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SUFFRAGETTE: NELL'EPOCALE LOTTA PER I DIRITTI DELLE DONNE LA LEADER DEL MOVIMENTO DELLE SUFFRAGETTE MERYL STREEP E CAREY MULLIGAN MOGLIE E MADRE CORAGGIOSA
Festa della Donna 2021 - In occasione della Festa della Donna e dell’anniversario dei 70 anni del primo voto delle donne in Italia, il 10 marzo 1946 - Dal 33° Torino Film Festival (20-28 novembre 2015) - Dal Telluride Film Festival 2015 - Dal BFI London Film Festival 2015 - Dal 3 MARZO - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by JUSTIN CHANG (www.variety.com)
"'Suffragette' è un film necessario e avvincente - fatto da donne britanniche, che parla di donne britanniche che hanno cambiato il corso della storia ed è, molto semplicemente, un film che tutti devono vedere"
La direttrice del BFI London Film Festival Clare Stewart
"'Suffragette' è un film di lotta, un film di rabbia, ma soprattutto un film di passione. Le donne del nostro film sono donne inglesi, londinesi, perciò riteniamo appropriato presentare il nostro film al BFI London Film Festival. Le Suffragette si sarebbero sentite davvero a casa qui, circondate dall'energia, dalla determinazione, dal duro lavoro e dall'ispirazione che caratterizzano sia il Festival che i film che vengono proiettati qui".
Le produttrici Faye Ward e Alison Owen
"Il termine 'suffragetta' è stato coniato in senso derisorio dalla stampa britannica per indicare le attiviste del movimento a favore del suffragio elettorale alle donne. A quel punto fu il movimento stesso ad appropriarsi del termine. Le Suffragette interrompevano le comunicazioni tagliando i fili del telegrafo, facendo saltare in aria le cassette della posta e attaccando in varie forme diverse proprietà, finivano in prigione e ingaggiavano scioperi della fame per attirare l'attenzione sulla loro lotta per l'eguaglianza contro uno stato sempre più brutale. Ero esterrefatta che una storia così straordinaria e potente non fosse mai stata raccontata in un film. Eravamo un team di film maker donne e ci siamo subito sentite attratte dal materiale... Eravamo interessante a raccontare la storia di una donna comune che nel 1912 lavorava. Abbiamo svolto delle ricerche approfondite, studiando attentamente diari e memoriali inediti, registri della polizia e testi accademici. Poi abbiamo creato il personaggio composito e fittizio di Maud, che partecipa ad eventi realmente accaduti quando il suo percorso si intreccia con quello di figure storiche chiave, come Emmeline Pankhurst, Emily Wilding Davison e David Lloyd George... Eravamo incantate dallo spirito pionieristico di queste donne rispetto alla loro epoca. Infrangevano ogni tabù e convenzione della società di quel tempo. Ci siamo rese conto che l'opinione pubblica è ben poco consapevole di quanto hanno fatto. Per qualche motivo è stato sepolto. A me non l'hanno insegnato a scuola e non sembra esserci una grande coscienza degli estremi a cui si spinsero le Suffragette: le bombe e gli attacchi alle proprietà immobiliari o la brutalità della reazione della polizia verso le donne, sotto forma di pestaggi o di alimentazione forzata. La sensazione era di una storia mai raccontata".
Sarah Gavron
"Non volevo assolutamente scrivere un biopic su un personaggio pubblico. Ma ho pensato: come si fa ad esplorare il movimento delle 'Suffragette' senza mettere al centro di esso Emmeline, Christabel e Sylvia Pankhurst? Poi ho deciso che un'impostazione più interessante sarebbe stata considerare il movimento attraverso gli occhi di una donna comune e non celebre ed esplorare come l'ingiustizia può radicalizzare le persone, come degli individui possano sentirsi attratti dal fondamentalismo ed essere disposti a sacrificare ogni cosa per perseguire un ideale... Penso che per molto tempo il termine femminismo sia diventato una parolaccia e un fenomeno per niente cool e questo non sarebbe dovuto succedere. Sento che questo film è davvero un invito ad abbracciare il nostro femminismo interiore, la nostra suffragetta interiore e a spingerla in prima linea. Per tutte le donne coinvolte nella realizzazione, ha significato riconnettersi al lungo lignaggio femminile delle
nostre famiglie... Mi ha fatto capire il grado di autonomia e di potere che possiede la mia generazione di donne e che forse, per tanti aspetti, è la prima generazione che arriva a possederlo. Ma sono anche consapevole del fatto che discriminazione e sessismo esistono ancora, in modo meno evidente nel mondo occidentale, ma sono ancora presenti. E di sicuro lo sono in altre parti del mondo, come in Nigeria, in Pakistan e nel Medio Oriente. Nel Regno Unito, sappiamo anche che c'è bisogno che un numero maggiore di donne si occupi di politica e vada a votare. Anche questa riflessione è diventata molto pertinente mentre scrivevo il film".
La sceneggiatrice Abi Morgan
Galleria Fotografica:
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