BEAUTIFUL BOY
RECENSIONE - Dalla XIII. Festa del Cinema di Roma - Un padre (Steve Carell) cerca di aiutare il figlio (Timothée Chalamet) ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza - Dal 13 Giugno
"Quando, nel 2014, ho letto i libri di memorie scritti rispettivamente da David Sheff, il padre, e da suo figlio Nic, sono rimasto molto colpito, a livello quasi viscerale. Ciò che David e Nic hanno scritto, si basa sulle proprie esperienze personali, fatte di miglioramenti e ricadute, ma anche di gioia, innocenza, e amore. All’inizio, pensano di possedere tutti gli strumenti necessari per gestire la dipendenza di Nic, per 'risolverla'. In realtà non è così, ma impareranno molto nel corso di questa esperienza. Col passare del tempo, ci sono momenti in cui perdono il controllo, in cui si rendono conto che il problema della tossicodipendenza minaccia di intaccare ogni fibra della loro vita. Avevo già pensato di fare un film in lingua inglese ma nulla mi aveva colpito come la storia della famiglia Sheff. Le dinamiche familiari, l’illusione di poter controllare la situazione, il tempo che passa: questi sono i temi che emergono spesso nei miei film. Avevo già trattato l’argomento dell’uso di stupefacenti, ma le forti emozioni suscitate dalle storia degli Sheff, e il modo in cui la raccontano, mi ha toccato profondamente. Questa famiglia crede nell’amore incondizionato, ma deve accettare che non ci sono risposte semplici, e che la gestione della dipendenza dalla droga è completamente irrazionale. Ero quasi spaventato dalla portata di questa storia, le cui vicende coprono un arco molto lungo, ma ho percepito l’urgenza e la necessità di raccontarla... Spero che questo film aiuti le persone a comprendere che esistono punti di vista diversi, e che possa aprire il loro cuore e la loro mente, così come è successo a me quando ho conosciuto la storia degli Sheff".
Il regista e co-sceneggiatore Felix Van Groeningen
Galleria Fotografica:
Vai alla scheda completa del Film Beautiful Boy
|