapevoli dei rischi a cui bisogna andare incontro. Quando sua figlia Mamie ha deciso di fare l’attrice cosa le ha detto?

    M. STREEP: “I miei figli sanno molto bene quali sono i rischi di chi vuole intraprendere questa carriera. Molti miei carissimi amici con cui ho studiato o ho fatto teatro non sono diventati famosi. Loro hanno potuto imparare dai miei successi e dagli insuccessi di miei carissimi amici che non hanno avuto la mia stessa fortuna e oggi fanno i doppiatori per poter andare avanti. E' un mestiere fatto di luci ed ombre, i miei figli lo sanno molto bene, sono persone molto più concrete di me, non sognatori come ero io alla loro età. Io non posso dire nulla a loro, se non quanto sono grata delle esperienze di attrice che ho avuto. Per quanto riguarda mia madre, quando ero piccola le chiesi cosa avrebbe voluto invece della moglie e della madre. Lei mi rispose: ‘La cantante di piano bar’”.


     
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