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    THE SILENT MAN

    RECENSIONE - Liam Neeson veste gli scomodi panni del più famoso informatore segreto della storia degli Stati Uniti, il vice-direttore dell'FBI Mark Felt, che, sotto lo pseudonimo di 'Gola profonda', è stato la fonte anonima dello scandalo Watergate negli anni '70 - Dal 12 Aprile

    "Ci sono storie che semplicemente ti chiamano a gran voce. Ero un ex giornalista investigativo e corrispondente di guerra a Chicago il giorno in cui 'Vanity Fair' rese nota l'identità di 'Gola profonda'. Era il luglio 2005. Nixon si era dimesso nel 1973. Woodward e Bernstein e la stessa famigerata fonte attendibile della corruzione del Presidente avevano mantenuto il segreto sul suo nome per più di trent'anni. Quando Mark Felt rivelò la sua identità, nell'aria si percepì un calo di tensione, quasi un senso di delusione. Felt non era seducente. Non era una persona famosa. Era stato per tutta la vita un agente dell'FBI, la fanteria dell'applicazione della legge. Non avevo neppure mai sentito parlare di lui, ma di una cosa ero sicuro: l'apparente banalità della vera identità di 'Gola profonda' avrebbe finito con il diventare l'esatto motivo per cui quella di Mark Felt era una delle grandi storie del nostro tempo. Chi diavolo era quest'uomo per decidere di aprire un varco rivelando i peccati e la corruzione di un Presidente? Chi si credeva di essere questo anonimo 'affossatore' per pensare di poter contribuire a cambiare il corso della storia? Telefonai alla mia agente da Chicago. Le diedi istruzioni di fare tutto quanto in suo potere per organizzarmi una riunione con i produttori che stavano selezionando lo sceneggiatore per questo film. (Non avevo ancora cominciato a dirigere). Sarei andato a far visita a Felt e poi sarei andato a Washington per scoprire non solo chi era quest'uomo e come era riuscito a fare quello che aveva fatto, ma anche perché. Quando scoprii le sue motivazioni, rimasi sbalordito. La politica non c'entrava quasi per niente. Era una questione di principio, portata avanti al prezzo più alto possibile: la sua carriera, tutte le sue amicizie, la vita di sua moglie e il suo futuro personale. Si era auto-immolato nell'oscurità e nel silenzio e nessuno lo aveva saputo. Woodward sapeva come aveva fatto, ovviamente, e io come cineasta desideravo raccontare al mondo perché. Un funzionario di carriera scopre casi di corruzione che scaturiscono dalle più alte sfere di potere del paese, fa tutto quanto in suo potere per indagare, viene messo a tacere con l'ordine di fare implicitamente parte dell'opera di occultamento, si trova ad affrontare il dilemma morale di un uomo educato a difendere la verità e la giustizia e alla fine sceglie di sacrificare tutto quello che conosce e rappresenta in virtù di una vocazione superiore. Mark Felt è diventato per me l'incarnazione dell'onore. Mi identifico a livello personale con l'intera vicenda e gli sono debitore per la sua storia. Lo siamo tutti. Il film si immerge nell'altra faccia dello specchio del più importante capitolo giornalistico della storia degli Stati Uniti, lo svelamento della fonte anonima, 'Gola profonda'. All'epoca, per Felt, la posta in gioco andava ben oltre lo scandalo Watergate. La sua storia è leggendaria. Il carattere epico della vicenda reale mi ha consentito alcune libertà come cineasta. Ho guardato alla condizione di isolamento di Felt – al lavoro e a casa – e ai rischi connessi e ho visto l'aspetto mitico e romantico della sua situazione. Mi ha fatto venir voglia di fare un film eccessivamente bello, nel modo in cui può essere bello e dare le vertigini un dipinto di Edward Hopper. A livello di immagine, non volevo che sembrasse un film d'epoca, non volevo ricorrere allo stratagemma di dare l'impressione che fosse girato negli anni '70. Ma non volevo nemmeno che visivamente richiamasse la stretta contemporaneità. Ho scelto una scala cromatica particolare per Felt e il suo mondo. La confusione degli anni '60 era finita, la modernizzazione degli anni '70 non era ancora iniziata. I primi anni '70 costituiscono uno spazio interstiziale. Per questo ho girato con una macchina da presa digitale, ma con obiettivi anamorfici vintage per avere un quadro pittorico organico. Come se la macchina da presa fosse l'occhio di un voyeur, con il suo punto di vista soggettivo rispetto alle cose e alle persone che osserviamo. Ho creato una parete di immagini di Todd Hido e Saul Leiter, fotografi che hanno catturato un tipo di isolamento tipicamente americano, utilizzando colori umorali, ma mai artificiali. Ho filmato quasi tutto attraverso dei filtri azzurri per raffreddare ogni cosa, rendendola fresca, ma mai fredda. I colori esprimono le emozioni. Liam Neeson come interprete di Mark Felt non è stata solo una scelta di casting. L'attore che avrebbe impersonato il protagonista, avrebbe dato anima e corpo a un uomo immenso, ma invisibile. Il film sarebbe stato lo svelamento di 'Gola profonda'. Liam, con il suo fisico elegante, alto e pacato come quello di Felt, era davvero la mia unica scelta, ora che ci rifletto. La sua integrità, come uomo e come artista, è l'immagine speculare di quella di Felt. Il modo in cui altri attori chiedono a gran voce di lavorare con lui, la sua coscienziosità professionale sul set, tutto di lui mi ha fatto pensare a Felt nell'FBI e nella vita privata: stoico, misurato, incisivo… e spietato, quando ha dovuto esserlo. Ero determinato nel voler circondare Liam dei migliori caratteristi in attività, anche quelli che avevano un'unica scena. Questo è un film che si fonda tanto sulle reazioni e sui silenzi strategici quanto sui dialoghi e sulla trama. Per un attore è più difficile, e anche più interessante, raccontare una storia senza dire una parola. Ho chiesto a Diane Lane di interpretare Audrey, la moglie disturbata e irascibile di Felt, per via della sua capacità di dar vita a personaggi forti e temibili e al tempo stesso fragili. Tony Goldwyn e Josh Lucas, grandi attori su schermi di ogni dimensione, nei panni dei tenenti dell'FBI a servizio di Felt. Brian D' Arcy James, Michael C. Hall, Eddie Marsan, Tom Sizemore, Bruce Greenwood, Marton Csokas, Noah Wyle – tutto il cast ha recitato nel film sostenendo Liam nel personaggio di Felt e garantendo alla storia la profondità e l'integrità che esige".
    Il regista e sceneggiatore Peter Landesman


    Vai alla scheda completa del Film The Silent Man

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